Linguistica e traduzione inglese PDF

Title Linguistica e traduzione inglese
Author Francesca Fantoni
Course Lingua e traduzione - lingua inglese 1
Institution Università di Pisa
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Bertuccelli ...


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20.02.20 La traduzione 1. Teoria e storia della traduzione 2. Tipologia e universali del linguaggio 3. La complessita’ del testo e le complessita’ del tradurre 4. Aree di criticita’ inglese/italiano Il rapp tra ling e trad non e mai statto un rapp ne condiviso da tutti ne privo di problemi. “If translation and linguistics were married, they would have issues.” -> percezione di mancanza di sostegno. -> la sola linguistica non ci aiuta nella traduzione. Perche tradurre non e’ ne primariamente un fatto linguistico e la ling non ha ancora formulato le questioni giuste per risolvere i nostri problemi. Bisogna quindi guardare altrove. Uno dei maggiori esponenti dello strutturalismo, Mounin, aveva gia notato che la traduzione crea dei problemi alla linguistica contemporanea. Se si accettano le attuali tesi sulla struttura del lessico, morfologia e sintassi (che differiscono estremamente da una lingua all’altra), si dovrebbe concludere che tradurre sia impossibile; eppure le traduzioni vengono prodotte e le persone se ne servono. Potremmo dire che l’esistenza delle traduzioni sia quindi uno scandalo per la linguistica moderna. Saussure langue (sistema linguistico) vs parole (uso della lingua). La linguistica si deve applicare della langue. Il problema dell’intraducbilita, secondo Mounin, sarebbe marginale= Mette da parte la linguistica per vedere concretamente quello che fanno i traduttori. – Svolta verso l’empiricismo negli anni 80/90 del 900.

Jackobson: ha negato l’intraducibilita. Ling strutturalista che si oppone alla visione prevalente dell’intraducibilita con tutta una sua argomentazione dicendo che il significato di ogni segno linguistico e’ la traduzione di questo simbolo in uno alternativo, e in particolare in un altro segno linguistico ancor piu sviluppato. Esistono quindi 3 tipi di traduzioni fondamentali se osserviamo il linguaggio come un sistema di segni 1. Intralingual translation or rewording interpretation in the same language 2. Interlingual translation in another language 3. Intersemiotic translation in movies and such La traduzione e’ sempre possibile anche se si riscontrano delle difficolta in alcuni ambiti come quello poetico.

BALLY: scopre passione per la linguistica dalla traduzione dei testi.

La linguistica generativista Chomsky. 1

Eugene Nida (linguista e traduttore della Bibbia). La gramm generativa e trasformazionale puo aiutarci a prendere decisioni sostanziali. Attraverso Chomsky, Nida dice che esistono strutture nucleari sulle quali si possono fare molte trasformazioni per quindi arrivare al livello di elaborazione del testo che interessa al traduttore. Bastera di fronte a una frase complessa, spezzettarla in blocchi nucleari per capire il significato del testo che bisogna tradurre. Nida si illudeva di poter riddurre qualsiasi testo in blocchi per struttura nucleare che consente di tradurre qualsiasi cosa in qualsiasi lingua. Chomsky si ribella alla lettura che da Nida della sua grammatica strutturale.dubita che si possa adottare un suo paradigma per un piano cosi pratico quale quello della traduzione.

QUINE: grosso studioso di filosofia del linguaggio. In uno dei suoi saggi propone principio di “indeterminatezza per la traduzione”. Si pone il problema di se ci puo essere anche a livello denotativo la traduzione di alcune parole. Supponiamo che sono nella savana e vedo passare un coniglio. Indigeno passa indica coniglio che corre e lo dice nella sua lingua. Posso io tradurre quella parola che dice lui subito nella mia lingua senza aver alcuna conoscenza della lingua dell’indigeno? No perche non ho la certezza che abbia detto coniglio, ma piuttosto altro come correre, bianco, orecchie lunghe etc etc. Non e’ detto che tutti i traduttori convengano sulla stessa traduzione. Chomsky riguardo questo principio di Quine come “true but uninteresting.” Altri campi della linguistica hanno trovato qualcosa da dire sulla traduzione: la pragmatica, la teoria della rilevanza, la linguistica cognitiva, la linguistica dei corpora, la linguistica dei testi.

