Analisi i fiumi di GIuseppe Ungaretti PDF

Title Analisi i fiumi di GIuseppe Ungaretti
Author Nikla Rosati
Course Italiano anno 5
Institution Liceo (Italia)
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Summary

Analisi poesia ''I fiumi'' Ungaretti....


Description

ANALISI “I FIUMI” DI GIUSEPPE UNGARETTI “I fiumi” di Giuseppe Ungaretti è un componimento che fa parte della raccolta L’Allegria, come tutte le poesie che fanno parte di questa raccolta in essa è presente l’indicazione spaziale dove l’autore l’ha concepita. In questa poesia Ungaretti rievoca i propri ricordi personali, i fiumi che hanno fatto parte della sua vita e che l’hanno attraversata: l’Isonzo, il Serchio, il Nilo e la Senna rappresentano quelle che sono le più importanti tappe del poeta. Utilizza proprio l’immagine del fiume perché esso non è un segmento chiuso, in quanto presuppone il ciclo dell’acqua, ma nel fiume è presente una foce che rigenera di continuo la sorgente. Proprio come la vita umana che non è tagliata ai due estremi della nascita e della morte ma è un cerchio che ritorna sempre laddove si è originata, cioè in un assoluto. Il primo fiume che viene citato è L’Isonzo che è l’ultimo che fa parte della vita del poeta, il quale è associato alla guerra. La poesia ha una struttura circolare in quanto si apre con la luna, al verso 8, e si chiude con la notte al verso 66. La poesia si può suddividere in quattro parti. La prima parte nella quale vi è un tempo presente che indica la sera, momento in cui il poeta riflette sulla propria vita e scrive il componimento. Nella seconda parte della poesia Ungaretti si sente come solo e unico superstite, come fosse una reliquia. C’è qui una rievocazione al momento del battesimo invocato come una sorta di rinascita. Alzatosi dalla trincea cammina proprio come farebbe un acrobata, in bilico, rappresentando il suo essere fragile. Al verso 10 è presente il termine “urna” che ha un significato ambiguo in quanto può simboleggiare sia la vita che la morte. L’autore la mattina si fa così il bagno nell’Isonzo, ed è passivo come se fosse un oggetto della natura, si paragona infatti ad un sasso. Di tutti i fiumi è proprio l’Isonzo quello in cui il poeta si riconosce fino in fondo e quello che gli fa capire come sia una piccola parte dell’immenso universo. Successivamente si paragona ad un acrobata sull’acqua, così facendo si evidenza il dinamismo della vita. Il poeta accetta il presente con umiltà come dice al venticinquesimo verso. Nella terza parte della poesia Ungaretti ripercorre le fasi del suo passato prima della guerra utilizzando quei fiumi che le rappresentano così come l’Isonzo rappresenta la sua vita in guerra. Ricorda tutta la sua vita attraverso l’utilizzo di aggettivi e pronomi personali di prima persona. L’Isonzo rappresenta il fiume in cui lui ha capito che fa parte della realtà, e di come sia dipendente da essa come scrive al v.30. Da qui percepiamo la condizione di spersonalizzazione del soldato “buttato nella guerra” che è la stessa della poesia “Veglia”, in cui il soldato è costretto a vegliare un compagno massacrato. In questa poesia Ungaretti recupera la coscienza di sé. Così il Serchio rappresenta le sue origini, i posti dove i genitori abitavano prima di andare via per lavorar al canale di Suez così come fecero molti altri italiani all’epoca; il Nilo, invece, parla dell’infanzia e della prima giovinezza

dell’autore, di quell’età in cui aveva molti sogni ma un futuro non ancora delineato. La Senna rappresenta Parigi, la città dove Ungaretti ha studiato, ha conosciuto le Avanguardie e il Futurismo all’epoca sviluppato. L’Isonzo, in fine, che riporta al presente e all’autore che, pur se in guerra, riesce immergendosi a vivere un attimo di felicità. Nell’ultima parte Ungaretti torna al presente pieno di nostalgia e tristezza, paragona la sua vita a un fiore che simboleggia la bellezza e la fragilità umana. Qui si conclude la struttura circolare della poesia con l’immagine della notte, del mistero nel quale è immerso il fiore....


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