Popular Music - Riassunti della lezione PDF

Title Popular Music - Riassunti della lezione
Course Popular music ii
Institution Università degli Studi di Torino
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Riassunti della lezione...


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POPULAR MUSIC cronologia eventi Italia, corso del ‘900 → parola “canzone” identificata con il repertorio più disimpegnato, leggero. Prima dell’Unità, i copisti e il mercato della musica a stampa garantivano la distribuzioni delle canzoni in italiano e in dialetto nel mondo, diffuse in forma di raccolte o “copielle” (spartiti economici a uso domestico). Si intende per “musica italiana”, la canzone napoletana, altre tradizioni regionali, la romanza da salotto e il repertorio operistico. Si propone una “napoletanità convenzionale”, che si sovrappone all’italianità, con tutta una serie di stereotipi (mandolino, mare, vino, cibo…). Dalla seconda metà dell’800 l’Italia è detta “paese della melodie” in quanto raggiunge il picco della propria rappresentazione di materiale operistico (le arie sono le protagoniste del primo repertorio fonografico). L’espressione “musica leggera” si afferma proprio negli ultimi anni dell’800, in corrispondenza con la diffusione globale del repertorio italiano. La canzone che proviene dall’Italia è la canzone popular per eccellenza. Ma quando nasce la canzone italiana ? Anni 2° Rivoluzione Industriale → affermazione globale della PM prodotta a Napoli, si rivolge ad un mercato borghese 1° W.W. → successo di molti canti patriottici (“La leggenda del Piave”) + inizia a esistere un repertorio italiano comune a tutta la nazione. Punto di svolta per la nascita di un pubblico nazionale → Radio Nel 1924 URI comincia a trasmettere con regolarità. Per i primi anni gli apparecchi radiofonici sono un bene di lusso. URI diventa EIAR nel 1927 e supera i 400mila abbonati. Il regime fascista facilita anche l’installazione di apparecchi nelle scuole + il mercato del disco cresce.** Fine anni ‘20 → repertorio fatto di “musica varia” e “musica da ballo”. Parallelo declino dei luoghi di ritrovo come i tabarin e i cafè chantant + si impone uno standard linguistico ( di canzone) che uniforma l’offerta e ne cristallizza le convenzioni.

** 78 giri → no economici, per un pubblico colto e abbiente, incisioni di lirica e sinfonica. 1933 → creata la divisione discografica CETRA (prima l’industria italiana del disco è gestita da stranieri). Le canzoni vengono incise solo se raggiungono una certa popolarità. La canzone inizia a essere codificata con una particolare voce e sound. La radio diventa un “oggetto sonoro” la cui funzione passa da canzone da “cantare” a canzone da “ascoltare”(e ballare). Crescente produzioni di fascicoli che raccolgono i testi delle canzoni per opera di piccole case editrici. 1930 introduzione cinema sonoro in Italia → nuovi sviluppi : concorrenza tra industria del cinema e della radio. Il primo film sono si chiama “ La canzone dell’amore”( è la musica ad ispirare il film, ma capita anche il contrario) Natura del medium radiofonico → nazionale, centralistico e monopolistico, in mano al regime. Fascismo → riduzione musica straniera e traduzione in italiano dei testi stranieri. Perchè?  autarchia produttiva (produrre tutto quello che ci serve da soli)  spirito nazionale (esaltare l’italianità) Influenze musiche afroamericane e latinoamericane → interesse del pubblico. Periodo di occupazione tedesca → radio sotto il controllo nazista, che applica una “germanizzazione del repertorio” Dal Fascismo al dopoguerra → sparizione della propaganda contro americani e inglesi. Le orchestre e i direttori sono gli stessi del periodo fascista. Il “Ventennio” fascista della radio sembra allungarsi fino a diventare “Trentennio” ( dal 1928, primo anno dell’EIAR al 1958, vittoria di Modugno). EIAR diventa RAI, che nasce dal compromesso tra la necessità di mantenere la struttura amministrativa e tecnica dell’era fascista e la subordinazione al potere politico esecutivo → diventa strumento dell’azione anticomunista e della creazione del consenso. La DC mette le mani sulla RAI già nel 1946, si istituisce una commissione che esprime valori vincolanti su cosa può passare in radio e esercitando forme di censura. Politica di restaurazione che emargina il repertorio più moderno e americano a vantaggio di un ritorno alla melodia (filone swing del ventennio perde centralità)

