Riassunto capitoli Milione PDF

Title Riassunto capitoli Milione
Author maria giulia tarquini
Course Letteratura Italiana Mod. 1 Classe 1
Institution Università Ca' Foscari Venezia
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Summary

Riassunto capitoli Milione fatti durante le lezioni frontali....


Description

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Invito a leggere il libro, rivolgendosi al classico pubblico cortese tradizionale ma anche alle “altre genti” (novità) ovvero una nuova classe borghese emergente. La parola diversità è molto utilizzata, invita a leggere questo libro per conoscere meraviglie (legata al mondo orientale della tradizione) e popolazione di Armenia, Persia, Cina, India e molte altre province. Apostrofe ad un pubblico laico affinché impari (scopo didattico). Inoltre descrive il metodo che Marco e Rustichello usano, cosa questo libro racconterà, ovvero che è un insieme di cose che Marco ha direttamente visto, ma anche cose che gli sono stata raccontate da persone “fededegne”, ma che specificherà sempre se le ha viste o sentite per mantenere il libro veritiero e senza falsità. Impresa eccezionale: da quanto è nato Adamo nessun uomo di nessuna cultura ha mai visto così tante cose. Alla fine anni e data pubblicazione. Procedimento di autenticazione (saggio, nobile, …).

Padre, zio e figlio giungono al palazzo del Grande Cane. Parte narrativa e biografica scritta da Rustichello perché è un ambiente arturiano e cortese, periodi sintatticamente semplici e narrazione coincisa. Kublai è contento di rivedere i due fratelli e domandò chi fosse il terzo. Molto felice di accogliere ospiti, dei regali che avevano portato da parte del Papa, accoglie con entusiasmo e benevolenza Marco.

Il Grande Cane rimane molto colpito dal fatto che Marco malgrado stesse lì da poco, impara velocemente la lingua, le usanze e i costumi, ha una grande intelligenza, uomo saggio e valoroso. Il Gran Khan se ne accorge e per questo decide di farlo suo consigliere e ambasciatore e lo fa viaggiare per i suoi reami si accorge che è buono e capace. Marco è curioso, quindi racconta di ciò che ha visto e ha fatto, era più interessato a sapere informazione sulle altre terre che il motivo del suo viaggio. svolge molto bene il primo incarico e quindi ne riceve altri.

Marco torna dal Grande Cane e gli racconta di tutto quello che aveva visto, scoperto e Kublai e piace così tanto alla corte che tutti lo lodano per la sua saggezza e intelligenza. Non smette mai di andare nelle ambasciate per il Grande Cane, gli piace così tanto e fa così bene il suo lavoro, che gli altri dignitari lo invidiano. Per questo Marco sa più degli altri uomini. Grazie alla sua curiosità ha una grandissima cultura. Anche Kublai è un personaggio curioso e solo Marci soddisfa la sua curiosità.

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Quando i tre protagonisti dovettero partire il Grande Cane gli dono due tavole d’oro da usare come lasciapassare, per passare i confini liberamente e muoversi per le varie terre. Si assicura che le spese siano coperte per due anni per loro e per la famiglia, fa preparare navi e un grande equipaggio. Dopo tre mesi arrivano all’isola di Giava e trovano tante cose meravigliose. Grande generosità del Khan. Così si conclude il prologo del libro e Rustichello lo annuncia.

Armenia. Divisa in due regioni, una piccola sotto il Grande Cane e una grande. Descrive ambiente urbano di Laias (città dove parte) e situazione sociale e politica con periodi brevi. Parla di molte città fortificate, abbondanza e ricchezze di ogni tipo. Descrizione mercantile: i mercanti di Venezia e Genova passano da qui, devono se vogliono commerciare nell’entroterra. Formuletta che segna la fine di un capitolo e passa a un altro luogo.

Grande Armenia. Descrizione urbanistica e socio-politica, soprattutto della città di Arzinga, talmente nobile che ha anche un arcivescovo. Su una grande montagna c’è l’arca di Noè (monte Ararat). Ci sono cristiani di sette eretiche, iacopini e nestoriani: sono staccati dal Papa, hanno la loro organizzazione con i loro vescovi e attribuiscono una sola natura al cristo. Introduzione del petrolio, come olio non da mangiare ma è usato per fare fuoco e curare malattie della pelle. Capisce il valore perché navi vengono da molto lontano per procurarselo e in quella zona è l’unico combustibile utilizzato.

