Panvini-Ordine nero guerriglia rossa PDF

Title Panvini-Ordine nero guerriglia rossa
Author Tiziano Girardi
Course Storia del pensiero politico
Institution Università degli Studi di Torino
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Riassunto ordine nero guerriglia rossa...


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ORDINE NERO GUERRIGLIA ROSSA – PANVINI PACCIARDI  Segretario del PRI ed eletto nell’Assemblea costituente | 48-53 ministro della difesa con entrata nella NATO | 1963 viene espulso dal PRI e nel 1964 fonda L’unione Democratica per la nuova repubblica erede del gollismo [QUINTA REPUBBLICA] presidenzialista francese in funzione anche anticomunista. Aderiscono al movimento ex MSI e AN.  Emanazione studentesca del movimento fu Primula goliardica.

Primo capitolo  1966 MORO III CENTRO-SINISTRA ORGNAICO [DC-PSI-PSDIPRI] La morte di Paolo Rossi il 27 aprile 1966 viene preso come termine ante quem da parte dell’autore per parlare dell’acuirsi delle violenze. Le elezioni per il rinnovamento dell’organismo rappresentativo studentesco del 1966 misero in crisi il vecchio associazionismo studentesco entrato in crisi con la massificazione dell’università. [Rettore della Sapienza: UGO PAPI]. Il 27 aprile 1966, dopo l’accusa di brogli elettorali, scattarono le violenze innescate dall’estrema destra e primula goliardica nella quale perse la vita Paolo Rossi militante del PSI e studente. In risposta all’omicidio venne occupata l’università da studenti e professori, fatto del tutto inedito, la quale venne sgomberata sotto richiesta del rettore Ugo Papi. NB: inconsueta l’uso delle forze dell’ordine, venendo meno così all’autonomia dell’università. 1962  Giovanni Ardizzone muore in manifestazioni pro Cuba ucciso dalla celere 1968  Morti due braccianti ad Avola, causato dall’intervento armato delle forze dell’ordine La gestione dell’ordine pubblico riveste un punto nodale della neonata repubblica italiana per via della posizionamento geopolitico italiano all’interno dello scacchiere della guerra fredda. I governi di centro-sinistra non fecero altro che acuire la contraddizione per i due schieramenti antitetici. Ugo Papi si dimette e viene sostituto il questore addetto alla sicurezza dell’università di Roma senza così riconoscere responsabili per la morte di Rossi. La “battaglia di carta” perpetrata dai giornali conservatori diede inizio a quella che in seguito verrà chiamata “controinformazione militante” degli anni Settanta. Al contempo la paura degli apparati di sicurezza, cresciuti durante il fascismo, di una possibile “Guerra rivoluzionaria” su larga scala non solo all’interno della penisola creò non poche psicosi [Le mani rosse sulle forze armate – Rauti, Giannettini (SID)]  Nascono i NUCLEI PER LA DIFESA DELLO STATO e la parola d’ordine fu «Indonesia Indonesia» in riferimento al massacro di comunisti indonesiani nel 1965 voluto da Suharto. Lo scollamento fra le sigle sindacali [UIL, sindacato giallo] nel 1962 portarono alla rivolta di piazza Statuto dove gli operi presero d’assalto la sede della UIL la quale voleva un accordo separato migliorando esclusivamente il salario e non le condizioni lavorative degli operai. PSI e PCI si distaccarono pesantemente dai fatti di Piazza Statuto bollandolo come operazioni da parte di provocatori ma la galassia intellettuale gravitante intorno al PCI e PSI cominciò a ritenere la «violenza organizzata» come la possibilità di una nuova epoca di lotta di classe. Complice anche l’eco della rivoluzione culturale cinese imperniata sulle teorie del marxismo-leninismo la violenza riprese centralità nelle discussioni dei movimenti orami sempre più distanti dal PCI giudicato irrimediabilmente colluso con il parlamentarismo.  Mario Tronti Proprio il 14 ottobre del 1966 nasceva il Partito Comunista d’Italia (antirevisionisti dopo il XX congresso del PCUS) con un forte richiamo al marxismo-leninismo un ritorno alle origini che non rimase solo sul piano simbolico con le prime forme di “clandestinizzazione” su modello cospirativo adottato dai comunisti durante il fascismo. [PCd’I post 68 riconosciuto come interlocutore primario da Cina e Albania]. 1968 nasce “Soccorso Rosso”

