Mappe concettuali ed esercitazioni Alto Medioevo PDF

Title Mappe concettuali ed esercitazioni Alto Medioevo
Author Fabrizio Sammarco
Course Storia Dell'Arte Medievale 
Institution Università degli Studi di Bari Aldo Moro
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Summary

Esercitazioni e dati per ripasso...


Description

 Unità8 Le civiltà artistiche dell’Alto Medioevo

Proposte operative Conoscenze di base 1. A quali secoli corrisponde la prima fase del Medioevo, detta convenzionalmente Alto Medioevo? 2. In età altomedievale sorse una nuova struttura religiosa: il monastero. Illustrane l’origine e l’importanza facendo particolare riferimento al monachesimo introdotto da san Benedetto. 3. Quali funzioni educative e culturali svolsero monasteri e scriptoria nell’Europa di quel tempo? 4. Facendo riferimento agli eventi accaduti nel 568, nel 771 e nel 962, elenca in successione le popolazioni romano-barbariche che si stanziarono in Italia e diedero luogo a importanti civiltà. Da quale ceppo comune provenivano? 5. Illustra i motivi iconografici e i moduli stilistici caratteristici dell’arte barbarica, precisando in che cosa consiste la tenden-

za all’horror vacui. In quale tipo di produzioni eccellevano i popoli barbarici?

6. Nell’Alto Medioevo l’influenza della cultura artistica bizantina era ancora rilevante. In quali città italiane aveva i suoi centri di irradiazione? Quali tratti stilistici caratterizzano lo stile bizantino? 7. L’integrazione delle tradizioni longobarde con la cultura tardoantica venne accelerata dalla conversione al cristianesimo. Quale regina longobarda diede avvio al processo di cristianizzazione del suo popolo? In quale secolo? Cita alcuni oggetti preziosi che le sono appartenuti. 8. Quali erano i principali ducati longobardi e in quali città erano insediate le corti? Quali edifici sacri, eretti nell’VIII secolo, sono rappresentativi della cultura aulica dei longobardi? A quali modelli si ispirano le forme architettoniche adottate?

9. Nell’anno 800, di quale importante avvenimento fu protagonista Carlo Magno? Quale ruolo vi svolse il pontefice? Quale nuova istituzione si formò in Europa a seguito di quell’evento? 10. Quale orientamento artistico caratterizzò la cultura di corte di Carlo Magno? Da quali modelli antichi trasse ispirazione? Cita almeno un capolavoro dell’arte carolingia che sia emblematico della politica culturale dell’impero. 11. Quale ruolo aveva Aquisgrana al tempo di Carlo Magno? Quali edifici di rappresentanza vi furono eretti? Sono ancora esistenti? 12. Che cosa conosci del ciclo di affreschi di Castelseprio? 13. Alla fine del IX secolo quali civiltà artistiche erano presenti in Europa? In quali aree geografiche?

COMPETENZE E CONOSCENZE APPROFONDITE 1. Con l’aiuto della carta geografica illustrata alla pagina 263, traccia una panoramica delle civiltà artistiche presenti in Italia durante l’Alto Medioevo. Di ciascuna illustra l’arco temporale di sviluppo e la dislocazione territoriale, segnalando i principali centri di diffusione culturale. 2. Con quale termine si designa l’arte prodotta negli ambienti di corte in età altomedievale? A quale tradizione artistica si ispirava? Quali ragioni politiche spinsero i sovrani longobardi e carolingi a creare delle corti vere e proprie e quali funzioni culturali vi si svolgevano? 3. Gli arredi liturgici sono tra le testimonianze più significative dell’arte romano-barbarica. Chi li donava alle chiese e per quale ragione? Scegliendo tra le illustrazioni dell’Unità porta ad esempio alcuni di essi, mettendo in evidenza i materiali preziosi e le tecniche raffinate con cui erano realizzati. 4. Considera due rilievi architettonici longobardi dell’VIII secolo: il Pluteo con pavoni affrontati (➤ p. 266) e la Lastra con pavone (➤ p. 270). Dopo averne precisato la provenienza, analizzane i motivi decorativi sottolineando, in entrambe, la coesistenza di tratti stilistici barbarici e di elementi di derivazione paleocristiana e bizantina. 5.

