Riassunto libro:Q-PAD : questionario per la valutazione della psicopatologia in adolescenza PDF

Title Riassunto libro:Q-PAD : questionario per la valutazione della psicopatologia in adolescenza
Author Noemi Maurizi
Course Psicologia clinica
Institution Università degli Studi di Firenze
Pages 20
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Summary

“Q-PAD” di Claudio SicaCapitolo 1 – L’adolescenza Introduzione Concetto di adolescenza recente; inizialmente nessuna divisione tra periodo giovanile e età adulta. Attorno a 1900 si inizia a parlare di adolescenza come fase vita, periodo di transizione necessario a costruzione di nuova immagine di sé...


Description

“Q-PAD” di Claudio Sica Capitolo 1 – L’adolescenza Introduzione Concetto di adolescenza recente; inizialmente nessuna divisione tra periodo giovanile e età adulta. Attorno a 1900 si inizia a parlare di adolescenza come fase vita, periodo di transizione necessario a costruzione di nuova immagine di sé caratterizzato da cambiamenti fisici, psicologici e sociali. E quindi l’adolescenza diventa oggetto di numerosi studi. Modello elaborato da psicologi clinici: periodo di tempeste con caratteri conflittuali. Modello di sociologi e antropologi: adattamento e interesse per ordine sociale esistente. Il periodo successivo al 68 è caratterizzato dall’utilizzo di ricerche riguardanti le modalità con cui gli adolescenti gestiscono la propria esperienza all’interno dei contesti naturali. Il concetto di adolescenza spesso considerato solo come fase di transizione si è modificato e oggi l’adolescente è considerato come un individuo in grado di partecipare attivamente alla vita sociale di cui è chiamato ad affrontare i problemi e cambiamenti fisici, biologici psicologici e sociali. Principali modelli interpretativi Hall (1904): “Adolescence”, teoria dell’adolescenza come nuova nascita -> secondo lui questo periodo c’è un profondo cambiamento a ogni livello persona. Fenomeni di mutamento determinati biologicamente con scarse influenze ambientali. Mead: utilizzando il metodo dell’osservazione partecipante a Samoa, riporta che le tempeste emotive dell’adolescenza non costituiscono un passaggio obbligatorio per l’adolescenza ma sono solo un prodotto culturale. E quindi è un fenomeno culturalmente specifico. Manneheim (1928): parla dell’influenza di organizzazione sociale su generazioni emergenti. Secondo l’autore il susseguirsi generazionale garantisce ‘evoluzione della società poiché il rinnovamento biologico delle generazioni corrisponde a un conseguente rinnovamento sociale. L’autore considera necessaria la distinzione tra gruppi - Concreti: si basano su vincoli naturali e spontanei - Posizioni sociali: rappresentano raggruppamenti di persone tenute insieme Quest’ultimi per diventare gruppi in grado di sviluppare un sistema omogeneo di valori e atteggiamenti devono far proprie altre specifiche condizioni. Anche nel caso dei giovani si può affermare che la coesistenza naturale di soggetti di una certa età può dare vita (in determinate condizioni) a una o + unità generazionale forme particolari cioè di gruppi concreti. Esse sono legate alla posizione sociale ma implicano necessariamente una connessione di generazione. Fine anni ’60 life-span model: enfatizza sviluppo e cambiamento di personalità lungo tutto arco di vita, diventano fondamentali contesto biologico, sociale, storico e culturale. Questo approccio promuove metodi di ricerca longitudinali facendo particolare attenzione all’interazione dell’individuo con l’ambiente. Da questo punto di vista l’adolescente può usare le determinanti ambientale come opportunità di sviluppo. Ed è stato visto successivamente come il gruppo dei pari può diventare territorio di scambio e confronto con una cultura + vasta e Keniston conia il termine gioventù intesa come fase della vita