NB: La violenza quindi all’interno di una prospettiva di sradicamento dell’ordine democratico, tanto di destra quanto si sinistra, cominci ad essere vista come la maniera più efficace e più rapida per un mutamento dei rapporti di potere. NB: 1963  GOVERNO MORO I prima volta il PSI va al governo. L’ala sinistra del PSI si scinde nel 1964 con Vecchietti segretario formando il PARTITO SOCIALISTA ITALIANO D’UNITÀ PROLETARIA (PSIUP) mantenendo la logica frontista di stretta collaborazione con il PCI. 1947  Con la scissione di Palazzo Barberini nasce il PARTITO SOCIALSITA DEMOCRATICO ITALIANO con a capo Giuseppe Saragt

1967  Intensificazione del conflitto in Vietnam e Guerra dei Sei Giorni. Intesificazione della guerriglia in Sudamerica. Queste battaglie vennero prese dai gruppi dell’estrema sinistra come incipit per una rilettura della lotta antimperialista canonica impostata dal PCI, venne dato molto spazio all’utilizzo della violenza esaltata come possibile acceleratore dei processi economici e sociali. La guerra di guerriglia esce nel 1960. Questo portò i movimenti a una rilettura della possibilità di una rivoluzione dopo la crisi missilistica di Cuba. La crisi missilistica aveva dimostrato come l’antagonismo dei due blocchi non dovesse necessariamente risolversi all’interno di un conflitto nucleare. Le vittorie della guerriglia algerina, vietnamita e cubana convinsero i movimenti che la schiacciante superiorità militare e tecnologica non potesse arginare i movimenti rivoluzionari.  «Uno, due molti vietnam» PROSPETTIVA DI INTERNAZIONALISMO E DI RIVOLUZIONE GLOBALE D’altro canto l’estrema destra, la quale si percepisce come rappresentante dei valori occidentali, attua una vera e propria riflessione polemologica rispetto ai motivi delle sconfitte in Indocina e nel Nordafrica. Le organizzazioni di estrema destra come Ordine Nuovo, di cui faceva parte Clemente Graziani, vogliono prendere spunto dalla guerriglia di estrema sinistra eliminando la divisione fra guerra regolare e irregolare, tra militari e civili. Sicuramente l’estrema destra italiana guardava all’OAS e alle stragi di civili algerini.  Rivalutazione dello stragismo terrorista. L’antiamericanismo viene meno all’interno delle file dell’estrema destra percependo l’occidente come un tutto comprendente l’alleanza atlantica. Il quadro internazionale viene così interpretato, dalla sinistra quanto dalla destra come i prodromi di uno sfaldamento e dell’imminente crisi dei sistemi democratici. NB: 21 APRILE 1967 COLPO DI STATO DEI COLONELLI IN GRECIA. LA STAMPA PUBBLICA IL PIANO SOLO DEL GOLPE DEL GENERALE DE LORENZO (1964 durante la crisi del governo Moro. L’estrema sinistra ricerca proseliti fra le file dei partiti tradizionali all’interno delle grandi manifestazioni corali quali quelle contro l’imperialismo americano e la rimozione delle basi NATO dal suolo italiano. All’intero dei movimenti si sviluppa una vera e propria «estetica della violenza» sulle copertine delle riviste così come gli scritti di Nguyen Giap e Che Guevara pubblicati su riviste di partito: Rinascita, Mondo Nuovo, Quaderni Socialisti. Nel 1967 in occasione del cinquantesimo anno dalla Rivoluzione d’ottobre il dibattito sull’interpretazione del leninismo diventa un’apologia della guerra rivoluzionaria e delle rivolte terzomondiste. Così come «i riti di colpevolizzazione del nemico» volti alla socializzazione della violenza non erano riti meramente simbolici bensì pregni di significato intimidatorio.  Vicor Serge – Il problema dell’illegalità. Semplici consigli ai

militanti  QUADERNI PIACENTINI NB: Iniziano i primi scontri di piazza fra la sinistra extra-parlamentare e i servizi d’ordine del PCI.

