Riassunto completo de i social network di giuseppe riva PDF

Title Riassunto completo de i social network di giuseppe riva
Course Marketing e nuovi media
Institution Università degli Studi di Ferrara
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è il riassunto de I social network di Giuseppe Riva...


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Capitolo primo CHE COS’E’ UN SOCIAL NETWORK

1. Potenziare la propria esperienza sociale L’uomo è un essere sociale per cui l’esperienza sociale rappresenta un importante punto di riferimento per i comportamenti e le decisioni del soggetto. Da una parte è attraverso l’interazione sociale che arriviamo a condividere una cultura un linguaggio e un modo di esprimerci, dall’altra è sempre attraverso l’interazione sociale che arriviamo a capire chi vogliamo essere. L’esperienza sociale può esser definita da queste due dimensioni: 1) L’identità socialele caratteristiche della propria “posizione” all’interno dei gruppi sociali di riferimento di cui il soggetto fa parte. Il risultato è una gerarchia di numerose appartenenze (posizioni) la cui identificazione cambia secondo la situazione in cui ci troviamo. Ogni posizione si caratterizza per due dimensioni: a) La dimensione semantica che consente di riconoscere in se stessi le caratteristiche che permettono di considerarsi come membro di una delle diverse categorie. b) La dimensione valoriale, che porta ad un investimento emozionale nei confronti della categoria a cui si appartiene e allo sviluppo di un sistema morale organizzato intorno a tale appartenenza. 2) La rete socialel’insieme delle persone cui sono collegato da una qualsiasi relazione sociale. A caratterizzare una rete sociale non è il tipo di relazione ma la presenza di una relazione. La tipologia della relazione distingue invece tra i gruppi sociali diversi presenti nella rete. Fino all’avvento dei media le caratteristiche dell’identità e della rete sociale erano limitate dai vincoli spaziali e temporali cui ciascuno di noi è soggetto. La nascita e lo sviluppo di internet ha consentito di allargare i confini delle proprie reti sociali, portando alla creazione di un nuovo spazio sociale, il “cyberspazio” che unisce alcune delle caratteristiche delle reti sociali tradizionali (interazione, supporto e controllo sociale) con le caratteristiche del web (multimedialità, creazione e condivisione di contenuti). Grazie al cyberspazio è possibile far entrare nella propria rete sociale anche amici “virtuali”, mai incontrati, allo stesso tempo lo sviluppo di Internet e l’evoluzione della sua interfaccia resa possibile dal Web 2.0 ci hanno permesso di raccontare le nostre esperienze e i nostri sentimenti a tutti i visitatori della rete. Da una parte, grazie al Web 2.0 è possibile avere un ruolo attivo nel definire le caratteristiche della propria posizione all’interno dei gruppi sociale di riferimento; allo stesso tempo le possibilità di ricerca e analisi offerte da internet permettono più facilmente di verificare la posizione degli altri e confrontarla con la propria. Il social networking nasce come punto di incontro tra queste tendenze: l’uso dei nuovi media sia come strumento di supporto alla propria rete sociale (ORGANIZZAZIONE ED ESTENSIONE), sia come strumento di espressione della propria identità sociale (DESCRIZIONE E DEFINIZIONE), sia come strumento di analisi dell’identità sociale degli altri membri della rete (ESPLORAZIONE E CONFRONTO) 2. Che cos’è un social network Una piattaforma basata sui nuovi media che consenta all’utente di gestire sia la propria rete sociale (ORGANIZZAZIONE, ESETENSIONE ESPLORAZIONE E CONFRONTO), sia la propria identità sociale (ESPLORAZIONE E CONFRONTO). Caratteristiche di un SN: 1) Presenza di uno spazio virtuale (forum) in cui l’utente può costruire ed esibire un proprio profilo accessibile, almeno in forma parziale, a tutti gli utenti dello spazio. 2) Possibilità di creare una lista di altri utenti (rete) con cui poter entrare in contatto 3) Possibilità di analizzare le caratteristiche della propria rete, in particolare le connessioni degli altri Ciò che differenzia i SN dai nuovi media disponibili in precedenza è la capacità di rendere visibili e utilizzabili le proprie reti sociali (diventa possibile identificare opportunità personali, relazionali e professionali), e non la possibilità di entrare in comunicazione con sconosciuti. Le relazioni possibili in un SN sono due: 1) Bidirezionali: o amicizia permette ad entrambi gli utenti di accedere in maniera completa al profilo del nuovo amico e di contattarlo direttamente mediante mail. Il contatto può essere diretto, come la mail, o indiretto come citazioni o richieste di pareri su una nota. Questo meccanismo permette di creare una rete sociale chiusa (nessun totale sconosciuto, amici di amici). 2) A stella: distingue esplicitamente tra emittente e ricevente. I messaggi dell’emittente possono essere generali, cioè condivisi con tutti i riceventi presenti nella rete, oppure individuali cioè diretti ad uno specifico ricevente. Che può rispondere ai messaggi dell’emittente. Grazie a questo meccanismo un utente può essere sia emittente che ricevente a seconda della rete sociale a cui è connesso. Questa modalità di relazione consente di creare reti aperte in cui la maggior parte degli utenti riceventi non hanno altri contatti con l’emittente a parte quello nella rete sociale. A legare emittenti e riceventi

