Riassunti Decadentismo e Realismo PDF

Title Riassunti Decadentismo e Realismo
Course Letteratura Italiana
Institution Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro
Pages 14
File Size 173.7 KB
File Type PDF
Total Downloads 64
Total Views 138

Summary

Download Riassunti Decadentismo e Realismo PDF


Description

UNA REALTA’ STORICO CULTURALE DUE MOVIMENTI Nella seconda metà dell’800 si intrecciano due movimenti storico-culturali, apparentemente diversissimi, ma che hanno di fatto molti punti di contatto: REALISMO e DECADENTISMO. Non vanno considerati in modo nettamente distinto, perché le influenze reciproche e le reciproche derivazioni sono intensissime e particolarmente significative per comprendere la temperie culturale di quest’epoca. Il Realismo. Il Realismo è un movimento che si sviluppa nel primo trentennio postunitario (1861), quando letteratura, arte e cultura in genere scelgono di rappresentare la società, anche nei suoi aspetti più marginali o persino scabrosi, indagando con intenti scientifici realtà fino ad allora ignorate dalla letteratura, segnate da povertà, lavoro logorante (minatori di Zola), vacuo desiderio di possesso (la “roba” verghiana). REALISMO è un termine generico, nel cui spettro di significati rientrano tendenze diverse da paese a paese, e a questa categoria possono essere ascritti il NATURALISMO FRANCESE e il VERISMO ITALIANO. Il Decadentismo. Il Decadentismo è una corrente culturale molto attiva negli ultimi decenni dell’800. Il termine è da intendere con una duplice accezione: 1) In senso stretto si riferisce ad un movimento che si sviluppa in Italia -> D’Annunzio il più illustre rappresentante 2) In senso lato comprende una sensibilità nuova che può essere ricondotta al magistero del SIMBOLISMO FRANCESE e in particolare a BAUDELAIRE (Fiori del male, 1857); si finisce per designare ogni forma di ESTETISMO. Il termine decadentismo e i suoi derivati sono stati più volte utilizzati da Verlaine, poeta simbolista francese. Sovrapposizioni. I due movimenti appaiono opposti, ma con un’attenta analisi si può rivelare come i presupposti di partenza si possano accostare e le reciproche influenze siano molto profonde. -

-

E’ riconosciuto che a spingere la cultura italiana verso la stagione veristica è l’opera di Carducci e della Scapigliatura, il cui esplicito punto di partenza è Baudelaire, simbolista, e perciò nell’ampia accezione, decadente; Huysmans, autore di uno dei testi più significativi del Decadentismo, inizia il suo percorso sotto il magistero di Zola, naturalista francese. Anche D’Annunzio, col Piacere (uno dei max esiti del decadentismo), presenta uno studio di un caso psicopatologico.

Il percorso. Bisogna cercare di valorizzare questi intrecci, prendendo le mosse dal magistero di Baudelaire come punto di avvio di entrambi i movimenti.

LA STORIA Boh

IDEE E VALORI

LE STRUTTURE SOCIALI Non solo ideologia nuova ma società diversa. Mutò il volto della società con le nuove invenzioni: macchina a vapore, telefono, energia elettrica. Tuttavia in Italia le mutazioni sociali apparivano più lente che altrove. L’aristocrazia restò la classe dominante a lungo, non solo politicamente ed economicamente ma anche esteticamente e culturalmente. Vengono scritti romanzi con nobili come protagonisti. Declino del ceto medio tradizionale, legato a valori del passato perlopiù agricoli -> spazzato via dalla fiumana del progresso di Verga La letteratura si fece molto sensibile verso la sparizione di un ceto sociale. Ultimi decenni dell’800: nuovo ceto medio di natura impiegatizia. In questi anni nacque una letteratura che narrava l’alienazione dell’uomo moderno tipica del novecento. Le classi più povere erano composte ancora volevano una cultura più attenta al progresso sociale attraverso la scienza I post Romantici volevano affrontare la realtà nella sua concretezza e porre attenzione ai fatti più che alle idee:  POSITIVISMO Con il suo richiamo alla realtà materiale e fiducia nella scienza il positivismo non fu solo una scuola filosofica ma anche una mentalità. Forma tipica del sapere positivo: esperienza e scienze naturali Benessere e progresso collegati a sviluppo scientifico.

