Programmi Televisivi 2021 PDF

Title Programmi Televisivi 2021
Course Cinema e televisione
Institution Università degli Studi di Bergamo
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PROGRAMMI TELEVISIVI Classificazione delle serie tv per genere:  Drama  Sitcom (ci sono situazioni divertenti)  Comedy (elementi narrativi divertenti uniti ad altri elementi)  Thriller  Crime  Soap  Dramedy (drama + comedy) Il genere è molto complesso e occupa uno spazio molto importante: è l’elemento più automatico che usiamo per classificare le serie ed è estremamente sfuggente. Nel concetto di genere sta l’idea che ci sia una fotografia il più possibile realistica della multiformità del panorama televisivo contemporaneo. Il genere non è l’unico o il più esplicativo elemento per descrivere la serialità e i programmi televisivi. Si possono classificare le serie in categorie che non siano per genere: lunga serialità vs breve serialità… Per descrivere una serie bisogna considerare molti fattori, è necessario utilizzare più di una categoria interpretativa:  Genere  Formato  Produzione  Cast (attori)  Personaggi della serie  Cast fisso o stagionale  Regia  Numero di stagioni  Numero episodi  Durata  Andamento narrativo  Nazionalità della serie  Adattamento o produzione originale  Budget  Target a cui si riferisce  Spin-off, reboot, sequel, prequel…  Inizio programmazione e fine, rete (es. Sex and the city (HBO, 1998-2004) Per i lavori nominare il file con: cognome_labtv_esercitazione n2,3,4… in formato word

ANALIZZARE IL TESTO TELEVISIVO 1

Un testo televisivo è una forma complessa, che sembra non avere gli stessi confini di altri testi mediali come il film, il romanzo, la canzone… il testo televisivo è molto più difficile da circoscrivere: se il programma è seriale, con più stagioni, come ci si muove? Nell’analisi del testo televisivo è imprescindibile tener conto del contesto in cui si inserisce. È necessario adottare un approccio olistico e sistemico (che tenga conto di tutti i fattori interni ed esterni al testo). Bisogna considerare il testo televisivo come se fosse un sistema composto da tanti elementi che interagiscono tra loro. Es. Masterchef Bisogna fare delle specifiche per poter individuare la parte da analizzare: Focus sull’interno del testo ciò che compone quel testo Focus sul contesto ciò che sta attorno a quel testo 1- Per quanto riguarda l’interno del testo, bisogna tener conto di questi elementi: 

Formato e pezzatura il formato è la modalità con cui quel programma è serializzato. Masterchef è una serie composta da x puntate, 11 stagioni, x puntate, x durata di ogni puntata. La pezzatura è la durata di ogni singolo elemento della serie. Ci sono due serializzazioni: verticale (a episodi chiusi e auto conclusi) o orizzontale (puntate aperte). Masterchef è orizzontale.



Rapporto con il tempo esterno al testo (posizionamento in palinsesto) significa in quale posizione del palinsesto si trova (mattino, pome, prima serata, seconda serata…) per definire il tipo di pubblico, la rilevanza che ha.



Analisi della messa in scena cioè come è fatto il programma e in che modo si pone alla visione di un pubblico. Per la messa in scena bisogna considerare tanti elementi:

 Descrizione dello studio: location chiusa o aperta, investimenti fatti (scenografia, palco…)  Numero e tipologia dei personaggi coinvolti: conduttore, concorrenti, protagonisti…  Dimensione sonora: dialoghi, effetti sonori, voice over, rumori di fondo…  Dimensione visiva: uso del colore, fotografia, movimenti di macchina visibili o poco visibili, inquadrature, numero di telecamere…  Dimensione della narrazione: elementi ricorrenti che costruiscono l’identità visiva del programma, montaggio…  Prefigurazione del pubblico: la tipologia di pubblico 2- Per quanto riguarda l’analisi del contesto, bisogna tener conto di questi elementi: 2



Possibilità di accesso al contenuto quali piattaforme, rete, pay tv o generalista ospitano questo programma.



Punti di accesso al testo possono essere di due tipi: top-down (industrie mediali: webisodes, estensioni narrative alternative, espansione dell’universo narrativo. Creano dei punti di accesso esterni per creare interesse ed espandendone il contenuto) bottom-up (fan art, fan fiction…).