Giordania. C’è un re che si chiama David Melic (melic = re, si chiamavano tutti David quindi è una dinastia) sottomesso al Khan. A tutti i re che nascono fin dai tempi antichi hanno un segno d’aquila sopra la spalla destra. Questa è l regione che Alessandro Magno non poté passare, perché c’è il mar caspio da una parte e le montagne dall’altra, e la via è troppo stretta per passare coi cavalli. Questo passo si chiama porta del ferro, è un elemento leggendario e secondo la leggenda i tartari sono stati chiusi lì dalle montagne. Però, come critica Marco, al tempo non c’erano tartari. Segue la descrizione socio-politica e urbanistica, oltre che alla descrizione dell’espansionismo di Alessandro Magno.

Iraq settentrionale. Mosul è un grande regno, con tante razze di persone. Ci sono gli arabi che adorano Malcometto (dispregiativo), ma c’è anche un popolo che adora la religione cristiana ma non seguendo la Chiesa di Roma sbagliano in più cose (nestoriani e iacopini). Hanno un patriarca che si chiama Iacopi che nomina vescovi, arcivescovi e

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abati come fa il Papa per Roma (dissociazione). Saracini mala gente: rubano volentieri ai mercanti. Evidente disprezzo per i mussulmani, presente anche i cristiani ma fede deviata. Informazioni mercantili.

Baudac è la provincia più grande e più importante, dove Marco crede che abiti il califfo di tutti gli arabi come a Roma il Papa dei cristiani. Per la città passa un fiume molto grande e il mare è vicino, per questo c’è molta attività mercantile. Per questo fiume arrivano anche in India. Informazioni pratiche mercantili e descrizione geografica. Seta e oro erano fondamentali. Era governata da un califfo importantissimo che venne fatto prigioniero da Alau, il gran tartaro che trovò i possedimenti d’oro, argento e pietre preziose. Il califfo non si difese dall’attacco, venne rinchiuso nella torre dove teneva queste preziosità e morì dopo quattro giorni.

Toris è la più bella città della provincia di Iraq, con molti castelli e città. Gliabitanti vivono di commercio e artigianato e producono seta, oro e pietre preziose. Vi sono giardini bellissimi e gente di ogni tipo. Descrizione socio-politica e geografica, informazioni pratiche-mercatili.

Descrive la situazione di Cabalau (Pechino) dove tutto ruota intorno al sovrano, la città ha caratteristiche particolari (molto abitata, centro storico con dei sobborghi molto ricchi attorno). Quando va nel suo palazzo principale vi dimora solo tre giorni e non oltre e organizza feste. Viene descritta la prosperità, la ricchezza l’allegria, la meraviglia. Descrive corte e si sofferma un attimo su Pechino capitale e anche i sobborghi sono molto ricchi, non c’è nessuna differenza. C’è tanta abbondanza di gente dentro e fuori della città. In questi borghi albergano i mercanti e altra gente di passaggio. Nel borgo ci sono palazzi altrettanto belli che quelli nel centro, e nella città non si sotterrano gli uomini ma fuori dai borghi. In città non ci sono prostitute ma sono tutte nei borghi e sono necessarie per i mercanti. Li arrivano le merci più preziose che nelle altre città non arrivano, è un attivo centro commerciale. Anche gente delle terre vicine viene per comprare ciò che serve, la merce circola. Descrizione della città dal punto di vista mercantile, pratico, centro manifatturiero.

Il grande Cane manda come ambasciatore Marco in Catai (terza persona, parla Rustichello) e descrive il suo cammino. Vide un fiume dal quale passavano dei mercanti. Ornato da un ponte di marmo lungo e largo e composto da colonne decorate da sculture di leone.

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Una volta passata la città si trovano di fronte due strade, una verso il Catai e una verso la provincia del Mangi. Lungo la strada ci sono delle belle città di mercanti e artigiani. Descrizione paesaggistica, di solito non ci sono descrizioni più specifiche. Gli abitanti vivono di artigianato e commercio.