Ogni astrattezza venne accantonata per privilegiare un pensiero che rispondesse a necessità pratiche e utilità sociale. Convinzione che mondo fisico e realtà umana fossero sottoposti a leggi. Nuove branche del sapere: sociologia e psicologia. Si rafforzarono antropologia e biologia. Si stava anche diffondendo una concezione materialistica che inasprì nuovamente il conflitto con la religione. Specie dopo il 1864 “Sillabo”, con il quale si condannava il liberalismo. Si accentuò l’antica frattura fra potere politico e spirituale. -

Le istanze Mazziniane accreditarono la religione come oppio dei popoli

La resistenza pontificia all’unità d’Italia alimentò istanze anticlericali. Il positivismo assume tratti peculiari nei vari paesi europei: -

Sociologismo in Francia (Comte: classificazione delle scienze con a capo la sociologia) Empirismo ed evoluzionismo in UK (Mill: la realtà era rappresentabile solo in termini di esperienza; e Spencer) Materialismo in Germania (Feuerbach: materialismo radicale, la divinità è una proiezione di ciò che l’uomo desidera)

In Italia non mancarono atteggiamenti pre-positivistici (Cattaneo e Ferrari). -

Ardigò: per lui tutto dal sistema solare alla vita psichica era formazione naturale Villaneo: “La filosofia positiva e il metodo storico”. Individuava il positivismo italiano tra idealismo e realismo. Raccomandava però la conoscenza dell’uomo e dell’ideale che esiste nonostante sia fuori dalla portata della scienza. Si elevò a portavoce della borghesia post-risorgimentale

Il carattere moderato del positivismo italiano evitò agli scrittori che a esso si ispirarono il radicalismo sperimentale dei Francesi. -

Lombroso: eccezione

LA NUOVA SENSIBILITA’ DEL DECADENTISMO Base della nuova sensibilità decadente: reazione al dominio del positivismo. In letteratura si tradusse in un superamento dei dettami naturalistici. Temi: si tornò a studiare l’individuo, magari quello d’eccezione, rispetto alla folla e massa dei Naturalisti.  Riflesso dei drastici conflitti politici e sociali che scuotono il fine secolo Il dandy attraeva più dello straccione e i contenuti sociali cedevano a quelli estetico-amorosi. -

Irrazionalismo del superuomo di Nietzsche Esistenzialismo di Kierkegaard Contingentismo di Bergson

Finché Freud calò la sonda psicoanalitica nell’inconscio. Posizioni volte a superare il freddo razionalismo positivista.

-

Nietzsche: partì dal pensiero di Schopenhauer e dal contrasto tra antichi e moderni, civiltà e natura. Scelse per sé il ruolo di distruttore di idoli e di profeta del superuomo -> nuovo tipo umano capace di sconfiggere la menzogna dei millenni. Con la metafisica venne abbattuta la morale tradizionale. Contrapposizione tra morale dei servi e morale dei signori -> lo scopo era dimostrare il relativismo dei valori;

OLTRE IL REALE Il desiderio o la necessità di contrastare la morale comune borghese si trovò anche nel costume: l’uso delle droghe, alcol, una seduzione per scrittori che si illudevano di trovarvi una misteriosa analogia con l’emozione artistica, e quasi una via per l’aspirazione. Mutò il rapporto tra soggetto e oggetto. Emerse a poco a poco il valore di un mondo che viveva di vita autonoma, al di là della coscienza, che annullava le distanze tra lo scrittore e l’ambiente circostante. La pittura scoprì la propria identità come pittura del soggettivo, del non-mimetico, del non-naturalista. -

-

Romanticismo: aveva già dato vita al mistero e al sogno, ma lo aveva fatto con il linguaggio di sempre e mantenendo le coordinate di spazio, tempo e causalità; “io” e “mondo” erano ancora ben distinte; Naturalismo: fece coincidere il mondo con la realtà storica; Decadentismo: io e mondo si identificano per la prima volta. La realtà esterna esisteva solo in quanto alimentata dalla coscienza individuale, rivissuta fino a frastagliarsi in mille punti di vista, mai esclusivi. REALTA’=flusso sfuggente e indistinto La poetica decadente privilegiò ciò che andava oltre la percezione immediata. Si entrò nel regno dell’ignoto, del religioso, del sogno, l’immaginario scavalcò il reale. SOGNO=una delle manifestazioni più evidente dell’inconscio.

