Riassunto del libro \'\'Istituzioni e mercati finanziari\'\' di F. S. Mishkin, S. G. Eakins e G. Forestieri - Sistema Finanziario / Financial Markets And Institutions a.a. 2014/2015 PDF

Title Riassunto del libro \'\'Istituzioni e mercati finanziari\'\' di F. S. Mishkin, S. G. Eakins e G. Forestieri - Sistema Finanziario / Financial Markets And Institutions a.a. 2014/2015
Course Sistema Finanziario / Financial Markets And Institutions
Institution Università Commerciale Luigi Bocconi
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Capitolo 1 Perché studiare i mercati e le istituzioni finanziarie? 1.1 Perché studiare i mercati finanziari? I mercati finanziari sono i mercati dove hanno luogo i trasferimenti di fondi da chi ha disponibilità finanziarie in eccesso (che chiameremo operatori in surplus) a chi ha bisogno di fondi (i cosiddetti operatori in deficit). I mercati finanziari sono importanti perché convogliano i fondi da chi non ne fa un utilizzo produttivo a chi, invece, è in grado di servirsene con profitto. Un funzionamento efficace di questi mercati è un elemento chiave per una crescita economica elevata, mentre un funzionamento inadeguato è una delle ragioni che impediscono a molti paesi di uscire dalla povertà. Ciò che avviene sui mercati finanziari ha un effetto diretto anche sul benessere personale, sul comportamento delle imprese e dei consumatori, sugli andamenti ciclici dell’economia. 1.1.1 MERCATI DEL DEBITO E TASSI DI INTERESSE Un titolo (o strumento finanziario) rappresenta un diritto sui redditi futuri dell’emittente o sulle sue attività (vale a dire qualsiasi diritto finanziario o porzione di proprietà suscettibili di essere posseduti). Una obbligazione è un titolo di debito che contiene la promessa di pagamenti periodici per un determinato lasso di tempo. I mercati del debito, chiamati anche mercati obbligazionari consentono alle società e ai governi di finanziare mediante prestiti la loro attività e perché sul mercato obbligazionario si determinano i tassi di interesse. Il tasso di interesse rappresenta il costo del credito o la remunerazione corrisposta a fronte del prestito di fondi; viene normalmente espresso in percentuale, ipotizzando un “prestito” di 100. I tassi di interesse sono importanti per numerose ragioni. A livello di finanza di una famiglia, tassi elevati possono costituire un deterrente all’acquisto di una casa o di un’automobile, perché il costo del finanziamento viene reputato eccessivo. Di contro, possono rappresentare uno stimolo al risparmio, dal momento che l’investimento di una parte dei propri redditi sotto forma di risparmio frutterà interessi elevati. Ma anche sulle decisioni di investimento aziendali: tassi di interesse elevati potrebbero costringere una società a posporre la costruzione di un nuovo impianto che garantirebbe nuovi posti di lavoro. Dal momento che i diversi tassi di interesse hanno una tendenza a muoversi in modo univoco, spesso gli economisti considerano i tassi nel loro insieme e fanno riferimento a un tasso generico, chiamandolo “il” tasso di interesse. Tuttavia, i tassi di interesse su differenti tipi di obbligazioni possono avere andamenti sostanzialmente diversi. 1.1.2 Mercato azionario Un’azione ordinaria, di norma chiamata semplicemente azione, è uno strumento finanziario che rappresenta una quota di proprietà in una società: un diritto sui suoi redditi e sul suo patrimonio. L’emissione di azioni e il loro collocamento preso il pubblico è una delle tecniche con cui le aziende raccolgono fondi per finanziare le loro attività. Il mercato azionario, sul quale vengono scambiati i diritti sui redditi delle società (quote azionarie), è il mercato finanziario cui generalmente si fa riferimento.