Universali traduttivi Un altro risultato dell’interazione tra linguistica e traduzione= idea che si possano trovare degli universali traduttivi. Il concetto di universali era stato elaborato da Chomsky che diceva che la LAD linguistic acquisition device era un dispositivo universale. Modello a principi e parametri che differenzia le strutture solo in superficie, i casi pofondi sono gli stessi in qualsiasi lingua. Se studiamo la traduzione di un testo in divese lingue = si nota tendenza statistica di ricorrenza degli stessi fenomeni MA questo non e’ lo stesso della teoria di Chomsky; non la dimostra. Pero i traduttori hanno cercato caratteristiche comuni in tutte le trad.: 1. tutte le trad presentano una semplificazione del lessico -> lingua piu piatta meno strutturata e meno ambigua nella resa di un testo. 2. Esplicitazione: le traduzioni sono piu ridondanti dei testi di partenza in particolare nel lessico nella morfologia e nella sintassi. 3. Equalizzazione 4. Termini univoci dientano meno frequenti. Questi universali che sono stati proposti derivano dall’osservazione e comparazione di testi scritti tecnici e letterari ma non si applicano alla traduzione audiovisiva e automatica. Le obiezioni sono molte perche ci sono testi letterari in cui l’implicitazione e’ maggiore dell’esplicitazione. Puo essere anche all’editore a chiedere cio. Ancor piu nella traduzione simultanea in cui magari il traduttore non trova il termine e quindi cerca di ovviare in altro modo. 2

GIDEON TOURY parla di leggi traduttive invece che universali traduttivi.

Research perspectives

Teorie e storia della traduzione - The translation studies - La teoria della traduzione - Le teorie contemporanee della traduzione

“Le lingue non differiscono per cio che possono dire ma per cio che devono dire” -Jackobson-. Simple mapping vs Complex mapping Le lingue sono sistemi dinamici complessi perche come tutti i sist complessi sono dinamiche non lineari consistono in sosttosistemi incassati l’uno nell’altro, sono probabilistiche e altamente adattabili. Lingue dinamiche= si evolvono nel tempo. Lingue non lineari= 1. Dinamicita’ 2. Non linearita’ 3. Incassatura 4. Emersione 5. Stocasticita’ 6. Adattabilita’

nella loro evoluzione si evolvono secondo linee diverse da quella orizzontale. Ci sono fenomeni improvvisi, imprevedibili come il great vowel shift in inglese che non trovano una spiegazione immediata e generano il caos determinando uno sviluppo radiale. Effetto farfalla si applica anche in traduzione: quando si fa una scelta sbagliata per un termine, l’errore si ripercorre sulla resa di tutto il testo. I sist complessi sono caratterizzati da sistemi incassati (fonetica mofologia sintassi semantica pragmatica etc) tutti legati tra loro. Emersione il significato comunicato non e’ la somma dei significati delle singole componenti. Adattabilita variabili di produzione ascoltatore e traduttore.

Tipi testuali: Narrazione, descrizione, esposizione, argomentazione, istruzioni -> la tipologia testuale detta il modus operandi del traduttore le cui scelte traduttive sono ispirate alle leggi che limitano le scelte stesse all’interno del tipo testuale. 3

21.02.20

Translation, language universals and language typology

Universali traduttivi non sono la stessa cosa degli universali del linguaggio. Tra i sistemi linguistici vi sono delle differenze che possono essere di superficie e altre che possono essere sistemiche. I sistemi linguistici possono avere caratteristiche diverse in relazione alla tipologia linguistica di appartenenza. Nel mondo ci sono circa 7000 lingue diverse ma quelle veramente parlate sono circa 5000 perche il 90% sono usate da meno di 100.000 persone. 2.000 lingue si trovano in Asia, solo 260 in Europa. Le lingue piu parlate -> cinese classico poi l’inglese, spagnolo, indiano, arabo... L’inglese al momento è la lingua piú diffusa non in termini di parlanti nativi ma come lingua seconda parlata da 1.1 bilioni di utenti in tutto il mondo.