1951 varato il Festival di Sanremo → va a costruire un’idea di canzone italiana che ci è familiare anche oggi. La seconda edizione sancisce il successo nazionale della manifestazione, che proclama la necessità di una “tradizione” che “è venuta a mancare negli ultimi tempi”. Nel 1956 il problema sembra essersi ribaltato, ora la produzione italiana è “troppo abbondante”, è necessario una rigida selezione dei brani attraverso concorsi. Le politiche mirano ad un controllo della produzione di musica leggera. Dopo Sanremo i festival sbocciano ovunque, tutti incentrata sulla canzone italiana, fatto che risponde ad una crescente domanda di canzoni della Rai. Il contesto è quello di una nuova organizzazione del tempo libero degli italiani (prima della guerra monopolizzato dal regime, ma ora in crescita e liberalizzato). Il settore della stampa popolare fiorisce proprio a partire da questi anni: l’editore Ciampi si aggiudica l’esclusiva per la riproduzione dei testi delle canzoni di Sanremo. Dal 1952 lancia Sorrisi e canzoni, che propone anche servizi fotografici e interviste dei divi. Emerge il “tifo per la canzone”, in parallelo ad un nuovo “divismo” che riguarda i cantanti. I direttori d’orchestra passano in secondo piano. Si afferma l’idea che la canzone sia qualcosa di tipicamente italiano, iscritto naturalmente nel carattere del popolo. Le riviste riservano grande spazio alle tournè degli artisti italiani nel mondo. 1953 primo Festival della Canzone Italiana + si registrano festival della canzone italiana in diversi paesi Atteggiamento nostalgico nei confronti della canzone “del tempo che fu”, che avevano tanto sentimento ( a differenza con il degrado del gusto moderno). Le prime narrazioni della canzone italiana si sviluppano proprio in chiave nostalgica, la canzone viene vista come strumento di ricordo → coerente con la formazione degli intellettuali a cavallo della guerra Sorrisi e canzoni comincia a proporre profilo di autori di epoca prebellica e ripubblicare i testi. Il richiamo alle canzoni del passato è una forma di autenticazione che valorizza l’antico, la tradizione sul moderno. Carattere “italiano” diviene uno degli argomenti centrali per autenticare una canzone, attribuirle valori positivi e negativi.

Differenza tra canzone “tradizionale” e “moderna”? Come deve suonare una canzone per essere italiana? Philip Tagg → come determinate strutture musicali possano contribuire a dare significato. “syle flag”( = marche di stile) distinte tra indicatori di stile ( stabiliscono uno stile base costante per tutta la durata della canzone) e sineddochi di genere (può veicolare significati extramusicali, in contrasto rispetto alla base di un pezzo. Canzoni basate sullo schema chorus-bridge delle canzoni americane. Esiste un filone di filone di meta-canzoni (canzoni che parlano di canzoni). Ci sono 2 tipi:  contengono citazioni esplicite ad un altro brano/tema musicale  tematizzano un genere musicale In entrambi i casi, ciò ha una funzione nostalgica. Contrasto della canzone italiana tra:  testi che esaltano l’italianità musicale e ne espongono gli stereotipi, con voci “tipicamente italiane”  arrangiamenti, strutture e ritmi inscrivibili nel gusto internazionale dell’epoca, modellati su un sound moderno e americano. _________________________________________________________ Elementi esotici che possono con il tempo stabilizzarsi e non più avvertiti come “altri” → HABANERA e BEGUINE HABANERA → originaria di Cuba, si diffonde nel mondo a partire dalla seconda metà dell’800. Grazie al successo internazionale di “La Paloma”( Yradier, 1857). Diventa simbolo sonoro di un “ispanismo convenzionale”. Da un certo momento in poi, si dimenticano le origini cubane dello stile e diventa una “grammatica ritmica globalizzata”. Il ritmo di Habanera compare in numerose canzoni italiane e napoletane. Esempi: “Miniera” di Bixio-Cherubini (1927) e “Balocchi e profumi” di E.A.Mario (1929). BEGUINE → originaria dei Caraibi, arriva in Europa nei primi anni ‘30. Successo grazie al “Begine the beguine” di Cole Porter (1935). Ma la beguine che arriva in Italia non è quella di Porter, ma una versione rallentata del ritmo di rumba, efficace per il cantato in italiano. Esempio: “Buongiorno tristezza” 1955 vince Sanremo.

