Nomi e cognomi usati in Argentina PDF

Title Nomi e cognomi usati in Argentina
Course Linguistica italiana
Institution Università degli Studi di Torino
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tesina sui nomi e cognomi, progetto Cacia...


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Introduzione Ho voluto incentrare la mia ricerca su i nomi e i cognomi usati in Argentina in quanto è un paese a me molto caro, sono Italo-argentina, e proprio lo scorso anno sono riuscita a compiere il mio primo viaggio in Argentina! Un altro motivo nella scelta è stato proprio il cambiamento che ho fatto l’anno scorso: a marzo questo viaggio alle origini che mi ha dato delle emozioni grandissime e nell’estate la decisione di iscrivermi all’università, dopo ben sette anni di pausa dalla scuola perché ho 26 anni. Amo le lingue, so parlare il castigliano, che è una variante molto simile dello spagnolo, ma per poter affermare di conoscerlo bene vorrei imparare anche la grammatica, così oltre all’inglese, ho scelto anche lo spagnolo come lingua di studio. Per celebrare il cambiamento, per amore della mia seconda patria, per la scelta di approfondire lo spagnolo, nasce questa ricerca!

Premessa Siccome la ricerca è stata fatta sul Rossebastiano Papa, un dizionario di nomi della lingua italiana, alcuni nomi che avrei voluto cercare non erano presenti, ho quindi intitolato la mia ricerca nomi e cognomi usati in Argentina, perché alcuni non sono prettamente di origine argentina o spagnola, ma sono nomi molto popolari. In alcuni casi sul dizionario ho trovato il nome che cercavo come variante straniera. Ho scelto cinque nomi maschili e cinque nomi femminili, oltre a dieci cognomi. La scelta dei nomi non è stata del tutto casuale, ho prediletto alcuni nomi di persone argentine che conosco o di familiari, ad esempio Lucas che è il nome di mio fratello.

Nomi Maschili Josè Varianti: Iosè, Jose, Iose, Alterati: Josette, Iosette, Iosetta, Iosina, Josella, Iosella, Josita, Iosita, Joseline, Joselito, Joselita, Ioselito, Ioselita Composti: Iosangela, Iosandra Esito ipocoristicoproprio di varie lingue europee, corrisponde a quello italiano di Giuseppe. Presente al maschile fin dall’inizio secolo, prima come Josè (1900), poi come Jose (1902), il nome resta a sviluppo bassissimo fino agli inizi degli anni Sessanta, quando comincia a crescere, toccando l’apice nel 1975, probabilmente in collegamento con la conquista dello scudetto da parte della Juventus, squadra nella quale giocava al momento il calciatore brasiliano Josè Altafini. Diffusione: Il primato nella distribuzione del nome lo ha la Sicilia per José al femminile, la Lombardia per Jose, la Toscana per Josè e Iose. Dimostra una certa insistenza il diminutivo spagnolo Joselito, che vive dal 1933 al 1980 Personaggi: Si ricordano con questo nome l’attore statunitense Josè Ferrer, Premio Oscar con il film Cyrano de Bergerac; il tenore spagnolo Josè Carreras, il cantante portoricano Josè Feliciano, lo scrittore portoghese José Saramago, Premio Nobel per la Letteratura nel 1998.

Lucas Forma e variante straniera di Luca. Altre forme e varianti straniere: Lukas, Luke, Luka. Alterati: Luchino, Luchina, Lucchino, Lucchina, Luchetta . Composti: Lucamaria, Lucandrea, Lucangelo, Lucantonio. Ipocoristico di Lucano, è un nome sostenuto dal culto di S. Luca evangelista (simboleggiato dal bue), autore del Terzo Vangelo e degli Atti degli Apostoli. Siriano di origine, di lingua greca, gli agiografi lo dicono medico, ma intorno alla sua professione non esiste certezza; fu però sicuramente uomo colto, come risulta dai testi da lui composti. La tradizione lo considera persino pittore: a lui è attribuita la più antica immagine della Madonna. Per questa sua presunta attività è riconosciuto protettore dei fotografi, pittori, restauratori di affreschi, oltre che dei medici; è invocato anche contro l’impotenza. Morto martire, viene festeggiato il 18 ottobre.