Un paradosso molto diffuso in linguistica e il seguente: “Tutte le lingue sono uguali, eppure tutte le lingue sono diverse.” ↓ Uguali

- in termini di funzionalita comunicativa (isofunzionalita) - in termini di importanza - a livello strutturale ad un qualche livello di astrazione Vi sono dei principi organizzativi fondamentali che permettono ad una lingua di essere una lingua. -> bisogna cercare di capire quali sono gli universali fondamentali del linguaggio e distinguere le varie categorie linguistiche. BBC aggiunge che quasi tutte le lingue hanno una struttura grammaticale comparabile anche se le due lingue in analisi non hanno la stessa origine o non appartengono alla stessa tipologia.

Universali fonologici

Che cosa tutte le lingue hanno in comune?

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La presenza di consonanti e di vocali (universale fonologico) Che tipo di vocali esistono? Ogni lingua ha almeno 3 vocali (a, i, u). I/A legate al pianto del bambino. U legata all’allattamento. Consonanti: tutte le lingue hanno le occlusive sorde (p t k) se ci sono questi allora ci possono essere anche i rispettivi suoni sonori e non il contrario. P legata alla nutrizione. T alla dentizione e alla masticazione. K alla respirazione.

In tutte le lingue del mondo sono presenti suoni che si sviluppano secondariamente alle funzioni vitali del bambino.

Universali semantici

In tutte le lingue del mondo sono presenti termini che indicano aree fondamentali del vocabolario: - termini di colore - termini per le parti del corpo - nomi di animali - verbi di percezione sensoriale Ogni lingue decide di ritagliare lo spazio semantico in maniera diversa. Cousin: inglese 1 forma – cinese 8 forme diverse. Un altro universale semantico sono i pronomi: esistono 2 forme per designare almeno il parlante e l’ascoltatore => funzionale al processo comunicativo. I parametri deittici però, differiscono da lingua a lingua.

Le differenze infrasistemiche che si riscontrano tra lingua e lingua sono chiamate differenze parametriche superficiali.

Tipologia linguistica

Cerca di classificare le lingue sulla base delle caratteristiche strutturali. Altri modi di classifica 1. Genetica 2. Per aree di provenienza e/o di contatto

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La tipologia linguistica usa dei parametri diversi che non sono né geografici né storici. I risultati dipendono da quale aspetto strutturale decidiamo di settare come parametro di indagine. Si considera sia la diffusione di tale parametro sia la possibilita che ho, tramite questo parametro, di dedurre degli universali implicazionali (se c’e y allora anche x). Schlegel usa la morfologia come parametro: come i morfemi singoli si combinano nella formazione della parola. TIPOLOGIA LINGUE: ↓ ISOLANTI o analitiche: quelle lingue che hanno una corrispondenza 1:1 parola-morfema. Usano morfemi singoli per esprimere concetti singoli. (es. Vietnamita) AGGLUTINANTI: Molti morfemi si combinano per generare una sola parola attraverso prefissi, suffissi, affissi etc (es. Turco) FLESSIVE: usano prefissi e soprattutto suffissi per modulare le funzioni grammaticali di una parola (es. Italiano) Oltre a queste sono state individuate a seguito altre tipologie: INCORPORANTI: lingue di tipo polimorfemico in cui una sola frase viene espressa attraverso una sola parola (es. Eschimo) POLISINTETICHE: in cui si mescolano fenomeni tipologici diversi. FUSIVE: lingue in cui uno stesso morfema flessivo denota diverse funzioni sentattiche e semantiche (es. Latino)

Rispetto a questa classificazione i parametri sono: - Numero di parola - Indice di fusione Attraverso tali parametri si è in grado di costruire una continuum che ha come estremi le lingue analitiche e le lingue sintetiche.