C’è un filone di canzoni “ad ispirazione regionale”, che usano la stilizzazione di elementi folkloristici come marca di autenticità e italianità. Anche qui ci si inscrive in quella tendenza nostalgica che tematizza il passato. Com’è fatta quindi la canzone italiana dei primi anni di Sanremo? “Vola colomba” di Cherubini-Concina, cantata da Nilla Pizza al Sanremo del 1952, vincendo. (Filone regionale-nostalgico, che allude all’irredentismo triestino) Apocopi, sintassi lineare, imita la lingua parlata + profilo melodico che tende ad inseguire il ritmo del parlato. Ma una “tipica canzone italiana” non sembra allora esistere, se non ideologicamente. Le canzoni dei primi anni di Sanremo, sono perfettamente inscritte nelle dinamiche globali della PM. Con Sanremo si forma il primo canone della canzone italiana. La radio aveva affermato un tipo di canzone da ascoltare e ballare (più che da cantare), Sanremo invece amplia questa dimensione. La prima funzione del festival è estetica, e risiede dunque nell’ascolto. La canzone italiana nasce da subito con la connotazione di popolarità (concetto che negli anni ‘60 innescherà una serie di riflessioni sulla canzone stessa + costituirà il termine di paragone su cui costruire una canzone che ambisca a farsi “arte”). Possiamo dire che la canzone italiana non nasce con le prime canzoni in italiano nell’800, nè con quelle intorno agli anni della Grande Guerra. Grazie alla codificazione di innovazioni nell’industria culturale degli anni ‘50 si “inventa” la tradizione( compresa la contemplazione di un passato nostalgico e melodico). Sono brani nuovi, che nascono già vecchi → oggetti nostalgici e di gusto passista. Il costituirsi della canzone italiana in riferimento ad un passato idealizzato, offre l’illusione di una continuità con esso. _________________________________________________________ La canzone italiana (nostalgica e passista) può esistere solo in contrapposizione a qualcos’altro, proveniente da “fuori Italia”, come il gusto moderno e l’importanza della componente ritmica su quella melodica. Si instaura una dialettica italiano-straniero, antico-moderno, melodico-ritmico, ascolto-ballo.

Le musiche straniere che circolano in Italia sono musiche da ballo, provenienti in gran parte dall’America. E’ radicata l’idea di relegare la musica da ballo ad un valore più basso ( per il corpo e non la mente, come è invece la musica da ascoltare), derivante dalla scarsa considerazione che si ha del ballo in quel periodo. La parola chiave della PM nel trentennio è “ritmi”. Sono musiche su tempi spesso binari(foxtrot, rumba, swing, samba) o ternari, derivati dal valzer. All’interno dell’orchestra i “ritmi” sono gli strumenti della sezione ritmica (pianoforte, chitarra, basso e batteria). La centralità dei ritmi riguarda già l’800 e la Belle Epoque ( successo del valzer viennese). Il successo dei ritmi è da inserire nel quadro della seconda rivoluzione industriale → cresce la domanda di repertori di intrattenimento da parte della borghesia, stampa di massa, affermazione di uno stile e gusto alternativo a quello dell’aristocrazia. Anche se la neonata canzone italiana tradizionale si oppone ideologicamente alle nuove musiche da ballo, la maggior parte delle canzoni prodotte negli anni ‘50 è finalizzata al ballo. I ritmi sono la musica moderna, della città, dell’America ricca e industrializzata. Cresce il numero degli italiani ad andare in vacanza: la musica svolge una parte importante in queste nuove forme di aggregazione. La principale rete di propagazione dei nuovi balli è il cinema → un film può decretare il successo di un ritmo già diffuso nelle sale da ballo, o lanciare una nuova moda. Ci sono diversi luoghi in cui si balla e sono ben distinti per ceto sociale, a cui si aggiunge un circuito informale di feste casalinghe private, organizzate intorno ad un grammofono. La diffusione dei nuovi balli segue per tutto il periodo fino agli anni ‘60 una cadenza stagionale. Per esempio il tango arriva in Italia alla fine dell’800 e diventa popolare nel primo ‘900, per ri-esplodere negli anni ‘20. Contemporaneamente si affermano in Europa anche il maxise brasiliano, cakewalk, foxtrot. Negli anni dopo la Grande Guerra (si afferma il jazz), arriva in Italia lo shimmy, il charleston, il blues, il black bottom, la rumba, il samba e la conga. Molte di queste ritornano in auge nel dopoguerra. Dopo la liberazione si balla il boogie-woogie (specie di danza swing di coppia).  1953 arriva il mambo, che si afferma insieme al bajon.  1955 cha cha cha *

