Mandragola di Machiavelli, esercizi e analisi del testo PDF

Title Mandragola di Machiavelli, esercizi e analisi del testo
Course Letteratura Italiana Quarto Liceo Scientifico
Institution Liceo (Italia)
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Summary

Riassunto, analisi del testo e dei personaggi della Mandragola...


Description

LA MANDRAGOLA di MACHIAVELLI Beffa crudele organizzata ai danni dell’ingenuo e credulone dottore in legge Nicia dal giovane Callimaco, innamorato della moglie di lui, Lucrezia. Non sapendo come fare per passare una notte con lei, Callimaco ne parla con il parassita Ligurio il quale escogita la beffa ai danni di Nicia: conoscendo il desiderio di questi di avere figli, propone a Callimaco di fingersi medico e di consigliargli una pozione a base di un’erba miracolosa (la mandragola) da somministrare alla moglie. La pozione, miracolosa contro la sterilità, ha però una controindicazione: il primo uomo che avrà rapporti con la donna cui è stata somministrata è destinato a morte certa entro pochi giorni. E’ necessario trovare dunque un ‘garzoncello’ ingenuo che si presti a unirsi per ‘primo con Lucrezia. Non è questo l’unico problema: si deve infatti anche convincere la donna a giacere con uno sconosciuto. Per questo Callimaco e Ligurio corrompono frate Timoteo affinchè persuada , assieme alla madre Sostrata, l’onesta Lucrezia dell’opportunità della cosa. Così Callimaco riuscirà ad unirsi all’ amata. Nell’ultimo atto, ogni personaggio racconta dal suo punto di vista quella notte insonne. La Mandragola: Una delle commedie fondamentali del Cinquecento. 1) Visione pessimistica dell’uomo 2) Dopo le giullarate medievali si ritorna al testo scritto ispirato ai modelli classici , incentrato su personaggi- tipo e con una trama a lieto fine (il giovane innamorato, il vecchio sciocco, il parassita, la mezzana,il servo, l’ avaro , il misantropo, il soldato fanfarone) 3) L’impianto drammatico è quello dei grandi esempi della commedia classica : a) composta da cinque atti e scandita in tre momenti (dichiarazione del desiderio del protagonista e il sorgere degli ostacoli , superamento degli ostacoli, soddisfacimento del desiderio e lieto fine) b) in versi e introdotta dal prologo 4) Modello boccacciano del racconto di beffa 5) Originalità dell’intreccio machiavelliano: i personaggi perseguono tutti, anche se con sfumature e a livelli diversi, l’unica legge che veramente conti nella società, cioè l’utile ( anche se rispetto al Principe è un utile privato) 6) Specifico linguaggio che caratterizza ogni personaggio visibile soprattutto nel confronto tra Nicia e Ligurio: Nicia frasi idiomatiche e proverbi che testimoniano il suo ristretto orizzonte culturale, Ligurio, portavoce delle idee dell’autore, si caratterizza per i doppi sensi con cui si prende gioco del marito di Lucrezia.

PROPOSTE DI LAVORO: Comprensione 1) Analizzare i seguenti personaggi. Callimaco: Callimaco è un ragazzo di Firenze, che dopo la morte dei genitori, avvenuta quando aveva dieci anni, viene mandato a Parigi, dove resta per venti anni “vivendo quietissimamente, giovando a ciascuno, ed ingegnandosi di non offendere persona” (prologo). Quando viene a conoscenza, per sentito dire, di Lucrezia impersonifica la figura classica del giovane innamorato disposto a fare di tutto per veder realizzato il proprio amore: fin da subito viene, infatti, presentato come un “amante meschino”, dato che è arriva a ingannare l’amata per sedurla. Rivolgendosi a Nicia, oggetto dell’inganno, fa talvolta uso del latino: sfrutta così l’