Il mercato azionario gioca un ruolo importante anche nel processo decisionale degli investimenti aziendali, perché il prezzo delle azioni incide sulla quantità di fondi che può essere raccolta collocando titoli di nuova emissione presso gli investitori. Un prezzo più elevato per un’azione significa che l’impresa potrà beneficiare di una quantità di denaro superiore, e questi maggiori fondi potranno essere impiegati per l’acquisto di attrezzature e di nuovi impianti produttivi. 1.1.3 Mercato valutario I fondi da trasferire da una nazione all’altra devono essere convertiti dalla valuta del paese d’origine a quella del paese di destinazione. Questa conversione avviene sul mercato valutario, che non è fondamentale soltanto ai fini del trasferimento di valuta fra Stati, ma anche in quanto determina il tasso di cambio, vale a dire il prezzo di una valuta nazionale espresso in quella di un altro paese. Una variazione nel tasso di cambio ha un effetto diretto sui consumatori perché influisce sul costo delle merci importate. Facciamo due esempi, uno dal lato del consumatore statunitense e uno da quello del consumatore europeo. Nel 2001, quando il valore dell’euro era attorno a 0,85 dollari (cioè con 1 euro si potevano acquistare 0,85 dollari), 100 euro di prodotti europei, per esempio di vini francesi, costavano 85 dollari. In seguito, quando il dollaro si è indebolito fino a portare il valore di 2 euro a oltre 1,55, gli stessi 100 euro di vino costavano al consumatore statunitense 155 dollari. Pertanto, un dollaro più debole implica merci straniere più care e vacanze all’estero più costose. Al contrario, un dollaro forte significa che i prodotti statunitensi esportati costeranno di più all’estero, e che pertanto gli stranieri ne acquisteranno di meno. Per il consumatore dell’area euro: un euro forte permette di acquistare merci prodotte all’estero a prezzi più conveniente. L’apprezzamento del valore dell’euro, tuttavia, può avere un effetto negativo sui conti delle imprese europee che esportano all’estero la propria produzione e costringerle a ridurre la forza lavoro. Quando il valore dell’euro scende nei confronti di altre valute, gli europei riducono i loro acquisti di merci estere e aumentano il consumo di beni domestici, viaggiano in Europa e non all’estero e acquistano i maglioni prodotti nell’area euro.

1.2 Perché studiare le istituzioni finanziarie? Le istituzioni finanziarie sono quelle istituzioni che producono e offrono servizi finanziari e garantiscono il funzionamento dei mercati finanziari. Senza di esse, nei mercati non sarebbe possibile trasferire fondi dai risparmiatori a chi ha opportunità produttive di investimento. 1.2.1 STRUTTURA DEL SISTEMA FINANZIARIO Il sistema finanziario è complesso e comprende molti tipi di istituzioni di natura privata, tra cui banche, assicurazioni, fondi di investimento, società finanziarie e banche di investimento, che devono sottostare a una regolamentazione pubblica. Se voleste offrire un prestito a una grossa impresa dovreste farlo in modo indiretto, tramite intermediari finanziari che prendono a prestito i fondi dai risparmiatori e li concedono ad altri.

