Riassunto e analisi del primo libro de \"L\'amica geniale\" PDF

Title Riassunto e analisi del primo libro de \"L\'amica geniale\"
Course Letteratura italiana c
Institution Università degli Studi di Torino
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Riassunto dettagliato e analisi de "L'amica geniale". Trama, personaggi e analisi del primo libro....


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L’AMICA GENIALE 1. DATI SUL LIBRO: Autore: Elena Ferrante Titolo: L’amica geniale, primo volume della serie letteraria omonima. Casa editrice: Edizioni e/o Data di edizione: la prima edizione è stata pubblicata nel 2011.

2. RIASSUNTO: Prologo, “Cancellare le tracce”: Elena Greco, una donna di circa sessant’anni, nella sua abitazione di Torino riceve una telefonata dal figlio di Raffaella Cerullo, Rino. Egli le esprime la propria preoccupazione per l’assenza prolungata della madre, anche in virtù del peggioramento della sua malattia, la quale risulta ormai scomparsa da due settimane. Su consiglio di Elena, Rino controlla negli armadi della madre e scopre che sono spariti tutti i suoi vestiti. Inoltre, Raffaella ha voluto eliminare ogni sua traccia, facendo sparire il computer e tagliando via la sua immagine da tutte le vecchie foto. Elena lo invita a non cercare Raffaella, come vorrebbe la stessa madre, e a non telefonare più nemmeno a lei. Dopodiché, Elena, innervosita dal fatto che l’amica non l’avesse resa partecipe delle sue intenzioni di sparire, inizia a scrivere tutto ciò che le è rimasto in mente della loro storia.

Infanzia, “Storia di Don Achille”: Le due bambine Raffaella ed Elena, soprannominate Lila e Lenù, si sottoponevano spesso a prove di coraggio. Un giorno, mentre giocavano con le loro bambole, prima Lila successivamente Lenù se le buttarono reciprocamente nello scantinato della casa di Don Achille, uomo temuto da tutto il rione. Raffaella propose di andare a suonare alla sua porta al fine di riprendersi le bambole, nonostante fosse stato loro severamente vietato dai genitori. Una volta trovatesi faccia a faccia con Don Achille, egli si dimostrò una persona comune e non un mostro come si erano immaginate per i racconti degli adulti, tanto che offrì loro del denaro con il quale le ragazze avrebbero poi acquistato il romanzo “Piccole Donne”. Fin dalla prima elementare Lenù, nonostante avesse da subito riconosciuto la malignità di Lila rispetto alle altre bambine, era attratta da lei e non riusciva ad abbandonarla. Erano in continua competizione, in classe e fuori. A scuola, per esempio, Lila si distinse subito per la sua intelligenza sapeva infatti sia leggere sia scrivere-, attirando le attenzioni della maestra Oliviero su di sé e vanificando ogni tentativo di Lenù di essere la prima della classe. Elena soffriva questa competizione con Lila e si sentiva estremamente debole nei confronti della compagna, quasi dipendente da lei. Un giorno Lenù ricevette una dichiarazione d’amore da Nino Sarratore, ma lo rifiutò. Poco dopo la famiglia Sarratore si trasferì. Elena Greco racconta che un giorno le due amiche decisero di andare a vedere il mare, all’insaputa dei loro genitori. A causa della pioggia, decisero di tornare nel rione prima di giungere alla meta. Lenù venne scoperta dalla madre. Il giorno seguente Lila le domandò se i genitori l’avessero punita, impedendole di fare l’esame di ammissione alle scuole medie, a causa di quella sua marachella. Fortunatamente ciò non si verificò, ma, a seguito di quella domanda, in Elena nacque il dubbio che Lila avesse architettato quel piano affinché i genitori non le permettessero di frequentare la scuola media come lei.

