Parte DI Alessandro Amaducci PDF

Title Parte DI Alessandro Amaducci
Course Teoria e tecnica dei videoclip musicali
Institution Università degli Studi di Torino
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Riassunto del libro "Music Video", capitoli 4,5,6...


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AVANGUARDIE CINEMATOGRAFICHE, ANIMAZIONI DIGITALI E VIDEO MUSICALI ANIMAZIONE ASTRATTA MUSICALE: OSKAR FISCHINGER E NORMAN MCLAUREN  All’inizio degli anni Trenta, in Germania, nasce un movimento di pittori astratti, i quali diventano cineasti musicali. Siamo nel periodo in cui s’iniziano a produrre film astratti muti, sfruttando il movimento delle forme geometriche, in sincronia con i suoni.  Oskar Fischinger è stato un animatore, pittore tedesco e autore di cortometraggi d’animazione astratta. Egli realizza sedici cortometraggi astratti musicali dal titolo “Studien”; viene ricordato come un precursore delle tecniche cinematografiche, precursore del cinema d’animazione sperimentale e padre dei primi videoclip musicali.  Egli è un autore citato insieme a Norman Mclauren, regista scozzese di film d’animazione, il quale vinse un Oscar per il miglior cortometraggio documentario dal titolo “Neighbours”nel 1952: nel video si vedono due casette di cartone e due uomini seduti, ognuno sul proprio sdraio, intenti a fumare la pipa e a leggere un giornale. A un certo punto dal terreno sbuca fuori un fiore, il quale si trova sulla linea immaginaria di confine, che divide i due uomini. I due uomini annusano il fiore e vanno in estasi, ma a un certo punto si mettono a litigare perché entrambi vogliono il fiore per sé. Costruiscono un recinto di legno per definire il perimetro di confine che li separa; tuttavia non arrivano a un accordo e iniziano a picchiarsi fino alla morte. Il video termina con i due uomini sepolti sotto terra e sopra la montagnetta di terra, ognuno dei due ha quel fiore che era spuntato fuori all’inizio del film.  Oskar Fishinger intuisce le potenzialità del nuovo genere che stava iniziando a prendere piede: associare il movimento alla musica. S’innesca la nascita di un genere di audiovisivo che dilagherà in televisione, prima come pubblicità, poi come sigla televisiva e infine video musicale.  Gli “Studien” sono animazioni di forme astratte, arricchite da effetti di colore; poi diventano animazioni di figure tridimensionali e di colori che si muovono a tempo di musica classica o jazz. Attraverso questi studi, Fischinger riesce a diffondere il genere del cinema astratto verso una platea indifferenziata di persone e riesce a dimostrare che le immagini astratte possono avere una funzione visiva.

ANIMAZIONE A PASSO UNO: JAN SVANKMAJER, THE BROTHERS QUAY E ADAM JONES  Jan Svankmajer è un regista, sceneggiatore ceco e artista neosurrealista, noto per le sue opere d’animazione, le quali hanno ispirato artisti come i fratelli Quay. Egli viene considerato il maestro della tecnica denominata “Pixelation”: tecnica che coinvolge degli attori reali, i quali si prestano alla fotografia in “stop-motion”, la quale permette l'inserimento di scene surreali, come apparizioni e scomparse di persone e/o oggetti, persone che attraversano pavimenti e pareti. Jan Svankmajer tratta temi cari al neo surrealismo ceco come l’ossessione per il cibo e il ritorno all’infanzia. Egli realizza due lungometraggi, “Alice” nel 1988 e “Otesanek” nel 2000, all’interno dei quali miscela pupazzi e attori veri. Quest’ultimo narra la storia di Bozena e Karel: sono sposati, ma entrambi scoprono di essere sterili e perciò di non poter avere figli; la moglie è disperata e non riesce a rassegnarsi così il marito, durante un soggiorno in campagna, le realizza un neonato di legno. Questa sua idea si rivela però fuori luogo, poiché Bozena si affeziona talmente tanto al regalo da iniziare a crederlo davvero suo figlio, assegnandogli il nome di Otik. Karel è costretto ad assecondare la follia della moglie e insieme fanno credere a conoscenti e vicini di casa di aspettare un bambino. Dopo nove mesi di finzione, con tanto di pancione finto, accade l'incredibile: Otik prende vita, per la gioia di Bozena