NB: 27 NOVEMBRE 1967 OCCUPAZIONE DI PALAZZO CAMPANA Rettore Allara cerca comunque di tenere una lezione nonostante il blocco della didattica scoppiano le proteste. Alcuni professori intervengono nell’occupazione positivamente ed in maniera dialettica tra i quali Norberto Bobbio che trova come interlocutore il figlio. L’organizzazione porta ai controcorsi e gruppi di studio ad una consultazione sulla legittimità dello strumento dell’occupazione. Si vogliono scardinare i meccanismi di potere insiti all’interno dell’università ancora da riformare. Si richiedono delle lezioni collegiali in cui lo studente non sia più esclusivamente passivo nell’atto dell’apprendimento. Aderiscono UGI (Unione Goliardica Italiana), la cosiddetta INTESA (emanazione del Federazione Universitaria Cattolica Italiana – FUCI) e AGI (Associazione Goliardica Italiana) di estrazione liberale. L’occupazione di Palazzo Campana finisce in repressione con lo sgombero in maniera coercitiva da parte delle forze dell’ordine durante le vacanze natalizie il 27 dicembre 1967

1968 Il clima di tensione riscontratosi con le prime occupazioni da parte della nascente sinistra extraparlamentare e l’esclusione totale del dialogo con le componenti neofasciste studentesche I temi della protesta erano ampi ed anche inediti: critica radicale della democrazia, il protagonismo generale, la contrapposizione ai partiti. Inedito così come l’embrionale nucleo di quella che sarà in seguito la sinistra extraparlamentare completamente distaccato dall’associazionismo universitario di stampo goliardico. Nella destra si distaccarono le compagini di protesta in contrapposizione al Movimento Sociale di Arturo Michielini (segreteria 1954-1969) Gli studenti di estrema destra rivendicavano anche una sorta di primato intellettuale sui temi del 68 secondo loro anticipati dai pensatori della destra radicale quali: Brasillach, Guérone infine il “Marcuse” di destra Julius Evola. Fino a marzo del 1968 apparate piccoli incidenti di poco conto non si riscontrano scontri aperti fra studenti di destra e di sinistra. All’inizio di febbraio gli studenti di sinistra occuparono le facoltà di Roma e i neofascisti solidarizzarono con loro nella protesta. La polizia sgombererà gli edifici universitari il 29 febbraio alla quale seguì una grande manifestazione di protesta che presto si trasformò in guerriglia aperta mettendo la polizia in difficoltà anticipando la “Battaglia di Valle Giulia”. LA BATTAGLIA DI VALLE GIULIA 1 marzo 1968 La battaglia nasce con la volontà di rioccupare la facoltà di architettura sgomberata il giorno prima. Nonostante l’ingente schieramento di reparti di Polizia l’organizzazione degli studenti regge l’urto delle cariche e riesce mettere in seria difficoltà la polizia. Si registrarono 148 feriti tra le forze dell'ordine e 478 tra gli studenti. Ci furono 4 arrestati e 228 fermati. Otto automezzi della polizia furono incendiati. Cinque pistole furono sottratte agli agenti. Alla fine degli scontri Avanguardia Nazionale Giovanile (Dalle Chiaie) e la sezione del FUAN capitolino occuparono la facoltà di Giurisprudenza. Gli studenti di sinistra invece occuparono la facoltà di lettere. Sintomatico sicuramente della situazione risulta essere il distaccamento della destra extraparlamentare e del FUAN dall’interlocutore di riferimento ovvero l’MSI. Così, il 16 marzo 1968, vennero inviati i Volontari Nazionali (così venne chiamato il servizio d’ordine