Presente come Luca, Lucca, Lucas, ma non diffuso nell’antichità che gli preferisce l’originale Lucanus. Per il femminile l’attribuzione è complicata dall’esistenza del toponimo Luca, attuale Lucca. Diffusione: Nonostante l’alta datazione del culto e la rilevanza della tradizione, il nome non presenta neppure forte radicamento in epoca medievale, forse a causa della desinenza in –a che lo estranea, come maschile, dalla tradizione onomastica italiana. Luca in tale periodo è anche femminile, mentre il maschile talora è reso con Luca e spesso sostituito da Luchino. La situazione non è soltanto italiana: anche in Spagna, ad esempio, il nome, pur essendo attestato nell’ Alto Medioevo, resta sempre ai margini dell’onomastica: nelle Asturie viene documentato a partire dalla seconda metà del secolo XIII e nell’esito locale mostra trasmissione colta (assenza di sonorizzazione dell’occlusiva velare sorda in sede intervocativa) a significare il mancato coinvolgimento delle masse. Il MOR registra Lucas fin dal 151 con occorrenze rare, spesse riferite ad ecclesiastici. Nell’Italia settentrionale in nome risulta attestato con presenze minime: con Lucas a Venezia nel 1261, a Padova nel 1275, come Lucas ancora a Venezia tra fine Duecento e inizio Trecento e nelle zone di Aquilea nei secoli XII-XIV. Durante il XX secolo la diffusione di Luca è piuttosto limitata fino alla seconda metà degli anni Cinquanta, l’apice della popolarità viene raggiunto nel 1974 con 11243 occorrenze. Sul piano regionale il nome mostra particolare concentrazione nel nord . Personaggi: Il mondo dello sport influisce probabilmente anche Luca Cordero di Montezemolo. Tra i personaggi reali che portano questo nome ricordiamo ancora, per il XV secolo, Luca della Robbia, scultore fiorentino; Luca Signorelli, pittore cortonese; Luca dei Leida, pittore e incisore olandese; Luca Pacioli, insigne matematico.

Marcelo forma e variante straniera di Marcello Altre forme e varianti straniere: Marcel, Marcelle, Marcela Composti: Marcellantonio É la continuazione del soprannome Marcellus, bene attestato nella latinità, originariamente diminutivo di Marcus. Può considerarsi nome storico, diffuso dal prestigio di personaggi come Marco Claudio Marcello, nipote e genero di Augusto, cinque volte console, combatté i galli Insubri a Casteggio e Annibale in Italia, noto soprattutto per avere conquistato Siracusa. É pero anche agionino, sostenuto dal culto di S. Marcello, papa dal 308 al 309, morto di stenti e festeggiato il 16 gennaio. A lui fa riferimento la denominazione 'Feu saint Marcel' cioè ‘erisipela’, infezione cutanea a chiazze rosse. S. Marcella, fondatrice di un monastero femminile ai tempi di S. Gerolamo, morì durante il sacco di Roma ordinato da Alarico nel 1410; viene festeggiata il 31 gennaio.

Diffusione: Piuttosto raro durante il Medioevo, compare tuttavia in Piemonte nel 1255 e nel Catasto fiorentino del 1427. Registrato ininterrottamente durante tutto il secolo, va declinando dalla metà degli anni Settanta. Il picco dell’uso del nome negli anni Cinquanta può essere frutto del trascinamento di Marcellino, mentre negli anni Sessanta qualche influenza può essere derivata dalla notorietà di Marcello Mastroianni, lanciato nel cinema da La dolce vita (1960) di Fellini. L’apice ottenunegli anni Settanta è probabilmente da collegarsi alla notorietà della cantante Marcella Bella (allora soltanto Marcella), che si impone proprio nel 1972 con Montagne Verdi. Il nome Marcello è presente in tutte le regioni italiane in particolare in Lazio e Toscana. Nelle Marche, in provincia di Ancona, sono presenti due comuni che portano il nome S. Marcello e Poggio S. Marcello.

