Lezione 1 L\'IMPRESA E IL SUO FUNZIONAMENTO (prof bettiga) PDF

Title Lezione 1 L\'IMPRESA E IL SUO FUNZIONAMENTO (prof bettiga)
Course Economia e organizzazione aziendale
Institution Politecnico di Milano
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lezione teorica sull'impresa e il suo funzionamento...


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Lezione 1 L’IMPRESA E IL SUO FUNZIONAMENTO DEFINIZIONI:

1.IMPRESA: è un istituto economico destinato a perdurare che , per il soddisfacimento dei bisogni umani, ordina e svolte in continua coordinazione la produzione o il procacciamento e il consumo della ricchezza (non esiste una definizione di impresa nel c.c., ma la si evince dalla definizone di imprenditore). È un’attività economica organizzata ai fini della produzione di beni e servizi. 2.IMPRENDITORE: è imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi. 3.AZIENDA: l’azienda è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa. 4.DITTA: la ditta è la denominazione commerciale dell’imprenditore, cioè il nome con cui egli esercita la sua impresa distinguendola dalle imprese concorrenti. 5.START UP: - imprese appena costituite o progetti di impresa;

- operanti in ambiti innovativi (sviluppo , commercializzazione; - con intensi piani di crescita; - che necessitano di apporti capitali nelle fasi iniziali; 6.SPIN OFF:!

!

- sono un sottoinsieme delle start up; - i fondatori delle spin-off provengono da altre imprese o da altre università/enti di ricerca; - mantenuta la relazione con l’azienda di “gemmazione”; Un gruppo di imprese ( o gruppo aziendale ) è un insieme di due o più aziende giuridicamente distinte (che hanno quindi diversi soggetti giuridici) ma denominata da un unico soggetto economico. —> esempio: gruppo ENI.

FUNZIONAMENTO IMPRESA Input Risorse umane! Risorse tecnologiche! Risorse finanziare

Prodotti" Servizi !

Risorse umane= gestisce i dipendenti sviluppo della tecnologia approvvigionamento = approvvigionarsi di tutte le materie prime, componenti, che servono per far funzionare la parte di operations. Le risorse finanziarie sono fondamentali per qualsiasi tipo di impresa: senza finanziamenti non si può iniziare. 1

MODELLO DI PORTER È utilizzato per descrivere il funzionamento dell’impresa: - attività primarie - attività secondarie

Problematiche: Questo modello non può essere utilizzato per spiegare molte realtà aziendali. Perché? • Non sono presenti sondaggi per richiedere ai consumatori cosa realmente desiderano , di conseguenza si possono creare fallimenti anche se il prodotto è buono. La tecnologia deve rispondere alle esigenze di mercato. Il marketing e le ricerche di mercato dovrebbero venire all’inizio! • Ricerca e sviluppo considerate come semplici attività secondarie • Il flusso prestabilito delle attività primarie: prima l’azienda e gli acquisti e solo dopo servizi e marketing, mentre l’utente appunto dovrebbe essere all’inizio." L’IMPRESA NELLA SOCIETÀ

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L’impresa non è un istituto autonomo ma si interfaccia con numerosi terzi. SHAREHOLDERS: Coloro che detengono la proprietà dell’impresa; STAKEHOLDERS: Coloro che partecipano alla vita dell’impresa e con diversi ruoli, e sono comunque sensibili ai suoi comportamenti. (Forniscono servizi, materiali..)

Per

remunerare adeguatamente shareholder e stakeholder , l’impresa deve generare un output superadditivo rispetto alle risorse di input. INTEGRAZIONE VERTICALE: l’azienda non compra le merci dai fornitori ma acquista direttamente i fornitori per produrre direttamente da sè le merci di cui ha bisogno. FINANZIATORI: forniscono capitale di debito che verrà poi restituito ( maggiorato degli interessi) entro 4-5 anni se l’azienda è in grado di pagare tute le spese . Altrimenti fallisce.