Ci fu il recupero del sentimento religioso, che però tendeva a stemperare il fatto etico in quello estetico. La fede era vista come un segno di bellezza di alcune civiltà, ad esempio quella medievale. in alcune pagine di D'Annunzio incenso serviva a rendere più piccante una sensazione d'amore, se mescolato al profumo di donna, come se unire sacro e profano, mistico ed erotico, aumentasse il piacere. È evidente che il Decadentismo fu una reazione al Naturalismo e per questo avevano caratteristiche quasi opposte. Rimasero però alcuni punti in comune:  Entrambi si oppongono alla morale Borghese  Realismo: accusa la società di essere cieca verso le realtà “marginali”, che erano le più diffuse  Decadentismo: rifiuta la morale del “gregge” Ad accomunare le due correnti ci fu il rifiuto della morale come metro per guardare il mondo:  Realismo: morale sostituita da sguardo freddo e scientifico  Decadentismo: morale sostituita con il bello, l’estetica (estetismo: eccesso in questa considerazione dell’etica) superò l’etica

FORME E ISTITUTI DEI GENERI LETTERARI

LETTERATURA REALISTA Primo fenomeno di rilievo della nuova Italia fu la Scapigliatura, che si sviluppò principalmente nelle grandi città industriali del Nord. L’intellettuale qui avvertiva di più gli scompensi di una società che, nel frenetico processo industriale, stava schiacciando i valori dell’individuo e dei più deboli. - Polemico gesto antiborghese, oscillante fra populismo e sdegno aristocratico Questo porterà al VERISMO, che si concentrerà sulla provincia italiana e sulle classi umili. Però gli scapigliati si ispirarono a Baudelaire e ai “poeti maledetti”, campioni del Simbolismo di cui il Decadentismo italiano sarà figlio.  Novità di contenuti  Novità di forme narrative: poetica basta sull’oggettività e l’impersonalità REALISMO è un termine generico, ma le esperienze più significative e caratterizzanti sono due: 1) Naturalismo, si sviluppa in Francia sotto il magistero di Zola 2) Verismo, nasce e cresce in Italia soprattutto con Verga

 Diversi tra loro, ma accomunate dall’intento di fare della letteratura uno strumento di studio, come una scienza delle più diverse realtà sociali. Questo intento porterà a:  Radicali innovazioni nei contenuti dei romanzi: indagano su situazioni sociali prima ritenute indegne per la letteratura  Situazioni marginali, di malattia o miseria, degradazione morale  Causano agli autori accuse di sterile provocazione L’innovazione dei contenuti portò anche a una ricerca formale: -

Metodi narrativi più oggettivi e scientifici possibili

-

Verga inventò il DISCORSO INDIRETTO LIBERO, per far scomparire il narratore nei suoi personaggi

Molti autori realisti ebbero la consapevolezza di svolgere un ruolo di sensibilizzazione e denuncia sociale nel portare all’attenzione una fetta di popolazione esclusa da vita politica e sociale. L’impegno politico degli scrittori spesso andò oltre la pagina scritta: -

Emile Zola, “J’Accuse!” per il caso Dreyfus, 1898, sulla rivista Aurore

LETTERATURA DECADENTE Il Decadentismo è un fenomeno europeo. Nacque in Francia, da un episodio di storia letteraria tra il 1880 e il 1886. Protagonisti furono alcuni scrittori tra cui Verlaine. I “decadenti” (chiamati così con disprezzo dai loro avversari) polemizzarono con il Naturalismo e il Classicismo restaurato dai poeti PARNASSIANI, richiamandosi all’eredità spirituale e formale di Baudelaire. Il titolo dispregiativo fu presto accolto come merito -> 1886: nasce la rivista “Le Dècadent”

SIMBOLISMO: 1885: Moreas scrisse che l’origine della poesia moderna stava nel modo di leggere il reale mediante una fitta trama di simboli. 1886: giornale letterario “Le Symboliste”

Oltre a Verlaine è importante ricordare anche: -

Rimbaud: fanciullo prodigio e poeta maledetto, aprì la via alle “illuminazioni” -> frammenti di prosa poetica Mallarmé: piegò il simbolismo verso un perfetto e glaciale formalismo

