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Title Novelle
Course Italiano anno 3
Institution Liceo (Italia)
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novelle decameron ...


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LA BRIGATA DEI NOVELLATORI page 594 Una mattina nella chiesa di Santa Maria Novella si ritrovano sette fanciulle, tutte unite da amicizia e parentela, «savia ciascuna e di sangue nobile e bella di forma e ornata di costumi e di leggiadra one- stà». Il narratore tiene celati i loro nomi reali, e le chiama Pampinea, Fiammetta, Filomena, Emilia, Lauretta, Neifile ed Elissa. Pampinea prende la parola invitando le compagne ad adottare i rimedi necessari a conservare la loro vita dalla pestilenza. La città è ormai piena di morti, imperversano mal- fattori che saccheggiano e commettono violenze, la feccia spadroneggia. Le loro case sono vuote, perché tutti i parenti sono morti. La fanciulla propone quindi di lasciare la città, cercando scampo nelle oproprietà di campagna che ciascuna di esse ha in abbondanza, e qui di vivere in «festa» e «allegrezza», però «senza trapassare in alcun atto il segno della ragione». Filomena ed Elissa fanno osservare che, essendo tutte donne, e perciò «mobili, riottose, sospettose, pusillanimi e paurose», esse necessitano della guida dell'uomo, affinché la compagnia non si dissolva. In quel momento entrano nella chiesa tre giovani, Panfilo, Filostrato e Dioneo, «assai piacevole e costumato ciascuno», in cerca delle loro donne, che si trovano tra le sette. Pampinea propone loro di unirsi alla compagnia. I giovani accettano, e il giorno seguente, all'alba, la brigata raggiunge il luogo prescelto, non oltre due miglia dalla città. → i novellatori abbandonano firenze e in campagna ricostruiscono quella socialità che in città è andata dissolvendosi  se la città rappresenta la dissoluzione, questi giovani la ricostruiscono e attraverso questo boccaccio dimostra la propria fiducia nelle capacità dell’uomo. SER CIAPPELLETTO page 602 riassunto: Il vero nome di Ser Ciappelletto è Ser Cepparello da Prato che è un notaio chiamato così perché i francesi sono in realtà convinti che il suo nome sia un diminutivo di cappello. L’uomo ha una pessima reputazione, è dedito all’omosessualità, al gioco ha compiuto diversi atti violenti. Insomma è veramente una persona poco affidabile che però decide di accettare l’incarico perché in quel momento si trova in difficoltà economica. Così, Ser Ciappelletto parte per la Borgogna e viene ospitato da due fratelli fiorientini che fanno gli usurai. Mentre Ser Ciappelletto è ospite della casa, cade malato tanto gravemente che i due fratelli cominciano a preoccuparsi. Il problema risiede nel fatto che, qualora Ser Ciappelletto morisse da loro, dovrebbe essere seppellito in terra sconsacrata causando problemi alla fama dei due fratelli che non è immacolata all’interno del paese. D’altro canto i due non se la sentono nemmeno di lasciare il povero Ser Ciappelletto fuori di casa in quelle condizioni e sanno che qualora chiamassero un prete e lui si confessasse, nessuno potrebbe mai perdonarlo per tutti i suoi peccati. Ser Ciappelletto però sente i due discutere nella stanza accanto: li chiama e propone loro il suo piano. Chiamare un frate, confessarsi e fingere di essere colui che non è. E così viene fatto.  ambientazione geografica e storico-sociale: Boccaccio in certi casi ambienta le proprie novelle in un preciso momento storico: in questo caso siamo nel 1301 e lo si capisce dal racconti iniziale in cui raffigura la città dilaniata dai contrasti e l’arrivo di Carlo senzaterra a fare da paciere, ma anche la presenza di altre figure storiche (r.28-30, Musciatto Franzesi, re di Francia Filippo il Bello, papa Bonifazio)  sequenze e velocità del racconto: 28-37 premessa/presentazione protagonisti TS>TD 37-66 descrizione del personaggio, Ser Ciappelletto TS=0 67-81 accettazione dell’incarico TS>TD 82-89 malattia di Ser Ciappelletto TS>TD 90-116 ricerca di una possibile soluzione TS=TD 117-121 i due fratelli vanno in convento e tornano con un frate confessore TS>TD 121-281 confessione TS=TD 282-317 morte e beatificazione di Ser Ciappelletto TS>TD Personaggi: - Frate confessore, persona onesta, ma ingenua e vulnerabile che si fa abbindolare