Riassunto breve di Apocalypse Town, Alessandro Coppola PDF

Title Riassunto breve di Apocalypse Town, Alessandro Coppola
Course Sociologia del territorio e sicurezza urbana
Institution Università degli Studi Gabriele d'Annunzio - Chieti e Pescara
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Summary

Apocalypse t own. Cronache d al la fi ne d ell a civiltà urbana, Alessandro CoppolaIn troduzioneA partire dallo studio del caso di Detroit, è molto interessante approfondire le trasformazioni avvenute a partire dagli anni ȇ70 del secolo scorso che hanno colpito le città del Nord-Est americano. La pa...


Description

Apocalypse town. Cronache dalla fine della civiltà urban urbana, a, Alessandro Cop Coppola pola

Introduzione A partire dallo studio del caso di Detroit, è molto interessante approfondire le trasformazioni avvenute a partire dagli anni ’70 del secolo scorso che hanno colpito le città del Nord-Est americano americano. La parte di territorio che comprende delle città come Youngstown, Baltimora, Buffalo, Philadelphia, Cleveland, e la stessa Detroit (regione compresa tra i monti Appalachi settentrionali e i Grandi Laghi), viene denominata con il termine Rust Belt. Nel corso del 20 secolo, una gran parte della popolazione inizia a migrare dai territori della Rust Belt verso la parte occidentale e meridionale nella nazione, lasciando le città che un tempo erano il centro urbano ed industriale del paese, a livello mondiale. Ciò provoca un lento declino declino, un calo, un deterioramento sia fisico che sociale all’inte all’interno rno delle ci città ttà ed una peg peggiore giore riduzione del ter territorio ritorio urbano. L’autore descriv descrive e questo proc processo esso come un una a lunga ag agonia. onia. Il ca cambiamento mbiamento econo economico, mico, sociale e insediativo della se secconda metà del 900 porta ad una lettura negativa di queste zone come territori post-urbani o de-urbanizzati che provano quanto la città non sia immortale immortale. L’autore racconta il declino di queste città, spesso attraverso la voce dei cittadini, offrendo risposte a questa crisi che popolazioni locali ed istituzioni hanno saputo organizzare.

1) 1)Youngstown Youngstown E’ collocata in una posizione strategica vicina a Cleveland e a Pittsburgh, dotata di collegamenti ferroviari con importanti centri come New Y rk, Chicago e Baltimora.. Dal 1802 arrivano in citt città à i primi altiforn olo successivo la c ttà diventa la apitale nazionale dell’acciaio, chiamata Ruhr d’Americ Questo progr sso at ira o nd ndate ate migratorie soprattutto afro afro-a -a -americane mericane e dal sud, provocand sì una cresc ta industriale e demografica demografica. Youngstown diventa il simbolo del capitalismo in ind d iale. E’ carat caratterizzata terizzata d da a case unifamilia unifamiliari ri in quartie quartieri ri multietn multietnic ic ici. Dal 1950 lle e famiglie operaie inizian iniziano o a migrare dal centro al suburbio in espan espansione, sione, grazie alla co costruz struz struzion ion ione e di autostrade e cen centri tri commerciali. Ma dagli anni ’70 la città si è as asso so sott tt ttigliata igliata a causa della fuga verso le contee extra-urbane, inoltre aumentano le leggi riguardanti l’ambientalismo e Brasile, Giappone e Germania diventano concorrenti. Si arr arriva iva così al Black Monday Monday: periodo di liquid liquidazione azione in cui la chiusura delle più potenti acciaierie ha effetti devastanti sulla popolazione che ri rimanendo manendo disoccupata abbandona la città, così il mercato immobiliare precipita; inoltre in questo contesto si aggiungono molti incendi dolosi e la criminalità aumenta crenando una pessima reputazione di Youngstown. Dal 1992 al 97 l’economia della città passa dalla lavorazione dell’acciaio all’apertura di carceri, mentre gli incentivi pubblici e privati spariscono; ciò porta ad una ulteriore perdita di popolazione: poche persone in centro, la periferia è svuotata, mancano i servizi. Oggi si cerca di risanare la città attraverso i cittadini e le loro iniziative “ cleener and greener” come lo Smart Shrinkage, una forma di decrescita programmata con intelligenza che vuole ripopolare i quartieri migliori con più abitanti e lasciare che la natura si riprenda quelli che non si vogliono rigenerare. Per spo spostare stare la popolazione dalle zone degradat degradate e a quelle migliori, migliori,un’opzione un’opzione la quale consiste nel bloc bloccare care l’erogazione di quei pochi servizi rimasti rimasti, oppure si può attendere semplicemente che i cittadini si trasferiscano da sé vedendo il progresso. Ci fu una autodistruzione programmata che lascia spazi vuoti destinati alla natura o da rigenerare in orti urbani. La popolazione agisce così in autonomia e co costit stit stituisce uisce un pian piano o

strategico del 2002: - arrendersi alla fine dell'era dell'acciaio; - • accettare la riduzione della popolazione; - • investire in nuove attività economiche; - • migliorare la qualità della vita; - • allargare la partecipazione sociale

