Repubblica di Weimar Riassunto PDF

Title Repubblica di Weimar Riassunto
Course Scienza politica
Institution Università degli Studi di Firenze
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Repubblica di waimar riassunto della repubblica di waimar...


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Video “LA REPUBBLICA DI WEIMAR” (1919-1933) Il 9 novembre 1918 la guerra per la Germania è ormai perduta, Berlino si solleva e Guglielmo II è costreto alla fuga. Il cancelliere Maximilian von Baden ne annuncia la destituzione e indica come suo successore alla guida dell’esecutivo Friedrich Ebert, capo del partito social-democratico tedesco. Nello stesso giorno, un altro leader del partito, Philipp Heinrich Scheidemann, proclama la Repubblica: si forma un governo provvisorio, composto da soli social-democratici. L’11 novembre il Reich firma l’armistizio imposto dagli alleati, ma il comando supremo tedesco non partecipa le tratative e diffonde l’idea che la capitolazione sia un tradimento ai danni del paese. A Berlino intanto, tra il 5-6 gennaio 1919, i militanti della “Lega di Spartaco”, che si ispirano alla Russia dei soviet, gioca la carta della rivolta armata per rovesciare la neonata Repubblica. Il governo affidò ai corpi franchi la spietata repressione e i leader spartachisti, Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, vengono assassinati. Il 19 gennaio 1919 si tengono le elezioni per eleggere l’assemblea costituente e le urne sanciscono la sconfita delle forze conservatrici e la vitoria del partito socialdemocratico, che ottiene la maggioranza relativa e forma una coalizione di governo con il centro catolico il partito democratico. Il 28 giugno 1919 il nuovo esecutivo firma il tratato di pace con i paesi vincitori a Versailles, ma per il Reich è un’umiliazione. Nell’agosto 1919 entra in vigore la costituzione di Weimar: per la Germania sembra cominciata la ripresa. Quando nel marzo 1920 esponenti delle forze armate e dell’alta burocrazia tentano un colpo di stato, 12 milioni di lavoratori scendono in piazza per difendere la Repubblica, ma sarà l’unica volta. Nel 1921 viene resa nota l’enorme cifra che i tedeschi devono corrispondere agli alleati, l’inflazione sale e il pagamento delle riparazioni viene sospeso. L’11 gennaio 1923 francesi e belgi occupano militarmente la Ruhr, la principale zona industriale del Right e la Repubblica programma la resistenza passiva della operai, ma ben presto i costi del boicotaggio si rivelano troppo alti, tanto che l’inflazione diventa iper inflazione. Per stroncarla servono le maniere forti, quelle che usa il nuovo cancelliere Gustav Stresemann, capo del partito popolare, che riesce a trovare anche un’intesa con gli alleati perché liberino la Ruhr. Le forze di destra però la considerano una resa. A Monaco tra l’8-9 novembre 1923, Hitler leader del partito nazionale socialista, organizza un colpo di Stato con il generale Ludendorff, ma il tentativo fallisce: la Repubblica per ora è salva. Per dar forma alla modernità Weimar va anche alla ricerca di nuovi linguaggi artistici, di cui la Bauhaus è una delle massime espressioni.

Essa propugnava la citadinanza di tute le forme di lavoro creativo e la loro logica interdipendenza nel mondo moderno. L’obbiettivo era evitare la riduzione in schiavitù dell’uomo da parte della macchina, eliminare il tributo pagato alla macchina stessa. La loro ambizione era destare l’artista creativo dalle stranità del suo mondo particolare e reintegrarlo nel mondo concreto della realtà e nello stesso tempo allegare e umanizzare la mentalità rigida e materialistica dell’uomo d’affari. Nell’agosto 1924, superata la crisi della Ruhr, gli alleati e i tedeschi, riuniti a Londra, firmano il piano Dawes, dal nome di un banchiere statunitense, che suddivide le riparazioni di guerra in rate più leggere e prevede la concessione di ingenti prestiti americani alla Germania. Inizia una fase di distensione internazionale e anche all’interno, la Repubblica vive una fase di maggiore stabilità: non si registrano nuove rivolte armate ne tentativi di colpi di stato. Weimar assume sempre più le forme di un laboratorio politico, isituazionale, scientifico e artistico. Tutavia un vento di destra comincia a spirare sempre più forte, i partiti della coalizione di Weimar perdono voti e alla morte di Ebert nel 1925 è il generale Hindenburg, esponente della classe imperiale, a succederli alla presidenza della Repubblica. In quegli anni però è sopratuto all’estero che guarda il paese, alla politica del dialogo con le potenze europee promossa da Stresemann, che trova nel ministro degli esteri francese un’ottima sponda. Nell’otobre 1925 Germania, Francia, Gran Bretagna, Belgio e Italia firmano il pato di Locarno, con cui si impegnano a rispetare i reciproci confini nazionali e a non ricorrere alle armi se non per legittima difesa. La Germania inoltre ottiene di essere ammessa alla società delle nazioni l’anno successivo. Nel maggio 1928, nonostante le contestazioni dei partiti di destra, contrari alla pace, l’elezioni per il parlamento premiano la politica estera svolta dal governo. Il partito socialdemocratico ottiene il 30% dei voti. Il nuovo esecutivo è debole ma la ripresa a pieno ritmo della produzione industriale, il progresso tecnologico e l’innalzamento del modello di vita fanno guardare al futuro con ottimismo. Anche la prospettiva di una pace duratura sembra consolidarsi: il 27 agosto 1928 le grandi potenze siglano il tratato Briand-Kellogg, con cui dichiarano di rinunciare definitivamente alla guerra come strumento della politica. La questione delle riparazioni trova la soluzione definitiva l’anno successivo quando viene approvato il piano Young, che alleggerisce l’onere delle riparazioni e ne fissa le scadenze di pagamento fino al 1987. Il 3 otobre 1929 improvvisamente Stresemann muore e poche settimane dopo il crollo di WallStreet da inizio alla grande depressione che investirà tuto il mondo capitalistico. La crisi economica mondiale trascina la Germania nuovamente nel baratro, e sulla Repubblica incombe minaccioso lo spetro di Hitler.

