Medea - traduzione letterale PDF

Title Medea - traduzione letterale
Author Carmelina Mariarita Vella
Course Latino
Institution Liceo (Italia)
Pages 19
File Size 281.6 KB
File Type PDF
Total Downloads 67
Total Views 136

Summary

Traduzione letterale, parola per parola, della Medea di Seneca...


Description

vv. 1-55 MEDEA: Di coniugales que tu Lucina custos

tori genitalis, quaeque domituram

freta,

docuisti

Tiphyn

frenare

Dei delle nozze e tu Lucina, custode del letto nuziale, e tu che domatrice dei flutti, hai insegnato a Tifi a governare novam ratem, et tu, dominator saeve

profundi

maris,

Titan

dividens

orbi

la nuova nave, e tu, padrone malvagio del profondo mare, (dell'abisso), (e tu) Titano che distribuisci al mondo clarum

diem, que praebens conscium iubar

tacitis

sacris, Hecate triformis, que deos quos

il chiaro giorno, e tu che offri il complice raggio ai segreti riti sacri, Ecate triforme, e mihi iura

vit,

que est magis fas

mi giurò fedeltà, e che è que manes

quos Medeae precari:

lason,

dei sui quali Giasone,

chaos noctis aeternae, regna aversa superis,

più giusto che sia Medea a invocare: caos della notte eterna, regni avversi al cielo, impios, que dominum tristis

ombre (anime dei morti) empie, e padrone

regni et sovrana rapta

fide meliore

precor

del triste regno e sovrana rapita da un amente più fedele (vi) prego

voce non fausta.

N unc, nunc

adeste,

deae ultrices

sceleris,

squalidae crinem serpentibus

con voce infausta. Ora, ora siate presenti, dee vendicatrici dei delitti (Furie), squallide, la testa con serpenti solutis attorcigliati amplexae facem atram manibus cruentis, adeste, (avete)

stetistis horridae qua/es quondam stretta

la fiaccola fumosa nelle mani cruente, siate presenti, apparite orribili come un tempo letumque socero et stirpi regiae.

meis thalamis:

date letum novae coniugi

al mio matrimonio:

date morte alla nuova sposa, morte al suocero e alla stirpe reale.

Mihi

aliquid

peius,

quod

precer

malum sponso?

Vivat. Errat

per ignotas

A me qualcosa di peggio, che cosa posso augurare di brutto allo sposo? Che viva. Vaghi per sconosciute egens

urbes,

città, privo di tutto

exul

pavens

invisus

esule

pauroso

odiato

me coniugem, expetat

limen

incerti laris;

iam

con incerta dimora;

ospes notus optat

già ospite noto desideri

alienum, quoque aliud peius queam non precari, liberos similes patri

me come coniuge, varchi una soglia altrui, e che cosa di peggio non potrei chiedere, figli simili al padre que

similes

matri - iam parta,

est parta

ultio:

peperi.

Sera querelas verbaque in cassum? e

simili alla madre - già è pronta, è pronta una vendetta: ho partorito. Spargo lamenti e parole a vuoto? Non ibo

in hostes? Excutiam manibus faces

Non andrò contro i nemici? Toglierò alle mani nostri generis, et spectatur, et insidens

curru

que lucem caelo - hoc spectat Sol

la torcia e la luce al cielo- ciò vede il Sole creatore della decurrit

nostra stirpe, ed è osservato, e mentre sta sul carro percorre N on redit

in ortus

sator

et remetitur

per solita

spatia

come al solito gli spazi in diem?

Non ritorna a oriente (letter. dove sorge il sole) e non percorre di nuovo il giorno?

puri poli del cielo puro.

Da,

da vehi

per auras curribus patriis, committe

habenas,

genitor,

Dammi, concedimi di essere trasportato per l'aria sul cocchio antico, dammi le briglie, tribue

moderari

iuga

permettimi

di guidare

il giogo di fuoco

flammis ,

duo moria

opponens

i due mari

dalle fiamme,

ignifera

lorisflagrantibus:

committat Corinthos

con le redini ardenti: moras

gemino

padre, e cremata

congiunga Corinto, litori.

et

sconvolta

Hoc restat unum,

feram

che ora divide con la sua duplice riva. Questo solo resta , che io porti

pronubam pinumthalamo

victimas

postque preces sacrificas, caedam

altaribus

la fiaccola di pino dinanzi al corteo nuziale e dopo le preghiere sacre, immolerò le vittime presso gli altari dicatis.