Miguel Forma e variante straniera di Michele Altre varianti: Michelle, Michella, Mighele, Michiela Forme e varianti straniere: Michel, Michelle, Michel, Miscel, Mischel, Mighel; Mikel, Mikela, Michell, Micheal, Miklos Alterati: Michelino, Michelina, Micchelina, Michielina, Micheline, Micheluccio, Micheluccio, Micheluccia Ipocoristici: Miche, Michi, Miki, Micki, Mickey, Michea, Micheli, Micla, Mikis, Mischa, Misha Composti: Michelangelo, Micheleantonio, Michelearcangel, Michelegiuseppe, Michelemario, Michelengelo, Michelange, Michelangiolo, Michelantonio, Michelarcangelo, Michelfranco, Mighelangenlo, Michelangela Derivati: Michelia Biblico, di origine ebraica, Mika’el, composto da: mi ’chi?’, k ‘come’, El per elohim ‘Dio’, significa ‘chi (è) come Dio?’ Teoforico, passa in greco e in latino come Michael. Portato dall’arcangelo che sconfisse Lucifero e gli angeli ribelli, domina l’antico Testamento come robusto principe guerriero, guardia e difesa del popolo eletto anche alla fine dei secoli. La Chiesa cattolica lo venera fin dai tempi lontanissimi come simbolo della lotta tra le forze del bene e quelle del male, conseguentemente raffigurato con la bilancia della giustizia nella mano sinistra e la spada sguainata nella destra. Nella liturgia dei defunti Michele guida le anime nel transito dal Purgatorio al Paradiso. Il culto affermatosi prima in Oriente, si diffuse in Occidente a partire dal V secolo, e ancor di più dal VI, in seguito delle apparizioni nel Gargano, dove poi sorse il noto Santuario, metà di pellegrinaggi e sul mausoleo di Adriano, denominato anche per questa regione Castel S. Angelo. Si tratta di un nome di alta risonanza , se ha dato luogo ad espressioni popolari come “far S.Michele”, per “traslocare”.

Diffusione: Lo ritroviamo in Toscana dal 780 al 1072, probabilmente per influsso bizantino nel secolo XII, come dimostra la forma Michail che riproduce la fonetica orientale. E’ invece piuttosto raro nell’Italia centro-meridionale. I dati del Catasto Fiorentino del 1427 evidenziano che il nome stava divenendo decisamente frequente a Firenze nel Trecento e nel Quattrocento. In Piemonte la diffusione del nome non è precoce, compare nella forma Michielius ad Asti nel 977 e come Michael dal XII secolo. L’andamento è positivo se si considerano inizio e fine secolo. L’apice della diffusione è rappresentato dal 1969. La presenza sul territorio lo qualifica come nome d’impronta nettamente meridionale; risulta radicatissimo in Puglia, Molise e Basilicata. L’estensione femminile risulta molto meno diffusa, vi è pero un esplosione del nome Michela negli anni Settanta. La toponomastica rivela l’importanza del nome durante il Medioevo. Sono dedicati a Michele e lo riconoscono come patrono tutto l’antico S. Michele del Gargano (oggi Monte S. Angelo, in provincia di Foggia), S. Michele Salentino (Br) e in Sicilia S. Michele di Ganzaria. In provincia di Venezia conosciamo S. Michele al Tagliamento, presso Trento S. Michele all’Adige. In Piemonte il nome ritorna a denominare la Chiusa di S. Michele (To) e S. Michele di Mondovì (cn). Personaggi: Tra i personaggi che portano questo nome ricordiamo diversi imperatori orientali appartenenti e diverse dinastie. Tra gli aristocratici emersero Michele III, zar di Russia dal 1613, fondatore della dinastia dei Romanov.

Santiago Di matrice iberica, nasce dall'accostamento di ‘santo’ al nome ‘Jago’, ipocoristico del nome corrispondente Jacopo/Giacomo. In Italia risulta equamente distribuito tanto al centro-nord quanto al sud, più compatto in Lombardia, Lazio e Liguria. Ricorre dal 1902 al 1994. In taluni casi potrebbe essere imposto in ricordo della città spagnola di Santiago de Compostela, capoluogo della Galizia, antica e moderna meta di pellegrinaggio, sorta nel luogo in cui sarebbe stato sepolto l'apostolo S. Giacomo. Personaggi: Tra i personaggi del Novecento ricordiamo il politico Santiago Carrillo, a capo del Partito comunista spagnolo nel 1960. In letteratura, Santiago è il vecchio pescatore cubano protagonista del romanzo Il vecchio e il mare di Hemingway.

Nomi femminili Dolores: Varianti: Doloris, Doleres Nome di devozione insorto per il culto della Virgen o Nuestra Senora de Los Dolores, corrispondente alla nostra “Madonna dei sette dolori” o Addolorata, cosi denominata in ricordo dei dolori patiti durante la passione e la crocifissione di Cristo. La forma Dolores è di fatto il plurale spagnolo di dolor e vale ‘dolori’, ma ormai il significato originale non è piu avvertito. Diffusione: Il nome è maggiormente attestato nel centro e al nord (Emilia Romagna 1975 occorrenze, Lombardia 1906, Veneto 1453), ma ha una discreta frequenza anche in due regioni meridionali, la Campania (1060) e la Puglia (785), che peraltro presentano il primato delle attestazioni per provincia (Napoli 684, Lecce 569). Attualmente il nome è in declino: nel 1994 si contavano appena 10 attestazioni. Personaggi: Va detto che oltre alle motivazioni religiose, anche il cinema ha influito sulla fortuna del nome: Dolores raggiunse infatti la massima diffusione negli anni Trenta (apice di 296 attestazioni nel 1930) in concomitanza con la popolarità dell’ attrice Dolores del Rio.

