MY LAST Duchess PDF

Title MY LAST Duchess
Author Giulia Macor
Course Letteratura inglese I
Institution Università degli Studi Roma Tre
Pages 2
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Summary

Analisi della poesia my last duchess...


Description

MY LAST DUCHESS “My Last Duchess” è una poesia di Robert Browing, scritta sotto forma di monologo drammatico in pentametri giambici, con rima baciata. È ricca di enjambement che spezzano le frasi e segni di punteggiatura, che insieme alle varie pause enfatizzano gli stati d’animo e le vicende raccontate dal monologante. Ha come protagonisti il Duca Alfonso II d’Este, un ambasciatore imperiale inviato dagli Asburgo, e “l’ultima duchessa”, conosciuta come Lucrezia De’ Medici. Al contrario dei due interlocutori, la ragazza non è più in vita ed è rappresentata dal suo ritratto, anche se spesso il Duca le si rivolge come se fosse ancora lì. Questo porta ad una personificazione del quadro, poiché l'uomo parla del ritratto conferendogli delle caratteristiche umane, nel verso che recita: "the depth and passion of its earnest glance", descrive una caratteristica propria del ritratto, riferendosi però allo sguardo della ragazza quando era viva. Browning utilizza spesso anche l’iperbole, per esagerare la realtà con espressioni che l'amplifichino, ad esempio nel verso: ‘’ […]she looked on, and her looks went everywhere’’, il Duca usa la parola 'everywhere' per accennare all’ascoltatore che la Duchessa non limitava il suo sguardo esclusivamente a lui. La poesia è vagamente basata su eventi storici, e il Duca è il portavoce di essa. Egli sta intrattenendo un emissario che è venuto a negoziare il prossimo matrimonio del duca Alfonso, rimasto recentemente vedovo, con la figlia di un'altra potente famiglia, gli Asburgo. Durante l’incontro, i due protagonisti fanno un giro nel suo palazzo, egli si ferma davanti a un ritratto della defunta duchessa, una ragazza giovane e adorabile. Inizia dunque a parlare delle sessioni di ritratti, e poi della duchessa: That’s my last Duchess painted on the wall, Looking as if she were alive. I call That piece a wonder, now: Fra Pandolf’s hands Worked busily a day, and there she stands […] Sir, ’twas not Her husband’s presence only, called that spot Of joy into the Duchess’ cheek. L’uomo afferma che la sua duchessa aveva un comportamento frivolo, le piaceva tutto ciò su cui posava lo sguardo, che adorava le attenzioni di tutti, che era “facile ai rossori” e che aveva un cuore “troppo aperto all’allegria” (She had A heart—how shall I say?*—too soon made glad, Too easily impressed; she liked whate’er She looked on, and her looks went everywhere.) ma che, soprattutto, non apprezzava realmente il suo "dono di un nome di novecento anni", ovvero lo status e l'appartenenza alla sua antichissima famiglia: as if she ranked my gift of a nine-hundred-years-old name with anybody’s gift. * How shall I say? Viene usato dal Duca come stratagemma per far credere all’interlocutore che manca di adeguatezza espressiva, per guadagnarsi la sua simpatia e approvazione come mezzo per giustificarsi delle sue azioni e far ricadere, di nuovo, la colpa sulla Duchessa troppo “sfacciata”, come se la sua soluzione fosse giusta e prevedibile. Mentre il suo monologo continua, si capisce come lui fosse geloso e ossessionato dal fatto che la ragazza sorridesse e gioisse per tutto oltre che per lui, mettendo sullo stesso piano la gioia data da un raggio di sole o da un ramo di fiori di ciliegio portatole da un estraneo al suddetto “regalo”, il titolo nobiliare: Sir, ’twas all one! […] all and each Would draw from her alike the approving speech, Or blush, at least. She thanked men, —good! but thanked Somehow—I know not how—as if she ranked My gift of a nine-hundred-years-old name With anybody’s gift. Ci si rende conto in un secondo che è stato il Duca a causare, quasi certamente, la morte della Duchessa, grazie alla sua velata confessione: This grew; I gave commands; then all smiles stopped together. (quando il comportamento della ragazza divenne troppo per il Duca, egli diede gli ordini, quindi tutti i sorrisi che la duchessa rivolgeva a chiunque non fosse il marito si fermarono poiché fu uccisa sotto il comando dell’uomo). Avendo confessato il suo crimine in maniera velata e quasi giustificata, come se fosse stata una cosa necessaria affinché l’uomo si sentisse in pace con sé stesso, il Duca ritorna all'attività in corso, l’organizzare un altro matrimonio con un'altra ragazza. E mentre i due uomini si lasciano il dipinto alle spalle, il Duca indica altre notevoli opere d'arte nella sua collezione come se non fosse successo nulla. L'ambientazione storica del poema ha molto significato: il Rinascimento italiano rappresentava la fioritura dell'estetica e dell'essere umano accanto alla religione, o in alcuni casi al posto di essa. Ciò consente a

Browning di esplorare sesso, amore e violenza intrecciati tra di loro: i discorsi quasi deliranti dell’uomo fanno capire che la maggior parte delle presunte trasgressioni della povera Duchessa avveniva solo nella sua mente, e che vedesse il peccato in agguato in ogni angolo. La duchessa, come Porphyria nella poesia "Porphyria's Lover", è vittima del desiderio maschile di controllare la sessualità femminile, della necessità degli uomini di doversi sentire al centro del mondo di una donna (e non solo). Le donne, inoltre, nel matrimonio venivano considerate come proprietà dei mariti e non come esseri umani dotati di intenzioni e pensieri propri, quindi erano sotto il controllo stretto e ossessivo di quest'ultimi. I l Rinascimento era un tempo in cui uomini come il Duca esercitavano un potere assoluto sia nella relazione che nella vita, e potevano non essere condannati per azioni del genere siccome venivano viste come del tutto normali, data la condizione della donna in quel periodo. Una poesia come "My Last Duchess" coinvolge molto i suoi lettori, poiché ascoltiamo solo le riflessioni del Duca e dobbiamo ragionare da soli per capire ciò che è realmente successo. È molto interessante anche il grande contrasto tra l'orrenda vicenda della Duchessa e l’eleganza della lingua, che rende tutto piacevole tramite termini ricercati e l'utilizzo di alcuni meccanismi da parte dell'autore che lasciano il lettore con il fiato sospeso fino alla fine. Anche il linguaggio del Duca si adatta perfettamente al suo personaggio, pretenzioso e ambiguo, che tende ad enfatizzare sia in positivo che in negativo il racconto per ottenere l'approvazione dell'emissario....


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