L\'immoraliste, analisi PDF

Title L\'immoraliste, analisi
Course Letteratura Francese 1
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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Summary

Analisi del recit di Gide, "l'immoraliste", integrata con appunti delle lezioni del professore di letteratura francese I presso l'Universita L'Orientale di Napoli, Michele Costagliola D'Abele...


Description

L’IMMORALISTE (1902) – André Gide Il romanzo è scritto in prima persona e raccontato da Michel, narratore intradiegetico poiché è sia il narratore che il protagonista delle azioni, ai suoi amici. Proprio per questo l’opera viene definita un rècit, in quanto si identifica come il racconto di una vita, ma anche perché si tratta di una produzione breve, priva di digressioni (escludendo il racconto in sé) e con un numero limitato di personaggi. Il libro è costruito sulla forma della myse en abime, termine che fu introdotto dallo stesso Gide nella critica letteraria. Si tratta di una tecnica che prevede l’inserzione di una storia all’interno di un’altra, della quale essa riflette e riproduce in parte i contenuti. L’opera riporta la struttura tipica del conte philosophique ovvero la tripartizione in tesi, antitesi e sintesi: •





TESI: la tesi si identifica con la presa di coscienza della malattia di Michel che al tempo stesso si rende conto di aver sempre condotto una vita dettata dalle convenzioni sociali. La tesi è quindi il momento in cui Michel dedice di diventare immoraliste. Questo episodio si verifica in Africa durante il viaggio di nozze quando il protagonista ha una crisi di emottisi e capisce di voler essere libero e vivere seguendo l’istinto, assecondando la propria natura. La vista del suo sangue è quindi fondamentale e verrà paragonata in seguito alla vista del sangue di Bachir che a differenza del suo è di un colore rosso vivo e puro e non scuro e raggrumato. ANTITESI: l’antitesi si identifica con il periodo trascorso in Francia, quando tornato dal viaggio di nozze e guarito dalla sua malattia (tubercolosi), Michel è nuovamente costretto a vivere da moralista. SINTESI: è il momento finale del racconto, quando Michel, dopo la morte della moglie, decide di restare a Biskra e far seppellire lì la moglie.

Un altro elemento che accosta questo racconto al romanzo filosofico è il tema principale: questo non si identifica come la storia di un avventura ma piuttosto come la riflessione sul significato e sul valore della libertà. Altro elemento fondamentale è l’autoaffermazione e quindi la necessità dell’uomo di autoaffermarsi. Prima del racconto, troviamo 4 parti paratestuali: •

L’EXERGUE: è la citazione in epigrafe, posta all’inizio del testo ed è tratta dal salmo 139, versetto 14 e ha una funzione ieratica (conferisce sacralità al testo). Questa rappresenta un’anticipazione della sintesi poiché Michel ringrazia Dio per averlo creato ammirevole (è quindi consapevole e fiero della scelta che ha fatto). Dal punto di vista metrico l’esergo presenta un chiasmo poiché abbiamo l’opposizione je te/tu me.



PRÈFACE: (auctoriale: scritta dall’autore) qui Gide prende le distanze dal suo personaggio e ci offre il suo libro così com’è, senza esprimere le sue opinioni. Si noti infatti che l’autore non presenta Michel né come un eroe da imitare né come un uomo ingiusto da non imitare ma racconta la storia come un riflessione, senza suggerire nulla al lettore. Possiamo definire l’opera un romanzo polifonico poiché attraverso la focalizzazione interna di diversi personaggi vengono presentati diversi punti di

vista (abbiamo ad esempio la prefazione di Gide e quella dei tre amici) che si fondano fornendo al lettore un quadro completo. Gide paragona infatti la sua opera ad un dipinto che è illuminato secondo la prospettiva dell’autore ma di cui il lettore può elaborare una propria prospettiva. Qui il libro viene inoltre paragonato alla cenere che si ricollega alla figura della fenice che per poter rinascere deve prima morire e quindi diventare cenere: è lo stesso percorso che affronta Michel che per poter guarire e rinascere deve prima morire (muore il Michel moralista e rinasce immoralista). Le ceneri inoltre sono anche legate al tema dell’amore poiché rappresentano la morte di Marceline a causa dell’egoismo di Michel. •