Molti balli affascinano il pubblico perchè fortemente sessualizzati, esotici ed erotici. Con l’arrivo della televisione i ritmi incontrano un nuovo modo di diffusione. C’è una progressiva rimozione dei sottintesi sessuali e dell’esotismo originale del ballo, a vantaggio del solo ritmo. Il risultato è un progressivo assorbimento delle novità all’interno della canzone italiana come elementi puramente stilistici. Tra la metà degli anni ‘50 e i primi anni ‘60 si codificano le convenzioni della musica da ballo romagnola, che da repertorio fortemente regionale, attraversa una fase di omologazione come genere musicale, diventando il “liscio”. Esempio “Romagna mia”, 1954 Secondo Casadei → sarà la canzone più ballata in Italia. Il Calypso ( successo grazie alla canzone “Banana Boat”) arriva da subito come fortemente sessualizzata. Harry Belafonte è uno dei primi divi internazionali di colore a diventare un sex symbol. L’industria italiana si appropria del ritmo per sfornare “Tipitipitipso (col calypso) e compare decisamente meno sessualizzata. Da un certo punto in poi la stampa popolare cerca di prevedere le mode della stagione successiva proponendo materiale dall’estero. Nel 1965, secondo Sorrisi e canzoni ci sono 4 danze:  il colpo malinconico (bluebeat)  la scimmia (monkey)  il baciamoci (letkiss) → viene dalla Finlandia  l’altra vita (highlife) L’afflusso stagionale di nuovi balli dopo il 1966 ( arriva lo shake) rallenta. Dalla fine degli anni ‘60 i ritmi perdono progressivamente la loro centralità. Si inizia a ballare e basta, senza figure di coppia o particolare regole (es. ai concerti). Una costante nell’era dei ritmi sono le reazioni di condanna da parte delle autorità e le cicliche ondate di panico morale. L’industria editoriale e discografica italiana agiscono come enti di “normalizzazione” dei nuovi ritmi ( rimozione o depotenziamento dell’elemento corporeo). La Chiesa svolge il ruolo di principale oppositore già dagli anni ‘20. Ad opporsi sono anche i maestri di ballo, che protestano contro la decadenza della loro “nobile arte”. I giornali mettono spesso in guardia dai rischi fisici correlati all’attività del ballo.

[ articolo della Stampa su un ragazzo morto di fatica ballando il twist] Presso i giovani e i festini privati si diffonde la pratica del drinkillespie = ballo + alcolici. [ Notare come le stesse argomentazioni tornino nei confronti della disco dei tardi anni ‘70 e della tekno oggi, rei di corrompere i giovani fino a causarne la morte. ] L’impatto del “jazz band” è inedito per :  il volume  2 nuovi strumenti → banjo e batteria  “musica sincopata” (di derivazione afroamericana) Da questo momento la “syncopation” diviene condizione necessaria per un ingaggio in un’ orchestra di ballo. Ai musicisti viene richiesta una doppia competenza: saper leggere di musica e conoscere il sistema di ritmo sincopati. Il mercato della musica a stampa è particolarmente vivace negli anni ‘50 e ‘60. Dal 1956 compare il rock and roll, riconosciuto come l’inizio di una nuova era. “Musica urbana connessa con i giovani e la loro crescente disponibilità di tempo libero, portatrice di un rinnovamento dei costumi, strumento d trasgressione nei confronti di una società perbenista”. Due discorsi principali circa la cronologia dell’arrivo del rock in Italia:  rock and roll come ritmo → è una nuova musica da ballare americana  rapporto con i giovani e la devianza giovanile → discorso del panico morale La nascita del rock and roll risale al 1954, quando Elvis Presley incide “Rock around the clock”. Alla diffusione del nuovo genere contribuisce anche il cinema. 1955 Blackboard Jungle è il 1° film ad utilizzare un brano rock and roll (“Rock around the clock”). Si inserisce in un filone di pellicole incentrata sulla devianza giovanile (“Rebel without a cause”). La sessualità esplicita di Elvis quando è sul palco viene censurata dalla TV. Per tutti il 1955 e 1956 il rock and roll è appannaggio di un’èlite urbana che può permettersi un grammofono e l’acquisto di dischi, poichè:  televisione e radio per pochi  juke boxe arriveranno alla fine del 1956  mercato del disco basato sul 78 giri (costoso).