1.2.2 CRISI FINANZIARIE A volte il sistema finanziario “si inceppa” e genera delle crisi finanziarie, ovvero gravi sconvolgimenti nei mercati finanziari caratterizzati da brusche flessioni dei prezzi delle attività e fallimenti di molte imprese finanziarie e non. Le crisi finanziarie hanno costituito un tratto caratteristico delle economie capitalistiche per centinaia di anni e sono tipicamente seguite da cicli economici recessivi. 1.2.3 BANCHE CENTRALI E POLITICHE MONETARIE L’istituzione più importante di ogni sistema finanziario è la banca centrale, l’organismo di natura pubblica responsabile delle decisioni e dell’implementazione della politica monetaria. In Europa tale ruolo è svolto dalla Banca Centrale Europea, mentre l’organismo corrispondente, negli Stati Uniti, è il Federal Reserve System. La politica monetaria riguarda la gestione dei tassi di interesse e della moneta, cui spesso ci si riferisce con l’espressione offerta di moneta. L’offerta di moneta è definita come tutto ciò che viene generalmente accettato come pagamento di beni e servizi o come rimborso di prestiti. La politica monetaria influisce sui tassi di interesse, sull’inflazione e sui cicli economici, tre elementi che hanno un impatto decisivo sui mercati e sulle istituzioni finanziarie. 1.2.4 SISTEMA FINANZIARIO INTERNAZIONALE L’enorme incremento dei flussi di capitale tra paesi provoca un impatto crescente del sistema finanziario internazionale sulle economie domestiche. Il fatto che un paese fissi il proprio tasso di cambio a quello di un altro paese rappresenta un’importante determinante del modo in cui viene condotta la politica monetaria. Analogamente, il fatto che esistano controlli che limitano la mobilità dei capitali lungo i confini nazionali produce un notevole effetto sui sistemi finanziari domestici e sulla performance dell’economia. 1.2.5 BANCHE E ALTRE ISTITIZUONI FINANZIARIE Le banche sono imprese autorizzate all’esercizio dell’attività bancaria, che consiste, in base alla legge italiana, nella raccolta del risparmio e nell’esercizio del credito. Il termine banca raggruppa soggetti quali banche, casse di risparmio e cooperative di credito. Le banche sono i principali intermediari finanziari nell’economica europea, quelli con cui l’utente medio interagisce con maggiore frequenza. Quasi tutti i cittadini europei e non depositano una parte significativa delle loro risorse finanziarie presso le banche, sotto forma di conti correnti, depositi a risparmio e altri tipi di depositi. 1.2.6 INNOVAZIONE FINANZIARIA Fino a qualche anno fa, quando volevate prelevare in banca o controllare il saldo del vostro conto, vi recavate direttamente allo sportello. Oggi è più probabile che interagiate con uno sportello automatico per prelevare denaro contante e che controlliate il saldo dal computer di casa vostra. Lo sviluppo delle innovazioni finanziarie, con un’attenzione particolare agli importanti sviluppi della tecnologia informatica che hanno portato a nuovi modi per fornire elettronicamente i servizi fa parte di un fenomeno ormai noto come finanza elettronica (e-finance).

1.2.7 GESTIONE DEI RISCHI NELLE ISTITUZIONI FINANZIARIE Per evitare che in un simile ambiente possano verificarsi forti oscillazioni nella redditività (e persino fallimenti), le istituzioni finanziarie devono saper gestire i maggiori rischi.

1.3 Un’ottima manageriale applicata Un altro motivo per studiare le istituzioni finanziarie è che sono tra i principali datori di lavoro di un paese e in alcuni casi corrispondono stipendi molto elevati ai loro dirigenti. E benché i vostri interessi possano essere diversi, dovreste in ogni caso preoccupavi di come vengono gestite le istituzioni finanziarie, perché spesso le ritroverete in veste di interlocutori, come privati, dipendenti o proprietari d’azienda: sapere come funzionano vi sarà d’aiuto quando dovrete chiedere un prestito o decidere se depositare fondi.

Capitolo 2 Sistema finanziario: uno sguardo d’insieme 2.1 Funzione dei mercati finanziari I mercati finanziari svolgono la funzione economica essenziale di trasferire le risorse finanziarie dalle famiglie, dalle aziende e dai governi che hanno un’eccedenza (o surplus) di fondi verso quelli che ne presentano una carenza (o deficit). Coloro che hanno risparmiato e danno a prestito fondi vengono chiamati datori di fondi, unità in surplus o creditori mentre quelli che devono prenderne a prestito per finanziarie la loro spesa sono detti prenditori di fondi, unità in deficit o debitori. I principali datori di fondi sono le famiglie, ma talvolta anche le imprese e certe amministrazioni pubbliche, nonché gli stranieri e i loro governi. I prenditori di fondi più importanti sono le imprese e la pubblica amministrazione, ma spesso anche le famiglie e i soggetti non residenti prendono a prestito. Nel circuito diretto le unità in deficit prendono a prestito i fondi direttamente dai risparmiatori nei mercati finanziari mediante l’emissione di titoli (detti anche strumenti finanziari), che non sono altro che “diritti” sul reddito futuro o sulle attività del prenditore. I titoli sono attività per chi li sottoscrive (o acquista) ma passività (o debiti) per il soggetto o l’impresa che li emette. Perché questa canalizzazione delle risorse finanziarie dai datori ai prenditori di fondi è così importante per l’economia? La risposta è che spesso le persone che risparmiano non sono le stesse che hanno a disposizione opportunità di investimento vantaggiose. In assenza di mercati finanziari sarebbe difficile trasferire le risorse finanziarie da un soggetto che non ha alcuna opportunità di investimento a uno che invece ne ha. I mercati finanziari sono quindi essenziali per promuovere l’efficienza economica. L’esistenza dei mercati finanziari rappresenta un vantaggio anche per chi prende a prestito con scopi diversi dall’aumento della produzione della propria impresa. I mercati finanziari sono dunque fondamentali per realizzare un’efficiente allocazione del capitale (ricchezza finanziaria o fisica, impiegata per produrre nuova ricchezza), che contribuisce ad accrescere la produzione e l’efficienza nell’intera economia. I mercati finanziari che funzionano bene, inoltre, accrescono direttamente i benessere dei consumatori, consentendo loro di programmare meglio gli acquisti. Offrono ai giovani di fondi per