Sardanfu si caratterizza per un suo passato glorioso (dinastie ricche e potenti). I tre figli del re si sono spartiti la città in tre parti e ognuno ha difeso la propria parte e sono stati re con territori e denaro. Loro padre era molto potente, il gran Khan li ha spodestati e ha tenuto la terra per sé. Era attraversato da un fiume con un ponte di pietra retto da una colonna di marmo (Marco veneziano esperto di ponti). Sul ponte si esercitava il commercio in cassette di legno mobili. La gente idolatra. Descrizione praticomercantilistica.

Biografia fluviale della Cina, entriamo nei fiumi cinesi, importante per il commercio. Si parla del fiume Giallo, tornano le caratteristiche della geografia fluviale. C’è un fiume, Carameran attraversato da navi che trasportano oggetti del Grande Cane per fare guerra alle isole.

Sigui è una città ricca di commerci e navi di grande portata che attraversano il fiume Quian, lunghissimo e che bagna sedici pianure. Ci sono molte merci pregiate che procurano un gran guadagno, perché è un importante centro commerciale. Viene introdotta anche la moneta cartacea. Descrizione socio-politica e pratica-mercantilistica.

Sugni vive di commercio e artigianato, c’è seta in abbondanza e hanno la carta-moneta. Sono uomini di commercio, non di armi. La città è immensa, piena di gente, e ha più di seimila ponti in pietra. nelle montagne cresce il rabarbaro e lo zenzero in quantità. Sugni ha alle sue dipendenze sedici città enormi. Descrizione socio-politica e mercantilistica.

Descrizione geografica e architettonica e informazioni di tipo pratico e mercantilistico molto dettagliato, inoltre descrive anche le superstizioni e usanze religiose, usanze funerarie, riti e racconta costumi e tradizioni. Quinsai, “città del cielo” è la più nobile città del mondo. Marco Polo fa riferimento a un documento ufficiale, e un dispaccio ufficiale mandato al Gran Khan che lui ha visto con i suoi occhi. Hanno la moneta di

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carta e tutto ciò che è necessario ad ogni uomo. Ci sono tanti porti dato che è circondata d’acqua; ci sono tanti mercanti ricchi e notabili e le famiglie vivevano come Re. Vi è la legge in cui è obbligatorio esercitare il lavoro del padre. In mezzo al lago vi sono due isole di cui una sormontata da un bel palazzo. Gli incendi erano frequenti perché le case erano di legno. C’è un corpo di guardia di notte sui ponti per reprimere le ribellioni e segnalare l’allarme di incendio. Vi sono stabilimenti terminali perché curano molto la pulizia del corpo. Il Grande Cane ha suddiviso la provincia del Mangi in nove regni, ognuno presidiato, di cui Quinsai è la capitale. Nel controllo sono coinvolti anche i cinesi. Usanze: quando nasce un bambino segnano genitori e il segno zodiacale, invece quando uno muore lo bruciano e con lui anche degli oggetti che gli sarebbero serviti nell’aldilà e si cancella dall’elenco. C’è solo una chiesa nestoriana. Ognuno scrive sull’uscio il nome proprio e della famiglia. Fa una descrizione minuziosa del palazzo dei Mangi, che è il più nobile e il più ricco del mondo.

Chingitalas: troviamo la prima bestia mitologica, la salamandra, un rettile che passa attraverso il fuoco e non ne viene danneggiato. Lui non ne nega l’esistenza ma spoega che in realtà è un’altra cosa. Riprende la tradizione ma la svuota dall’interno. Ci sono idoli (animisti, divinità varie non incluse in islam e cristianesimo) e quelli che adorano o Malcometto o il cristianesimo nestoriano. Qui ci sono montagne con minerali, acciaio e antimonio, e creano la salamandra, ovvero l’amianto. Non è bestia come si crede, e questo glielo racconta un testimone attendibile. Un turco che era coinvolto nella produzione di amianto e ha visto come si fa: si indurisce, si fila come la lana e poi pestata. Se ne fanno dei fili e tessuti come una tovaglia e non può essere un animale.