OBIETTIVO DELL’IMPRESA —> TIPOLOGIE DI IMPRESA 1. Imprese PROFIT ORIENTED ( Aziende di produzione)! ! — obiettivo: massimizzare il valore economico (generare utile e remunerare investimento) ! —> esempi : barilla, fiat, vodafone, eni! 2. Imprese NO PROFIT (Aziende di erogazione o di consumo)! ! — obiettivo: soddisfare i bisogni umani ! — eventuali utili sono re-investiti o usati per creare riserve ( non distribuiti )! —> esempi: amnesty international (difensore diritti umani)! 3. SOCIETÀ COOPERATIVE (Aziende mutualistiche)! ! — obiettivo: fornire beni e servizi direttamente ai soci in modo più vantaggioso rispetto alle condizioni del mercato ! — eventuali utili sono distribuiti tra i soci Il nostro corso si basa sull’analisi delle imprese PROFIT ORIENTED:

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AZIENDE PROFIT ORIENTED • eventuali altri obiettivi (ex. Rispetto ambientale, attenzione qualità del lavoro, pratiche sociali) sono dei vincoli • obiettivo: generare valore economico" • possono appartenere a SETTORI DIVERSI: primario secondario, terziario • possono avere FORMA GIURIDICA differente: società di persone, società di capitali ( in base a come vengono inquadrate a livello giuridico) • possono avere DIMENSIONI DIVERSE : piccole, medie, grandi (piccole e medie sono le principali costituenti dello stato italiano e per questo tutelate) • possono operare con diversa estensione geografica: locale, globale Ad oggi la differenza tra aziende no profit e profit oriented è sempre più sfumata. esempio: WASTE CONCERN Azienda fondata con l’obiettivo di contribuire al waste recycling, utilizzare energia rinnovabile, migliorare l’impatto ambientale… converte 700t di rifiuti in fertilizzanti organici: Obiettivo Profit: margini dalle vendite di fertilizzanti" Obietti No Profit: ridurre emissioni di CO2, migliorare le condizioni di salute del paese, porta lavoro.

START UP DEF: È un’organizzazione temporanea (perché si pone come obiettivo la crescita, al termine della quale o diventa impresa o fallisce) , che ha lo scopo di cercare un business model scalabile e ripetibile. esempi: AIRBNB, DROPBOX DRIVER DI CRESCITA:

1. 2. 3. 4. 5. 6.

Innovazione di prodotto Canali di acquisizione unici Raccolta dati sui clienti Comprensione delle necessità del mercato Modello di business unico Viralità

4 esempi che utilizzano le aziende per rinnovare internamente: • PROGETTI DI VALUTAZIONE IDEE 3M : ogni dipendente può impiegare il 20% del suo tempo lavorativo per sviluppare nuove idee; è una competizione in cui gruppi di colleghi sviluppano nuove idee che possono essere lanciate sul mercato e poi valutate. • GAME CHANGER IN SHELL: non cerca idee dai dipendenti ma dagli utenti esterni, da tutti. Le idee vengono raccolte e poi revisionate, le migliori implementate • TWIST in TESCO: (tesco è una catena distributiva) fa fare ai manager una settimana all’interno del negozio. • GOOGLE “REGOLA DEL 20%”: google dedica ai dipendenza il 20% del loro tempo per pensare a nuove idee come 3M. Per esempio così è nato gmail.

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Le start up inizialmente non hanno ricavi dalla vendita e necessitano di finanziamenti iniziali per poter crescere e per competere con altre aziende più grandi. COME SI OTTENGONO TALI FINANZIAMENTI: —> i finanziatori 1. INCUBATORI DI IMPRESA 2. BUSINES ANGELS 3. VENTURE CAPITALS E PRIVATE EQUITY CICLO DI VITA START UP

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flusso di cassa= entrate a seconda della parte del ciclo di vita in cui la start up si trova cambiano i finanziatori FASE 1: concept & prodotto pre-seed Si parte da un’idea, il cui valore economico pari a zero; deve essere presente almeno un piano di business poiché l’idea pura non verrà mai finanziata: viene quindi sviluppato un concept da lanciare sul mercato. Finanziatori: Risparmi Prestiti: non sono bancari FFF: familiari amici e colleghi Crowdfuding: sono delle persone o gruppi di persone che postano la loro idea su una piattaforma e chiedono poi alla folla (crowd) di finanziare l’idea. Finanziamenti tra 10 - 100 mila euro. FASE2: seed INTRODUZIONE 500mila-1milione finanziatori: FFF, Risparmi,Crowdfiding e in più BUSINESS ANGELS: sono team o gruppi di individui (ex manager, ex titolari di imprese, imprenditori ancora in attività: età tra i 35 e 65 anni) che operano in aziende specializzate nel settore in cui poi operiamo anche noi . Sono benestanti. Generalmente intervengono nelle iniziative con investimenti di dimensioni limitate ( dai 50 mila ai 200 mila euro). Decidono con il proprio capitale di finanziare nuove imprese; possono creare anche delle reti locali (B.A.N) ossia strutture permanenti che consentono ai Business Angels di incontrare imprenditori alla ricerca di capitale e di competenze manageriali. OBIETTIVO DELLA LORO AZIONE : Acquisire, tramite il finanziamento, quote di aziende con elevato potenziale di sviluppo, al fine di monetizzare una plusvalenza in occasione della vendita della loro partecipazione, generalmente dopo un periodo di 3/5 anni. Quindi aiutano anche la crescita della start up (grazie ai contatti e alle conoscenze che hanno) col fine di farla aumentare di valore. Infine la vendono guadagnandone la differenza. Intervengono pesantemente sulla gestione della start up e possono farlo perché ne possiedono una parte. È un’attività molto rischiosa ma di conseguenza molto remunerativa. —> apportano conoscenze, finanziamenti, contatti. esempio di business angels: ITALIAN ANGELS FOR BIOTECH Ha lo scopo di fornire un environment che facilita l’interazione tra i suoi membri, le star up e le idee innovative. FASE3: crescita round A 1-5 MILIONI finanziatori:! BA e Venture Capital  6