Esmeralda Pur essendo chiara per questo nome la sua originale natura di variante straniera di Smeralda, l’alto numero di occorrenze giustifica l’autonomia onomastica che qui viene riconosciuta. Diffusione e personaggi: D’uso ininterrotto nel nostro paese (1900: 3 occorrenze, 1994: 12), mantiene, da una parte, la tradizione locale conservata nella forma con E- prostetica dalle regioni meridionali a lunga dominazione spagnola, dall’altra l’eco romantica della bella zingara amata da Quasimodo, ingiustamente condannata al rogo per stregoneria nel celebre romanzo di Victor Hugo, Notre Dame de Paris (1831). Il nome diventa titolo delle opere liriche da questo derivante, musicate da Bertin (1836) e Dargomyzskij (1847), che contribuirono a diffonderlo ulteriormente. Si evidenzia un esplosione delle occorrenze nel 1969, in pieno calo di natalità, concordemente con l’inizio dell’attrazione dei nomi stranieri e la moda degli antroponimi femminili desunti dalle denominazioni delle pietre preziose. Quanto esposto consente di affermare che le motivazioni cui si deve il successo di Esmeralda sono molteplici e sicuramente complementari. In Sicilia, la regione che detiene il più alto numero di occorrenze (189), la scelta onomastica trova ulteriormente supporto nel culto locale di una santa Smaragda (sec. XV) o Smeralda, che, almeno nella forma, cede di fronte alla soluzione esotica.

Francisca Varianti: Fransisca Diffusione e personaggi: Forma spagnola corrispondente a Francesco, appare dispersa sul territorio. Le figure storiche di Francisco Ferrer, l’anarchico condannato a morte nel 1909, e di Francisco Franco, dittatore spagnolo del 1938, non hanno inciso sulle scelte onomastiche. Particolare è la localizzazione di Francisca, accentrato in Liguria (151 occorrenze, di cui 123 nel Genovese). Le attestazioni si collocano prevalentemente nei primi decenni del secolo.

Mercedes Forma e variante straniera di Mercede Alterati: Mercedina Nome mariano, generato dalla devozione per la “Virgen de las Mercedes”, patrona della città di Barcellona e dell’ordine corrispondente, fondato da S. Pietro Nolasco nel 1218 per il riscatto e la redenzione degli schiavi. Il nome è pure sostenuto dalla venerazione di due suore: Mercedes Maria di Gesù, nata in Ecuador, beatificata da Giovanni Paolo II nel 1985, e Mercedes del Sacro Cuore, fucilata per la fede durante la guerra civile spagnola, beatificata nel 1990. Diffusione: L’andamento della curva di diffusione delle attestazioni della forma originale spagnola (1900: 5; apice nel 1923 con 101; 1994:4) è analogo a quello dell’adattamento italiano. Non senza influenza la denominazione della nota casa autobilistica Mercedes Benz, nata nel 1926. La localizzazione è per i due tipi essenzialmente veneta, ma sono degne di nota le occorrenze di Roma, Udine e di Ferrara. Si pone in evidenza per ambedue le soluzioni la Sardegna, storicamente legata alla Spagna Personaggi: Tra i personaggi famosi di questo nome ricordiamo la cantante argentina Mercedes Sosa.

Consuelo Varianti: Consuela, Consuele, Consuella, Consuello Alterati: Consuelita

Diffusione e personaggi: Ampiamente attestato in tutta Italia, ma soprattutto in Lombardia (891), Veneto (770) e Lazio (747), è un nome spagnolo di ispirazione religiosa, corrispondente all'italiano Consolazione. Introdotto nella penisola ai tempi della dominazione spagnola, si diffonde soprattutto nell’Ottocento per opera del famoso romanzo Consuelo, di George Sand (1842-43), la cui protagonista è una giovane zingara dalla voce bellissima, divisa tra l'amore e la carriera artistica. Non molto frequente all'inizio del secolo, viene rilanciato a partire dagli anni Settanta: non è poi da escludere che le attestazioni più recenti siano ispirate ai personaggi delle telenovelas latinoamericane, arrivate sui teleschermi italiani negli anni Ottanta. Tra le varianti va notata la forma Consuela che regolizza il nome femminile, imponendogli la consueta terminazione in -a

