Letteratura per l\'infanzia PDF

Title Letteratura per l\'infanzia
Course Letteratura per l'infanzia
Institution Università degli Studi di Macerata
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1° Lezione La letteratura per l’infanzia ha una fascia d’età che va da 0 a 12 anni e raccoglie diversi generi, come ad esempio i libri tattili per i bambini da 0 a 3 anni, e quelli con parole o attività da svolgere per i bambini dai 6 anni in su. Anche le categorie sono molteplici e differenziate, ad esempio ci sono la fiaba, il romanzo, la favola… In molti casi la letteratura per l’infanzia all’inizio non è tale, non è perciò pensata per i bambini, come nel caso della fiaba, che ha diverse collocazioni a seconda del contesto sociale. Nei contesti sociali più alti erano raccontate da giullari e narratori di storie e avevano la funzione di divertimento; al contrario di quelle popolari, nella cultura rurale aveva infatti la funzione di tramandare un insegnamento.

La paura è un dispositivo pedagogico che sta alla base delle fiabe, è stata usata per preservare la specie, ha permesso all’uomo di evolversi, acquisire conoscenze ed è uno strumento didattico per insegnare qualcosa. Popola moltissime fiabe come “cappuccetto rosso”, “Hansel e Gretel” … Serve a trasmettere emozioni alle persone e fissa contenuti forti nella nostra coscienza.

Tra fiaba e racconto c’è una grande differenza: la fiaba è uno strumento educativo, mentre il racconto è indirizzato a educare le ragazze per far scaturire la vergogna. Altri generi letterari per bambini che si sviluppano tra fine ‘800 e inizi ‘900 sono la filastrocca (l’arpa della fanciullezza), la poesia per bambini, il compendio biblico (che raccoglie passi fondamentali della bibbia, alcuni illustrati), fumetti/graphic novel sui periodici e gli audiolibri (fiabe sonore che nascono negli anni ’30 prodotte e commercializzate in serie; cominciano a uscire dischi di Pinocchio, Cenerentola…; con gli audiolibri si ritorna alle origini della fiaba, all’oralità). Nonostante la fiaba diventi scritta viene comunque trasmessa attraverso qualcun altro, quella sonora si innesta quando si passa alla famiglia nucleare.

2° lezione Francesco Soave (1° autore) Il contesto storico è quello della rivoluzione francese, che porta al termine di un periodo di crisi irreversibili che investono il sistema monarchico assoluto, con conseguente avanzamento della borghesia e l’instaurazione della repubblica. Grazie a questo c’è un’ampia base democratica parlamentare, nella quale i cittadini possono votare i loro rappresentati all’interno dell’assemblea rappresentativa. La rivoluzione francese si espande in Europa grazie a Napoleone Bonaparte, che conquista l’Europa e l’Italia instaurando le repubbliche giacobine. Prima di lui la penisola era divisa, con lui nasce l’unificazione dell’Italia, anche grazie alla lingua, il fiorentino, che bene o male era parlato quasi da tutti.

Francesco Soave è l’autore più importante per la letteratura per l’infanzia, perché il suo libro, scritto a fine ‘700, sarà un best seller per il corso di tutto il secolo successivo. È un uomo di chiesa, nello specifico prende i voti nella congregazione dei padri Somaschi, che insegnano ed educano per rievangelizzare la società europea. Anche F. Soave era un insegnante ed educatore, ma aspirava ad essere qualcosa di più; scrive libri di testo per le scuole e insegna a Milano e Parma. Nel 1786 diventa direttore generale delle scuole elementari del lombardo Veneto, facente parte dell’impero asburgico. Qui si diffonde il metodo simultaneo collettivo che prevede di erogare i contenuti educativi a

tutta la classe nello stesso momento; nel metodo individuale invece l’insegnante aveva un rapporto autonomo con il discente. Questo ha permesso il processo di alfabetizzazione di massa e si diffonderà progressivamente in tutto il paese, al sud nell’ ‘800. Soave era molto stimato anche dal governo, perché era un innovatore, fino a quando non arrivarono i francesi, che lo vedevano sotto una cattiva luce per due motivi fondamentali: perché era religioso (e tutte le congregazioni religiose vennero chiuse dai francesi) e perché nel 1795 Soave scrisse l’opuscolo “vera idea della rivoluzione di Francia”, nel quale cercava di svelare la verità sulla rivoluzione. Scappò per l’Italia, giunse a Napoli per poi tornare verso Milano quando Napoleone venne scacciato. Ricominciò poi la sua fuga, fino a diventare l’insegnante di italiano di Manzoni al collegio somasco di Lugano.