Brandizzazione (merchandising) programma come brand, gli oggetti che vengono prodotti per il programma (magliette, cappelli…).



Interattività (gf) quanto si può interagire direttamente con un programma (es. chiamate da casa o grande fratello)



Social network



Gaming

ESEMPIO ANALISI PECHINO EXPRESS Formato: programma seriale orizzontale, 9 stagioni, 10 puntate a stagione Rete: rai 2 (2012-2020), sky 1 e nowtv (2022) Pezzatura: 120-150 minuti a puntata Palinsesto: prima serata alle 21.15 il giovedì, serata centrale nella settimana che precede il fine settimana Target: indifferenziato Cast: 10 coppie varie (nomi) Genere: adventure game Itinerario: turchia, germania, emirati… concept: gara itinerante tra coppie di vip il cui obiettivo è viaggiare senza spendere soldi, arrivare all’ultima tappa nel minor tempo possibile per primi e vincere

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IL FORMATO DELLE SERIE TV Oggi si parla di una serialità che ha a che fare quasi totalmente con la serialità delle piattaforme: si parla di binge watching, release delle stagioni, potere dell’algoritmo… che hanno a che fare con una modalità teorica che si può definire come “piattaformizzazione” dell’esperienza. Cioè la serialità sembra essere dominio oggi solo delle piattaforme. Questa modalità nasconde una dimensione della serialità che spesso si nasconde: accanto a netflix e altre piattaforme persistono altri modelli di serialità molto più antichi della piattaformizzazione, che sono il modello dei network e il modello HBO. IL MODELLO DEI NETWORK La struttura seriale è a 22 puntate per coprire l’intera stagione televisiva, con una puntata a settimana e numerose stagioni. Il modello network riporta caratteristiche principali delle trame: velocità, trame multiple, colpi di scena, personaggi numerosi e stereotipi. (si vogliono creare storie semplici ma d’impatto, che attirino l’attenzione). I generi principali invece sono: azione, family drama, poliziesco, medical drama, procedural. Dal punto di vista della produzione, le serie a 22 puntate vengono vendute nei mercati televisivi già prima di essere pronte tutte le puntate. Quindi nei mercati vengono presentati i concept di queste serie con puntata pilota, commissionate dalla rete. IL MODELLO HBO Alla fine degli anni ’90 si afferma il modello via cavo, su abbonamento, e HBO è il riferimento di questo modello nuovo. Chiaramente doveva valerne la pena pagare un abbonamento per vedere questi canali, per questo i contenuti dovevano essere di avanguardia e diversi: il formato riporta 13 puntate per stagione con un massimo di 6 stagioni. (la metà rispetto al modello network). Le stagioni brevi diventano interessanti per attori e registi cinematografici. IL MODELLO NTEFLIX Con questo modello il formato è determinato dal fatto che l’intera stagione viene pubblicata in un’unica soluzione. Si istituzionalizza la pratica del binge watching, grazie alla possibilità di vedere tutti gli episodi subito senza dover aspettare. Lo spettatore può vedere quello che vuole, quando vuole e come vuole su qualunque tipo di dispositivo. Abbiamo quindi la riduzione nella durata delle stagioni, la flessibilità nella durata delle puntate e un grande risparmio. Si parla di stagione pilota.

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ANTIEROE NELLA SERIALITA’ La figura dell’antieroe è la più rilevante nella serialità contemporanea. È importante perché da un momento in avanti la serialità diventa complessa: si stratificano tantissimi livelli di narrazione, produzione, fruizione e cambiano i formati. Dagli anni 2000 cambiano in maniera decisa i formati della serialità. Il formato che chiama l’antieroe come protagonista è quello delle piattaforme Netflix, prime… quello che colpisce è la presenza di un antieroe come protagonista. L’antieroe è qualcuno che compie, pensa o vive qualcosa di male, che viola un principio morale. Non è necessariamente qualcuno che fa del male. Chi è l’antieroe? È un personaggio principale moralmente imperfetto con cui lo spettatore è incoraggiato dalla narrazione ad entrare in sintonia, ad apprezzare e a partecipare. La complessità morale dell’antieroe nelle serie tv comporta che lo spettatore lo apprezzi, ma che possa anche arrivare a detestarlo attraverso una narrazione che lo provochi e lo sfidi. Generalmente le serie tv con un antieroe come protagonista sollecitano la simpatia verso di lui, ma progressivamente mettono in dubbio tale orientamento positivo. Di conseguenza ci si aspetta che, alla fine della serie, lo spettatore si senta in conflitto rispetto alla figura dell’antieroe. o EROE è un personaggio che è moralmente migliore della gente comune. o CATTIVO è un personaggio cattivo in maniera stereotipata. o MALVAGIO (rough hero) moralmente imperfetto, ma in maniera molto più grave rispetto all’antieroe, è pericoloso e psicopatico. o ANTIEROE è un cattivo depotenziato, una via di mezzo. Ogni tanto fa cose che non dovrebbe fare ma non sempre.