SECONDE PRÈFACE: qui troviamo una narrazione di secondo grado poiché non è più Gide l’autore della prefazione ma è uno dei quattro amici a scrivere questa lettera al quarto amico (Monsieur D. R.) che non ha ascoltato il racconto di Michel (l’autore della prefazione, Denis e Daniel hanno ascoltato il racconto di Michel sulla terrazza e lo raccontano a Monsieur D. R.: sono i quattro amici con cui Michel aveva fatto un patto di amicizia promettendo di essere presenti nel momento del bisogno gli uni per gli altri). La lettera è inserita in un contesto specifico infatti vengono esplicitate la data e il luogo per conferire alla storia una sorta di veridicità. Notiamo qui l’uso del passè simple fit che ci permette di comprendere l’ordine temporale degli eventi poiché accostato all’uso del passato prossimo (verso la fine del racconto la narrazione utilizzerà esclusivamente il passè simple poiché le azioni narrate faranno si che Gide voglia distaccarsene sempre di più).



4 PARTE PARATESTUALE: il primo paragrafo della prima parte è ancora una parte paratestuale perché non inizia ancora il racconto. Il narratore è qui Michel che parla ai suoi amici sulla terrazza. Vi è un rinvio intertestuale alla classicità della letteratura con la formula mes chers amis che è un appello baudelairiano poiché lo stesso lettore si identifica in uno degli amici di Michel. Qui egli infatti chiede ai suoi amici di non giudicarlo e spera di non rovinare la loro amicizia con il racconto della sua vita. Afferma di sentire la necessità di parlare con qualcuno per liberarsi (racconto catartico).

PREMIÈRE PARTIE I Il primo capitolo si apre con la quarta ed ultima parte paratestuale nella quale Michel ringrazia i suoi amici per essere accorsi in suo aiuto e poi inizia il suo racconto. La storia inizia dal loro ultimo incontro, ovvero il matrimonio di Michel che accetta di sposare Marceline per compiacere il padre che stava per morire. Della sua giovinezza sappiamo solo che ha avuto un’istruzione ugonotta dalla madre morta giovane, che gli ha trasmesso il piacere per il lavoro e che la sua passione per lo studio delle lingue e delle civiltà morte gli è stata inculcata dal padre. Dopo il matrimonio Michel e Marceline partono per Tunisi. Non appena arrivano in Africa la salute di Michel inizia a peggiorare: nella diligenza che porta la giovane coppia a El Djem dove Michel vuole visitare le rovine dell’anfiteatro romano, si manifestano i primi sintomi della tubercolosi. Il giorno dopo, in viaggio verso Sousse, Michel ha la prima crisi di emottisi e sputa sangue, ma cerca inizialmente di nascondere la sua malattia alla moglie. Si noti che nonostante la descrizione del sangue Gide cerca sempre di mantenere un certo pudore non scrivendo mai il termine sangue ma facendovi riferimento con l’indefinto cela.