ingenuità di quest’ultimo e l’idea comune che si aveva all’epoca dei latinisti, per risultare un uomo di eccellente cultura e autorevolezza nel campo medico. Oltre a questi “trucchetti” non è però dotato della virtù boccacciana: è totalmente dipendente sia dal suo servitore Siro che dal truffaldino Ligurio e si sente perso nelle situazioni in cui si ritrova da solo, rivelando la propria angoscia facendo uso di espressioni come “io mi son murato in un forno” (IV atto, II scena). Lo spinge ad andare avanti la passione da cui è invasato e, anche a piano attuato, è ancora incredulo e non si sente all’altezza di così tanta fortuna. Ligurio: Ligurio è un parassita, un “pappone”, che grazie al suo ingegno e al suo carisma riesce a scoccare cibo e a farsi invitare a banchetti, tanto da vivere, almeno in parvenza, una vita da ricco. Risulta svincolato da rigorosi principi etico-morali: infatti non si fa problemi ad aiutare Callimaco per soldi a spese di Nicia con cui tiene “una stretta dimestichezza”. Proprio per questa sua caratteristica è assimilabile al principe ideale disegnato nel trattato di Machiavelli, che ha il solo scopo di mantenere lo Stato. Il linguaggio che utilizza rispecchia proprio il suo carattere malizioso: è ricco infatti di allusioni sarcastiche, doppi sensi e ragionamenti, che servono a raggirare le vittime delle sue beffe. Rappresenta il freddo stratega, fautore dell’inganno, che riesce a cavarsela in ogni situazione e a far piegare agli altri al proprio dovere grazie a delle accurate strategie. Nicia: Nicia viene descritto come un “marito ricchissimo, e che al tutto si lascia governare da lei (la moglie Lucrezia), e, se non è giovane, non è al tutto vecchio” e “la semplicità di messer Nicia, che, benché sia dottore, egli è el piú semplice ed e il più sciocco omo di Firenze”. Riprende quindi il tipo fisso del pappus, ossia il “vecchio scemo”: lui è infatti la vittima dell’inganno su cui si basa l’intera commedia. Cerca di inserirsi in una classe sociale a cui però non appartiene: lo dimostrano i suoi modi di fare grezzi e il suo linguaggio poco colto, che lo fa risultare ridicolo. Accosta infatti latinismi fuori contesto a termini ed espressioni dialettali come “non sanno quello che si pescono” e “cacasangue”. Per Nicia è infatti il denaro che determina la condizione sociale di una persona, non il suo modo di essere, per questo è avaro, ma si permette comunque di spendere per dimostrare il suo status (per esempio per tutte le cure che fa fare a sua moglie per incrementare la sua fertilità). Timoteo: Timoteo è un vecchio prete corrotto, che dietro l’ipocrisia della preghiera pensa solamente ai propri interessi, pronto a ingannare e mentire per un compenso in denaro. Il suo nome, che significa letteralmente “colui che onora Dio”, risalta con ironia l’incorrettezza di questa figura, con cui l’autore sembra quasi prendersi gioco degli ingenui che pensano alla Chiesa come a qualcosa di incorruttibile e intoccabile. Timoteo fa uso di più linguaggi, in base a ciò che richiede la situazione: oltre a quello prettamente religioso utilizza anche quello giuridico-filosofico, per esempio quando cerca di convincere Lucrezia a sottoporsi alla cura della mandragola. Lucrezia: Lucrezia è la giovane moglie di Nicia e l’oggetto dell’amore di Callimaco. Nonostante al commedia giri attorno alla sua figura, sono pochissime le sue battute (ciò vuole forse testimoniare la poca importanza dell’opinione di una donna in quell’epoca). Viene comunque raccontata dagli altri personaggi: Callimaco infatti ne elogia più volte la virtù e la bellezza, e Ligurio la definisce “savia e costumata”. La sua metamorfosi finale è il vero colpo di scena dell’intera opera: prima è restia a compiere adulterio e sottomessa agli altri, mentre prende in mano la situazione con una rivincita sull’ottuso marito, ma anche sull’amante (vuole infatti i soldi di uno e il corpo dell’altro). È quindi un personaggio estremamente dinamico, che capisce l’inutilità di ribellarsi alla sorte e cerca di ricavare il meglio da ciò che ha.

Riflessione

1) Cercare i punti nella Commedia dove ci sono riferimenti alla contemporaneità Nell’opera di Machiavelli sono presenti più riferimenti alla contemporaneità: l’ingenuo che viene raggirato e truffato da uomini privi di scrupoli e di moralità; la figura di Timoteo, che rappresenta la corruzione della Chiesa; il comportamento di Nicia, che rappresenta la degradazione in cui versa Firenze a causa delle persone da cui è governata; il bisogno di ognuno di possedere qualcosa. 2) Si può parlare di lieto fine? Alla fine di tutte le peripezie si ristabilisce la quiete e c’è un lieto fine per i personaggi, infatti hanno tutti ottenuto ciò che volevano. Non si può però parlare di lieto fine per l’umanità, che è costretta a convivere con una natura maligna, in un mondo in cui esce vincitore il più furbo e non chi ha più rispetto degli altri, di se stesso e dei propri valori. Approfondimento