e ingannare da Ser ciappelletto Riesce a esprimere il modello dei mercanti, agli occhi della gente uomini dotati di grande intelligenza e astuzia, capaci di crearsi la propria ricchezza  indica i pro e i contro di questa figura, sono persone spregiudicate capaci di subordinare la morale all’utile (ragion di mercatura) - Musciatto Franzesi non ci mette niente ad assoldare un tipo come ser Ciappelletto quando capisce che la sua rendita può essere messa in pericolo - I due fratelli usurai, dapprima accolgono ser ciappelletto per piacere di ser busciotto, ma poi si preoccupano dei loro beni, prima di essere preoccupati della sua malattia - Ser Ciappelletto Manzoni a volte da’ un profilo istantaneo del personaggio, altre volte (anche se poche) ne faceva un ritratto dinamico e così amava fare Boccaccio; questa è un’eccezione in quanto è presente una descrizione vera e propria: r39 descrizione fisica/anagrafica, piccolo di statura e molto elegante, il suo vero nome era Cepparello da Prato, ma essendo piccolo e credendo i francesi che il nuo nome stesse per cappello, venne soprannominato Ciappelletto. Notaio, ma falsario; spergiurio (giura il falso e non mantiene giuramenti fatti); seminatore di discordie; assassino; blasfemo (bestemmia); gioca d’azzardo e con dadi truccati; sodomita (omosessuale); pecca di gola,

… “tutti i vizi di questo mondo questo personaggio li ha”  per sottolineare l’eccellenza/la straordinarietà dei vizi di quest’uomo, Boccaccio usa molti superlativi. La sua confessione passa dall’essere dei peccati a celebrazione delle proprie virtù: r131/151/176 in cui in ogni sua risposta tende ad autocelebrarsi Ma emerge anche nel rapporto con il suo confessore, il frate finisce per lodare dove dovrebbe rimproferare e correggere e Ser Ciappelletto a rimproverare lui e gli altri frati: r131/217/nella santificazione di Ser Ciappelletto (r302) in cui il frate rimprovera gli uditori Temi: celebrazione dell’ingegno umano fortuna (come personificazione dei fatti casuali che avvengono nella vita)  a volte al suo posto troviamo uno stilema (caratteristica stilistica di un autore); per esempio nel caso di boccaccio è “avvenne che” (r83). Di fronte a questa interviene l’ingegno umano, anche se non sempre risulta efficace rivalutazione della parola umana  attraverso le sue parole (il suo panegirico) Ser Ciappelletto riesce a risaltare la sua figura e sembrare un santo beffa (legato alla celebrazione dell’ingegno umano) Il tema della celebrazione dell’ingegno umano è legato a un personaggio molto negativo, Ser Ciappelletto; È problematico definire l'atteggiamento di Boccaccio verso questo suo personaggio. Taluni vi hanno colto un tema centrale del Decameron, la celebrazione della «virtù» umana, del «saper vivere», dell'«industria», che sa superare ostacoli e difficoltà con l'intelligenza e l'energia attiva e sa plasmare la realtà secondo la volontà dell'individuo: infatti, con la sua falsa confessione abilmente condotta, Ciappelletto libera i due usurai dall'incubo di incorrere nella condanna morale di un ambiente ostile e di veder compromessi irreparabilmente gli affari. E questa «virtù» si esercita attraverso un uso abilissimo, magistrale, della parola, altro oggetto di culto da parte di Boccaccio. Questa celebrazione pone tra parentesi ogni giudizio morale: Boccaccio si concentra esclusivamente sull'intelligenza e sull'energia del personaggio, senza mettere in gioco le norme morali o civili. Secondo altri, invece, la figura di Ciappelletto è circondata da un alone cupo e sinistro. Branca ha parlato di un atteggiamento di «sgomento» da parte di Boccaccio, fatto di «stupore e orrore»; lo scrittore, mentre esalta l'epopea dei mercanti e lo spirito che la muove, avverte anche i limiti e gli aspetti negativi, disumani, di questa «potente e prepotente civiltà». Come si vede, anche per questo aspetto la figura appare altamente problematica, ed è difficile darne una definizione univoca. LANDOLFO RUFOLO page 613 riassunto: Landolfo Rufolo è un mercante di Ravello, sulla Costiera Amalfitana, che intraprendo un viaggio a Cipro per vendere merci preziose. Una volta arrivato, però, si accorge che ci sono molte altre navi che trasportano le sue stesse merci. Per questo motivo non riesce a vendere al prezzo che gli consentirebbe, se