Si trova di fronte all’oceano e lessicalmente usa sempre le stesse formule. Qui descrive i nidi dei falchi pellegrini come pernici e si chiamano “bugherlac”, una sconosciuta creatura ma che è fatta di parti di animali conosciute, quindi l’immaginazione occidentale può ricrearlo. Hanno i piedi (elemento anomalo, zampe) come pappagallo e la coda di una rondine, da tre uccelli noti risulta un nuovo uccello diverso. Sono pelosi, molto belli. Gerefalchi più straordinari, lavoravano più di quelli tradizionali (straordinarietà).

Si parla del coccodrillo che è un rettile mostruoso. Esso è indefinito sia nel nome che nelle caratteristiche quindi tenta di descriverlo. Sono orribili da vedere e lunghi più di sette metri (iperbole). Descrizione fisica mostruosa. Descrizione abitudini e

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alimentazione. Descrizione di come vengono cacciati. Dopo averlo catturato e ucciso lo vendono a buon prezzo perché la sua carne è molto buona e per avere degli effetti medicinali ne basta poco, ad esempio con il fiele si aiutano a partorire le donne o per le pustole o per chi è stato morso da un animale. Prima descrizione fisica ( topos del divoramento), poi abitudini, poi come viene cacciato (dimensioni che colpiscono) e infine valore terapeutico (topos).

Nella piccola isola di “Iava” i popoli delle montagne mangiano altri uomini (tratto bestiale per eccellenza). Gli uomini hanno anche la coda e dimorano in montagna e non nella città. Descrive gli unicorni = rinoceronti, usando lo stesso procedimento della salamandra. Unicorno c’è, ma non è quello che il lettore si aspetta, a cui è abituato. Ci sono gli elefanti e gli unicorni che hanno il pelo come i bufali, i piedi come gli elefanti e un corno grosso e nero in mezzo alla fronte. Hanno la testa da cinghiale e la schiena coperta di grandi spine. Molto brutto.

Certi uomini rientrano nel reame delle bestie perché hanno la coda. Lambri è un luogo autonomo ed è suddito del grande Khan, sono idolatri, hanno molte spezie e tinture. Mette anche una testimonianza personale, cioè che ha portato dei semi di berci a Venezia e non sono nati per il freddo. Gli uomini con la coda dimorano nelle foreste lontano dalle città, le code sono grosse come quelle dei cani (probabilmente ha scambiato degli oranghi per uomini). hanno molti unicorni, cacciagioni e uccellagione. Gli uomini sono cannibali sull’isola di Angaman. Stesso procedimento della salamandra: unicorno c’è ma non è quello che il lettore si aspetta, a cui è abituato.

Madagascar. Adorano Malcometto, vivono di commercio e artigianato, è l’isola più grande del mondo. Ci sono elefanti e se ne commerciano le zanne, e la carne di cammello che si trova lì è la più sana e la più buona. Hanno così tanti animali diversi che è una meraviglia. Ci sono grandissimi alberi, ambra, balene e capodogli, uccelli molto diversi da quelli europei e ci sono molte navi. I grifoni non sono come nell’immaginario tradizionale (metà uccello e metà leone), sono grandi aquile che prendono un elefante, lo sollevano e lo fanno cadere poi se ne nutrono. le ali sono lunghe venti passi e le penne sono molto lunghe. Quelli sull’isola li chiamano grifoni (ruc).

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Zaghibar è una grande isola e la gente ha la propria religione, lingua e re. Descrizione fisica, abitudini, alimentazione, animali, abitudini belliche (siamo in India). Accenna all’accoppiamento sessuale degli elefanti che ricorda l’atto degli uomini.

Escir è una grande città (formula ricorrente) sottoposta a un conte a sua volta sottoposto al sultano. Governa con ragione e giustizia, sono mussulmani (Malcometto) e in questa zona di Aiden c’è una tensione molto forte tra mussulmani e cristiani. Nel suo porto arrivano molte navi dall’India e portano cavalli di qualità, e commerciano molti prodotti. Hanno dei montoni senza orecchie né naso, e dove ci sarebbero delle orecchie ci sono due cornetti. Nutrono gli animali con i pesci, perché nella loro zona non c’è foraggio o erba ed è molto secca. A marzo, aprile e maggio pescano tantissimi pesci e li seccano per conservarli per tutto l’anno per nutrire le bestie. Gli animali sono ormai abituati a mangiare pesci e sanno anche catturarli vivi. Quando vendono i pesci li tagliano e sono molto buoni, li appendono e li fanno seccare al sole. Producono molto incenso e lo commerciano. (formula) andiamo verso la prossima città.