Per ipso viscera

quaere viam sup plicio,

si vivis, anime, si tibi remanet quid antiqui

consacrati. Per le stesse viscere cerca la via della vendetta, se vivi,o cuore, se ti rimane qualcosa dell'antico vigoris; indue

metus femineos , indue mente inhospitalem Caucasum.

vigore; allontana le paure femminili, allontna dalla mente l'inospitale Caucaso. spargeret arces que ipsas nubes. tacuit spruzzò le cime

Audax Tiphys palluit et

manu

labente misit omnes habenas, Orpheus

e le stesse nubi. L'audace Tifi impallidì e con la mano tremante lasciò tutti

i

legami,Orfeo ammutolì ipsaque lyra

torpente

Argo perdidit vocem. Quid (dicere), cum

virga

Siculi

Pelori,

utero

e con la stessa lira intorpidita Argo perse

la voce. Cosa dire, quando la vergine del Siculo Peloro, con

il ventre succincta canes rabidos,

pariter

Quid

solvit

omnes hiatus?

non horruit totos artus uno malo

cinto di cani rabbiosi, alla stessa maniera spalancò tutte le gole? Che cosa non rabbrividì tutti gli arti ad un maalvagio totiens

latrante?

Quid (dicere)

cum

dirae pestes mulcerent mare voce

canora,

resonans che tante volte si lamentava? Che cosa (dire) quando le terribili pesti cullavano il mare con voce canora, mentre suonava Pieria cum cithara Trhacius Orpheus coegit

paene Sirena,

solitam

sequi? Pieria con la cetra, il Trace

retinere

cantu

rates,

Orfeo costrinse quasi la Sirena,

solita a trattenere con ilcanto le navi,a seguirlo? Quod fuit pretium huius cursus? Pellis aurea que Medea malum maius

mari,

merces digna

prima carina.

Quale fu il prezzo di questo viaggio? Il vello d'oro e Medea male maggiore del mare, guadagno degno della prima prova. lam nunc pontus

cessit

et patitur

omnes leges: non quaeritur Argo

Già ora il mare si è fermato e subisce ogni

compacta

omnis terminus (est) motus et urbes

posuere famosa di portare i remi dei re qualunque barca attraversa muros

il

mare;

ogni

reliquit pervius.

lndus

potat

è rimosso e le città hanno posto

nova terra, nil

fuerat

qua

sede

orbis

le mura in nuove terre,niente è rimasto in quella sede (di prima), tutto il mondoè beve ge lidum Araxen, Persae saecula

Palladia

legge : non c'è bisogno un Argo, assemblato dalla mano di

Pallade inclita referens remos regum quaelibet cumba pererrataltum; confine

manu

annis laxet

una strada. L'indiano

bibunt Albin que Rhenum, Venient seris,

quibus

Oceanus

ilgelido Arasse, i Persiani bevono l'Elba e il Reno. Verranno itempi negli anni avanzati,nei quali l'Oceano scioglierà vincula rerum et ultima Thule le catene \

ingens tellus pateat que Tethys detegat novos orbes

nec sit

terris.

e la potente terra si aprirà e Teti

svelerà nuovi mondi e non ci sarà un'ultima Tuie sulla terra.

lsthmos.

Quodcumque nefas vidit Pontus aut Phasis, videbit

Effera horrida

ignota

tremenda

Qualunque scempio vide il Ponto e il Fasi,lo vedrà l'istmo di Corinto. Feroci,orribili, sconosciuti,tremendi mala, agitat

intus

mens

pariter

caelo oc terris:

vulnera

mali, agita da dentro la (mia) mente (oppure: interiormente) parimenti (agita) cielo e terra: caedem et stragi

vagum funus per artus -

e tanti funerali

virga;

do/or

quante le membra-

resurgat

gravior:

da ragazza; il dolore risorga più micidiale: Accingere

ira

Armati (munisciti) di ira (sott. esse)

paria

(fu)

pari

segnes

memoravi

thalamis:

scelera

toto furore

già ci vogliono dopo il parto.

in exitium. Narrentur

con tutto il furore al disastro . Narreranno che

quo modo

parta est

fecit

iam me decent post partus.

maggiori scelleratezze

linques

alle nozze: in quale modo lascerai

moras: quae domus

haec

e

ho ricordato cose troppo lievi: queste cose le ho fatte

maiora

teque para e preparati

nimis levia:

ferite

et

scelere,

virum?