e per lo stupore di Karel. Il neonato non è umano e comincia, nel giro di qualche mese, a crescere sempre di più. I due coniugi sono riusciti a tenere nascosto Otik a tutti quanti, ma la piccola Alzbetka, figlia dei loro vicini nel condominio, scopre la verità. Cercando su un libro di fiabe, la bambina s’imbatte nel racconto dell'Otesanek, una stregata creatura di legno che crescendo diventa insaziabile, arrivando a nutrirsi di tutto e di tutti. La fiaba sembra riflettere la realtà; Otik diventa incontrollabile e i genitori sono costretti a nutrirlo perfino con grandi quantità di carne. La creatura diventa sempre più affamata e alcune persone del condominio cominciano a sparire. Le visite della polizia si fanno più frequenti fino a quando un giorno, Otik distrugge l'orto della vicina. I titoli di coda lasciano intendere che, come già nella fiaba, spetti a lei uccidere il mostro conficcandogli la zappa nel ventre. Jan Svankmajer realizza un mondo oscuro e rarefatto, fatto di pupazzi inquientanti. Egli non produrrà mai video musicali, ma ha ispirato molte sigle di MTV.  I Brothers Quay sono registi, animatori e scenografi statunitensi, allievi di Jan Svankmajer, i quali hanno perfezionato la tecnica della “Pixelation”. Compongono scenografie dal sapore oscuro e da fiaba nera, come nel loro cortometraggio “Street of crocodiles” del 1986, all’interno del quale si vede un uomo che sale sul palco di un auditorium, su cui è posto un chinetoscopio, una particolare scatola di legno con una lente. Attraverso la lente, l'uomo osserva un universo surreale popolato di marionette e bambole animate inquietanti. Inoltre vengono contattati dal musicista britannico Peter Gabriel per comporre il primo colossal della “Pixelation” nella produzione musicale, denominato “Sledgehammer” del 1986: il video inizia con l’immagine di due spermatozoi, poi si vedono i vasi sanguigni e il sangue che scorre al loro interno. A un tratto appare in primissimo piano un occhio di una persona, poi viene ripresa la sua bocca, il suo orecchio, fino a che non si vede per intero il volto dell’individuo. Per quasi tre quarti di video, si vede in primo piano il volto di quest’uomo e alle sue spalle succedono sempre delle cose particolari, al limite del fantastico e del surreale. In seguito si vedono due polli senza testa, ballare su un palchetto, e subito dopo appare il corpo del personaggio ripreso per intero. Egli sta ballando in una stanza e alle sue spalle ci sono delle donne di colore che ballano assieme a lui. La stanza viene invasa da tante persone e anche da tanti strumenti musicali che iniziano a ruotare velocemente intorno al protagonista. Il video termina con l’uomo che si addormenta su una poltrona.

 I fratelli Quay realizzano due video musicali per la band “His name is alive”: “Are we still married?” del 1991 e “Can go wrong whitout you” del 1993: in entrambi i video, i personaggi sono gli stessi, ovvero una bambola e un coniglietto, chiuso in una casa, all’interno della quale succedono degli eventi strani. Nel primo video, la bambola non viene mostrata subito per intero, ma si vedono solo le sue gambe molleggiare su un piedistallo. Il coniglietto cerca di riprodurre lo stesso movimento. La bambola tiene in mano una racchetta a forma di cuore, poi vediamo una pallina che si muove freneticamente per la stanza e il coniglietto che cerca di prenderla. Alla fine del video viene mostrato l’occhio della bambola. Il secondo video inizia con l’immagine della racchetta a forma di cuore, già presente nel video precedente, e con la bambola che molleggia su una bilancia. Compare il coniglietto che la guarda, poi questo sale le scale per andare nelle stanze al piano di sopra. Dalle scale si vede arrivare un essere oscuro con la testa da teschio. L’essere sta spiando da una serratura e vede che all’interno della stanza c’è il coniglietto, seduto su uno sdraio e accanto a lui c’è una gabbia con dentro un uovo. L’essere trova un filo e lo tira dalla serratura, a quel punto si capisce che quel filo compone le sbarre della gabbia. Il coniglietto, con i denti, taglia il filo. Il video finisce con il coniglietto che porta l’uovo sulla bilancia.  