Come ci sentiamo noi nei confronti dell’antieroe? Si innesca un meccanismo di fedeltà: siamo in relazione con questo personaggio di cui capiamo i difetti ma, nonostante ciò, siamo empatici con lui. Siamo fedeli e ci fidiamo di lui nonostante sappiamo che a volte agisce male. Murray Smith racconta il modo con il quale noi ci possiamo porre nei confronti di un antieroe. Ogni narrazione seriale possiede una struttura della simpatia verso il personaggio basta su tre step: RICONOSCIMENTO ALLINEAMENTO FEDELTA’   5

Riconoscimento capisco chi è il personaggio e mi incuriosisce. Allineamento mi allineo con lui e con quello che racconta seguendo le sue storie.

 Fedeltà stabilisco un patto di fedeltà. L’allineamento è narrativo perché avviene secondo il modo con cui la storia è raccontata, la fedeltà è morale perché stringo un patto morale con quel personaggio, non solo a livello narrativo. Perché amiamo un personaggio fittizio che odieremmo nella vita reale? Ci sono due ragioni:  

Sollievo fittizio: di fronte all’antieroe e alle sue imperfezioni sappiamo che è finzione e non reale e quindi ne siamo affascinati. Prova di lealtà: abbiamo la consapevolezza che nella vita reale le azioni dell’antieroe incontrerebbero conseguenze negative.

COSTRUZIONE DELL’ANTIEROE Ci sono 4 strategie principali con le quali si costruisce la relazione tra spettatore e antieroe: 1. Confronto morale ci poniamo moralmente nei confronti di questo personaggio cercando di capire le ragioni per cui si comporta in questa maniera. 2. Legami familiari si rappresenta sempre la famiglia del personaggio e le loro problematiche o al contrario la purezza. È attraverso i legami familiari che viene fuori la sua vera personalità. 3. Senso di colpa l’antieroe ha sempre un senso di colpa verso quello che fa, e lo spettatore lo nota. 4. Vittimizzazione si spiega spesso allo spettatore perché questo personaggio è diventato così, creando vittimismo.

Quindi amiamo molto gli antieroi grazie alle loro complessità, al lato fittizio e al conflitto. Però c’è sempre il rischio dell’imitazione verso un determinato personaggio da parte dei “cattivi fans”. È molto raro però c’è una possibilità che accada. Dall’altro lato invece accade l’opposto: si riflette sui comportamenti dell’antieroe senza imitarli.

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LE DONNE ANTIEROE Difficilmente troviamo figuri femminili antieroiche, più spesso troviamo mogli di antieroi. Le mogli dell’antieroe hanno sempre una caratteristica base: sono antipatiche, insopportabili. Perché? Sono odiose perché non permettono all’antieroe di comportarsi come a noi piace, cioè male. La figura dell’antieroe donna è così rara perché le donne devono comunque avere a che fare con la maternità, che è forza vitale. La generazione della vita contrasta l’idea dell’imperfezione morale. Infatti, la maggior parte delle antieroine donne sono senza figli. Il passaggio da moglie dell’antieroe ad antieroe donna è rappresentato da Claire di house of cards.

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LA CANZONE NELLE SERIE TV L’uso della canzone pop nelle sigle e nelle scene delle serie tv amplifica ed espande il significato delle storie. Le parole, le lyrics hanno un ruolo fondamentale. Es. The O.C con la canzone halleluja QUESTIONI DI METODO  Canzoni di repertorio vs composizioni originali  Contestualizzazione narrativa delle lyrics  Impatto delle canzoni sull’identità di una serie  Ricorrenza delle canzoni in una serie  Impatto delle canzoni nelle serie tv sul mercato discografico  Score vs canzone  Rapporto con i film studies  Specificità dell’oggetto seriale Recupera…..