dell’MSI) con a capo Giorgio Almirante e Caradonna i quali cercarono di sgomberare la facoltà di lettere dove vennero respinti dagli occupanti. I missini si trovano ad essere da assedianti ad assediati e vengono respinti. Primula Goliardica si unì al respingimento dei VN (Oreste Scalzone viene ferito gravemente). SCOLLAMENTO DELLA GIOVANILE DI PARTITO DALL’MSI L’Italia fu il primo stato ad essere teatro di scontri violenti ben prima degli altri stati europei (p.e. Francia solo a fine marzo). Il PCI dopo una posizione ambigua all’inizio diede pieno apporto alle mobilitazioni studentesche chiedendo l’allontanamento della polizia dalle università, proprio quando gli studenti decisero di “non subire più”, nei giorni successivi il partito instaurò un dialogo con le componenti movimentiste il quale rappresentò un unicum in Europa (p.e. NO in Francia). NB: MAGGIO 1968 ELEZIONI POLITICHE  conferma egemonia DC, PSI unificato in calo (PSI+PSDI) L’MSI non vuole lasciare la piazza al PCI poco prima delle elezioni politiche così cerca di riprendere l’azione di piazza cercando di riportare all’ordine la componente giovanile e dove possibile anche i gruppi della destra extraparlamentare. Il primo assalto alle facoltà si ebbe l’11 marzo 1968 all’università di Milano, quando i missini attaccarono gli studenti in un violento corpo a corpo. La violenza comincia a cambiare forma passando dalla nonviolenza alla violenza difensiva al fine di capovolgere i rapporti di forza.  Il settimanale “La Sinistra” (nuova serie) passò in meno di tre numeri a spiegare come fabbricare dettagliatamente una molotov. La tensione s’innalzò nuovamente l’11 aprile 1968 per l’attentato a Rudi Dutschke da parte di un neonazista  ricorda PASQUA DI SANGUE in Germania dell’Ovest dove vi furono due morti e ventisette città in stato d’assedio. Quindi lo spazio di contestazione politica è sempre più conteso fra studenti di sinistra e di destra, questi ultimi se ne distaccheranno completamente con l’avvento del Maggio francese. E fu proprio il Maggio francese ad esplodere anche per lo scontro fra il movimento e il gruppo neofascista Occident che innescò la celebre Notte delle barricate. Fu sempre il maggio francese a portare la protesta dalle università alle fabbriche. Brevemente si passò a delle azioni violente tout court come incendi di concessionari Citroen - in solidarietà con gli operai in lotta - e incendio di macchine di appartenenti alla NATO. L’episodio più grave avviene a Milano il 7 giugno 1968 dove a margine di un processo pubblico gli studenti bloccano l’ingresso della sede del Corriere della Sera colpevole di aver criminalizzato il movimento nota come la Battaglia di via solferino emulando gli analoghi tedeschi che attaccarono lo Springer. La dimensione perlomeno europea dello scontro diede ad entrambe le fazioni la sensazione di essere prossimi alla guerra civile. I movimenti di destra si distaccano completamente dalla protesta.  In Francia a fine giugno trionfa l’Unione pour la defense de la Republique guidata da De Gaulle il quale diede mano libera agli apparati repressivi e la protesta rientrò in pochi mesi: la vittoria delle urne contro le barricate. Il movimento studentesco italiano deluso dagli esiti del maggio francese e ormai sconfessato dal PCI per la sua deriva estremista e dopo il convegno nazionale che si tenne a Venezia (MS Trento e Milano) ai primi di settembre fu progressivamente assorbito dai gruppi extraparlamentari di sinistra decisi ad intercettare la mobilitazione operaia.  2 dicembre 1968, manifestazione contro le gabbie salariali e il caporalato, muoiono due braccianti ad Avola. In seguito all’esperienza di scontro diretto si ritrova la teoria di della violenza come innesco del detonatore che può far esplodere le contraddizioni sociali e politiche creando squarci nel tessuto sociale.  Curcio a Trento.