Anche Adam Jones, chitarrista statunitense, membro dei “Tool”, è stato influenzato da Jan Svankmajer e dai fratelli Quay. Esemplari soni i video musicali “Prison sex” del 1993 e “Aenema” del 1997. Nel primo video viene mostrata una situazione di tortura tra due esseri: la vittima è una bambola col viso spaccato e senza gambe, le quali si trovano appese sul muro di una stanza fatta di tante scatole; il torturatore è, invece, una figura snella vestita con una tuta di pelle nera. Il torturatore ha amputato le gambe alla bambola e si reca spesso a trovarla nella stanza in cui è rinchiusa. Alla vista del torturatore, la bambola sviene per evitare di farsi tortura in modo cosciente. C’è poi una stanza, dove il torturatore posa la vittima su un tavolo e finge di ricucirla. La vittima, quando il torturatore va via, tenta di scappare dalla stanza. Il video termina rivelandoci che la stanza di scatole non è altro che un’ennesima scatola dentro un universo ancora più grande di scatole. Nel secondo video si vede un uomo calvo portare in braccio, quello che a prima vista protrebbe farci pensare a un bambino in fasce. L’uomo poggia il bambino su una base di marmo e dalle lenzuola esce fuori un essere mostruoso, ma dai tratti umani. Durante tutto il video, l’essere mostruoso va via via trasformandosi.









IL CINEMA SPERIMENTALE ENTRA NEL MONDO DEI VIDEO MUSICALI: DEREK JARMAN, JONAS MEKAS E KENNETH ANGER L’arte cinematografica astratta e la “Pixelation” sono andate, nel corso degli anni, a confluire nella video musica grazie a Derek Jarman, regista, sceneggiatore, direttore di fotografia, montatore, scenografo, scrittore, pittore britannico e autore influenzato dalle esperienze della “New American Cinema”, in particolare da Jonas Mekas e Kenneth Anger. La “New American Cinema”, nata nel 1960, è considerata una corrente non in linea con i principi estetici e linguistici del “Cinema Hollywoodiano”. Derek Jarman alterna film sperimentali a produzioni ufficiali, inoltre è uno dei primi registi a muoversi sia nell’ambito del video musicale che in quello cinematografico. Per il gruppo rock “The Smiths” crea un mediometraggio musicale, all’interno del quale aggrega tre brani musicali: “The Queen is dead” del 1986, “There is a light that never goes out” del 1992 e “Panic” del 1986. Il primo video inizia con tre bambini che puntano in macchina da presa una pistola, dalla quale esce una bandierina con scritto “bang”. Si passa poi alla scena in cui si vede una persona che oltrepassa un muretto, si capisce che è una ragazza, ma ha i capelli rasati. Indossa dei pantaloncini, tenuti su da delle bretelle. Con una bomboletta spray, sta scrivendo sul muretto il titolo della canzone. L’ambiente è una fabbrica abbandonata, luogo e simbolo per i giovani che in quel periodo lottavano contro il potere che governava il paese. La ragazza compie diversi giri su se stessa, creando un movimento che rappresenta il passaggio da una situaziona a un’altra. Compare poi uno sfondo nero con una rosa che gira su stessa, e subito dopo compare una donna vestita di bianco, circondata di fiori e strumenti musicali. Dopo compare una serie di corone regali che fluttuano a destra e a sinistra, le quali esplodono davanti a una chitarra che sta roteando su se stessa. Le corone che esplodono, indicano la fine del potere regale e il trionfo del disordine. Compare anche un angelo. La figura femminile di prima con il vestito bianco, ora è accompagnata da un uomo inquietante, con torace nudo e una maschera rossa che la guarda. Riappare la ragazza della fabbrica, la quale ora sta scrivendo sul muro con la bomboletta spray “Don’t Trust”. Si vede poi l’immagine di una donna che ha perso la metro, simbolo che denota l’alienazione del vivere quotidiano. Si torna all’immagine della ragazza, che ora sta giocando con la bandiera del paese. Si vedono immagini di persone dentro dei grattacieli, ma queste persone, tra di loro, non hanno dialogo. I personaggi principali sono, quindi, la donna in bianco, che ora s’inchina per accomiatarsi dal pubblico, l’angelo che si ritrova senza ali, infine la ragazza della