Novelle morali ad uso dei fanciulli Rappresenta il primo tentativo nazionale di realizzare un prodotto editoriale dedicato all’infanzia. Però, non nasce da una sua idea, ma per partecipare ad un premio letterario. Infatti, nel 1776 il conte Carlo Bettoni, filantropo, rappresentante della aristocrazia agricola, investito per fare opere benefiche per migliorare la società, decide di bandire un premio letterario verso la fine della sua vita, con finalità sociale. Mette in palio 100 zecchini d’oro (10.000 euro) per promuovere la composizione di 25 novelle morali che devono instillare le virtù, in particolare l’amore per gli altri. Nel bando si specifica che le novelle devono essere scritte in lingua italiana corretta, che facciano sentire il lettore a proprio agio, accattivanti, attirare l’attenzione del lettore e farlo commuovere. Queste caratteristiche sono importanti perché vanno a individuare un lettore infantile. Nel bando c’è scritto anche che devono essere adatte a bambini tra gli 8 e i 12 anni, questo è un aspetto innovativo, perché il bambino non è più visto come un individuo minorato ma come individuo umano dotato di determinate caratteristiche e capacità, si ribalta il paradigma letterario. La finalità è quella di arricchire la mente con idee concrete, farli divertire ma anche di farli diventare virtuosi, di insegnare loro la lingua, arricchire l’anima di sentimenti buoni, cercare di vivere con poco, così sarà un adulto felice e ciò produrrà il bene pubblico. Bettoni fa una sorta di piccolo manifesto. Dopo il 1776 esce il bando, sotto la commissione di 3 docenti di Padova che seleziona i partecipanti. Le prime raccolte che giungono non sono rivolte ai bambini, così rimanda il concorso senza consegnare il premio a nessuno. Soave viene rifiutato, ma non si arrende e ci riprova, alla successiva edizione del 1782 supera la selezione e pubblica il suo libro. Le sue novelle sono ritenute importanti perché contengono una morale essenziale e pratica (vuole modelli concreti, dare piccoli esempi di quotidianità per far diventare buone le persone), esaltano le virtù sociali quali compassione e pietà degli altri, e perché vengono riproposti modelli di vita e comportamento tipici del mondo contadino ed esaltano valori tradizionali. (primo libro pagina 24-29, novella di Alimec, sottolineare parti che aderiscono alle caratteristiche generali delle novelle di Soave)

3° lezione Testo, pag. 24-25, novelle di Soave.dd Alimec va a Costantinopoli e si dedica ai vizi più assurdi fino a che si stufa e non ne può più di questi piaceri perché ne è sazio. Con un malessere che gli viene da dentro a causa della sua vita disordinata, capisce che la felicità non è data da vizi e divertimenti e da una vita rilassata, ma dall’occupazione e dal lavoro. Successivamente va a Golconda (in India), una città famosa per il commercio di diamanti. Alimec si aggira per solitarie campagne e ode un eco di suoni allegri e incuriosito di vedere chi sia si avvicina, fino ad