sono due bisogni opposti ma complementari: gli emittenti cercano visibilità, i riceventi sono curiosi di conoscere la vita o le impressioni degli emittenti scelti. I SN permettono anche di decidere come presentarsi alle persone presenti nella rete (impression managment) tramite due strumenti diversi: 1) Individuali. Come ad esempio il profilo che consente di descriversi in maniera codificata (parametri predefiniti dal sn) e può essere totalmente o parzialmente pubblico oppure accessibile a pagamento; la possibilità di condividere contenuti mediali e il fatto che l’utente possa utilizzare la propria bacheca o quella dell’amico per raccontare quello che sta facendo o pensando (note). 2) Di gruppo. I gruppi : consentono a più persone di aggregarsi secondo un interesse comune e non hanno luogo e scadenza. È possibile sia creare un nuovo gruppo che accedere a uno già esistente secondo la modalità di accesso prevista (libero gruppo pubblico, autorizzazione gruppo privato, invito segreto). - Gli eventi: si caratterizzano per una precisa descrizione spazio temporale e l’autore può deciderne il livello di visibilità e inviare inviti diretti ad alcuni o a tutti i membri della propria rete. - Le applicazioni: consentono di descrivere in ulteriore dettaglio le caratteristiche della propria identità sociale. 3. Le opportunità offerte dai social network Perché dobbiamo usare i social network? I soggetti cambiano solo se costretti o se il cambiamento rappresenta una opportunità significativa (affordance). Secondo il sociologo americano Rogers, ogni innovazione tecnologica richiede un processo lungo e complesso caratterizzato da diverse fasi di adozione. 1) Fase della consapevolezza: gli individui scoprono l’esistenza dell’innovazione tecnologica ma mancano di informazioni complete a riguardo. In questa fase ad adottare la tecnologia sono solo gli “innovatori”, soggetti con elevata capacità di affrontare l’incertezza, competenza tecnica ed economica adeguata. 2) Fase dell’interesse: negli individui nasce un interesse verso l’innovazione che li porta a cercare di saperne di più. “Pionieri”, soggetti integrati nella rete sociale dove svolgono il ruolo di opinion leader, disposti ad accettare l’innovazione se ne vedono un vantaggio. 3) Fase della valutazione: gli individui sono in grado di comprendere i possibili effetti dell’innovazione sulla propria situazione presente e futura. “Maggioranza anticipatrice”, soggetti spesso in posizioni di leadership che adottano una nuova idea solo dopo averne valutato con attenzione svantaggi e vantaggi. 4) Fase della sperimentazione: gli individui iniziano a provare l’innovazione per verificarne direttamente l’utilità. “Maggioranza ritardataria”, soggetti normalmente scettici, tradizionalisti, con uno status economico basso, che si avvicinano all’innovazione per la pressione sociale dei pari. 5) Fase dell’adozione: gli individui decidono di utilizzare pienamente l’innovazione. “Ritardatari”, individui isolati, sospettosi, con relazioni sociali ridotte, lenti nelle decisioni, con risorse limitate. In generale il modello di Rogers sottolinea come il concetto di opportunità (affordance) sia critico per poter valutare il potenziale impatto dei SN. Il concetto di opportunità, è stato inizialmente introdotto dallo psicologo cognitivo Gibson: un’opportunità è una risorsa che l’ambiente offre a un soggetto che è in grado di coglierla. Secondo Gibson ogni oggetto o ambiente è caratterizzato da una serie di proprietà che supportano un particolare tipo di azione e non altre. Quindi può essere considerata come una specie di invito dell’ambiente ad essere utilizzato in un certo modo. Mantovani e Norman ritengono che il legame tra soggetto e opportunità è in realtà anche il risultato di un processo di interpretazione legato al contesto e alla cultura di cui il soggetto è parte. Il livello d’utilità è legato, oltre che al tipo di obiettivo, alla struttura fisica del medium (Affordance diretta), e ai significati e alle pratiche (Affordance mediata) associate al medium e al contesto in cui è collocato. Le opportunità non sono tutte uguali, ma variano di importanza a seconda del bisogno specifico a cui fanno riferimento. Secondo Maslow i bisogni che ciascuno di noi sperimenta non sono isolati e a sé stanti, ma tendono a disporsi in una gerarchia di importanza. 1) Bisogni fisiologici, fondamentali , connessi con la sopravvivenza