fabbrica che gira su se stessa ed entra nella fabbrica, indossando ora un vestito che le blocca le braccia, segno di prigionia. Jarman esprime, in questo video, il fallito tentativo di una rivoluzione del popolo contro il potere. Nel secondo video si vede l’immagine di un corpo semi nudo di una donna di colore blu, intervallato da scene di fiamme. S’intravedono a tratti delle scene in cui la donna è distesa su un prato con il suo amato, intenti a scambiari dei baci. Si vedono delle scene in cui si vede anche una macchina in fiamme, simbolo che la coppia voleva scappare dal luogo in cui vivevano, ma alla fine del video si scopre la tragedia. Nel terzo video vediamo un ragazzo con una giacca di pelle che si aggira in una Londra deserta; una mano fuori campo compare come per chiedere l’elemosina a una città indifferente. Il ragazzo, per tutto il video, ha lo sguardo rivolto in macchina. Jonas Mekas fu un regista e promotore della “New York Film-Makers Cooperative”, nata nel 1962; tale cooperativa era costituita da un gruppo di artisti anti Hollywoodiani. Jonas Mekas ha sperimentato più volte la tecnica del passo uno in molti dei suoi cortometraggi, come “Scenes from the life of Andy Warhol: Friendship and Intersections” del 1982. Kenneth Anger è un anti Hollywoodiano, celebre per il suo lavoro nel cinema underground e sperimentale. Mette in scena il divismo di persone anonime che, in seguito, diventano celebrità. Egli ha composto diversi cortometraggi, come “Kustom Kar Kommandos” del 1965: tre minuti in cui viene mostrato l’amore di un ragazzo per la sua auto rosa. Vengono ripresi i pezzi che compongono l’auto, attraverso l’uso del dettaglio.

SURREALISMO POP DEL CINEMA DIGITALE: IL CASO DEI “THE RESIDENTS”  La critica considera le loro opere come delle vere e proprie sperimentazioni artistiche e video musicali. Dal punto di vista del look, compiono una scelta estrema, poiché decidono di mostrarsi con una maschera fissa. Il gruppo si è sempre presentato dal vivo e sulle foto dei dischi come quattro uomini vestiti con un cappello a forma di cilindro, un frac, una tuba e un bulbo oculare enorme come maschera, al posto della faccia.  Il loro primo video musicale è “The Third Reich’n Roll” del 1976, all’interno del quale viene utilizzata la tecnica del passo uno. Il video consiste in una parodia e satira della musica pop e dell'industria del rock and roll degli anni Sessanta, paragonata per fanatismo, tecniche di lavaggio del cervello, e adunate al terzo Reich nazista. Il video inizia con un carrello della spesa trasformato in un piccolo carro armato che si muove veleocemente. Subito dopo si vede una scena di una stanza, le cui pareti sono rivestite con fogli di giornale; compare poi un gruppo di quattro persone, vestite anch’esse di fogli di giornale, con un cappuccio da KKK. Improvvisamente entra nella stanza un astronauta, vestito di carta stagnola, che ammazza i quattro personaggi. Si ritorna all’ambiente iniziale, in cui si vede un salone di un castello con una scala, due teschi e una svastica sullo sfondo. I quattro personaggi di prima, ora sono diventati, un membro del KKK, una televisione, un carrello-carro armato e l’ultimo personaggio è vestito in frac, tuba e maschera. I quattro ballano fino a che non arrivano due bistecche giganti che distruggono la svastica. Ritorna il televisore che trasmette la svastica e infine la macchina da presa mostra una sagoma in cartone di Hitler, come per dire che il nazismo è finito, ma che la televisione e la musica lo rinnovano sempre in un modo diverso dal passato.  