Tanguc è una città sotto il Grande Cane e venerano gli idoli. Ci sono molti nestorini, eretici e mussulmani. Non sono mercanti, ma contadini e ci sono molti monasteri pieni di idoli di diversi tipi per cui fanno grandi sacrifici. Contesto buddista perché i tartari non avevano monasteri. Ogni uomo che ha figli sacrifica un montone per protezione e insieme ai figli fanno molte riverenze, poi fanno correre il montone, lo riportano davanti all’idolo e lo sacrificano. Quando qualcuno muore raccolgono le ossa e le mettono in casse di legno che fanno ardere. Fanno ardere il corpo insieme a monete e figure di cavalli e cammelli così che nell’aldilà possa averne in abbondanza. Quando il corpo è morto i parenti mandano a chiamare astronomi: gli dicono il giorno di nascita, affinché possano, attraverso incantesimi e un rituale, dire l’ora in cui il corpo deve essere bruciato e a volte devono tenere il corpo in casa fino a un mese per aspettare l’ora favorevole. Tengono il corpo in una cassa molto spessa e ben chiusa ermeticamente, coperta di spezie per non sentirne l’odore. I parenti portano da mangiare ogni giorno al morto come se fosse vivo e lo fanno finché non deve essere bruciato. Gli indovini dicono che non è favorevole farlo uscire per la porta, a causa di qualche stella negativa davanti alla porta, perciò trovano un altro modo per farlo uscire, fino a rompere dei muri per farlo uscire di lì. Descrizioni riti funerari.

Canpicion è una provincia di Tanguc, è molto nobile e grande e sono idoli e ci sono dei cristiani. Gli idoli che hanno sono figure molto grandi, a volte di legno, di terra o pietra e coperti d’oro. Quelli che hanno gli idoli vivono più onestamente e virtuosamente degli

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altri, stanno lontani dalla lussuria e dal peccato e se trovano un uomo che è stato con una prostituta viene condannato a morte.

Ammira la capacità di combattere dei tartari e la loro organizzazione. Descrive i vestiti e ornamenti (armi). Dal modo in cui si vestono si capisce che sono ricchi dal punto di vista economico. Uomini molto abili e valorosi nella battaglia: non si affaticano come gli altri uomini, sono resistenti e non si stancano così facilmente. Richiedono spesa relativa perché si accontentano di poco, vivono di più e sono più abili a conquistare territori. Marco Polo era un grande conoscitore dei tartari e ne descrive il funzionamento militare, l’organizzazione; usano attrezzature molto semplici, anche se per 10 giorni riescono a vivere senza cibi cotti e se necessario bevono il sangue dei loro cavalli. Hanno del latte condensato e lo fanno sciogliere nell’acqua e così lo bevono. Vincono le battaglie attaccando o simulando la fuga, perché fuggendo lanciano comunque le frecce e gli uccidono i cavalli. Estrema ammirazione per i tartari e uno dei punti che lo colpisce maggiormente è proprio la loro abilità militare. Tra i tartari molti sono di razza mista, una fusione di popoli, e in qualche zona avendo avuto contatti con gente idolatra lo sono anche loro. Per quanto riguarda la giustizia: se uno ruba una cosa piccola non deve essere ucciso ma gli vengono date delle bastonate; se qualcuno invece ruba qualcosa di notevole come un cavallo, viene tagliato a metà con una spada. Se vuole pagare una pena vale nove volte quello che ha rubato. Hanno anche una tradizione che vuole che sposino due giovani morti. Quando arriva il momento di dare il proprio figlio morto in sposo si cerca una ragazza morta che sia adatta e stringono una parentela con dei contratti che poi bruciano, e pensano che la carta vadano nell’altro mondo dove sono sposati. Buttano molto cibo perché pensano che arrivi all’altro mondo. Producono immagini di carta come uccelli, cavalli e arnesi poi le fanno bruciare per mandarle ai figli. La loro religione ha un dio proprio di nome “Natigai” e dicono che quello è il dio della terra che protegge i loro figli, il loro bestiame e i beni, e lo onorano con grande...


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