Osservando l’esterno e la facciata del

© Pearson Italia spa

Tempietto del Clitunno (➤ p. 266), individua nella struttura architettonica dell’edificio gli elementi che riflettono l’orientamento classicista intrapreso dai duchi longobardi a partire dall’VIII secolo. Quali altri edifici sacri, eretti in quel periodo, si ispirano a modelli antichi? In alcuni di essi si ricorre al reimpiego di materiali architettonici di spoglio: in che cosa consiste questa pratica? Ha anche un significato politico?

6. Quali figure sono rappresentate nei rilievi in stucco dell’Oratorio di Santa Maria in Valle a Cividale (➤ p. 267)? In che cosa consiste l’eccezionalità di quest’opera? Mettendo a confronto il fregio longobardo con la Processione delle sante martiri in Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna (➤ Unità 7, p. 253), rintraccia le analogie e le differenze ed evidenzia, negli stucchi, come i moduli bizantini sono stati rielaborati alla luce del naturalismo di tradizione classica.

carolingia e illustrane il programma culturale. In che senso questo rinnovamento si colloca in una linea di continuità con la strada intrapresa dagli ultimi sovrani longobardi?

9. Prendendo in esame le illustrazioni relative alla Cappella Palatina di Aquisgrana (➤ pp. 271-272), segnala le scelte artistiche che rispecchiano la volontà di Carlo Magno di ricollegarsi alla tradizione imperiale romanocristiana. L’ingresso alla cappella rappresenta, invece, una tipologia edilizia nuova, tipicamente carolingia: indicane il nome e la struttura. 10. Attraverso l’analisi del ciclo di affreschi di Castelseprio (➤ pp. 274-275), metti in luce la raffinata cultura figurativa di tradizione orientale che ne caratterizza sia il programma iconografico sia il linguaggio espressivo. Circa la committenza e la datazione, quali sono le ipotesi più recenti?

7. Analizza la Croce di Desiderio (➤ p. 270) dal punto di vista della tecnica e dei materiali impiegati, con particolare riguardo alle gemme e ai cammei. A un esame stilistico, quali elementi sono espressione del gusto barbarico e quali, invece, rimandano alla cultura antica. Secondo i committenti, che cosa doveva esprimere questo prezioso ornamentum ecclesiastico?

11. L’Altare di Sant’Ambrogio a Milano (➤ pp. 276-277) è considerato un capolavoro dell’oreficeria carolingia: per quali ragioni? Analizza il programma figurativo della fronte anteriore e posteriore, mettendo in evidenza sia le differenze stilistiche sia l’unitarietà del significato simbolico.

8.

12. Dal confronto dei bassorilievi dell’Altare di Ratchis (➤ p. 267), ispirati a modelli paleo-

Spiega in che cosa consiste la renovatio

Riservato agli studenti delle classi che adottano il corso: Bertelli, La storia dell’arte, Edizioni Scolastiche Bruno Mon dadori

 Unità8

Le civiltà artistiche dell’Alto Medioevo

Proposte operative

Per un percorso interdisciplinare IL NODO CONCETTUALE La renovatio carolingia Uno dei tratti distintivi dell’epoca di Carlo Magno è l’intenso programma di rinnovamento culturale. L’obiettivo è quello di costituire una forte identità cristiana tra i popoli europei che fanno parte del nuovo impero carolingio.

1. Maestro del 1328, Disputa di Gesù con i Dottori, dal VI libro delle Decretali, 1335 ca, New York, Pierpont Morgan Library.

ARTE La formazione di un nuovo impero romano e cristiano comporta la scelta di ricollegarsi all’arte imperiale dell’epoca di Costantino, primo imperatore cristiano della romanità. La residenza di Carlo Magno ad Aquisgrana vuole rendere l’idea della continuità con la tradizione antica: ne sono esempio il nome Laterano del palatium, l’impiego di materiali di spoglio di provenienza romana e ravennate, i raffinati arredi in bronzo di tipo classico. L’annessa Cappella Palatina, ancora esistente, si ispira nella pianta a modelli tardoantichi di committenza imperiale, quali San Lorenzo a Milano e San Vitale a Ravenna. La ripresa della tradizione ha un forte valore simbolico, perché attraverso l’identificazione della cultura carolingia con la cultura imperiale romano-cristiana l’impero carolingio trova una fonte di legittimazione. Un bronzetto del IX secolo, che raffigura Carlo Magno (o Carlo il Calvo) a cavallo, sintetizza l’ideologia imperiale carolingia: l’immagine del sovrano è modellata su quella di un antico imperatore romano e rimanda alla Statua equestre di Marco Aurelio (➤ Unità 6, p. 213). n Cappella Palatina, ➤ pp. 271-272; Imperatore carolingio a cavallo, ➤ p. 271. STORIA Nel Natale dell’800 Carlo, re dei Franchi, viene incoronato imperatore dal papa. Dopo secoli dalla caduta dell’impero romano d’Occidente nasce un nuovo impero il cui baricentro non è più il Mediterraneo, ma l’Europa continentale. Questa nuova realtà geopolitica prende il nome di Sacro Romano Impero al fine di sottolineare lo stretto legame tra la romanità e la cristianità. Ha inizio un’originale forma di potere che si basa sullo stretto rapporto tra due fondamentali istituzioni medievali: l’impero e la Chiesa. n R. Lopez, La nascita dell’Europa, 1966.