-

2) 3) 4) 5)

Bisogni di sicurezza, protezione e tranquillità Bisogni associativi, necessità di sentirsi parte di un gruppo, di essere amato e amare Bisogni di autostima, rispetto e apprezzamento Bisogni di autorealizzazione, realizzare la propria identità, soddisfare aspettative e posizione di rilievo nel gruppo

Per avere il desiderio di soddisfare i bisogni presenti ai livelli più elevati della scala, il soggetto deve prima soddisfare quelli collocati nei livelli più bassi. Il livello di opportunità è strettamente legato alle caratteristiche del soggetto e in particolare al bisogno che lo spinge all’azione. I SN possono aiutare i propri utenti a soddisfare le seguenti categorie di bisogni: - Bisogni di sicurezza: comunico solo con “amici” e non estranei. Posso scegliere chi è un amico, controllare cosa racconta di sé e commentarlo; - Bisogni associativi: con questi amici posso comunicare e scambiare opinioni, risorse; - Bisogni di autostima: se tanti mi hanno scelto come amico, allora valgo;

- Bisogni di autorealizzazione: posso raccontare me stesso come voglio Da una parte gli utenti utilizzano i sn come strumento espressivo (condividere con gli amici momenti salienti), dall’altra come strumento professionale a scopo promozionale e persuasivo. Nel centro ci sono gli utenti che usano i sn per organizzare la propria vita relazionale. I sn sono in grado di rispondere a bisogni di utenti molto diversi; ( maschi:bisogni di autostima e autorealizzazione, femmine:associativi) e questa è una delle spiegazioni del successo dei sn. Attraverso di essi gli utenti possono sviluppare la propria identità, sia comprendere quella di un altro. Allo stesso tempo può cercare supporto ma anche offrirlo. I sn sono in grado di accompagnare l’utente nel proprio sviluppo personale. Le caratteristiche di personalità dell’utente sono scarsamente correlate alla frequenza d’uso dei social network. Ciò conferma che i principali motivi che spingono gli utenti all’utilizzo dei sn siano da una parte le possibilità di ritrovare in essi delle opportunità rilevanti, dall’altra la possibilità di sperimentare attraverso di essi delle esperienze ottimali, definite “di flusso”, in grado di fornire una ricompensa intrinseca. In questo senso è possibile considerare i social network come uno spazio sociale ibrido (interrealtà) che permette di far entrare i virtuale nel nostro mondo reale e viceversa, offrendo a tutti uno strumento potentissimo per creare e /o modificare la nostra esperienza sociale. È proprio grazie all’interrealtà che possiamo usare i sn sia come strumento di supporto alla nostra rete sociale sia come strumento di espressione della nostra identità sociale sia come strumento di analisi della identità sociale degli altri. 4. I social network come strumenti di mediazione culturale 1.1. I social network come medium Medium = ogni strumento in grado di permettere ai soggetti di superare i vincoli spaziali/temporali della comunicazione faccia a faccia, la situazione interattiva più naturale. In quest’ottica è possibile definire i media come dispositivi di mediazione; da una parte facilitano il processo di comunicazione; dall’altra, ponendosi in mezzo tra i soggetti interagenti, sostituiscono l’esperienza diretta dell’altro con una percezione indiretta (mediata). Non sono oggetti neutri, cioè semplici canali che trasmettono l’informazione in maniera neutrale. Infatti ciascun medium influenza l’attività comunicativa dei soggetti interagenti a tre livelli: 1) Fisico, attraverso l’insieme delle caratteristiche naturali del medium