N.B. Nessuna lingua appartiene in maniera pura e sostanziale ad un solo tipo. - Inglese è prevalntemente isolante ma anche un pò agglutinante (es fashion-, +un= unfashion, +able= fashionable etc), e flessivo in minima parte (s al plurale, ed per passato, ‘s genitivo sassone, er per comparativo e est per superlativo...) non flette nomi pronomi e aggettivi. - L’italiano e prevalentemente una lingua flessiva con una flessione ricchissima, tratti di agglutinazione (es. Inaspettatamente si aggiungono morfemi), e isolante (es. Io ho un bimbo, un cane...). ↓ Quali sono le conseguenze per un traduttore? 1. Questo fenomeno dovrà essere tenuto in considerazione nella traduzione dei pronomi personali. 6

In italiano, pro-drop language) non c’è il bisogno di esprimere sempre i pronomi soggetti (vengo, vieni) in inglese (come, come). L’inglese ha l’obbligo di esprimere il pronome soggetto come compensazione della flessione che ha perduto. L’espressione del pronome in inglese è obbligatoria nella traduzione in italiano possiamo decidere di metterlo o meno (se lo metto la frase è marcata, innaturale: io vengo tutti i giorni in macchina –(io, tu no.) si attivano delle inferenze diverse rispetto all’inglese. 2. L’italiano come lingue flessiva ci mette di fronte alla flessione dei pronomi: 3 persona singolare e plurale (egli, lui, esso/ ella, lei, essa/ essi, loro) come traduco she/ he...? 3. L’inglese non ha gli alterati italiani. Occorre mettere un aggettivo davanti per esplicitare il valore del suffisso italiano. Il traduttore è costretto a uno sforzo interpretativo importante. Quando l’inglese usa un aggettivo di fronte ad un nome si ricorre agli alterati/ se si traduce letteralmente la forma si fa un calco: little-princess = principessina / no piccola principessa.

Altri studi hanno trovato altri parametri della classificazione delle lingue. Greenberg nota che le lingue del mondo possono essere classificate in 6 tipologie particolari considerando l’ordine delle 3 categorie di S O V nella frase affermativa. 1. SOV turco 2. SOV inglese 3. VSO gallese 4. VOS malagasy 5. OVS hixkaryana 6. OSV

In inglese non rispetta la struttura SOV nella frase interrogativa, in alcuni tipi frase esclamativa, e nella passiva. L’italiano non è tanto rigido quanto l’inglese in termine dell’ordine delle parole. E una lingua pro-drop, la flessione fa sì che si riesca sempre a individuare il soggetto e l’oggetto indipendentemente dalla loro posizione.

ES: Pietro ha regalato un libro a suo fratello per Natale. (si puo spostare dove vogliamo con intonazione). L’inglese ha l’obbligo di dire: Peter gave a book to his brother for Christmas // o // Peter gave his brother a book for Christmas. NON RIPRODURRE MAI L’ORDINE DI SVO IN INGLESE. ADATTA ORDINE COSTITUENTI AL CONTESTO DEL TESTO DA INGL A ITA.

Anche in termini di aggettivi rispetto a nome.

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- Se una lingua ha ordine SVO A davanti a N -> in italiano gli aggettivi possono essere distribuiti davanti e dopo il nome con qualche cambiamento nel significato a secondo del caso (pover uomo vs uomo povero/ borsetta carina NO carina borsetta calco).

Tipologia lessicale

Cerca di capire come i concetti sono espressi dalle parole - parti del corpo, temperature, acque. ● Classificazione delle lingue a secondo del modo in cui codificano i modi di spostamento a piedi: - in alcune lingue il modo in cui avviene lo spostamento viene lessicalizzato internamente (verb-framing) - alcune lingue lo lessicalizzano esternamente - Manner of motion - Path of motion In inglese il path of motion viene espresso attraverso le preposizioni (circa 60). L’inglese e una satelliteframed language = run into, fall down, go out. L’italiano e verb-framed = entrare, salire, scavalcare, scendere.

L’inglese lessicalizza il verbo di modo (amble, clump, float...) in italiano viene tutto tradotto con ‘camminare’+ 1/2 avverbi di modo che specificano l’andatura => in inglese un monosillabo, in italiano come minimo tre parole.