1969  La situazione europea è completamente mutata: Francia ha vinto De Gaulle, La Grosse koalition ha varato una legislatura di emergenza per far fonte al movimento, e in Spagna, Portogallo, Grecia e Turchia vi sono dei regimi fascisti e parafascisti uniti dall’anticomunismo. La nascente amministrazione Nixon aveva tutto l’interesse a far tornare quanto prima la situazione italiana alla normalità. NB: Sia la destra che la sinistra movimentista mettono al centro del proprio dibattito l’esperienza dei governi di centro sinistra. Per la destra fu una questione identitaria e di superare l’esperienza del fascismo italiano come qualcosa di storicamente determinato guardando ai nuovi laboratori della destra radicale quale la Grecia dei Colonelli esempio di tecnocrazia che supera la democrazia. Per quanto riguardava la sinistra era messo in discussione l’apparato di riforme che cerca di inglobare ed inseguito annullare le conflittualità sociali all’interno del mondo capitalistico. Democrazia e dittatura vennero poste come due facce del medesimo sistema di oppressione. «In Italia cercano di tenerci buoni con le false riforme e quando non bastano con la Polizia» La paura delle frange del movimento è un allineamento fra il centro sinistra organico con aperture al PCI, l’industria e i sindacati che potrebbero portare ad un appiattimento della conflittualità sociale. La violenza, così come narrata nella teoria del “detonatore”, avrebbe dovuto accelerare la crisi del centro-sinistra e con essa la rivoluzione. IL 1969 SIA DALL’ESTREMA DESTRA CHE SINISTRA VIENE PERCEPITO COME ANNO DI SVOLTA DECISIVO. Ambo due i movimenti furono accomunati dall’ESTREMSMO, ovvero concependo la propria identità politica come radicalmente alternativa e irriducibilmente antagonista alla democrazia parlamentare. Quindi per le elezioni del maggio 1968 i movimenti di estrema destra quali Ordine Nuovo, Fronte Nazionale e la Costituente nazional-rivoluzionaria invitano la popolazione a votare scheda bianca. Mentre la sinistra extraparlamentare, operai e movimenti marxista-leninisti cercò di delegittimare il PCI, in quanto ritenuto il più pericoloso avversario, che potrebbe portare alla normalizzazione del dissenso. La violenza viene ancora una volta percepita quindi come mezzo per far emergere la sostanza repressiva di questa società dei consumi totalmente reificata, una violenza non attribuibile, e quindi oggettiva. La violenza come scrisse Arendt definiva così il mezzo con cui «strappare la maschera dell’ipocrisia del nemico» che così modo diventa visibile. Spesso nella pubblicistica dei movimenti tanto di destra quanto di sinistra viene fortemente criticato il carattere impersonale del potere, sollevando così ogni tipo di responsabilità. > Sotto questo segno nasce il Governo BALNEARE Leone II, ovvero un governo nato con una visione di breve termine volto a far decantare durante l’estate le contraddizioni scoppiate.

CAPITOLO SECONDO Dalle colonne de “L’Assalto” il futuro segretario dell’MSI Giorgio Almirante chiede un recupero delle istanze di protesta giovanile, specificatamente quelli neofascisti e della destra extraparlamentare  Almirante torna alla guida del partito nel giugno 1969 L’Assalto diventa la tribuna dell’estremismo nero più viscerale e delle correnti più estremiste dell’MSI quali Caradonna, Carlo Maria Maggi (piazza della Loggia e Peteano) e Pino Romualdi. Il suicidio dello studente Jan Palach diede alle istanze di Almirante nuova linfa spingendo sempre di più in chiave anticomunista dove molte manifestazioni culminarono in scontri con la polizia e assalti alle sedi di partiti e ambasciate sovietiche. Almirante riuscì anche a reinquadrare all’interno delle proprie fila il FUAN che durante le prime proteste del 68 era entrato in contraddizione con la

dirigenza di partito. Nel gennaio del 1969 l’esecutivo nazionale del FUAN sancì in via definitiva l’opposizione al movimento studentesco e la formazione di centri di coordinazione le sedi universitarie sotto il vessillo dell’anticomunismo. Grande lavoro di accentramento delle forze da parte dell’MSI a guida Almirante che patrocinò addirittura la Costituente giovanile europea, ovvero un coordinamento di neofascisti in tutta Europa. Al contempo il neofascismo si trova a dover ricercare la propria genealogia e creare la propria mitopoiesi davanti a una generazione che non ha conosciuto il fascismo né la guerra. Vennero commemorati martiri della RSI e vilipesero i monumenti ai partigiani. D’altro canto l’estrema sinistra riscoprì il mito della resistenza tradita. Il recupero della base giovanile neofascista avvenne il 23 marzo 1969 per la commemorazione dei cinquant’anni dalla fondazione a Milano dei fasci di combattimento. La rilettura giovanile dell’esperienza fascista venne completamente suffragata dal partito, richiamandosi anche specificatamente all’esperienza dello squadrismo. Espliciti rimandi vennero usati per descrivere la crisi politica del centro-sinistra in continuità con la crisi politica che portò alla rivoluzione fascista, legittimando così il ricorso alla violenza. L’incontro fra la vecchia e nuova guardia si concretizzò il 22 marzo 1969 esplicitando che si trattasse solamente di un gesto simbolico ma bensì di un’ammonizione. I neofascisti nei prossimi scontri non saranno né divisi né impreparati come lo furono nel 68. Agli inizi del 1969 scoppiarono grandi agitazioni nelle fabbriche del centro e del nord Italia che contribuirono ad innalzare la tensio...


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