Alla fine, poiché Marceline non si accorge della malattia, Michel quasi ferito da ciò glielo confessa. Dopo essersi fatto visitare da un medico Michel capisce di avere poche possibilità di guarire ma viene comunque portato da Marceline fino a Biskra. II Grazie alle cure costanti di Marceline, Michel inizia a guarire dopo alcuni giorni di agonia. Un giorno Marceline porta a casa un giovane arabo, Bachir, per far distrarre il marito. Davanti a questo bambino pieno di salute, Michel resta affascinato: guardarlo lo riporta sempre di più alla vita. La vista del corpo in salute (lo paragona in molti aspetti ad un animale in particolare al gatto per il colore rosa della lingua e nota che è nudo sotto al suo saio) bel ragazzino lo invoglia a guarire e lo aiuta in questo suo processo di guarigione fisica e mentale. L’osservazione del corpo di Bachir gli provoca un brivido d’orrore, espressione ossimorica riferita al piacere della vista del corpo che è un orrore poiché Michel non può provare piacere nel guardarlo. Ma la malattia non è ancora stata sconfitta e un giorno mentre giocava con Bachir ha una nuova crisi di emottisi (qui nota il colore scuro del suo sangue e la sua consistenza raggrumata). Mentre osserva Bachir il ragazzino si taglia e Michel non può non ntare il suo sangue, di un rosso vivo e spruzzante dal suo dito (paragone tra il sangue malato di Michel e quello sano di Bachir). Da questo momento Michel inizierà a condurre un nuovo stile di vita iniziando a subordinare la morale alla guarigione e avviandosi inconsapevolmente verso l’immoralità. Michel sorprende Marceline mentre sta pregando per lui ma non è contento di ciò in quanto respinge l’aiuto di Dio. III La necessità di guarire fa focalizzare il malato sul proprio corpo, di cui non si era mai interessato fino ad allora. Progressivamente, grazie ad esercizi metodici e quotidiani, inizia a vedere i primi sintomi di guarigione e di salute. In questo momento scopre i giardini pubblici e inizia a fare ogni giorno lunghe passeggiate solo o accompagnato da Bachir. A contatto con la natura Michel scopre un passato che aveva cancellato, la reminiscenza della sua prima infanzia. IV La sua salute migliora sempre di più e Michel scopre con Marceline i frutteti dove si recherà tutti i giorni fino all’arrivo dell’inverno spinto dalla curiosità di quei luoghi e dalla voglia di fare nuove conoscenze. Tra i bambini che la coppia portano spesso a casa, Michel osserva spesso Moktir che diverrà il suo preferito nel momento in cui lo sorprenderà a rubare un paio di forbicine di Marceline. Nonostante Michel lo abbia visto preferisce non denunciarlo, non solo perché Michel ammira il suo coraggio ma anche perché non ha il senso della proprietà (organizza una caccia di frode a casa sua). Michel ammira l’istintualità di Moktir e vederlo rubare le forbicine è il gesto che lo fa affezzionare e incuriosire di quel bambino. Differenze tra Bachir e Moktir: del primo ammira la salute e quindi il fisico poiché è ciò di cui ha bisogno in quel momento (la guarigione), mentre in Moktir nota il suo carattere, il suo essere libero e il suo agire senza pensare alle conseguenze, il suo coraggio di vivere

rischiando poiché in questo momento sente la necessità di cambiare, di iniziare a vivere da immoralista, cosa che non aveva mai fatto. V La primavera porta la salute di Michel che guarisce completamente soprattutto grazie alle cure della moglie che lui si prometterà di amare come merita. Con l’arrivo del grande caldo la coppia decide di lasciare Biskra. L’ultima notte Michel non riesce a dormire e va sul terrazzo e prende la bibbia, leggendola nota un passaggio sulla libertà. VI Da Tunisi, Marceline e Michel raggiungono Siracusa, poi l’Italia. Qui Michel realizza di essere cambiato: non è più appassionato alla storia. Ormai tutto gli fa capire di essere una persona nuova, che fino ad allora aveva vissuto una vita soffocato dalle costrizioni sociali. A Ravello infatti ha luogo quello che viene definito il suo battesimo pagano: cerca per tre volte di immergersi in una fonte ma la sua salute non glielo consente, al quarto tentativo si immerge purificandosi. Questo episodio è l’episodio della venuta consapevole al mondo (fino ad ora non aveva vissuto realmente) poiché è lui a voler nascere anche se il battesimo viene definito pagano in quanto egli è ateo e figlio di un protestante. VII Per mostrare il suo cambiamento anche esteriormente, Michel si fa tagliare la barba ad Amalfi, gettando tutte le maschere e mostrandosi finalmente per ciò che è realmente. Reputa rilevante questo dettaglio tanto da raccontarlo ai suoi amici proprio perché è il culmine della sua trasformazione, il momento in cui decide di mostrarsi al mondo come un nuovo essere, che fino ad allora non conosceva. Continua però a nascondere il suo cambiamento morale alla moglie per paura che lo noti diverso, e prova piacere nel dissimulare, nel nascondersi da sua moglie. VIII Michel parte per Positano solo, dove Marceline dovrà poi raggiungerlo. Qui rischia di farsi investire da una carrozza dalla quale Marceline rischia di cadere e finire in mare (era l’auto di Marceline). Michel salva Marceline e mostra per la prima volta la sua forza fisica. Quella notte i due faranno l’amore per la prima volta (dopo il viaggio di nozze a causa della malattia di Michel i due non hanno potuto consumare il loro amore e Michel decide di farlo adesso perché si sente completamente guarito. Da notare inoltre che questa sarà l’unica volta in cui i due si concederanno ed è proprio durante questa notte che Marceline rimarrà incinta). IX A Sorrento i due vivono un amore perfetto sotto il cielo sereno. Si noti però il presagio negativo sul bambino appena concepito poiché si trovano sul lato della costiera dove il sole tramonta. Ma Michel, ormai guarito, si interessa nuovamente alla storia, questa volta a quella dei Goti (i suoi gusti e le sue passioni sono infatti cambiati e Michel non si interessa più alla storia e ai popoli morti come una volta). In particolare si appassiona al giovane re Athalaric che si ribella alla sua educazione latina e che vive una vita violenta, voluttuosa e sfrenata (è