2) Simbolico, attraverso l’insieme dei significati richiesti per poter usare il medium ed espressi attraverso di esso.

3) Pragmatico, attraverso l’insieme dei comportamenti con cui i soggetti utilizzano il social network. Questi comportamenti sono legati ai vincoli e alle opportunità offerti dal medium utilizzato, da una parte, e dal contesto in cui ci si trova, dall’altra. Queste dimensioni stanno fra loro in rapporto dialettico: il cambiamento di un elemento provoca il cambiamento anche negli altri. In generale è l’interazione progressiva con il medium a creare nuovi processi, significati e opportunità, oltre a modificare quelli esistenti. Per questo motivo l’introduzione dei sn non implica una semplice rivoluzione tecnologica, ma anche una riconfigurazione delle opportunità di mediazione culturale a disposizione dei loro utenti. La riconfigurazione delle opportunità di mediazione: 1) Modifica le pratiche dell’interazione sociale e obbliga i soggetti ad adattarsi alla nuova situazione; il sn richiede ai soggetti interagenti di adattare la comunicazione alle caratteristiche del medium stesso. Man mano che i soggetti si adattano alle caratteristiche dei sn, inventano nuovi strumenti per superarne le limitazioni. Senza l’acquisizione delle nuove convenzioni non è possibile per i nuovi utenti comprendere gli scambi comunicativi tra utenti esperti. Ciò sottolinea che indipendentemente dal livello culturale e dalla possibilità di accesso alle tecnologie, ogni nuovo medium produce uno squilibrio, una divisione tra utenti esperti e non, normalmente definita digital divide (divario, divisione digitale). 2) Rimuove dall’interazione il corpo e i significati che esso porta con sé, rendendo autonomi i contenuti trasmessi. Nell’interazione faccia a faccia il soggetto è il suo corpo, ogni gesto riflette il soggetto e lo