Alla fine del 1929 la  Germania colpita dalla crisi economica mondiale è di nuovo in ginocchio, i consumi crollano, la produzione industriale si contrae, e le aziende licenziano in massa. I tedeschi pagano il costo dell’enorme esposizione finanziaria verso i crediti americani, che vengono richiamati in patria; ben presto la crisi economica destabilizza il sistema politico: la coalizione guidata dal partito socialdemocratico si spacca e il governo che deve fronteggiare un grave deficit di  bilancio, cade. Nella primavera del 1930 il presidente Hindenburg dà l’incarico di formare il nuovo esecutivo ad Heinrich Bruning, esponente e conservatore del centro ed esperto di economia; i socialdemocratici ne restano esclusi. Per Bruning il superamento della crisi economica, passa atraverso una severa politica deflazionistica: aumenta le tasse, taglia drasticamente la spesa pubblica e riduce i dipendenti pubblici; ma l’unico risultato, è un ulteriore peggioramento. Le numerose elezioni che si susseguono rivelano la frammentazione della società e l’incapacità dei partiti di creare una maggioranza, e a giovarsene è il partito nazionalsocialista di Hitler, che nel setembre del 1930 ottiene il 17% dei suffragi e 107 seggi; ora è nel parlamento che Hitler combate la sua bataglia, e lo fa atraverso una martellante propaganda. Nell’aprile del 1932 Hitler sfida Hindenburg alle elezioni per la massima carica dello stato, e a vincere è il vecchio generale, ma Hitler ottiene un clamoroso successo personale. Appena riconfermato, Hindenburg licenzia Bruning e nomina cancelliere Franz Von Papen, un altro esponente della destra catolica. Nel luglio del 1932 le nuove consultazioni eletorali registrano il sensibile declino dei partiti moderati; mentre per il nazionalsocialismo è un trionfo con il 37,4% di voti e 230 seggi, diviene la prima forza politica del parlamento. Hitler rivendica la guida del governo, ma si trova difronte all’opposizione di Hindenburg. Nel novembre del 1932, si tengono nuove elezioni e il nazionalsocialismo rimane il primo partito ma perde due milioni di voti. All’inizio del 1933 la Repubblica di Weimar, sembra aver fermato l’avanzata delle forze antidemocratiche, ma l’abbatuta di Hitler non basta a risolvere la grave crisi interna. Il nuovo capo del governo, il generale Kurt von Schleicher resta in carica solo per un mese, e in quel mese intrighi di palazzo all’ombra di Hindenburg lo portano a nominare cancelliere il nemico numero uno della Repubblica: Adolf Hitler. Il 30 gennaio 1933, la Germania di Weimar è finita, e lascia il posto alla ditatura nazionalsocialista di Hitler.

 il rapporto tra Weimar e la ditatura nazionalsocialista, è un rapporto inscindibile? Era inevitabile che le cose andassero così? o Weimar poteva esistere e resistere e continuare in un altro modo? La Repubblica vedeva compromessa la sua salute dall’inizio, e la sua frammentazione interna fu uno dei mali che portarono alla ditatura, ma è ingeneroso atribuire l’avvento e l’affermazione del partito nazionalsocialista a Weimar, poiché i colpevoli della fine della Repubblica di Weimar sono ed esclusivamente gli esponenti del partito nazionalsocialista, in particolare Adolf Hitler.  Perché si parla di repubblica di vetro? poiché l’oscillazione tra partiti di destra e partiti di sinistra al potere, portano a un’instabilità politica che non permete di solidificare il sistema democratico di Weimar.  Gli studi più recenti su Weimar, qual è la novità? se teniamo presente che Weimar rappresenta la prima esperienza di democrazia del popolo tedesco, un popolo che viene fuori da una disastrosa guerra e inoltre se osserviamo gli ultimi studi, con percentuali statistiche, sondaggi sul ballotaggio e sui voti parlamentari, ci rendiamo conto che il sistema come era stato designato, era un sistema non solo democratico ma anche abbastanza solido, vi fu una grandissima coesione interna ai partiti e le coalizioni funzionarono abbastanza bene, centrate sempre tra il partito di centro destra o quello di centro sinistra.  ma allora perché è caduta? Per l’arrivo di Hitler principalmente, ma è caduta anche perché la Germania, la società tedesca, il popolo tedesco erano stati sotoposti a una serie di shock e traumi impressionanti nel giro di pochi anni.  perché la democrazia non atecchisce del tuto con la Repubblica di Weimar? Perché il popolo tedesco è così pronto a getarsi tra le braccia di Hitler? il citadino tedesco non si è mai sentito proteto dalla democrazia; e quindi la mancanza di sicurezza e di benessere economico, sono stati fatori fondamentali e a questo dobbiamo aggiungere la pressante campagna propagandistica che organizzò la Chiesa luterana e la Chiesa catolica contro quello che veniva sostenuto essere l’immoralità dei costumi. Il senso di non protezione della democrazia nasce poiché quest’ultima lascia libere di esprimersi anche le forze  avverse alla democrazia stessa....


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