osservare e capire la terra zanichelli cap 11 riassunto PDF

Title osservare e capire la terra zanichelli cap 11 riassunto
Course Geologia strutturale
Institution Università degli Studi Roma Tre
Pages 2
File Size 49.8 KB
File Type PDF
Total Downloads 88
Total Views 124

Summary

riassunto del capito 11 del libro di scienze “osservare e capire la terra” della zanichelli...


Description

1. CHE COS’E’ UN TERREMOTO? Un terremoto è una vibrazione più o meno intensa del terreno che inizia in profondità e si propaga nel pianeta. Harry Reid, dopo il grande terremoto di San Francisco nel 1906, elaborò la teoria del rimbalzo elastico che spiega l’origine dei terremoti. Secondo questa teoria, i terremoti si originano quando le rocce, superando il limite di rottura, si rompono all’improvviso lungo una faglia (superficie di taglio tra due blocchi di rocce), liberando l’energia elastica accumulata, sotto forma di violente vibrazioni che si propagano come onde sismiche. I terremoti non si originano solamente durante la formazione di nuove faglie, ma anche su faglie già preesistenti che si “riattivano”. Un terremoto può essere preceduto da scosse premonitrici e d’assestamento, inoltre posso originarsi terremoti di piccola intensità (tremori) dovuti al movimento del magma. L’arrivo delle onde sismiche nella superficie terrestre viene trasmessa agli oggetti provocando gravi danni come fratture nel terreno, danni agli edifici e vittime. I movimenti delle faglie che generano i sismi nel fondale marino può causare tsunami e maremoti. essi sono causati dal movimento di un’intera colonna d’acqua che in mare aperto rimangono poco alte ad una velocità di 500-900 km/h; più ci si avvicina alla costa più la velocità diminuisce ma, allo stesso tempo l’onda aumenta l’altezza. 2. LE ONDE SISMICHE Le onde sismiche sono classificate in al tipo di deformazione che provocano nel mezzo in cui si propagano e alla velocità. Esse si distinguono in: - Onde P: onde veloci che si propagano sia nei solidi che nei liquidi. Si propagano attraverso concentrazioni e dilatazioni che fanno oscillare le particelle lungo la direzione di propagazione. - Onde S: onde meno veloci che non si propagano nei fluidi. Si propagano lungo una direzione perpendicolare facendo vibrare le particelle lungo piani perpendicolari alla direzione di propagazione. - Onde Superficiali: onde lente, ma più distruttive, perché hanno maggior ampiezza. Si propagano sulla superficie dall’epicentro con una velocità di 3.5 km/h. Esistono due tipi: ❖ Onde R: creano un movimento ad ellisse di ogni singola particella in un piano verticale. ❖ Onde L: oscillano nel piano orizzontale trasversalmente alla direzione di propagazione. Le onde sismiche vengono registrate da strumenti molto sensibili chiamati sismografi. Esso è composto da una base, un supporto a cui è sospesa una massa collegata ad un pennino. Quando si verifica il terremoto la base si muove e tramite il principio di inerzia la massa fa muovere il pennino su della carta tracciando il sismogramma. Il sismogramma mostra prima le onde P perchè le più veloci, poi le onde S ed infine le onde superficiali segnate con la lettera L. Il tempo di arrivo delle onde S dopo le onde P dipende dalla distanza dall’epicentro. Per determinare l’epicentro in base al ritardo dell’arrivo delle onde S può essere individuato il punto di epicentro. tale processo viene ripetuto in altre stazioni sismiche per infine confrontare i risultati. 3. MISURARE UN TERREMOTO La forza di un terremoto viene valutata in termini di intensità e di magnitudo: La magnitudo viene misurata confrontando l’ampiezza massima delle vibrazioni del terreno registrate su un sismogramma con quella di un terremoto considerato di riferimento (ampiezza 0.01 magnitudo 0). La scala della magnitudo si chiama Richter, prendendo quindi il nome del sismologo che l’ha realizzata. L’intensità di un terremoto viene stabilita in base agli effetti prodotti dal sisma sulle persone, sugli edifici e sul terreno. La scala utilizzata è la MCS (Mercalli) ed è suddivisa in 12 gradi. Tale scala non è più utilizzata per indicare la forza dei terremoti perché non ha principi scientifici ma si basa solamente sui danni registrati e, quindi, non oggettiva. Si utilizza la scala MCS per tracciare le linee di confine tra le zone in cui il terremoto si è manifestato con intensità diverse; queste linee di confine sono dette isosisme. L’isosisma quindi delimita l’area all’interno della quale il terremoto è stato percepito.

Le differenze tra la scala MCS e la Richter sono numerose infatti esse non sono interscambiabili. provando ad immaginare due terremoti di uguale forza e di stessa magnitudo ma avvenuti a profondità diverse allora l’intensità, quindi i danni, saranno differenti. 4. LA DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEI TERREMOTI I terremoti si manifestano quasi esclusivamente entro zone della superficie terrestre dette aree sismiche, mentre in altre mancano del tutto dette aree asismiche. Ne esistono tre tipi di aree sismiche: - fosse abissali (ex cintura di fuoco): ipocentri sempre più profondi, allontanandosi dalle fosse fino ad un massimo di 700 km. - catene montuose (ex Himalaya): ipocentri poco profondi (>100km). - dorsali oceaniche: ipocentri superficiali con terremoti di bassa magnitudo. 5. IL COMPORTAMENTO DELLE ONDE SISMICHE La velocità delle onde sismiche dipende dal mezzo in cui esse si propagano. Ovviamente le direzioni delle onde cambiano traiettoria a seconda del materiale che attraversano e, inoltre, questo passaggio tra diversi materiali crea il fenomeno della rifrazione e della riflessione. Oltre ai terremoti naturali, esistono anche i terremoti artificiale, cioè, quelli dovuti alle attività umane (esplosioni etc). Le onde S non riescono ad attraversare tutto il pianeta, poiché esiste una porzione entro la quale non si propagano. 6. LE ONDE SISMICHE E L’INTERNO DELLA TERRA La terra possiede una struttura caratterizzata da involucri concentrici separati da superfici di discontinuità sismica. Essi sono: - la crosta: la più superficiale con una profondità media di 6-7 km negli oceani e di 35 km nei continenti - il mantello: si estende per migliaia di km al di sotto della crosta; è solida nella sua parte più superficiale, poco sotto assume caratteristiche di parziale fusione (70-250 km) fino a raggiungere i 2900 km con la superficie di Gutenberg. - nucleo: si divide in esterno (fluido) ed interno (solido) Esiste, per ogni terremoto, una zona detta zona d’ombra entro la quale non arrivano onde sismiche dirette, cioè che non abbiano subito brusche deviazioni....


Similar Free PDFs