Hoc quo

il marito? Come

il tuo ripudio

secuta es. Rumpe iam

(lo) hai seguito. Rompi, già,

linquenda est

rallenta gli indugi: quella casa che è acquisita con il delitto, deve essere lasciata

tua repudia

scelere. con

il

delitto.

Freno-as-av i-atum-are = domare, governare Domo- as- ui- itum- are = domare, vincere, soggiogare Fretum-i (n.)= flutti lubar- ubaris = raggio, luce, splendore Squalidus-a-um = squallido, ruvido, aspro Fax-facis = fiaccola Queam (cong. pres.)= queo-quis-quivi o quii, quitum, queire (verbo anomalo che si usa nelle frasi negative) Pario- paris- peperi- partum- parere In cassum = loc. avverbiale Satororis= creatore

Remetitur =Remetior - iris- remensus sum- remetiri Pronubam = (epiteto per definire Giunone) era colei che assisteva la sposa durante le nozze lntus= avverbio (da dentro) Deceo- decui -decere= convenire, volere (si costruisce con la terza persona singolare e qualche volta con la terza persona plurale. Vuole l'accusativo della persona a cui conviene) Hoc quo= abl. in corrispondenza di quo= tanto più, come Quae parta est = prop. rei. Linquenda est= costr. perifr. Pass.

vv. 56-115 Chorus- Ad thalamos regum adsint

prospero numine

Al talamo nuziale assistano con favore divino regunt

fretum

reggono

il mare insieme ai popoli giustamente candido

tergore

cum

populis

caelum quique

coloro che sono gli dei

rite

Tonantibus

superi

qui

faventibus. Primum

del cielo e coloro che

ferat colla

favorevoli. Per primo

celsa

taurus

porga il collo fiero un toro

sceptriferis; placet Lucina

femina

corporis

nivei,

dal candido dorso agli dei del tuono

che portano gli scettri;plachi Lucina una donna dal corpo bianco,

intemptata

quae cohibet manus sanguineas

iugo,et

(dea)

mitior

minacciata dal giogo,e la dea più mite

Martis, quae dat

che trattiene le mani sanguinose di Marte, che

gentibus belligeris et retinet divite

foedera

offre

patti

cornu copiam, donetur hostia tenera. alle genti in

guerra e racchiude con abbondanza (con ricchezza) la cornucopia, si dia una vittima tenera. Et tu, qui ades

dextera

facibus legitimis, discutiens noctem

auspice, incede huc

e tu, che presiedi

alle nozze, mentre squarci la notte con la mano fausta,

marcidus

praecingens tempora

ebrio,

vinculo

gradu

vieni qui con passo

roseo.

malfermo di ebbro, cingendo le tempie con il vincolo roseo. Et tu, quae praevia gemini E tu,

temporis,

stella,

che precedi entrambi i tempi (cioè il giorno e la notte),

amantibus:

te matres, avide

nurus

cupiunt longe

virgineus vincit

te spargere

quamprimum

che tu sparga

nurus

quanto prima

Cecropias,

et

splendidi raggi. La bellezza virginea vince lungamente le giovani donne di Cecrope, iugis

Taygeti exerces

dorsi del Taigeto et

quas

affatica

modo

iuvenum, et

alla maniera

dei giovani, e quello che

latex Aonius que sacer Alpheos lavat.

e quelle cose che l'acqua Aonia e

semper

redis

o stella, lentamente, ritorni sempre

per gli amanti: le madri,avidamente le giovani donne desiderano lucidos radios. Decor

tarde,

quod Si

caret

e quelle che

oppidum muris

priva

velit

quas

la città

asp1c1

sui

di mura forma

il sacro Alfeo lava. Se si volesse ammirato per l'aspetto

(oppure se si mira all'aspetto) proles

fulminis

improbi cedent

duci Aesonio qui

aptat

iuga

tigribus, nec non fratres

all'eroe Esonide che prepara il giogo alle tigri, e non il

la prole del fulmine spietato cederà

fratello asperae virginis,

qui

movet tripodas; Pollux aptior caestibus cedet cum suo Castore. Sic,

dell'aspra vergine, il quale scuote il tripode; Polluce più adatto al pugno caelicolae,

precor, femina

vincat coniuges, vir superet

sic,

con il suo Castore. Così, così,

longe

viros.