Il primo pubblico italiano è quello del jazz. Parallelamente alla diffusione dei primi dischi, il rock and roll arriva anche nel circuito delle orchestre da ballo. Tra ottobre e novembre, i maggiori rotocalchi e quotidiani dedicano almeno un servizio/articolo al rock, che intanto è diventato un ballo pericoloso. La censura che la nuova danza suscita è parte della strategia che preclude il suo lancio presso il grande pubblico: la maggior parte degli italiani non ha ancora sentito una singola nota di rock and roll, ma ha già ricevuto numerosi informazioni circa la minaccia sociale che rappresenta. Il rock and roll esplode ufficialmente nel 1957 in occasione del 1° Festival Nazionale del rock and roll a Milano. Già nell’ottobre del ‘56 iniziano ad essere incise cover di canzoni americane, fatto che caratterizza la storia della canzone italiana fino a tutti gli anni ‘60 (testimonia il lancio del rock in italia orchestrato da editori e discografia). Anche dal punto di vista del sound le cover italiane tendono a “tradurre” le canzoni americane in “paesaggi sonori” più familiari, sostituendo il ruolo della chitarra elettrica con la sezione ritmica, a vantaggio di arrangiamenti da big band. L’elemento che differenzia il rock and roll da altri ritmi come cha cha cha o tango, è l’associazione del nuovo ritmo e della sua pericolosità con un soggetto sociale che si sta definendo proprio in quegli anni. Anche se il suo carattere giovanile (nei primi anni) è più convenzionale che reale. Infatti le prime voci italiane del rock sono quelle di divi non giovani (come il Quartetto Cetra). Ma qualcosa cambia dal 1957-58, al Festival Nazionale del rock and roll a Milano, Celentano coinvolge un gran numero di giovani, la cui provenienza è delle periferie delle città. Si chiarisce come quindi il rock si interpelli ad una generica categoria di “giovani” e non solo i liceali figli della borghesia. Il riconoscimento di una identità giovanile in Italia coincide con il passaggio in secondo piano dei rapporti sociali (borghesia vs.proletariato) a vantaggio dei rapporti generazionali (adulti vs.giovani). Un ruolo importante nella costruzione di un nuovo immaginario spetta al cinema, dove il collegamento tra giovani e devianza è già attivo nei primi anni ‘50. Il panico morale associato al rock gode di una visibilità mediatica prima impensabile. Il momento di primo successo del rock and roll coincide anche con l’inizio di una serie di episodi di cronaca legati al teppismo e con un aumento del tenore di vita. _________________________________________________________

I fenomeni che si iscrivono nel quadro del boom economico( 1958-1964):  l’invenzione di una tradizione della canzone italiana  diffusione di musiche da ballo  importazione del rock and roll A cavallo di questi anni si assiste ad un’accelerazione della produzione musicale. Per l’industria l’anno di svolta è il 1958: i dischi prodotti passano da 3 milioni a 17; la vendita dei 45 giri triplica. Il 45 è più piccolo, leggero, resistente ed economico e si afferma presso i giovani, il cui potere d’acquisto è in costante aumento. Il successo di un musicista ora dipende anche dal successo sul circuito dei juke boxe e alla sua affermazione presso il pubblico giovani...


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