1) Riflettere se anche in quest’opera Machiavelli concilia il pessimismo sulla malvagità dell’uomo e la fiducia nella sua virtù che contrasta con la fortuna Nell’opera Machiavelli ci porta testimonianza di un mondo fatto di inganni e secondi fini, governato dal lato più maligno dell’uomo, dal suo egoismo e dalla sua avidità. Questo modo di vivere si scontra però con un fattore esterno imprevedibile, cioè la sorte, che è in grado di mettere qualunque in ginocchio. Si può solo cercare di arginare questo male e cercare di adattarsi al meglio a ogni situazione, come fa Lucrezia alla fine della commedia. Scrittura creativa

1) Riscrivere la commedia in forma di novella tenendo presente il modello boccacciano (max. 50 righe) Callimaco, un giovane che abita a Parigi da molti anni, si innamora del mito di una donna italiana bellissima e decide di tonare nella sua città natale, ossia Firenze, per conoscerla personalmente e sedurla, nonostante quest’ultima sia già sposata con Nicia, un dottore ricco e rimbambito. Arrivato nella città toscana con il suo fidato servitore Siro, incontra Ligurio, un parassita che colpisce il portamonete dei ricchi: grazie al suo carisma e ai suoi modi piacevoli riesce ad avvicinarsi a loro e a scroccare molte cene e molto cibo. Proprio per questa sua natura maliziosa è un “amico” di Nicia ma, quando gli vengono riferiti i fini di Callimaco, decide di aiutarlo in cambio di un’ingente somma di denaro. I due decidono di colpire il vecchio nel suo punto più debole, ossia la sua ossessione di avere un bambino. Aveva infatti costretto Lucrezia a sottoporsi a moltissimi trattamenti che avrebbero dovuto incrementare la sua fertilità, ma che hanno sempre avuto esito negativo. Ligurio allora gli presenta Callimaco sotto le false vesti di un rinomatissimo dottore francese che, grazie a una cura miracolosa avrebbe risolto tutti i loro problemi: la mandragola. Dopo aver dimostrato le sue profonde conoscenze tecniche in medicina, che l’intuitivo Nicia capta anche dal suo modo di parlare con un linguaggio forbito e dalla sua dimestichezza con il latino, gli spiega che la terapia consiste semplicemente nel bere una soluzione contenente l’erba magica. Ci sarebbe stata un’unica piccola complicazione: il primo uomo che sarebbe giaciuto con la fanciulla sarebbe morto nel giro di pochi giorni. Qui interviene Ligurio che

propone di rapire un garzone qualunque e di portarlo a letto con Lucrezia, per non far correre pericoli a Nicia. Far accettare al vecchio di sacrificare un poveretto per i propri interessi non è di certo difficile, ma il vero problema consiste nel convincere la moglie a commettere adulterio. Allora i due furbacchioni contattano la madre di Lucrezia, nella speranza che lei, pensando al bene della propria figlia, sia favorevole alla cura e che convinca la giovane a sottoporsi ad essa nonostante il piccolo peccato che avrebbe commesso. Dopo il categorico no di quest’ultima si rivolgono a un prete, Timoteo, conosciuto per le sue attività losche al di là della sua vita religiosa. In cambio di un bel po’ di danari fa a Lucrezia un lungo discorso sulla moralità delle scelte che ognuno deve compiere, spiegandole che non si deve mai omettere di fare un bene certo per la sola paura di un danno incerto; in più le dice che per peccare si deve avere la volontà di farlo e lei, non avendola, non avrebbe dovuto preoccuparsi. Riesce così a persuaderla. Arriva dunque sera e il piano viene attuato: Callimaco si traveste da garzone mentre Timoteo, che finge di essere Callimaco, accompagna Ligurio, Nicia e Siro alla ricerca dello sventurato da rapire. Quando trovano il finto “garzonaccio” lo assaliscono, lo legano e lo portano nel letto di Lucrezia. Callimaco allora, dopo lunghi indugi, riesce finalmente nel suo intento, ossia unirsi con la bella giovane, e decide quindi di rivelarle la propria identità e di far luce sull’intero piano. La fanciulla contro ogni previsione afferma, dopo qualche sospiro, che se ciò è accaduto, e con l’approvazione di tutte le persone a lei care, dove essere una disposizione celeste, e che si sente pronta ad accettare e a godere di tutto quello che le aveva mandato il cielo: il corpo dell’amante e i soldi del marito....


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