non di guadagnare, almeno di ripagarsi quanto trasportato fin lì. Per non finire in completa rovina, allora, decide di mettersi a fare il corsaro per recuperare denaro e ricchezze. In un anno riesce ad accumulare una grossa fortuna e decide di tornare a casa. Durante una tempesta in mare viene a sua volta depredato di tutte le ricchezze, la sua barca affondata e lui è fatto prigioniero. Un'altra tempesta fa però naufragare la barca dei predoni e Landolfo riesce a non affogare aggrappandosi ad una cassa galleggiante che trova in mare. Le correnti lo spingono sulle coste dell'isola di Corfù dove viene soccorso da una donna che lo asciuga e gli offre cibo, curandolo e tenendolo a casa sua per dargli tempo di recuperare le forze. Quando Landolfo sta per ripartire, apre la cassa che lo aveva salvato dalla morte e dentro vi trova molte pietre preziose. Sbarcato a Brindisi vende le gemme e manda alla donna di Corfù molti denari come ricompensa per averlo aiutato. Gli altri denari invece li conserverà fino alla fine della sua esistenza, senza più sperperarli. ambientazione geografica e storico-sociale Anbientata nel mediterraneo, nei luoghi legati alla rotta dei mercanti italiani: cipro, arcipelago ionio, porti del sur, ravello, amalfi, costa amalfitana. Fenomeno della pirateria  a ravello è storicamente accertata la presenza della famiglia rufolo, un membro della quale, lorenzo, subì nel 1291, alla pari di landolfo, i contaccolpi della fortuna, fu corsaro e morì prigioniero. Il mare ha valenza simbolica: simbolo della fortuna. sequenze e velocità del racconto 4-11 introduzione dei luoghi e dei personaggi TS=0 12-20 partenza per cipro TS>TD 20-32 Landolfo corsaro TS>TD 32-46 la cattura di Landolfo TS>TD 47-77 il naufragio della nave genovese TS>TD 78-96 salvataggio da parte della buona femmina TS>TD 96-122 scoperta dellepietre e ritorno a ravello TS>TD personaggi - Landolfo rufolo, uomo ricco (r9), spirito capitalistico/intraprendenza, capace di rischiare (r10 e desiderando doppiare), orgoglio personale, ragione di mercatura (boccaccio accantona la questione morale e valutà solo le abilità/virtù del personaggio), mancanza di scrupoli. C’è un semi processo di formazione  all’inizio c’era già un po’ di accortezza (“fatti i suoi avvisi”), solo che poi sperimenta l’imprevisto.

- Donna di corfù - Mercanti genovesi e di trani temi: fortuna  r50 “addivenne che”, cassa, r105, 24, 14-15, r81 “per ventura” virtù (|industria|intelligenza|ingegno)  capacità di reagire alla fortuna narratore: eterodiegetico (esterno e onniscente): lauretta  narratore di 2° grado c’è la focalizzazione interna? -al momento del naufragio, landolfo si aggrappa ad un’asse; vede una cassa e gli risulta spontaneo allontanarla per paura che lo schiacci (non sapendo che poi sarebbe stata la sua fortuna) -quando la donna che lava le stoviglie (r81) vede un uomo ed è spaventata non sapendo ancora si tratti di un naufrago di cui non preoccuparsi. ANDREUCCIO DA PERUGIA page 620 riassunto: andreuccio si era recato a napoli per comperare, visto gli ottimi prezzi, un cavallo. un'astuta signora si accorge dell'enorme ricchezza che andreuccio possiede, e allora decide di tendergli una trappola, invitandolo in casa propria, e fingendosi sua sorella. egli, ignaro del pericolo, accetta e, mentre si trovava in bagno, la donna ne approfitta per togliergli tutti i suoi averi. il povero andreuccio, disperato e spaventato da un uomo che lo aveva sentito gridare, fugge via. durante il suo tragitto incontra due briganti che vogliono profanare una tomba di cui si dice che contenga ricchi gioielli appartenenti ad un vescovo. decide di entrare nell'operazione, anche se sapeva già che i due l'avrebbero sicuramente ingannato, non dandogli la sua parte. e così fu. dopo aver aperto l'uscio, i due lo rinchiudono, poiché avevano sentito arrivare un altro gruppo di persone capitanate da un sacerdote. quest ultimo, entrato, si sente afferrare una gamba e, terrorizzato, scappa via assieme agli altri, lasciando il ricco anello (il gioiello più prezioso) ad andreuccio. ambientazione geografica e storico-sociale napoli era una città che boccaccio conosceva molto bene perché mi aveva vissuto molti anni collaborando con il padre nella filiale della banca dei bardi e dei peruzzi conosceva quindi