SOCIETÀ In età carolingia si delineano le caratteristiche della società feudale, fondata su una rete articolata di dipendenze personali e di rigidi vincoli gerarchici. L’unità base di quella realtà è l’organizzazione economica e politica del feudo. n M. Bloch, La società feudale, 1953.

2. Leonardo da Vinci, Disegni per meccanismi di orologeria, 1495-99, Codice di Madrid.

cristiani, con quelli del sarcofago ellenistico con Amazzonomachia (➤ p. 270) emergono da un lato l’antinaturalismo tipico dell’arte longobarda, dall’altro il naturalismo della tradizione classica. Analizzando i rilievi illustra le due diverse modalità di rappresentazione.

13. CONFRONTI NEL TEMPO In epoca carolingia e ottoniana si sviluppa la produzione di codici miniati, come forma caratteristica di libro illustrato medievale, in cui le immagini accompagnano e commentano il testo scritto. Partendo dall’analisi della pagina miniata con la Disputa di Gesù con i Dottori (1335 ca; 1) e dei Disegni per meccanismi di orologeria di Leonardo (1495-99; 2), considera il diverso rapporto tra parola e immagine e individua quando l’immagine è a supporto del contenuto verbale e quando, al contrario, è la parola a essere di supporto all’immagine. © Pearson Italia spa

CULTURA Un forte dinamismo culturale accompagna e segue la formazione del Sacro romano impero. Carlo Magno, persuaso della necessità di una rinnovata politica culturale a sostegno del carattere universalistico dell’impero che va costruendo, favorisce l’afflusso alla sua corte di intellettuali provenienti dalle più diverse parti d’Europa. Essi danno vita alla schola palatina, che ha il compito di rendere omogeneo e far circolare il patrimonio culturale dei monasteri. Con la centralità del monastero si afferma il definitivo monopolio ecclesiastico sulla cultura; in questo contesto, “chierico” diventa sinonimo di “intellettuale”. n J. Le Goff, La civiltà dell’Occidente medievale, 1981. FILOSOFIA La filosofia, disciplina di origine pagana, diventa appannaggio dei monaci: lo scriptorium monastico è il cuore della produzione e della conservazione dei testi filosofici e letterari. Il rappresentante più importante della cultura filosofica carolingia è un monaco inglese, Alcuino da York, principale animatore della schola palatina. Egli favorisce la ripresa degli studi classici, lo studio della lingua latina e, soprattutto, si occupa dell’organizzazione scolastica, fissando le tappe del percorso formativo sull’apprendimento graduale delle arti del trivio (grammatica, retorica e logica) e del quadrivio (aritmetica, geometria, musica, astronomia). Tale percorso costituirà la base dell’educazione dell’intellettuale medievale. n P. Wolff, Storia e cultura del medioevo, 1973. LETTERATURA La politica di Carlo Magno favorisce il ripristino della lingua latina, la riforma della scrittura – con l’introduzione della minuscola carolina – e la valorizzazione della cultura classica, vista in continuità con quella germanica. Proprio questa continuità diventa una delle tesi centrali della cultura dell’età carolingia: a sostenerla, nella sua opera Historia Longobardorum, è il più importante storico alla corte di Carlo, il longobardo Paolo Diacono. n P. Diacono, Storia dei Longobardi, VIII secolo.

Riservato agli studenti delle classi che adottano il corso: Bertelli, La storia dell’arte, Edizioni Scolastiche Bruno Mon dadori...


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