acquistare ciò di cui hanno bisogno, senza dover attendere di avere risparmiato una somma pari all’intero costo d’acquisto. In questo senso, i mercati finanziari migliorano il benessere economico di tutta la società.

2.2 Struttura dei mercati finanziari 2.2.1 MERCATO DEI TITOLI DI DEBITO E MERCATO DEI TITOLI AZIONARI Un’azienda può raccogliere fondi sul mercato finanziario in due modi:  La maniera più comune è l’emissione di uno strumento di debito, per esempio un’obbligazione o un prestito ipotecario; questo strumento prevede un accordo contrattuale in forza del quale il prenditore di fondi s’impegna a corrispondere al detentore dello strumento stesso importi fissi a intervalli regolari, fino a una data specificata (data di scadenza) in cui verrà effettuato un ultimo pagamento. La scadenza di uno strumento di debito è il numero di anni (termine) che mancano alla sua estinzione. Uno strumento di debito è detto a breve termine se la sua scadenza è inferiore a un anno, a medio termine se è compresa tra 1 e 10, a lungo termine se è di oltre 10 anni.  La seconda modalità di raccolta di fondi consiste nell’emissione di azioni (per esempio azioni ordinarie), che sono diritti su una quota dell’utile netto e su una quota delle attività di un’impresa. Spesso le azioni ordinarie corrispondo pagamenti periodici (dividendi) ai loro titolari, e sono considerate titoli a lungo termine perché non hanno scadenza. Detenendo azioni, inoltre, siete proprietari di una parte della società e di conseguenza avete il diritto di voto su decisioni importanti e, in particolare, sulla scelta dei suoi amministratori. Il principale inconveniente legato al possesso di azioni ordinarie di una società è che gli azionisti sono residual claimant, ossia sono titolari di un reddito residuale, in quanto la società emittente è legalmente tenuta a rimborsare tutti i suoi creditori prima di rimborsare i suoi azionisti. Di contro, il vantaggio derivante dal possesso di azioni è che i loro titolari beneficiano direttamente degli incrementi di redditività della società o del valore delle sue attività, dal momento che le azioni ordinarie conferiscono ai loro possessori un diritto di proprietà. Ai detentori di titoli di debito non spetta questo beneficio, perché a essi competono pagamenti prefissati. 2.2.2 MERCATI CREDITIZI E MERCATI MOBILIARI Gli strumenti negoziati nel mercato dei titoli di debito possono essere di due specie, a seconda che siano o meno trasferibili. Per esempio, un obbligazione è un titolo trasferibile, ossia un titolo che può facilmente circolare successivamente alla sua emissione. Al contrario, il mutuo e il deposito bancario sono esempi di titoli di debito non trasferibili, mentre le azioni sono titoli tipicamente trasferibili. Generalmente gli strumenti non trasferibili sono contraddistinti da un notevole grado di personalizzazione: per esempio le condizioni contrattuali di un mutuo sono in qualche misura concordate dalla banca e dal debitore. Tanto maggiore è il grado di personalizzazione, tanto più difficile è il trasferimento. Le obbligazioni e le azioni hanno invece caratteristiche standardizzate che ne agevolano il trasferimento e la negoziazione dopo la loro emissione. I mercati finanziari in