bene com'era fatta napoli, la sua topografia ( quindi la distribuzione delle vie, dei quartieri,...) e la toponomastica ad esempio la piazza del mercato, malpertugio 43 (allora uno dei quartieri malfamati di napoli), 210 ruga catalana ci sono anche elementi che ci permettono di ambientare dal punto di vista storico la novella: - ti parla della morte del vescovo filippo minutolo (r235): personaggio storico, vescovo di napoli, morto nel 1301 -sono poi dei riferimenti alle vicende della sicilia: nel racconto fatto da madonna fiordaligi ad andreuccio si fa riferimento alle vicende recenti della sicilia: al momento dei vespri siciliani quando la sicilia si ribella agli angioini e passa agli aragonesi. 1282 la sicilia si ribella agli angioini e chiama in aiuto il re di aragona che manda un esercito guidato dal figlio federigo che poi diventerà il re di sicilia; poi la sicilia di fatto si staccherà da napoli e diventerà indipendente, fino a quando non saranno gli aragonesi a conquistare napoli nel 400 la donna ricorda di essere stata data in moglie ad uno di agrigento, il quale era di tendenza guelfa e cominciò ad avere rapporti con il re carlo d’angiò. a causa di questo dovette fuggire dalla sicilia abbandonando la madre e la donna, questa sorella riscoperta. ma è soprattutto un’attmosfera di ambiente che boccaccio vuole ricostruire, lui ci fa vedere come fosse la napoli di allora una città che era un porto di mare, viveva di traffici, vi arrivava gente di varia provenienza l'autore fa notare che se per esempio in landolfo rufolo era protagonista il mare qui invece è protagonista la città: svolge la stessa funzione, ossia lo spazio città in cui agisce la fortuna. nella novella di landolfo rufolo lo scenario su cui si manifestava l'azione della fortuna era costituito dal mare, che, proprio per il suo variare continuo e capriccioso, appariva ricco di valori simbolici. qui lo spazio offre uno scenario molto meno vasto, la città; ma è uno spazio labirintico che genera continui incontri e sorprese e quindi assume una valenza analoga a quella del mare accordandosi perfettamente col motivo del variare capriccioso della fortuna. oltre allo spazio, anche la dimensione temporale, il tempo notturno propizio agli intrighi, ai sotterfugi e alle sorprese appare adatto ad assecondare il grande tema della fortuna sequenze 13-26 incontro al mercato ts>td 27-41 tranello della siciliana ts>td 42-139 visita di andreuccio a madonna fiordaliso ts=td (perché lei comincia a raccontare) 140-205 caduta nel chiassetto ts>td 105-260 vagabondaggio per la città + incontro con i briganti ts>td 261-317 furto nella cattedrale ts>td personaggi - andreuccio → bindungsroman: alla fine della novella andreuccio ha subito proprio un processo di maturazione, è venuto a conoscenza di qualcosa di cui non era consapevole all'inizio. non abbiamo un ritratto in posa, ma dinamico: non era mai stato fuori perugia quindi era inesperto; non ha le qualità che devono essere proprie del mercante, la prudenza e l’accortezza; nella seconda sequenza si dice che credeva di essere

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un bel ragazzo (vanitoso) e un po’ ingenuo (per questo ancor più credendo quello che meno di creder gli bisognava). episodio del chiassetto rappresenta il massimo degrado del personaggio: la sporcizia rappresenta il suo cadere in basso dal punto di vista morale. da qui passo dopo passo comincia a recuperare il controllo di sè e riesce a recuperare l’accortezza che non aveva dimostrato all’inizio. gli altri personaggi ci permettono di ricostruire il sistema dei personaggi:il protagonista e tutti gli altri personaggi possono essere divisi in due categorie,gli oppositori e gli aiutanti. nella novella abbiamo parecchi oppositori che spesso però sono oppositori inconsapevoli. esempio all'inizio la vecchia serva diventa di fatto un oppositore perché racconta tutto a madonna fiordaliso e questo le permetterà poi di architettare il tranello. anche la fanticella è un oppositore perchè è al servizio di madonna fiordaliso. madonna fiordaliso è un oppositore. così i ladri, anche se di fatto diventano poi anche aiutanti inconsapevolmente.poi abbiamo anche i preti alla fine della novella che di per sè sono oppositori però diventano inconsapevolmente aiutanti.