arrivare ad una casa in campagna, dove vede un gruppo di contadini che ballano e suonano e si divertono. Con questa descrizione cambia registro e la collocazione geografica della storia, che ora è ambientata in campagna. Ed è proprio qui che rimane meravigliato dalla gioia e della tranquillità che c’è. Si avvicina ad un signore molto anziano che trasmette dinamicità e il vigore di un vecchio che comunque non si è abbattuto e chiede il motivo di quella felicità. Il vecchio risponde che dopo aver fatto il proprio dovere si concedono questi momenti di svago e tranquillità. Qui viene aggiunta la sentenza: ove non è tranquillità, felicità non ha luogo. F. Fénelon Ci troviamo nella monarchia assoluta del re sole che regna sulla Francia dal 1643. nella monarchia assoluta domina la figura del re che governa da solo non delegando a nessuno il potere esecutivo e il potere monarchico viene riconosciuto da Dio. Di fronte a questa forma di governo, non tutto il popolo è soddisfatto, in particolar modo gli aristocratici perché vogliono che il potere debba essere anche il loro. Il re Luigi XIV prende questi aristocratici e li porta a Versailles, un’enorme reggia dove non mancano il divertimento, festini, concerti, scene teatrali. Così facendo svuota il territorio francese di tutte quelle persone che potevano andare contro di lui. Una delle figure di punta fu proprio Fénelon. Nasce pochi anni dopo la presa di potere da parte del re sole e intraprende la carriera ecclesiastica e diventa sacerdote. Egli però dimostra particolari virtù e capacità come educatore. (caratteristica di gran parte degli autori studiati è che sono sacerdoti e/o educatori.) Entra a far parte dei gesuiti e nel 1678 viene nominato dall’arcivescovo di Parigi come direttore dell’istituto dei nuovi cattolici, un collegio indirizzato all’educazione di giovani donne convertite al cattolicesimo appartenenti alla piccola media borghesia le cui famiglie erano decadute. In tutto ciò viene notato dalla favorita del re sole, madame de Maintenon e viene portato alla reggia di Luigi XIV dove gli viene affidato il compito di educare. Svolge questo compito in un’epoca burrascosa in ambito politico. Molti aristocratici cercano di contrastare la monarchia assoluta e la nomina di Fénelon a direttore dell’istituto non è fatta a caso, ma perché egli è vicino alla fazione di Gorgonia. Come svolge il suo ruolo di educatore? È un insegnante privato del futuro re di Francia e deve impartire un’istruzione morale e sarà questa educazione che influenzerà la situazione della Francia in futuro. Scrive lui stesso alcuni libri per l’educazione del figlio del sovrano, uno di questi è: Le avventure di Telemaco, opera scritta nel 1694-1696 e narra del viaggio di Telemaco, figlio di Ulisse. Ulisse, dopo la guerra di Troia, intraprende questo viaggio di ritorno, ma il viaggio di Telemaco è immaginario, infatti Telemaco, non vedendo ritornare il padre, intraprende il viaggio del Mediterraneo alla ricerca di suo padre, fermandosi in alcuni luoghi con l’aiuto del suo precettore che ne analizza la politica e la forma di governo, giudicando se è una politica giusta o meno. L’analisi di Fénelon è impetuosa e queste avventure non sono altro che una descrizione politica che sta alla base della monarchia assoluta di fine 600. Viene spiegato anche il tema di mentore, che è colui che ispira, una figura di riferimento non solo all’interno della lezione ma anche della propria vita. Il mentore è ispirato dalla dea della conoscenza, Minerva. Quindi, attraverso l’analisi di Telemaco, non fa altro che insegnare le virtù di un buon governante.

Dietro queste trame Fénelon vuole ottenere una riduzione di quelli che erano i caratteri più dispotici della monarchia. Attraverso un sistema di trame e segreti il nostro autore diventa un nemico e i manoscritti di quest’opera vengono trafugati e pubblicati. Quando il re di Francia viene a conoscenza di tutto ciò lo allontana dalla corte di Francia.