Un altro progetto è l’opera “One Minute Moovies” del 1980, all’interno del quale troviamo quattro cortometraggi da un minuto, diretti da Greame Whifler, intitolati “Moisture”, “Act of Beeing Polite”, “Perfect Love” e “The Simple Song”. La particolarità di questi mini video, è che la maschera del gruppo musicale viene via via elaborata in modo originale. Nel primo video, si vede qualcuno avvolto da fitte ragnatele, disteso su un letto e tutto intorno è illuminato da dei fari. Sembra una sala operatoria. Succesivamente si vede un uomo che suona una chitarra e dietro lo sfondo si vedono le montagne e la luna. Si ritorna alla sena iniziale, in cui si vedono i quattro personaggi illuminati da dietro. Si vedono solo le loro sagome e si vede che indossano come maschera il loro classico bulbo oculare con sopra il cappello a forma di cilindro. Nel secondo video, troviamo un membro del gruppo che sta dormendo e indossa la solita maschera a forma di bulbo oculare. In seguito si vede un altro membro del gruppo vestito con una tuta arancione, con in testa una parrucca gialla e la maschera solita. Si trova seduto su una sedia e tiene in mano una scatola ricoperta da punti interrogativi. Poi vediamo un grande cuore al centro di un palcoscenico e subito dopo si vedono i due personaggi di prima, dormire nello stesso letto e sono messi a X. Ritorna poi l’immagine del cuore che, pian piano, viene schiacciato da una pressa fino a esplodere. Dopo vediamo a sinistra il grande bulbo oculare e a destra una bocca animata che parla. Il video termina con il cuore che esplode e compare la scritta “Thank You”. Nel terzo video, si vede un uomo disteso su un letto, intento a guardare la televisione, la quale sta trasmettendo i “The Residents” sotto forma di burattini che cantano. Dietro di lui, vediamo appeso al muro un ritratto di una donna sconosciuta. A un certo punto, la televisione inizia a essere invaso dal fumo e l’uomo viene risucchiato violentemente verso il soffitto della stanza. Il video termina con l’uomo che contempla il ritratto tra le braccia. Nel quarto video, vediamo i quattro membri del gruppo, girare intorno a palo e impalato vediamo un maiale. In seguito si vedono i membri del gruppo rivestiti di un colore nero-verde petrolio che battono le mani. Si ritorna alla scena iniziale del video, ora si nota meglio che per terra c’è un astronauta che sta facendo ruotare il palo.

 Un’altra opera di particolare interesse è “The Gingerbread Man” del 1994, all’interno della quale troviamo diversi mini racconti: il video inizia con l’omino che cammina in un luogo roccioso e a un tratto una mano gli ruba la sua ombra. Senza l’ombra, l’omino perderà la sua anima e il diavolo vincerà. La scena della tessitrice, è anticipata da un paesaggio con casette, un giardino, e un bambino che fa rimbalzare una palla; l’immagine si ripete più volte con l’utilizzo di una sorta di carrellata. A ogni cambio di situazione, di personaggi ecc, si vede sempre la segna dell’omino che cammina dentro una ruota, quasi come fosse un criceto. La scena seguente è quella del petroliere, vestito da cow boy, che viene seguito da due bambini nudi. Successivamente si vede l’uomo seduto su una sedia a rotelle, con delle flebo attaccate alle braccia; davanti a lui si vedono i due bambini che sono cresciuti e se la ridono davanti all’uomo perché sanno che otterranno tutta la sua eredità. La terza scena è quella dell’uomo all’interno di una galleria di quadri: l’uomo è vestito di nero ed è circondato da tante persone e da immagini inquietanti, poiché i volti dei quadri sono sostituiti da musi di maiale. L’episodio termina con la scena di Ted Williams che sta giocando una partita di baseball. Il quarto personaggio è il più oscuro: ci troviamo in una stanza nera con accesa una televisione, un uomo vecchio seduto sul divano e quattro ragazzine nude per terra ai piedi del vecchio. L’uomo pensa di suicidarsi, ma a quel punto gli arriva una pallottola dalla televisione, segno che gli fa comprendere che non è con la morte che si ottiene successo. Riappare l’omino che suona una chitarra dentro una televisione. A quel punto il vecchio prende la pistola e spara alla televisione. L’ultimo personaggio è una vecchietta seduta su un divano assieme al suo gatto, intenta a scacciare via degli insetti con uno spray. Alcuni insetti hanno il volto di una ragazza, che è sua figlia. Anche la vecchia vorrebbe suicidarsi, poiché soffre di solitudine. Ricompare l’omino che cammina nel paesaggio roccioso, ma ora si trova su una barchetta e attraversa un fiume. L’omino riprende la sua ombra e si dirige verso un cartello con scritto “Not a true road”.  Un altro pro...


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