 temi  fortuna  compaiono stilemi 32”per ventura”, 144”per ventura”, 212”per ventura”, 261”fortuna”  industria  inizialmente il protagonista si presenta come l'antitesi del tipico eroe boccacciano accorto malizioso pronto è abile andreuccio appare cioè come un antieroe. non è uno sciocco come lo sono invece altri antieroi del decameron come calandrino è semplicemente un giovane ingenuo per inesperienza che si trova calato di colpo in un mondo ben più insidioso di quello a cui era stato abituato dalla città di provincia passa alla grande metropoli mediterranea, napoli. proprio perché non è sciocco andreuccio può redimersi da questa iniziale condizione negativa. l’ossatura della vicenda è costituita da un processo di formazione, attraverso cui il giovane acquista esperienza, si scaltrisce, impara ad affrontare ad armi pari le insidie della realtà sociale. alla fine, quando riesce con abile mossa a liberarsi dal sepolcro, andreuccio può degnamente collocarsi a fianco degli altri eroi boccacciani del saper vivere. TANCREDI E GHISMUNDA page 638 riassunto: tancredi, principe di salerno, è un signore di indole benigna; ha una figlia, di nome ghismunda, di bell'aspetto, forte e saggia. un giorno questa si innamora di uno scudiero del padre, chiamato guiscardo, uomo umile, ma nobile per virtù; il giovane ne è lusingato e allo stesso modo si innamora di lei. in tal modo la ragazza cerca di manifestare il suo amore in modo malizioso e il giorno dopo gli scrive una lettera con la quale gli suggerisce di andare in una grotta, da molto tempo disabitata, dove possono incontrarsi senza essere visti da tancredi. i due continuano a vedersi nella grotto di giorno in giorno finchè la fortuna si mostra contraria; infatti un giorno tancredi scopre la verità ma all’inizio decide di tacere. la volta seguente manda due servi ad arrestare guiscardo, il quale viene portato al suo cospetto dove tancredi lo svergogna. in quel momento ghismunda piange la cattura dell’amante ma con grande coraggio svela al padre il suo amore per guiscardo e lo difende con forte decisione. ma tancredi, nonostante riconosca la grandezza d’animo della figlia, non le crede e ordina ai servi di giustiziare guiscardo e di portargli il suo cuore. il giorno seguente tancredi mette il cuore di guiscardo in una coppa d’oro e lo pone alla figlia. la giovane, si dispera e giura che raggiungerà guiscardo per riunire le loro anime, poi riempie la coppa del siero velenoso di alcune piante e si avvelena. tancredi, con le lacrime agli occhi, decide di seppellire i due amanti nello stesso sepolcro. ambientazione geografica e storico-sociale si ha l'impressione che le vicende avvengono in un ambiente feudale; sì accenna al principe di salerno; ingenerare l'ambientazione non è molto precisa. sequenze 8- 28 prologo ts>td 29- 66 amore di ghismunda con guiscardo ts>td 67- 98 tancredi sorprende i due giovani e fa arrestare guiscardo ts>td 99- 186 dialogo tra tancredi e ghismunda tstd 197- 199 decisione di ghismunda di uccidersi ts>td 199- 222 ghismunda riceve il cuore di guiscardo e si rivolge a questo con parole affettuose ts=td 223-257 morte di ghismunda e nuovo colloquio con il padre ts>td personaggi  sistema triangolare - tancredi, personaggio complesso e ambiguo, da un lato è presentato da elementi positivi, ma subito dopo si è sporcato le mani con un assassinio r8-9. prova un grande amore per la figlia, un po' eccessivo, quasi morbo/ incestuoso al punto che vuole tenerla per sé  psicologia tortuosa...


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