Cognomi Fernandes, Fernandez. Sono varianti che derivano dal cognome spagnolo Fernandez o Hernandez patronimico formato con –ez del nome personale di origine germanica Fernando (forma aragonese) o Hernando (forma castigliana) cui corrisponde il nome italiano Fernando o Ferdinando, adattamenti anch’essi dal nome spagnolo. Il cognome si è diffuso nel Sud durante la dominazione spagnola ed è proprio anche di Ebrei sefarditi che si rifugiarono in Italia nel XVI-XVII secolo dopo essere stati esplulsi dalla Spagna e dal Portogallo. Il cognome è diffuso soprattutto nel meridione; la forma con –s finale per oltre 1/4 del totale a Napoli; l’altra, più numerosa a Roma e provincia, Palermo, Marsala-Tp, Milano e ancora Napoli.

Gòmez. Presenta le sue poche occorrenze a Napoli e dintorni e sparse; è cognome di origine spagnola Gomez; in Sicilia è attestato un Cristoforus Gomitz nel 1398.

Gonzales, Gonzalez. Dal nome di persona spagnola Gonzalo che corrisponde a Consalvo in forma derivata con funzione di patronimico; Gonzalez, che ha mantenuto la –z finale, è registrato nel Lazio; in una certa misura apparterà a cittadini spagnoli. La forma con grafica dell’ultima consonante adattata alla pronuncia s’incontra a Milano, Genova, Torino, Palermo, Napoli e sparsa.

Lòpes, Lòpez, Lòpis. Dal cognome spagnolo e catalano Lòpes, Lòpez, patronimico di Lope ‘lupo’, è spesso cognome di israeliti sefarditi, provenienti dalla Spagna o dal Portogallo e rifugiatosi prima in Francia e poi in Italia. In località interessate a insediamenti albanofoni, come nel Palermitano, Lopez può essere riflesso dall’albanese Lòpesi, Lopçi; nelle forme Lopes, Lopesi, Lopisi, Lopsi. Lopez si distribuisce tra Puglia e Calabria ed è numeroso a Roma, Milano, Torino, come esito di movimenti migratori. La

variante Lopes, è 4 volte meno numerosa e si divide tra Sicilia e meridione, nonché Roma e Milano. La forma Lopis, ancor meno frequente, si riscontra in Sicilia e nel Viterbese.

Martines, Martinez. Da Martinez cognome catalano e spagnolo, patronimico di Martìn ‘Martino’. Martines è siciliano per distribuzione con presenze nel sud peninsulare, a Roma e a Torino. In rapporto 4 a 3 con il precedente, la variante che ha mantenuto –z finale spicca a Roma, Napoli e soprattutto in Sicilia e in Sardegna, senza un unico epicentro; in alcuni casi si tratterà di cittadini di Paesi ispanofoni residenti in Italia.

Pères, Pèrez. La variante spagnoleggiante Pères interessa il Friuli-Venezia-Giulia. E’ un derivato di Petrus ‘Pietro’, attraverso un Per- con il suffisso –és, forma attestata tra il 1410 e il 1427 a Fagagna-Ud; il cognome risulta anche italianizzato come Peressi. Al cognome spagnolo Perez, formato con il suffisso patronimico –ez dal nome di persona Pero ‘Pietro’ (cioè ‘figlio di Pietro’) si riconducono invece la forma Peres, che riguarda Barletta-Bt, Ischitella-Fg, Napoli e la Sicilia, nonché la forma di Perez che si trova a Palermo, Sicacusa, Napoli, Mesagne- Br a altrove nel Meridione, nonché a Roma e nel Nord come riflesso di movimenti migratori.

Rodrigues, Rodriguez, Rodriquez. Continuano il cognome spagnolo Rodriguez dato dal personale Rodrigo con l'aggiunta del suffisso -ez comporre a comporre un patronimico che vale ‘figlio di Rodrigo’; cognomina anche alcune famiglie israelitiche. Il più diffuso della terna è Rodriguez, a Milano, a Napoli, a Trieste, in Toscana e altrove, per circa 1000 presenze. La variante in-s è invece rara e dispersa. L'altra forma Rodriquez si presenta a Marsala-Tp, a Napoli e altrove nel Sud.

Romèri, Romèrio, Romèro. Si tratta di varianti centro settentrionali del nome personale Romeo con cambio di suffisso –eo > -ero / -erio per ipercorrettismo. In rari cas...


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