Furono poeti che mirarono a fare poesia “pura”, libera da fini politici o morali. Puntarono sulla parola magica, musicale, sulle risonanze ineffabili e misteriose. Vollero approfondire la lezione di Baudelaire: fondere PROFUMI, SUONI, COLORI nella tenebrosa unità della natura, sprofondare nell’anima delle cose e dell’io. -

Rimbaud: il poeta deve farsi “veggente”

La parola doveva essere capace di scandagliare il mistero, alludere, farsi musica e suono. La novità dei programmi e dei risultati spazzò via le tracce della residua retorica classicista. I modelli novecenteschi che si rifacevano alla letteratura decadente-simbolista volevano andare verso l’irrazionale, saltando l’ostacolo della coscienza. -

Non si deve pensare però che la poesia simbolista fosse un invito al disordine formale, che anzi era condizione necessaria a ottenere gli effetti voluti di risonanze, associazioni e musicalità

Inghilterra e Preraffaellismo. La confraternita dei preraffaeliti era un gruppo di pittori e poeti guidati da ROSSETTI e MORRIS. Movimento precoce ma le idee si diffusero tardi, quasi contemporaneamente al decadentismo francese. Il movimento faceva capo alla rivista “The Germ”. Volevano liberare l’arte dalla sterilità delle convenzioni e dall’alienazione a cui l’aveva ridotta il progresso industriale. Il nome deriva dalla volontà di rifarsi all’arte espressiva che individuarono nel periodo anteriore a Raffaello. Al recupero dei “primitivi” corrispose un recupero del Medioevo etico ed estetico. Altri decadenti: -

Swinburne Walter Pater, considerato il padre dell’estetismo; influenzò Oscar Wilde ma anche in Italia D’Annunzio

NUOVE TECNICHE ESPRESSIVE L’idea che il poeta doveva assumere gli occhi incantati di un bambino è riconducibile al “fanciullino” di Pascoli, che però era un modo di sfuggire alla banalità inespressiva del mondo irrazionale. D’Annunzio seppe interpretare semplicità e artificio, due facce di una stessa attitudine. LINGUAGGIO: sperimentarono nuovi moduli, contro ai tradizionali nessi sintattici e grammaticali della lingua razionale. Cercavano nuove capacità di allusione ed analogia.

-

Lo scrittore naturalista era un fedele osservatore della realtà Lo scrittore decadente rivendicava una assoluta libertà creativa e inventiva

Il mondo esperto andava colto con sensibilità e percezione soggettiva. L’individuo d’eccezione è l’artista. Uso di nuove tecniche espressive: analogia, sinestesia (profumi verdi, Baudelaire) ANALOGIA: utile a cogliere le corrispondenze segrete in un mondo misterioso come una foresta di simboli. Attraverso di essa scattano i rapporti più lontani tra gli oggetti e i percorsi più inattesi. Si scoprì nella parola il valore musicale: -

Effetti fonosimbolici Forme metriche nuove Allitterazione Onomatopee

UN DIVERSO MODO DI GUARDARE LA REALTA’ Con questi e altri strumenti stilistici il poeta decadente espresse un diverso modo di guardare la realtà. Evocava e suggeriva anziché rappresentare oggettivamente.  Collegava il lettore con il proprio immaginario 1884: Francia, nasce il prototipo del personaggio decadente; romanzo di Huysmans, A rebours “controcorrente”. Romanzo senza intreccio e con un solo protagonista, Jean Des Esseintes, giovane esteta che andò a vivere appartato “controcorrente”, sdegnando le convenzioni borghesi. Snob, sostituiva il sogno alla realtà facendo lavorare la fantasia ed esasperando l’acutezza dei propri sensi. Anche il suo sentimento religioso si mescolava all’estetismo. Il suo romanzo rappresenta un netto superamento del Naturalismo, ed è ancora più significativo perché è opera di uno scrittore di scuola zoliana in crisi. Huysmans supera i limiti del romanzo naturalista a partire dall’intreccio: scavalcò le restrizioni del realismo che sentiva inadeguato a indagare i segreti dello spirito. Il mondo di Des Esseintes è finzione e allucinazione. Questo personaggio ebbe grande fortuna e fu il capostipite di una lunga progenie: -

Dorian Gray, Oscar Wilde Mario l’epicureo, Walter Pater Andrea Sperelli, D’Annunzio (Il Piacere, 1889)