affascinato dalla sua storia per lo stesso motivo che lo aveva fatto avvicinare a Moktir, il coraggio di ribellarsi che è ciò che stava facendo anche lui). A Napoli riceve una lettera che lo informa di una cattedra libera al Collège de France; i due tornano in Francia dove si installano a La Morinière, una proprietà che Michel ha ereditato da sua madre. DEUXIÈME PARTIE I La coppia arriva in Normandia agli inizi di Luglio, Marceline scopre di essere incinta e lo annuncia al marito. Qui conosce Bocage, l’uomo che si occupa della sua fattoria e inizia ad interessarsi a suo figlio Charles. Michel è affascinato dalla conoscenza della fattoria di Charles ed è curioso di comprendere i suoi ragionamenti e le sue idee rivoluzionarie. I due infatti modernizzeranno alcune cose nella fattoria retrograda perché tenuta da Bocage che non stava al passo con il progresso. All’inizio dell’autunno Michel e Marceline tornano a Parigi per passare lì l’inverno. II La coppia si installa a Passy dove grazie al lavoro come professore e ai rendimenti della fattoria può vivere agiatamente. Ma qui Michel si sente di nuovo malato interiormente perché capisce di essere di nuovo costretto a fingere di essere chi non è non trovando nessun amico o interlocutore che lo comprenda. Le lezioni di Michel iniziano ad andare male perché la sua filosofia non viene compresa se non da Ménalque che ha una filosofia e una concezione della vita affine a quella del protagonista. La sera stessa della prima lezione Michel lo incontra nel suo hotel dove Ménalque gli dirà di essere stato a Biskra, di essere a conoscenza della sua malattia e della sua guarigione e di aver conosciuto Moktir. In questo momento Michel scopre che Moktir sapeva di essere stato scoperto (il furto delle forbicine) da Michel poiché l’aveva visto dallo specchio. Dopo tre settimane i due si incontrano nuovamente e Ménalque lo informa che dovrà partire ma che vorrebbe passare l’ultima sera con lui. Proprio durante questa serata la salute di Marceline peggiora e il medico le ordina di restare a riposo. Arriva la notte prima della partenza di Ménalque e i due si incontrano mentre Marceline, che sembrava essere migliorata, ha avuto un aborto spontaneo e si ammala. III Marceline ha bisogno di riposo per cui la coppia torna in estate a La Morinière dopo che Michel ha finito il corso. Qui Michel ritrova le sue terre e ha la sensazione di riuscire a respirare di nuovo. Anche qui si lega a dei ragazzini e chiede di Charles che non ha mai dimenticato. Ma il ragazzino è cresciuto e cambiato, non è più quel bel ragazzino che aveva lasciato, lo ritrova uomo. Parlando con Bute, ragazzino che lavora alla fattoria scopre che Bocage ha un altro figlio, Alcide. Bute gli confessa anche dove trovarlo ma fa promettere a Michel di non denunciarlo. Per tre sere cerca di incontrare il bambino; finalmente lo incontra la quarta sera facendolo inciampare in un filo.