25.02.20

I sistemi dinamici complessi: Il sottosistema fonologico

Lingue concepite come sistemi dinamici e complessi. Complessita’ ≠ complicatezza. - SISTEMA: insieme organizzato di aspetti del mondo. - DINAMICO: che muta nel tempo, non statico. 8

- COMPLESSO: descriverlo richiede un alto numero di variabili. Tecnicamente e scientificamente significa che e’ potenzialmente caotico: il caos diminuisce se aumentano struttura e organizzazione. Non e’ caotico perche’ e’ accessibile a tutti dato che le lingue si possono imparare. - ADATTABILITA’: si adatta all’ambiente, al contesto. (metafemia) - EMERSIONE: si sviluppa per salti e discontinuita’. Il processo traduttivo non puo’ essere un processo lineare (a parte nella Bibbia parola per parola. Ma i piu’ si sono attenuti al processo ciceroniano = traduzione per SENSO). C’e’ necessita’ di scavalcare il significato letterale e tradurre per unita’ traduttive- di paragrafo o addirittura piu’ ampie. Non c’e’ mai una traduzione lineari su tutti i livelli del sistema. Il traduttore procede compensando le perdite di un livello su un altro e cosi’ via. - INCASSATURA RICORSIVA: ogni componente di un sistema complesso e’ esso stesso un sistema complesso. Ogni sistema complesso e’ composto di altri sottosistemi che a loro volta sono complessi.

- PROBABILISTICI: i processi di formazione del sistema non sono per necessita’ ma per probabilita’.

Esempi di sistemi complessi: stormo di storni -> Le figure che lo stormo assume, sono la somma del comportamento individuale di ciascun uccello che rispetta le seguenti regole: - imitare il comportamento dell’uccello piu vicino - mantenere la sua direzione la stessa velocita - cercare di non urtarlo. Vedi api – lezione precedente.

Farfalla di E. Lorenz. The butterfly effect.

Il linguaggio e’ una facolta’ cognitiva prodotta e radicata nel cervello. Cervello: 1.3/1.5 kg. Composta da 100 miliardi di cellule, ognuna delle quali capace di sviluppare fino a 10 mila connesioni con le cellule vicine (miliardi di sinapsi). Cognizione: Sistema integrato di acquisizione, elaborazione, strutturazione, conservazione e produzione di conoscenza. Linguaggio: se il cervello e la cognizione sono sistemi complessi, come fa il linguaggio a non essere esso stesso un sistema complesso? Lo e’ esso stesso.

In che modo il linguaggio interagisce con tutti gli altri sottosistemi che compongono il sistema lingua nel processo traduttivo?

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1. Il sottosistema fonologico (inglese e italiano) Il sottosistema fonologico non e’ portatore di significati ma li evoca. Allofono: variante contestuale – distribuzione complementare/ non contestuale (geografico etc) del suono – fonema. Il sistema inglese ha molti piu’ allofoni rispetto a quello italiano. Inoltre, a livello di fonemi tra i due sistemi ci sono delle non corrispondenze. ITA non ha θ - /dh/ sordo e sonoro a livello di fonema. ITA non ha h fonologica come in inglese. ING no /ts/ /dz/ non ha gn di ragno. ITA no fonema di n velare di ing. ITA ha il fonema gl di foglia mentre l’inglese pronuncia grafemi separati. Sia l’inglese che l’ita hanno il fonema /r/ in ita e’ ma l’inglese viene definita come una lingua ‘non rotica’ pronuncia r a inizio parola come approssimata e a fine parola come allungamento. Anche a parita di fonema ci sono delle realizzazioni di pronuncia molto diverse. Differenza fondamentale nella resa fonica di un testo. Varianti significative nella pronuncia delle nasali – tante in italiano ma ancor piu in inglese. L in inglese ha una variante scura – dark e una linght. Letter = light Vs Long = dark.

Trapezio delle vocali inglesi

Vocali inglesi sono di piu’ e possono essere lunghe o brevi: la lunghezza vocalica in inglese e’ fonologica (seen ≠ sin). I punti di articolazione all’interno del trapezio vocalico inglese sono diversi da quelli italiani.

THE DEAD, Joyce 14 traduzioni. Solo 2 riescono a rendere suoni evocazione silenzio della morte. Snow vs neve

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To fall vs cadere. Brilli recupera idea della morte attraverso vocali o e u. Cavagnoli insiste sulle /s/, /v/ e /ʤ/.

Letteratura per l’infanzia particolarmen...


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