4° lezione Luigi Alessandro Parravicini nasce nel 1800 (fase post risorgimento) e viene da una famiglia di nobili decaduti, la quale aveva perso per investimenti sbagliati i propri averi. Dopo aver compiuto gli studi a Milano, inizia a lavorare come segretario del vescovo e sarà costretto a prendere i voti clericali. Nel 1820 viene nominato come maestro nella scuola elementare maggiore che comprende il II ciclo, non obbligatorio, in Italia (ancora non unità) in questo periodo siamo nel regno lombardo veneto con gli austriaci. Nel 1826 viene trasferito a Como, per dirigere la scuola elementare maggiore della città. Con tutto ciò possiamo iniziare a capire che è un buon educatore e infatti viene mandato nelle grosse città, dove vive la borghesia. L’opera che caratterizza maggiormente Parravicini è il giannetto. Il giannetto è un’opera che nasce grazie ad un bando. Se ci sono questi bandi significa che ci sono pochi libri e non c’è nessuno che li scrive. La società fiorentina per il metodo reciproco di insegnamento pubblica questo bando. Parravicini manda per la prima volta il suo libro, ma va male perché non era appropriato per i bambini. Ci riprova e riesce a vincere, venendo premiato e diventando uno dei libri più letti di tutto l’800. Parravicini viene investito da una grande fama e inizia a fare lezione di metodica (Scienza che serve per applicare in classe i principi teorici generali della pedagogia correttamente) in tutto il suo stato. Nel 1842 (5 anni dopo la pubblicazione del giannetto) va a Venezia ed entra a far parte del comitato di censura, dove approvano o meno la pubblicazione dei libri. Si trova a Venezia perché è qui che vengono stampati i libri. In questa occasione incontra Niccolò Tommaseo (repubblicano e sostenitore della repubblica di Daniele Manin e contro gli Asburgo) e boccia il suo libro, perché pieno di nozioni giacobine e repubblicane. Successivamente Niccolò Tommaseo diventerà ministro dell’istruzione e interromperà la carriera di Parravicini. Morirà nel 1880 a Vittorio Veneto. L’opera nasce con il bando uscito nel 1833 con un premio di mille lire per un’opera orginale che servisse per la lettura e l’istruzione dei fanciulli di età compresa tra i 6 e i 12 anni. (c’è differenza tra istruzione e educazione. La prima è un processo volto alla trasmissione di nozioni e conoscenze solitamente svolto all’interno degli ambienti di apprendimento formale sulla base di quelle che sono le materie inserite all’interno del curriculum. L’educazione, invece, è un processo che punta alla trasmissione di una determinata serie di valori che sono all’interno di una società o di un gruppo sociale che li condivide e alla codificazione di comportamenti. Quale è la differenza tra libro di educazione e di istruzione? Il libro di lettura stimola e supporta i processi di formazione primaria. Il libro di istruzione è un libro finalizzato a guidare i processi istitutivi, contenuti del curricolo.) Il bando aveva due caratteristiche/necessità, ovvero creare un libro di lettura e un libro di istruzione. Si aveva questa necessità perché all’interno della classe vi erano diverse fasce d’età quindi il libro doveva contenere dei contenuti educativi per i più piccoli e per i più grandi. L’opera è divisa in 3 libri e 5 parti. Libro 1= prima parte

Libro 2= seconda e terza parte Libro 3= quarta e quinta parte

Il primo libro tratta dell’uomo dal punto di vista fisico e anatomico e le connotazioni morali della vita umana. Nel secondo libro vengono trattati i mestieri, le scienze e le arti (lavori artigianali) che oggi possiamo tradurre in materie tecniche. Nella terza parte c’è la presentazione della Terra dal punto di vista geografico e naturalista. Il terzo libro tratta di esempi di virtù in famiglia e nella società. Nella quinta parte si parla di educazione civica e storia. La capacità di quest’opera è stata quella di narrare e trasmettere queste nozioni istruttive attraverso Giannetto, che è un bambino che racconta tutto ciò e narrando i suoi viaggi e tutta una serie di cose che gli capitano parla ai bambini trasmettendo nozioni fini al curriculum scolastico. È un’opera che non viene utilizzata solo nelle scuole ma anche al di fuori, poiché è un libro che piace anche agli adulti. Inoltre, è un’opera letteraria scritta bene, contiene anche il carattere enciclopedico ma nonostante ciò agli occhi del bambini è piacevole e soprattutto ha una caratteristica fondamentale cioè l’indeterminatezza ideologica (il modello di società e di valori che esprime non è soggetto a cambiamenti politici e non mette in discussione i modelli sociali).