Al contrario, nonostante l’opposizione del fratello Rino, i genitori di Lila non le fecero continuare gli studi. Raffaella non si scoraggiò e decise di studiare con i libri dell’amica per provare l’esame di ammissione. Una volta superato l’esame di licenza elementare, durante l’estate Lila non accettava di non poter proseguire gli studi e ebbe numerosi litigi con il padre, tanto che durante uno di questi egli la lanciò dalla finestra. Lila strinse un forte legame di amicizia con Carmela, escludendo Lenù forse per gelosia. Durante l’estate fu assassinato Don Achille e il padre di Carmela, accusato dell’omicidio, venne incarcerato. Adolescenza, “la storia delle scarpe”: Nella notte di Capodanno del 1959, Lila ebbe il primo episodio di “smarginatura”, fenomeno che l’avrebbe poi accompagnata per tutta la vita: la ragazza vedeva dissolversi i margini di persone e oggetti. Quell’anno Lila fu costretta dal padre a frequentare una scuola dove si imparavano le arti domestiche, ma venne bocciata. Quindi cominciò a lavorare presso la calzoleria di famiglia e cercò di creare insieme al fratello un paio di scarpe maschili molto originali, di nascosto dal padre. Elena, invece, diventò la prima della classe e, su consiglio della maestra Oliviero, si iscrisse al liceo classico. Una volta cresciute, Lenù e Lila cominciarono ad esplorare il centro della città ed a cimentarsi nella danza. Le due ragazze furono invitate più volte dai Fratelli Solara, i più ricchi del quartiere, a salire sulla loro automobile, ma rifiutarono sempre. Terminata l’estate, il fratello di Lila si decise a mostrare le scarpe al padre, il quale ebbe una reazione di disapprovazione molto violenta. Di conseguenza, Lila decise di occuparsi soltanto delle faccende domestiche, disinteressandosi della calzoleria. Successivamente, Marcello Solara chiese la mano di Lila, la quale rifiutò. Elena venne premiata per i suoi risultati scolastici dalla maestra Oliviero, che le fece passare le vacanze estive ad Ischia presso una sua amica. Venne presto raggiunta, a sorpresa, dalla famiglia Sarratore. Lenù decise di tornare prima a casa, spinta dal fatto che una sera Donato Sarratore, il padre di Nino, la baciò, provocando in lei un senso di vergogna e di orrore. Intanto Stefano Carracci, figlio di Don Achille, spinto dall’amore che provava per Lila, non solo comprò le scarpe da lei progettate, ma decise di finanziare l’allargamento della piccola fabbrica del padre di Lila affinché venissero realizzate le scarpe da lei disegnate. Lila, anche per sbarazzarsi di Marcello Solara, decise di fidanzarsi con Stefano. I Solara sparsero falsi pettegolezzi su Lila per vendetta. Pochi mesi dopo, Lila comunicò a Lenù che si sarebbe sposata con Stefano. Dopo essere stata espulsa dall’aula dal professore di religione, Elena scrisse un articolo mai pubblicato contro il prete, su consiglio di Nino. Stefano Carracci invitò al matrimonio Stefano Solara perché quest’ultimo avrebbe dato un contributo essenziale per gli affari del negozio di scarpe. Una volta saputolo, Lila dapprima minacciò di annullare il matrimonio, successivamente si calmò a patto, però, che al suo matrimonio non si presentassero i figli di Stefano Solara. Durante il matrimonio, Lenù trascorse molto tempo con Nino, scatenando la gelosia di Antonio, il suo fidanzato segreto. Ad un certo punto, arrivarono i fratelli Solara e Marcello indossava le scarpe da lei create.

3. ANALISI: Personaggi: Elena Greco: è una delle due protagoniste del romanzo. La storia è raccontata da lei, infatti proprio all'inizio Elena, all’età di sessantasei anni, dichiara di voler scrivere ogni ricordo dell'amicizia fra lei e Lila, esponendo i fatti in modo soggettivo.