LA CANZONE NELLE SIGLE SERIALI: UNA TIPOLOGIA SIGLA-DIDASCALIA: Ha a che fare con la sottolineatura da parte della canzone di quello che si vede. Nella sigla didascalia la canzone serve a dire e a specificare quello che le immagini già mostrano. Es. sigla di Orange Is The New Black il testo della canzone è come se raccontasse due volte quello che vediamo (facce, labbra, occhi…). Non dice niente di più di quello che vediamo. SIGLA-SHORT MOVIE: Sono sigle costruite come se fossero cortometraggi, dei piccoli film. In questo caso viene voglia di guardarle ogni volta, come delle piccole serie nella serie e sono in grado di costruire un discorso arricchito dalle lyrics della canzone. Es. sigla di The Sopranos ogni volta che si guarda questa sigla si scopre qualcosa di nuovo perché è ricca di cose e la canzone descrive quello che fa il protagonista. La nostra posizione da spettatori è esattamente quella di chi sta accanto al guidatore. Es. sigla di Narcos sigla molto densa e ricca di stratificazioni di senso. È molto difficile saltare se sigle perché attirano l’attenzione. SIGLA-SOUND BRANDING: È una sigla che da l’impronta sonora a tutta la serie, è il marchio della serie dal punto di vista sonoro e delle emozioni che la canzone riesce a sollecitare. 8

Es. sigla The O.C esprime il mood della California, il suono che fa venire in mente quel luogo. E soprattutto appena la si ascolta attiva emozioni collegate alla serie e ai personaggi. Es. sigla True Detective il timbro di voce è esattamente il timbro del luogo della serie, il suono fa immaginare e il ritmo porta dentro a quel luogo. SIGLA-TRAILER/TRASPARENTE: le sigle trailer sono sigle che fanno parte della serie, ad ogni puntata c’è una sigla diversa e un contenuto che viene messo a tema nella sigla che anticipa alcuni aspetti della puntata. La sigla funge da trailer. Es. sigla di una serie di sfortunati eventi ogni volta è diversa, anche il testo della canzone, che racconta quello che accadrà nella puntata. La sigla trasparente è la sigla che non c’è, è un momento della storia che va avanti che funge da sigla. Es. sigla di Peaky Blinders è una canzone che c’è e non c’è, è molto trasparente e parte integrante della narrazione. Non sempre è all’inizio della puntata.

LA CANZONE NELLE SEQUENZE SERIALI Ci sono diverse tipologie di canzoni, e il loro uso agisce senza il rischio di saturazione (che esiste nelle sigle) e agisce come amplificatore di senso: le lyrics enfatizzano la narrazione, senza il rischio di saturazione. L’inizio dell’uso della canzone nelle sequenze seriali risale agli anni ’80, che coincide con l’arrivo del videoclip. La canzone è in grado di potenziare la sequenza sostituendo quasi i dialoghi dei personaggi. Le canzoni utilizzate hanno già una certa visibilità e un certo pubblico, diventando un business importante sia per chi promuove la canzone, sia per chi ne fruisce. La questione dei diritti è fondamentale: non tutti gli artisti amano cedere le proprie canzoni alle serie e non tutti i produttori hanno abbastanza fondi per comprare i diritti. Quindi le canzoni presenti nelle serie sono sempre legate a una questione economica. Es. Miami vice nella scena è presente una canzone hit dell’epoca Ci sono diverse tipologie di canzoni nelle sequenze seriali:  PERFORMANCE: artisti direttamente in scena cantando la canzone. In questo caso la canzone è uno strumento di marketing. (es. Madman “zou bisou bisou”).  VALORIZZAZIONE ESTETICA: tipico dello stile di HBO, la canzone serve per migliorare la qualità estetica della serie. La musica entra in risonanza emotiva con personaggi e scene. È una presenza originale e spesso spiazzante. (es. the young pope “canzone di nada”).  SOUND BRANDING: un leit motiv emotivo. (es. Peaky Blinders).  SCENEGGIATURA: titolo degli episodi e dialoghi, la canzone diventa l’ossatura narrativa della scena e fa da sceneggiatura. La canzone diventa il dialogo della scena prendendo le parole dei protagonisti. (es. Grey’s Anatomy). 9

 LE SERIE MUSICALI: il modello dei musical. (es. Glee).

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