2)-L’ L’ L’assasinio assasinio delle città Il Census Bureau (cen (census sus biurò) è l’ente che calcola i movimenti migratori americani, il cambiamento demografico e socioeconomico. -i -ill Primo movimento, dalla Rust Belt alla Sun Belt: l’influenza di milioni di nativi e migranti hanno reso l’America più meridionale, occidentale , più pacifica e meno atlantica. All’ inizio 20 secolo Edward Ulman(geografo) divide il paese secondo un’area core core, centro abitato (stati del Nordest e Midwest) e attorno ad essa c’è un’area fringe (area di periferia). che presenta una sproporzione tra attività produttiva e densità di popolazione. 40 anni dopo la fringe era la core il fantasma a causa del clima mite, del basso costo della terra, la costruzione di autostrade e lo sviluppo aereo (fringe non era più isolata). Cambia quindi la geografia produttiva del paese col Nord che si deindustrializza e la maggiore pressione fiscale. -Secondo movimento, dall’Inner city al Suburbio Suburbio: dal dopoguerra milioni di americani preferiscono lasciare la città per il suburbio in espansione, che diventa la forma prevalente di insediamento; la Sun Belt sarà quindi più suburban suburbana a che urbana e ciò incide sulla cultura dell’organizzazione dello spazio nella quale la casa divente diventerà rà collante della società con valori di stabilità e sicurezza finanziaria. Le Inner cit s del core vedono quindi spostamenti di abitanti verso la fring l suburb o; la conseguenza è un mutamento razziale: afro-americani migrano verso morenti città del nordest trovando disoccupazione, i cittadini bianchi invece vanno dalle Inn ties al subu bio (La zona alle porte della città) 3) EUTANASIA E RESUR RESURREZIONE REZIONE La più importante era quella di sanare le ferite di Youngstown con la cura del cosiddetto smart shrinkage ovvero il decrescere e il restringersi con abilità, intelligenza e virtuosismo. Quindi le città in crisi non si trasformano in campagna portando con sé la cultura rurale delle ridotte aspettative nei confronti dei servizi pubblici. L’idea di tutti è che bisogna ripopolare i pochi quartieri della città in cui il numero di residenti è tale da permettere la sopravvivenza. In passato solo in base al reddito si aveva diritto a trasferimenti pubblici per le ristrutturazioni delle proprie abitazioni. Oggi invece se chi fa la domanda vive in un quartiere a minore densità non gli danno i soldi per la ristrutturazione ma gli propongono di traslocare con l’aiuto finanziario dell’amministrazione comunale. Il vero problema è che il mercato immobiliare non esiste. L’idea è quella di densificare ovvero creare nei quartieri nei quali lo spazio per i proprietari sia più ampio e per gli irregolari più piccolo. Lotta di classe a Id Idora ora Park La battaglia contro le presenze indesiderate ha rimesso in moto uno dei quartieri storici della città ovvero quello di Idora Park. Nel 1899 si aprirono l’accesso per Idora Park e chiu chiunque nque poteva prendere il ttram ram e andarci. Questo serviva anche per il benessere operaio e della pace sociale. Negli anni del regno d’acciaio intorno a Idora Park vivevano

manager, impiegati e operai. Il quartiere sembrava il mondo della fabbrica e della società di classe del capitalismo industriale. La nuova frontiera, urbana Youngstown è una frontiera urbana dove si ha tutto lo spazio per fare quello che si desidera infatti gli spazi disertati da una civilizzazione tramontata possono tramutarsi in una promessa di libertà. È il livello di disinvestimento che ha portato allo stato post-industriale e post-apocalittico, città dominata da una political-machine vecchio stile, democratica ma di orientamento conservatore inquinata dal clientelismo e spesso dalla corruzione. È anche la città del brain drain ovvero la migrazione di giovani qualificati verso l’economia creativa e della conoscenza. 4 Buffalo , la città che rici riciclò clò se stessa La città di Buffalo sembra aver dato una risposta concreta alle tragiche trasformazi trasformazioni oni che hanno condiz condizionato ionato il territori territorio o urbano della Rust per la prima volta nel paese arriva qui l’illuminazione pubblica , una grande attrattiva grazie quale le fabbriche crescono e l’aristocrazia investe nella rappresentazione della ricchezza, infatti tra i quartieri abbandonati vi sono ancora capolavori dell’architettura americana . Nel 2000 Michael Gainer fonda Buffalo Reuse per una via più sostenibile di distruzione attraverso la decorazione e il riciclo e immettendo i materiali salvati nel mercato . Decostruire è piò rispetto a demolire ma permette maggiori ritorni economici.