o divinità celesti, vi prego, la donna vinca le spose, l'uomo superi lungamente i mariti. Cum

haec constitit in choro

femineo, unius facies praenitet omnibus. Sic cum sole

Quando questa troneggia nel coro femmineo,un solo aspetto decor

sidereus

et greges densi Pleiadum

la bellezzasiderea (delle stelle) e l'insieme fitto alligat salda rubuit

cornibus

circuitis

i corni

attorno

ostro

puniceo, sic pastor

latitant,

su tutti. Così con il sole muore cum Phoebe

solidum orbem

di Pleiadi si nasconde, quando la Luna solido

solidum orbem non lumine suo. al solido disco

brilla

perit

Sic

color

non con luce propria. Così

ruscidus

perfusus

il colore

aspicit nitidum iubar

niveus

ricoperto di bianco luce

nova.

si tinge di rosso purpureo,così il pastore coperto di rugiada osserva il nitido sole con una luce nuova. Ereptus thalamis horridi Phasidis, il petto della moglie sfrenata,prendi volentibus soceris.

luvenes,

ludite

solitus trepidus la vergine iurgio concesso,

prendere dextera or

invita,

per la prima volta, ti sposi, hinc illinc, mittite

iuvenes,

Strappato al talamo del cattivo Fasi, come (eri) solito (e) inquieto prendere pectora

coniugis effrenae, corripe felix virginem Aeoliam; nunc primum,

con la mano tuo malgrado spanse,

con il volere dei suoceri. Giovani, divertitevi con il pretesto concesso, da ambo le parti, giovani,componete

carmina: est rara poesie:

iusta licentia

in dominos.

è rara la libertà di parola tra i padroni.

Candida generosa proles Lyaei candida, nobile prole

marcentibus.

iam

di Lieo portatore del tirso (bastone rituale attribuito al dio greco Dioniso)

erat tempus succendere era tempo

thyrsigeri,

di accendere

pinum

multifidam:

excute ignem sollemnem

la fiaccola divisa in più parti: agita il fuoco

Fescenninus dicax

fundat convicia festa, turba

solenne solvat

già

digitis con le dita

iocos - illa eat

che sono fiacche. Il fescennino mordace spanda insulti festosi,la folla risolva i giochi - quella vada tacitis

tenebris, si qua

fugitiva

nubit marito peregrino.

con silenziose tenebre, si qualche fuggiasca sposò un marito straniero.

Qui.... Regunt = prop. rei. Rite= avv.di modo Divite = ablativo da dives- divitis Fax- facis= fiaccola nuziale (facibus legitimis) Auspice =colui che dal volo, dal grido e dal modo di cibarsi degli uccelli, presagiva il futuro (auspex- auspicis) Nurusnurus = giovane donna Quae............redis= prop. rei. Te spargere ....= prop. infinitiva Modus-i= riferito alla maniera di fare qualcosa (modo iuvenum= alla maniera dei giovani) Latexlaticis= acqua Caestus-us= cesto (guanto fatto con strisce di cuoio, guarnite di piombo con cui i pugilatori armavano le mani) lubar - aris (n.) = sole Ereptus = part. perf. da eripio- is-ui-ereptum-eripere (ha valore causale) Soceris volentibus = ablativo assoluto Succendere pinum = prop.infinitiva Dicaxdicacis (agg.) = mordace Eat = cong. pres. Eo-is-ii/ivi- itum- ire (andare) Si qua = si aliqua

Medea, nutrix vv.116-149

hymeneus Occidimus:

E' finita:

pepulit meas aures.

vix,

lpsa

vix adhuc credo

l'imeneo (= canto nuziale) ferisce le mie orecchie. lo stessa a stento, a stento ancora credo

malum

tantum.

Hoc

potuit facere lason,

erepto patre,

patria atque regno et ad un

male tanto grande. Questo ha potuto fare Giasone, strappato il padre, la patria e il regno e durus deserere solam sedibus exteris? (=cuore di pietra) vinci

lasciarmi

mea merita,

flammas et mare?

Credit adeone

omne

(mi) aveva visto vincere con il delitto le fiamme e il mare? Crede consumptum (esse)? Feror

forse

vecors parte...


Similar Free PDFs