cui si negoziano strumenti non trasferibili sono detti mercati creditizi, mentre quelli in cui si negoziano strumenti trasferibili sono chiamati mercati mobiliari. 2.2.3 MERCATI PRIMARI E SECONDARI Un mercato primario è un mercato finanziario in cui l’impresa o amministrazione pubblica che prende a prestito le risorse finanziarie emette nuovi titoli, obbligazioni o azioni, che sono venduti, o meglio collocati, presso gli investitori iniziali. Un mercato secondario è un mercato finanziario in cui possono essere rivenduti o acquistati titoli già in circolazione. I mercati primari dei titoli non sono molto conosciuti, perché la vendita dei titoli agli investitori iniziali avviene spesso a porte chiuse. Un’istituzione finanziaria importante che contribuisce al collocamento iniziale dei titoli sul mercato primario è la banca di investimento, che si impegna al loro underwriting (sottoscrizione): di fatto, garantisce che i titoli emessi dalla società non rimangano invenduti e poi si preoccupa di ricollocarli al pubblico. La borsa valori, ossia il mercato in cui sono scambiate azioni in circolazione, è l’esempio più noto di mercato secondario. Altri esempi di mercati secondari sono quelli dei cambi, quelli dei future e quelli delle opzioni. Ai fini del buon funzionamento di un mercato secondario è essenziale la presenza di intermediari quali i dealer e i broker. Gli intermediari finanziari operano come agenti degli investitori e hanno l’obiettivo di agevolare l’incrocio fra compratori e venditori di titoli; i dealer facilitano l’incontro fra venditori e compratori acquistando i titoli dai primi e vendendoli ai secondi. I broker non effettuano alcuna operazione di compravendita, ma mettono in contatto potenziali acquirenti e venditori di titoli. Quando si acquistano titoli sul mercato secondario, chi li vende riceve in cambio denaro, ma la società che li ha emessi non ottiene nuove risorse finanziarie. Un’impresa ricava nuovi fondi soltanto quanto i suoi titoli vengono collocati la prima volta nel mercato primario. Ciononostante, i mercati secondari svolgono due importanti funzioni anche per emittenti:  Rendono più agevole la vendita degli strumenti finanziari, ossia rendono questi ultimi più liquidi, cosa che li fa diventare più “appetibili” e pertanto più facili da vendere nel mercato primario da parte dell’impresa emittente.  Definiscono il prezzo a cui la società emittente può collocare i titoli sul mercato primario. Gli investitori che acquistano titoli sul mercato primario pagheranno agli emittenti un importo non superiore al prezzo al quale ritengono di potere poi acquistare tali titoli sul mercato secondario. 2.2.4 MERCATI REGOLAMENTATI E MERCATI OVER-THE-COUNTER I mercati secondari possono essere organizzati in due modi.  Uno di questi consiste nelle borse valori che sono oggetto di autorizzazione a operare e di regolamentazione in merito ai requisiti minimi della società che li gestisce e alle regole organizzative e di funzionamento. In queste borse valori, acquirenti e venditori di titoli si incontrano in una sede, che può essere fisica o virtuale, per realizzare gli scambi.  L’altra modalità per organizzare il mercato secondario è di predisporre un cosiddetto mercato OTC (Over the Counter), in cui operatori in sedi differenti hanno un “magazzino” di titoli che sono pronti ad acquistare e vendere a chiunque si faccia avanti e sia disposto ad accettare i loro prezzi. Si tratta della soluzione prescelta nel caso in cui debbano essere negoziati strumenti

finanziari con un alto grado di personalizzazione. La specificità dello strumento ne rende difficile l’inserimento in uno schema di mercato regolamentato. Solitamente, nei vari sistemi finanziari, la maggior parte delle azioni delle società più importanti viene scambiata nelle borse valori. Sono invece mercati over-the-counter quelli in cui avvengono gli scambi di certificati di deposito negoziabili, di accettazioni bancarie, di swap e di valute. Il principale mercato finanziario regolamentato italiano è gestito da una società denominata Borsa Italiana SpA. 2.2.5 MERCATO MONETARIO E MERCATO DEI CAPITALI Un altro criterio di classificazione dei mercati finanziari fa riferimento alla scadenza dei titoli scambiati. Nel mercato monetario sono negoziati titoli di debito a breve termine (con scadenza originale inferiore all’anno), mentre nel mercato dei capitali sono scambiati titoli di debito a ...


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