5 Baltimore, la città che combatté lo Shrinkage : Baltimore non solo ha provato a risorgere, ma ci è riuscita. La città ha subito gli stessi fenomeni che hanno investito città come Youngstown e Buffalo, il suo centro industriale si trova n l’area del porto, l quale però è separato da una lunga baia da o. A ridosso dell Seconda Guerra Mondiale il cantiere navale si è lentamente tra formato in un imi ero. Fabbriche che chiudono, bianchi che scappano, rivolte razziali, esplos del crimine case abbandonate e povertà, ma è riuscita a risorgere risorgere: dagli anni ’70 grazie sindaco Willia William m Donald Schaefer e alla sua iniziativa, appoggiata da leader religiosi, uomini d’affari e politici; si tratta di una fiera cittadina molto acclamata e quindi Schaefer vi basa l’economia della città facendo di Baltimora la prima festival city city; cresce quindi l’occupazione, migliorano i servizi per i turisti che però visitano solo la fiera, una maschera, e non la città, che vive un’emergenza sanitaria e sociale.. Nelle Inn Inner er City della Ru Rust st Belt non è facile vivere. 6 il ghetto ha fame, anzi mangia male : “Nelle E a ben vedere non è economicamente vantaggioso. Più complessivamente,, vivere in un ‘ghetto ghetto urban urbano’ o’ costa di più ch che e vivere in un quartiere di classe media media. Comprare o affittare una casa costa. Ma acquistare beni o servizi indispensabili - quali cibo o assicurazione - è più caro e più faticoso, scompaiono botteghe e supermercati e vengono rimpiazzati dai fast food, grande problema della cultura americana; le persone non possono scegliere cosa mangiare a meno che non ci si sposti in macchina, cosa che i poveri non hanno

7 La r inascita dell’agricoltura urbana | Un nuovo metabolismo urbano : Usare gli orti urbani per sfamare la città è un’antica idea americana che culmina con la II Guerra Mondiale con i victory gardens (erano orti, frutteti e orti piantati in residenze private e parchi occupati per la difesa) . Finito il conflitto torna la prosperità ma la popolazione si sposta sempre più nel suburbio e i lotti vuoti vengono destinat destinatii alla coltivazione: la ci citt tt ttà à si ruralizza, New York è un esempio, con l’agricoltura urbana in crescita nei community gardens, luoghi che coinvolgono persone con problemi, per riabilitarli e permettono il confronto tra le diverse culture anche

attraverso le differenti coltivazioni. Ciò è importante contro l’obesità, il diabete, il crimine e cerca di sostenere l’economia. Si sviluppa c osì una riforma della normativa urbanistica . Michael Pollan fece una rivoluzi rivoluzione one alimentare alimentare, la quale a suo parere dovrebbe concentrarsi non solo sulla quantità, ma anche sulla qualità e varietà delle calorie che l'agricoltura americana produce. Si tratta di un’agricoltu un’agricoltura ra che ha bisogn bisogno o di manodopera e potrebbe salv salvare are le cit città tà in declino come Det Detroit roit o Cleveland.

8Da un’utopia all’altra: I territori della Rust Belt hanno ancora oggi molti problemi e le amministrazioni vogliono cambiare il modo di governare. In molte città della cintura incide la de-urbanizzazione, il suburbio sta vincendo sulle Inner cities, si ha q uin uindi di u n processo di rarefazione rarefazione. Le ammin amministrazioni istrazioni cercano di privatizzare l’abbandon l’abbandono permettendo a chi resta di prendersi la terra lasciata da altri. In alternativa alla dispersione c’è la densificazione programmata, un es esem em empio pio è Berlino Berlino Oswald Ungers (architetto tedesco ) sostiene la creazione delle città arcipelago, addensate intorno a punti più popolati e il resto rimane alla natura. Alla fine del saggio è così che Coppola conclude: “E’ così che la Rust Belt urbana diviene una nuova frontiera, questa volta tracciata nel cuore stesso della veccia America, che ha bisogno di una nuova generazione di pionieri. Un territorio da ricolonizzare, per gettare i semi di una civiltà che faccia di un nuovo rapporto con il mondo naturale il migliore pretesto per una diversa relazione fra gli umani” (p.202)...


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