Ma la fattoria non è più quel luogo che era l’anno prima e i suoi rapporti con Charles sono cambiati per cui Michel decide di mettere in vendita la Moriniere. Marceline continua a non stare bene.

TROISIÈME PARTIE Appena arrivati a Neufchatel, la salute di Marceline peggiora. Un medico le diagnostica la tubercolosi per cui si spostano sulle Alpi. Durante il viaggio in diligenza Marceline sputa sangue e peggiora sempre di più. Giunti a Saint-Moritz Marceline inizia a stabilizzarsi ma Michel annoiato dalla Svizzera convince la moglie a tornare in Italia. Qui Marceline diventa sempre più debole e non riesce a sopportare il caldo ma Michel la notte ritrova se stesso uscendo di nascosto e familiarizzando con i vagabondi e consumando i suoi soldi per incrementarne i vizi. Ma non è neppure Sorrento il luogo che Michel rimpiange per cui i due intraprendono un viaggio per tornare a Biskra: i bambini sono però tutti cresciuti, sposati e imbruttiti, l’unico rimasto fedele a se stesso è Moktir. Insieme i due raggiungono Touggourt. Al suo ritorno Marceline muore rifiutando il rosario. Così finisce la storia di Michel, che descrive poi la sua vita attuale circondato da altri bambini e confessando rapporti occasionali con una ragazzina del luogo, che vende il suo corpo. Giunto alla fine del suo percorso, dopo aver sacrificato tutto al suo egoismo e alla sua nuova teoria della vita, l’immoralista è costretto a fare i conti con la sua nuova vita e con una nuova rivelazione: “saper liberarsi non è niente, il difficile è saper essere libero.” Michel ha finalmente trovato la sua libertà ma ormai non sa cosa farsene, non sa come sfruttare questa sua libertà che gli appare come una sorta di prigione. Alla fine del racconto infatti Michel appare indeciso tra il desiderio di una vita vera, libera, vissuta nel pieno dei loro impulsi e desideri e l’aspirazione a una cura spirituale, un ritorno alla moralità che gli viene tuttavia negato (roman de l’échec).

➢ Si noti come il calore e il caldo aiutano Michel a guarire mentre fanno peggiorare

Marceline. I due personaggi sono infatti opposti: tanto Marceline appare pura, virtuosa e angelica nel racconto di Michel, tanto quest ultimo è invece basso, immorale e sempre più inumano nella ricerca della sua umanità.

➢ La morte di Marceline è causa dell’egoismo di Michel che preferisce ritrovare i luoghi dove aveva scoperto la sua natura e dove aveva trovato la sua pace interiore mentendo a se stesso e dicendosi che anche Marceline sarebbe guarita lì nonostante l’evidenza (Michel avrà sempre il rimorso di essere stato il colpevole della morte della moglie ma continuerà a fare scelte egoiste infatti non tornerà in Francia neppure per seppellire il suo cadavere). ➢ Il racconto, che va dal giorno del matrimonio al momento in cui Michel racconta questi avvenimenti ai suoi amici sulla terrazza ad Algeri, dura soli 3 anni (quando la coppia si sposa lui ha 24 anni mentre lei ne ha 20, e alla fine del racconto, quindi nell’inizio e nella fine del romanzo, Michel ha 27 anni).

➢ Nonostante l’attrazione per i bambini (in particolare Bachir e Moktir, ma non solo,) Michel non consuma mai né la pedofilia, né l’omosessualità (gli unici rapporti sessuali a cui si fa riferimento esplicitamente sono quello con la moglie e alla fine quello con la ragazzina del villaggio che si prostituisce) ➢ Il romanzo ha una struttura circolare poiché finisce nello stesso punto in cui era iniziato. ➢ Nel racconto si può notare un’alternanza tra passato remoto e altri tempi quali il futuro attraverso la quale il lettore riesce ad immergersi nel racconto e a capire le tempistiche degli avvenimenti narrati. Si noti inoltre che i dettagli più rilevanti sono descritti con l’utilizzo del presente storico. ➢ Racconto in prima persona.

➢ Flusso di coscienza (puntini sospensivi, ripetizione delle parole e riformulazioni). ➢ Stile indiretto libero....


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