5° lezione La letteratura per l’infanzia tra i banchi di scuola (ovvero il libro di lettura) hanno tra le caratteristiche principali la sovrapposizione tra manualistica scolastica e letteratura per l’infanzia (es. Parravicini). C’è innanzitutto una ragione di carattere storico-politico: cominciano i processi di alfabetizzazione, questo perché: 1. Nascono i sistemi d’istruzione pubblica, c’è una presa di consapevolezza e responsabilità da parte dello Stato di istruire le masse su base territoriale. Cominciano a farsi largo, da un lato, i singoli stati, che creano le loro scuole; questo però grava sui contadini, che non possono mandare i loro figli a scuola e vogliono che continuino il lavoro di famiglia. Però a partire dalla legge Casati c’è l’obbligo di frequenza per la scuola elementare, perciò si cerca di obbligare le famiglie a mandarceli, ma senza riuscirci. Questo processo porta ad una crescita graduale della popolazione scolastica, perché gli alunni delle scuole elementari aumentano, aumentano quindi i lettori e aumentano i settori editoriali dal punto di vista economico che vedono la pubblica istruzione come un mercato in ampio sviluppo che si staglia di fronte a quelli che diventeranno gli scrittori di successo, che fino ad ora erano preti, educatori, pedagogisti… ma non erano professionisti. In questa nuova fase (1848-1880) alcune persone iniziano a specializzarsi nella scrittura (Collodi, Emma Perodi…) 2. Sempre più tipografi, librai e editori si specializzano nella produzione di libri per bambini, con precise caratteristiche. La sovrapposizione che si instaura tra lettura scolastica e quella per l’infanzia ha come protagonisti due tipi di libri: il libro di lettura usato per insegnare a leggere e il libro premio (libro strenna, che per le famiglie era un bene di lusso soprattutto perché non potevano permettersi di comprarli ai figli), di contenuto letterario consegnato come premio per i risultati scolastici dei bambini. Sono un anello di congiunzione tra manualistica educativa e libro di letteratura dell’infanzia. I libri premio sono lussuosi, colorati, attraenti e fino a quel momento i libri per bambini non erano così, erano semplici, più economici, in modo da poterne distribuire di più e funzionali al nuovo stato che stava nascendo. Bourdieux nel 1870 scopre che la società è attraverso i sistemi d’istruzione che crea e sviluppa e riproduce sè stessa, continuamente.

La creazione di un sistema d’istruzione pubblica nazionale ha lo scopo di creare un’identità comune, una cultura comune adottando una letteratura comune. La letteratura per l’infanzia italiana tra 1848-1880 è collegata con manualistica educativa perché necessita di costruire un popolo partendo dai bambini, lo stato adotta una serie di tecniche e tipologie letterarie.

Serie di autori che appartengono a questo genere letterario nel volume 1 capitoli 4-5

Le caratteristiche di questo tipo di letteratura sono il culto della tradizione, la dotazione delle classi popolari di un bagaglio culturale minimo e la nazionalizzazione dei ceti popolari (introdurli dentro il processo di creazione di una cultura nazionale), l’interiorizzazione dell’etica borghese. Questo per: -creare forte identificazione nella cultura letteraria italiana che era uno di quei fenomeni da cui non poteva prescindere un’identità nazionale; -leggere, scrivere e far di conto. Nel momento in cui nasce la scuola italiana queste erano le competenze di base che doveva avere un bambino, perché la scuola dell’ottocento non aveva molte pretese, deve puntare a trasmettere poche conoscenze e subito. Nella borghesia domina ancora il concetto di popolo-bambino che è immaturo e incapace di recepire concetti complicati, che ha bisogno di competenze base e conoscenze semplici; il popolo aveva le stesse caratteristiche psicologiche dell’infanzia. Dando meno contenuti al popolo è tenuto più sotto controllo e non si ribella; -la promozione di un sentimento di identità nazionale, lo sviluppo del concetto di patria, bisogna usare la letteratura per creare un senso comune; - fare propri i valori morali che caratterizzano i comportamenti borghesi; assimilare serviva a creare stabilità sociale per mantenere il potere.

La letteratura serviva quindi a creare un’identità nazionale, borghesizzare il popolo, mantenere le gerarchie sociali così come erano.

Quindi le due tipologie di lettura nell’Ita...


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