Soprannominata Lenù, durante il corso del romanzo il suo aspetto fisico subisce un mutamento: “Dalla bambina bionda e sottile delle elementari ero diventata all’età di quattordici anni grassa e foruncolosa.” Fin da bambina si dimostra brava a scuola, tanto che prosegue gli studi, e si convince che lo studio è la sua unica speranza di evadere dal rione, luogo nel quale si sente ormai estranea, e di ottenere un futuro migliore di quello di sua madre. Elena, infatti, non ha un buon rapporto con la madre, una casalinga zoppa e con un occhio storto, e teme di diventare come lei. Invece, è molto legata al padre, un uomo di 35 anni circa che lavora come usciere in comune. Lenù si muove all’ombra della sua amica Lila e soffre continuamente di un senso di inferiorità e di debolezza rispetto a lei, dipendendo completamente dal suo giudizio (“Dovetti ammettere presto che […] solo ciò che Lila sfiorava diventava importante.”). Tuttavia, Elena sembra accettare la superiorità della sua amica: “Sentivo maggiormente il veleno della sconfitta quando a superarmi erano altri miei compagni. Se invece risultavo seconda dopo Lila, facevo un’espressione mite di consenso”. Raffaella Cerullo: è l’altra protagonista del romanzo. Soprannominata Lila, è una bambina “arruffata, sporca, alle ginocchia e ai gomiti aveva sempre croste di ferite che non facevano mai in tempo a risanare”. Fin da subito si dimostra una ragazza molto scaltra, intelligente e creativa. Scrive molto bene ed è la prima della classe. Non ha la possibilità, al contrario di Elena, di proseguire gli studi, ma impara il latino e il greco da autodidatta. E’ coraggiosa e si fa rispettare. (“Ogni suo movimento comunicava che farle del male non serviva perché, comunque si fossero messe le cose, lei avrebbe trovato il modo di fartene di più”). E’ considerata da tutti una ragazza cattiva: “Eravamo tutte un po’ cattive, ma solo quando la maestra Oliviero non poteva vederci. Lei invece era cattiva sempre.”. Raffaella presenta uno spirito creativo incredibile che la porta ad eccellere in ogni disciplina in cui si cimenta: dalla scuola, alla calzoleria, al ballo… (“A Lila era presa una tale smania perfezionistica che l’obbligava di continuo a fare esercizio:”). Nessuno, nemmeno Lenù, riusciva a starle dietro e a capire ciò che le passava nella mente: spesso agiva senza puntare a nulla di preciso, “rompeva gli equilibri solo per vedere in quale altro modo poteva ricomporli.”. Con l’avanzare degli anni, Lila verso la fine del romanzo comincia a esprimere il suo affetto per la sua amica: “Le chiesi: Lei disse: .” Stefano Carracci: figlio di Don Achille, è un ragazzo dai capelli scuri. Alla morte del padre, si occupa della salumeria di famiglia. Diventa un commerciante importante e ricco tanto che finanzia l’apertura del negozio di scarpe della famiglia Cerullo, grazie all’aiuto dei Solara. Sposa Lila. Rino Cerullo: è il fratello maggiore di Lila. I due sono molto legati. All’inizio del romanzo egli sostiene sempre la sorella in ogni circostanza: “Rino era capace di difenderla contro chiunque, qualsiasi cosa le venisse in mente”. Successivamente, spinto dalle fantasticherie di Lila, desidera a tutti i costi diventare ricco come i Solara e diventa a tratti aggressivo soprattutto con Lila. Nino Sarratore: è un ragazzo bello, alto e dai lineamenti delicati. Elena lo ama segretamente e lo trova, per certi aspetti, simile a Lila: “Nino ha qualcosa che lo mangia dentro, come Lila, ed è un dono e una sofferenza, non sono contenti, non si abbandonano, temono ciò che gli succede intorno.”. Nino è estremamente timido e solitario. Studia nella stessa scuola di Lenù e scrive articoli per una rivista di Napoli. Egli disprezza profondamente il padre. Marcello Solara: è figlio di Silvio Solara, padrone della pasticceria. Egli risulta essere violento e prepotente in più occasioni. Si innamora perdutamente di Lila, la quale però lo rifiuta.

Temi:

AMICIZIA: “L’amica geniale” affronta sicuramente il tema dell’amicizia tra due bambine nel corso della loro infanzia e adolescenza. “La volta che Lila e io decidemmo di salire per le scale buie che portavano, gradino dietro gradino, rampa dietro rampa, fino alla porta dell’appartamento di don Achille, cominciò la nostra amicizia”: è iniziato tutto così, si sottoponevano continuamente per sfida a prove di coraggio, senza rivolgersi ancora la parola. Elena fin da subito vede Lila come un modello a cui ispirarsi per non assomigliare in alcun modo alla madre zoppa che detesta. (“Qualcosa mi convinse, allora, che se fossi andata sempre dietro a lei, alla sua andatura, il passo di mia madre, che mi era entrato nel cervello e non se ne usciva più, avrebbe smesso di minacciarmi. Decisi che dovevo regolarmi su quella bambina, non perderla mai di vista, anche se si fosse infastidita e mi avesse scacciata.”) Comincia così un rapporto che piano piano si fortifica sempre di più ed assume un carattere di protezione reciproca che si concretizza con il gesto di stretta di mani tra le due amiche sia mentre salgono le scale per raggiungere Don Achille sia quando escono per la prima volta di nascosto dal rione. (“Lila si fermò ad aspettarmi e quando la raggiunsi mi diede la mano. Questo gesto cambiò tutto tra noi per sempre). Insieme, mano a mano che crescono, esplorano e scoprono il mondo intorno a loro e reinventano tutto ciò che vedono come in un gioco affinché diventi accettabile (“C’era qualcosa di insostenibile nelle cose che solo reinventando tutto come in un gioco diventava accettabile. L’essenziale, però, era saper giocare e io e lei, io e lei soltanto, sapevamo farlo.”). La loro amicizia si basa sulla fiducia e sull’aiuto. Si confidano ogni piccolo segreto e parlano di innamoramenti, dei litigi con i famigliari, della scuola, del matrimonio. Sono sempre pronte ad aiutarsi: Lila aiuta Elena con lo studio e le corregge un articolo per la rivista sulla quale scrive Nino. Lenù la difende dalle dicerie messe in giro dai Solara, la aiuta ad organizzare il matrimonio. Le due amiche sembrano completarsi a vicenda: (“Il denaro diede ancora più forza all’impressione che ciò che mancava a me lo avesse lei e viceversa, in un gioco continuo di scambi e rovesciamenti che, ora con allegria, ora soffertamente, ci rendevano indispensabili l’una all’altra.”). L’invidia e l’ammirazione sono i sentimenti alla base di questa amicizia: ”Era come se, per una cattiva magia, la gioia e il dolore dell’una, presupponessero il dolore o la gioia dell’altra”. L’ Amica geniale è quindi Lenù per Lila, e Lila per Lenù, ovvero l’una compensa l’altra. La notizia del matrimonio di Lila sconvolge Elena che è consapevole del fatto che le loro vite si separeranno. “La concretezza di quella data rese concreto il bivio che avrebbe allontanato le nostre vite l’una dall’altra. E, quel che è peggio, diedi per certo che la sua sorte sarebbe stata migliore della mia.” Lenù si convince dell’inutilità degli studi (“Sentii più forte che mai l’insignificanza della via degli studi, ebbi chiaro che l’avevo imboccata anni prima soltanto per apparire invidiabile a Lila.”). Tuttavia Lila la sprona a continuare gli studi (“Tu sei la mia amica geniale, devi diventare la più brava di tutti, maschi e femmine”).

RIVALITA’ A volte tra le due amiche vi è anche rivalità, ma si instaura una competizione costruttiva che le sprona a dare il meglio. Sono rivali per il loro aspetto fisico. Alla fine, però, Lenù riconosce sempre la superiorità di Lila: “Ma Lila adesso aveva ripreso il sopravvento, la soddisfazione le aveva moltiplicato la bellezza, mentre io, travolta dalle fatiche della scuola, logorata dalla passione frustrata per Nino, ecco che stavo ridiventando brutta”. Vi è una competizione anche per le dichiarazioni amorose. Quando Lila si fidanza con Stefano, Lenù vuole trovare un ragazzo tanto straordinario quanto il suo, per non essere da meno dell’amica. Infine vi è una grande competizione a scuola. Fin dalle elementari, Lila è la prima della classe e viene elogiata grandemente dalla maestra Oliviero, tanto che Elena accetta di essere “la seconda”. Nonostante Lila smetta il percorso scolastico, impara da autodidatta il greco e il latino meglio di Elena che pure li studiava a scuola (“Mi accorsi che in tutto pareva più avanti di me, come se

andasse a una scuola segreta“). Lenù si accorge che il suo grande impegno scolastico era dato dal fatto che voleva fare bella figura con Lila ancora prima che con i professori. RIONE: Il rione per Lila e Lenù costituisce una sorta di mondo chiuso, dove ci sono le loro case, la scuola, la salumeria,… La descrizione di questo quartiere si intreccia con le vicende che accadono ai suoi abitanti. Il rione si modifica in maniera proporzionale al cambiamento di Elena e Lila. Il centro di Napoli, a cui si arriva grazie ad un tunnel, invece, è un luogo che le bambine desiderano conoscere fin da quando sono piccole.