VENTURE CAPITAL! non sono più individui ma sono aziende ( a differenza dei business angels) che raccolgono capitale dal mercato (quindi da altre aziende e individui) e poi con tali capitali finanziano le start up . Quindi l’azienda non investe i propri capitali ma quelli degli altri , di conseguenza è un’attività meno rischiosa, puntano sulla crescita. Queste aziende fanno una selezione migliore e più accurata delle start up su cui investire, e di solito quelle che restano sono 4 o 5 . Puntano sul fatto che le aziende che faranno successo saranno di più di quelle che falliranno —> quindi puntano sulla selezione. Devono coprire la remunerazione delle aziende che sono fallite. FASE 4: Maturità round B 5-20 milioni finanziatori: Venture Capital Private Equility Per lo più si tratta di autofinanziamento, sono pochi i finanziamenti esterni. L’azienda in questa fase è diventata meno rischiosa si è ottenuta l’approvazione dal mercato. Rimane però il rischio di Declino—> in tal caso interviene: PRIVATE EQUILITY che investe sulle aziende già nate (non sull’idea) per ridefinirle rioganizzarle internamente (ridefinire gli assetti aziendali) perché così non funzionano. FASE 5 La start up è ormai divenuta un’azienda —> ESPANSIONE può diventare pubblica ed essere finanziata dal mercato, da altri piccoli investitori (non più virtual e business) (C’è da tenere conto che la maggior parte delle start up falliscono.) CARATTERISTICHE OPERAZIONI DI PRIVATE EQUITY E VENTURE CAPITAL

• Partecipazione nel capitale di un’impresa: diventano proprietari di una parte del’’impresa fornendo un capitale • Remunerazione del rischio dell’investitore (conseguimento di un capital gain) ! (—>obiettivo pt.1 : ottenere remunerazione di rischio) • Investimento temporaneo (ottica medio-lungo periodo) • Apporto di capitare finanziario , di conoscenze e competenze • Network di contatti e collaborazioni e maggiore credibilità azienda target esempi: capital partners ( è una venture capital) ha finanziato eataly.net che ha lo scopo di vendere prodotti Logica di selezione di Venture Capital—> INCUBATORI DI IMPRESA sono soggetti che non hanno l’obiettivo fornire finanziamenti ma forniscono servizi per aprire la propria azienda ( è proprio uno  7

spazio fisico dove lavorare) ci sono due tipologie: -incubatori: obiettivo primario—> aprire il luogo fisico (es polihub) dove le start up vanno ad installarsi. Forniscono supporto tramite professionisti e organizzano seminari, incontri corsi a cui gli imprenditori possono partecipare. POLIHUB raccoglie idee -acceleratori: (es Fondazione Filarete) non fornisce luogo fisico, ma fa entrare le start up in un programma (che dura 3-6 mesi) per farle crescere velocemente. Sono corsi, seminari per ottenere le competenze necessarie. Anch’essi fanno un processo di selezione e sono a breve termine. CONFRONTO:

IL CROWDFUNDING prevede una chiamata aperta (richiesta al mercato, pubblico) per la fornitura di risorse finanziarie sia sotto forma di donazione o in cambio di una qualche forma di ricompensa al fine di sostenere iniziative per scopi specifici. Oltre ad ottenere i fondi si capisce se il mercato ha apprezzato l’idea, quindi è anche un modo per ottenere riscontri dal mercato. MODELLI DI CROWDFUNDING: • Donation based : utenti danno denaro ma non ricevono niente in cambio • reward - based —> chi finanzia poi riceve un premio (es: un prodotto, che ha un valore maggiore del finanziamento) • lending-based —> diamo il capitale • Equity—>diamo una percentuale della nostra impresa a chi ci finanzia

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