BAUDELAIRE E LA POESIA MODERNA LE PARNASSE CONTEMPORAINE Nel 1800 Parigi assume il ruolo di capitale intellettuale, sia per la mondanità dei salotti, sia per la svolta del gusto e della poetica che impone a tutta Europa. La teoria dell’“arte per arte” di Gautier fa da ponte fra Neoclassicismo ed estetismo decadente. Gautier era seguace di Hugo; rivendicava all’arte piena autonomia da morale o fini politici e sociali. Nelle sue poesie, preziose per temi e modi (“Smalti e cammei”) persegue perfezione stilistica e idolatra il bello.  Apre la via al culto “mathématique” della forma dei classicheggianti poeti PARNASSIANI ma anche del pur incandescente Baudelaire. PARNASSIANI: movimento nato nella seconda metà dell’ottocento in Francia. Aveva lo scopo di riportare la poesia al Parnaso, monte sacro ad Apollo, liberandola dagli eccessi sentimentali del Romanticismo e rifiutando l’impegno politico-sociale dell’artista. L’unico scopo dell’arte è la bellezza. ARTE PER ARTE. CHARLES BAUDELAIRE: molti lo ritengono il vero padre della poesia moderna. -

Personalità tormentata Vita da vagabondo Si ribellò alla famiglia Viaggi esotici Dura battaglia quotidiana contro il bisogno, la nevrosi e le malattie che lo porteranno a morire a 46 anni

POETA MALEDETTO: in questa figura rinnova l’idea romantica dello scrittore come coscienza critica del potere, come rivendicazione polemica della fantasia e del sentimento contro le convenzioni. Come l’ALBATRO che cammina goffamente sulla terra tra le mani volgari dei marinai, ma è signore degli spazi sconosciuti quando si libra in cielo. Il BELLO di B. ha tutta la malinconia del moderno che si sente ANGELO DECADUTO. Nuovo struggente e angoscioso stato d’animo: SPLEEN.

BAUDELAIRE, UN POETA “MALEDETTO” 1821: nasce a Parigi. Infanzia e adolescenza segnate dalla morte del padre e contrasti con il patrigno. Dopo aver conseguito la maturità i genitori, per allontanarlo dalla bohème del quartiere latino, lo convinsero a imbarcarsi per l’India. Dopo un breve soggiorno alla Réunion tornò a Parigi, ed essendo maggiorenne poté usufruire dell’eredità del padre.  La sperperò in una vita dissoluta, dispendiosa e con amori clamorosi (attrice mulatta) Si chiariva intanto la VOCAZIONE POETICA. 1857: pubblica I fiori del male Questo non risolse i suoi problemi economici, anzi fu sottoposto a processo come Flaubert per oscenità dell’opera, che fu ritirata. Deluso andò in Belgio, ma tornò a Parigi malato, e morì nel 1867.

La sua vita sregolata farà da modello ad altri poeti maledetti che cercheranno di realizzare l’esigenza di rottura con la tradizione anche con manifestazioni esteriori. La poesia di B. deve molto all’incontro con l’opera di E. A. Poe, da cui ricava certe atmosfere allucinate ed orride. Il titolo “I fiori del male” indica che non si tratta della fredda bellezza del marmo classico, ma la BELLEZZA DI UN FIORE CRESCIUTO NEL FANGO e sul dolore dell’animo moderno. I fiori del male rappresentano la tragedia dell’uomo moderno, che è segnato dal conflitto tra angoscia, male, peccato, tormenti e il desiderio di elevarsi, di chiaroveggenza e pietà. Novità della forma: parola pura e insieme suggestiva, tesa a cogliere le segrete CORRISPONDENZE tra le cose nella “foresta di simboli” del mondo di cui solo il poeta coglie il mistero. Le circostanze di vita di Baudelaire ci aiutano a capire la genesi dell’opera: è profondamente legato alla vita, è anticonformista e contro ai valori borghesi (bohème: vita libera, disordinata e anticonformista). Lo pervade anche una sottile inquietudine religiosa -> persistente senso di esclusione, esternato nelle scelte di vita. Si sente “angelo decaduto”, sprofondato nel fango della miseria umana, ma nostalgico del cielo. La poesia diventa strumento di conoscenza, e l’immaginazione ha ancora più importanza della parola. Dall’humu...


Similar Free PDFs