rende “visibile” all’altro intuitivamente. Ciò viene spiegato nell’ambito delle scienze cognitive in seguito alla scoperta dei neuroni specchio: suggeriscono l’esistenza di un sistema simulativo basato sulle informazioni ricavate dagli atti motori che mi consente di trasformare le informazioni visive in atti motori potenziali. Tali processi simulativi, totalmente automatici e inconsapevoli al soggetto, sono la base del processo di riconoscimento ed espressione emotiva (alfabetizzazione emotiva). Con l’introduzione di un medium il soggetto diventa “disincarnato” per il suo interlocutore: la fisicità e l’immediatezza del corpo viene sostituita da quella del medium, più precisamente da un corpo virtuale, composto da una pluralità di immagini parziali e contestualizzate. Le conseguenze di questo cambiamento sono tre: - Il soggetto non può più usare il corpo dell’altro per comprendere le emozioni, favorendo “l’analfabetismo emotivo”; - Il soggetto diventa, per i propri interlocutori, quello che comunica (il messaggio è il soggetto): i riceventi possono costruire l’identità dell’altro solo in maniera indiretta, interpretando i msg e le immagini condivisel’errore più comune è quello della pars pro toto, cioè identificare il soggetto nel suo complesso con singoli aspetti della sua presentazione, tuttavia questo limite può essere un’opportunità in quanto il soggetto può organizzare la propria presentazione in modo “strategico”. - Il messaggio comunicativo si separa dal soggetto e acquisisce una propria autonomia e stabilità : nel faccia a faccia è evanescente ed è legato alla presenza dei soggetti interagenti, appena prodotto, tende a scomparire e non può essere modificato. Al contrario nei sn tende a stabilizzarsi e ad avere una vita propria. 1.2. I social network come nuovi media I social network non sono media normali, sono nuovi media. In generale possiamo definire nuovi media l’insieme dei mezzi di comunicazione che utilizzano il linguaggio digitale nella codifica delle informazioni. Vantaggi che la digitalizzazione ha offerto ai social network: 1) MODULARITA’: La pagina di un sn include una serie di elementi discreti (moduli): tasti, bottoni, immagini. Questi, mantengono sempre una propria identità separata da quella dell’oggetto di cui fanno parte. La modularità consente anche di riutilizzare più volte lo stesso contenuto senza problemi, ma d’altra parte mette in serie difficoltà le normative sui diritti d’autore. L’autore infatti perde una parte significativa della propria possibilità di controllo sull’opera da lui creata: il contenuto si dematerializza facendo perdere importanza al supporto. Davanti ad un contenuto immateriale, l’utente è meno disposto a pagare. Il riconoscimento del diritto d’autore non sembra preoccupare più la maggior parte degli utenti dei sn, da qui l’introduzione del Drm, una serie di regole che definiscono i diritti di utilizzo dei contenuti digitali. 2) INTERATTIVITA’: rigidità della modalità di fruizione nei media tradizionali organizzazione dei contenuti basata sul concetto di narrazione lineare, non consente interazione. Nei sn questo vincolo scompare; attraverso l’interazione l’utente è in parte o completamente libero di scegliere la modalità di fruizione dei contenuti. L’introduzione dell’ipermedialità porta i nuovi media a sostituire la struttura narrativa tipica della tv con quella del database. Il database destruttura almeno parzialmente il contenuto, lasciando all’utente la possibilità di definire un ordine. Conseguenze di questo cambiamento: - Cambia radicalmente il ruolo dell’utente, che da spettatore diventa almeno in parte attore.

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Diventa possibile strutturare le diverse esperienze per aumentare la capacità persuasiva del messaggio. Questa nuova area di ricerca definita “Captologia”, studia come utilizzare interfacce e tecnologie interattive per persuadere e modificare atteggiamenti e comportamenti degli utenti. Come una comunicazione all’interno di un social network può essere persuasiva? Tramite sette tecniche: 1) La semplificazione – semplificare comportamenti complessi aumentando la percezione di autoefficacia dell’utilizzatore; 2) L’indirizzamento – il sn normalmente struttura le diverse attività, attraverso una sequenza predefinita di operazioni in cui è possibile inserire operazioni non direttamente correlate al compito, sfruttando il coinvolgimento dell’utente. 3) La personalizzazione – è possibile aumentare l’efficacia di un messaggio o di un profilo presente nel sn personalizzando il più possibile il contenuto in base alle caratteristiche dei possibili visitatori. 4) Il suggerimento – consiste nel fornire all’utente un suggerimento o un’informazione al momento giusto (fattori critici: contesto adeguato e interesse), in modo che possa attivare un determinato comportamento.

5) L’automonitoraggio – il sn può controllare e analizzare una determinata caratteristica dell’utente e trasmettere una serie di informazioni correlate in grado di attivare un comportamento. 6) Il controllo – si basa sull’uso di tecniche di monitoraggio del comportamento per indurre cambiamenti nelle persone osservate. Quando una persona si sente osservata tende ad osservare di più le norme sociali e comportamentali. 7) Il condizionamento – il medium utilizza i principi del condizionamento operante (rinforzo positivo quando il soggetto segue spontaneamente un dato comportamento) per modificare il...


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