Contesto:

- La produzione letteraria di Elena Ferrante risponde a determinate strategie di marketing. Dopo

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aver pubblicato “La figlia oscura” nel 2006, Elena Ferrante si cimenta nella produzione di “L’amica geniale”, una raccolta di quattro libri pubblicati al ritmo di un romanzo all’anno tra 2011 e 2014. L’edizione del primo volume nel 2011 è seguita dalla pubblicazione, l’anno seguente, del secondo volume “Storia del nuovo cognome” e delle “Cronache del mal d’amore”, ovvero una trilogia che raccoglie “L’amore molesto” del 1991, “I giorni dell’abbandono” del 2002 e “La figlia oscura” del 2006. L’autrice, pubblicando con continuità e coesione di argomento le sue opere, vuole dare un’identità riconoscibile alla sua produzione. In tutti i suoi romanzi ricorrono gli stessi temi e gli stessi aspetti formali, quali la narrazione soggettiva, la figura femminile come protagonista, il tema della “smarginatura”, … Nonostante una struttura di base coesa, sono presenti degli elementi di novità nella tetralogia, quali la raffigurazione complessa dell’amicizia femminile e la narrazione a due voci, ovvero la parola di Elena che però che ingloba al proprio interno il punto di vista dell’amica. Nel 2011 il panorama letterario spazia in moltissimi generi differenti: oltre al primo volume de “L’amica geniale”, sono stati pubblicati anche “Il linguaggio segreto dei fiori” di Vanessa Diffenbaugh e “Il gioco degli specchi” di Andrea Camilleri. Il romanzo di Elena Ferrante, nonostante racconti l’amicizia che lega due ragazze, interessa anche lettori maschili. La vera novità è costituita dall'adattamento televisivo de L'amica geniale, diretto da Saverio Costanzo, che ha ottenuto un enorme successo. “L’amica geniale” ha ottenuto un enorme successo sia presso il pubblico di lettori sia presso la critica, a livello non solo italiano bensì mondiale. Il romanzo è reso ancora più noto grazie alla sua trasposizione televisiva prodotta da Saverio Costanzo con la collaborazione della Ferrante.

Rielaborazione personale: “Il 31 dicembre del 1958 Lila ebbe il suo primo episodio di smarginatura. [..] Diceva che in quelle occasioni si dissolvevano all’improvviso i margini delle persone e delle cose. […] All’improvviso, malgrado il freddo, aveva cominciato a coprirsi di sudore. Le era sembrato che tutti gridassero troppo e che si muovessero troppo velocemente. Questa sensazione si era accompagnata a una nausea e lei aveva avuto l’impressione che qualcosa di assolutamente materiale, presente intorno a lei e intorno a tutti e a tutto da sempre, ma senza che si riuscisse a percepirlo, stesse spezzando i contorni di persone e cose rivelandosi. Il cuore le si era messo a battere in modo incontrollato. Aveva cominciato a provare orrore per le urla che uscivano dalle gole di tutti quelli che si muovevano per il terrazzo, come se la loro sonorità obbedisse a leggi nuove e sconosciute. […] Un senso di repulsione aveva investito tutti i corpi in movimento, la loro struttura ossea, la frenesia che li scuoteva. Come siamo mal formati, aveva pensato, come siamo insufficienti.”

La notte di Capodanno Lila ha il suo primo episodio di “smarginatura”. Questa sensazione di straniamento dal mondo circostante la accompagnerà per tutta la vita. Lila, ad un certo punto, sembra astrarsi involontariamente dalla realtà e le persone e gli oggetti che la circondano alla sua vista fuoriescono dai margini, diventando estranei ed irriconoscibili. Attraverso questo stato d’animo che s’impossessa di lei, Lila è come se avesse una rivelazione e riuscisse a vedere la vera essenza di tutta la realtà che la circonda, vede oltre la superficie delle cose. La sagoma che le appare più deformata è quella del fratello che effettivamente anche nella realtà sta subendo un profondo cambiamento: la sua ossessione per il denaro e il successo si fa sempre più intensa con il passare del tempo e sembra aver perso i valori importanti della vita. E’ possibile intravedere un’analogia tra l’episodio di smarginatura e il “Velo di Maya”: secondo il filosofo Schopenhauer questo velo impedisce di vedere la realtà delle cose. Durante la notte di Capodanno, nella mente di Lila il velo si squarcia e le permette di conoscere il mondo per quello che è, non per la sua parvenza....


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