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tra adolescenza e età adulta, definita come quel tipico atteggiamento che rende l’individuo in grado di stabilire rapporti duraturi sia nel lavoro che nelle relazioni. Lewin (1939), Teoria del campo: tenta di mettere in risalto l’aspetto dinamico adolescenza, vista come passaggio da situazione psicologica conosciuta a un’altra meno familiare, con ripercussioni su individuo. Freud (1905): pubertà descritta come momento in cui vita sessuale infantile raggiunge forma definitiva. Anna Fred: cambiamenti qualitativi in adolescenza: nuovi meccanismi di difesa, diversa collocazione energia libidica, sostituzione oggetti d’amore. Blos (1968): definisce l’adolescenza come periodo in cui avvengono consolidamento e ristrutturazione di carattere che al termine dell’adolescenza assume una struttura stabile. La formazione del carattere passa attraverso superamento 4 sfide: 1. Processo di individuazione 2. Rielaborazione e un controllo dei traumi infantili 3. Stabilizzarsi di una continuità dell’io 4. Formazione dell’identità sessuale L’adolescente normale secondo Blos affronta le esperienze costituite da queste sfide mostrandosi capace di affrontare ulteriori compiti evolutivi. L’autore inoltre divide l’adolescenza in 3 periodi: 1. Adolescenza precoce: prevale l’interesse verso amicizia dei coetanei dello stesso sesso 2. Adolescenza vera e propria: si affermano le relazioni d’0amore per il proprio sé 3. Adolescenza avanzata: risponde alla domanda chi sono io? Erikson (1974): compito adolescenza sia la formazione identità stabile. Tuttavia il raggiungimento di quest’ultima comporta il passaggio di alcune crisi di identità., contrassegnate da errori grazie al quale l’adolescente sceglie chi vuole. Marcia parla di esplorazione al posto di crisi: esperienza di diverse soluzioni durante tentativo di ricerca di una stabilità. Coleman, modello focale adolescenza: in diversi momenti età adolescenziale sono affrontati pattern particolari di problemi Definizione e caratteristiche dell’adolescenza Adolescenza = periodo tra infanzia e età adulta, caratterizzato da cambiamenti fisici, psicologici e di ordine sociale (va dalla pubertà 11-12 anni -> età adulta). Caratterizzato dal distacco dalla famiglia e dal raggiungimento dell’indipendenza. L’adolescenza ha maggiore autonomia, padronanza delle proprie emozioni, la scuola diventa un luogo privilegiato di relazioni, vulnerabilità esperienze emozionali intense, ruolo del gruppo dei pari. L’adolescenza può essere divisa in 3 sotto periodi fondamentali: 1. Caratterizzato da cambiamenti profondi a livello scolastico 2. Aumento di conflittualità all’interno della famiglia 3. Tarda adolescenza dove prevale la preoccupazione per il futuro e un aumento della complessità delle relazioni dei comportamenti verso la società. (riduzione conflitto con i genitori) Le relazioni con i pari diventano + intente e profonde in questa fase di incertezza il gruppo diventa per l’adolescente una fonte di sostegno e guida. I compagni del gruppo assumono un impo fonte di 2

riferimento e l’adolescente verso il gruppo dei pari attua un vero e proprio processo di identificazione. Nell’adolescenza si verifica un processo di differenziazione dell’immagine di s+ rispetto a quella acquisita durante l’infanzia, differenziazione caratterizzata da una concezione di se stessi costruita attraverso il rapporto con le figure parentali prima con il gruppo dei pari poi. Sviluppo fisiologico e biologico: l’adolescenza è dal punto di vista biologico un periodo di transizione tra infanzia e età adulta e segna il passaggio dell’essere umano nell’età riproduttiva, lo sviluppo fisico è il 1 cambiamento che si realizza nella prima parte dell’adolescenza attraverso una maturazione sessuale che riguarda sia un cambiamento e un attivazione del ciclo ormonale sia un accrescimento corporeo. Si parla spurt of growth, che è l’aumento del ritmo di sviluppo di peso e altezza. Il cambiamento fisico tuttavia è molto rapido anche nel periodo dell’infanzia con la differenza che il bimbo non è in grado di avere una precisa consapevolezza di questo. Mentre l’adolescenza ha consapevolezza dei cambiamenti che stanno avvenendo sul proprio corpo. Le parti corporee che raggiungono per prime la loro dimensione sono la testa, mani e periodi. Altre trasformazioni riguardano il cuore e i polmoni che aumentano di volute. Si ha un aumento delle secrezioni ormonali e attività ghiandole. Durante l’adolescenza il volume del cervello aumenta molto poco anche se la mielinizzazione e la crescita del tessuto connettivo proseguono fino al raggiungimento dell’età adulta. Pattern di sviluppo differenziati in maschi/femmine. Sviluppo femminile Nelle femmine la pubertà comincia e termina prima rispetto ai maschi e il primo cambiamento che avviene è l’aumento del seno, areola del capezzolo aumenta e si pigmenta. Lo stadio del germoglio cioè l’inizio dello sviluppo del seno può manifestarsi tra 8 e 13 anni. Aumenta anche il bacino di dimensione sia a causa dell’allargamento dell’ossatura pelvica sia a causa di un accumulo di tessuto adiposo. L’apparato genitale sai modifica attraverso lo sviluppo delle piccole e grandi labbra il clitoride si ingrossa, l’utero aumenta di volume. Il menarca può apparire tra 10 e 16 anni (problemi sono gli anticipi e ritardi). Per pubertà precoce si intende quando le trasformazioni fisiche avvengono prima di 9 anni nei maschi e 8 nelle femmine. Per pubertà ritardata la mancata presenza di cambiamenti dopo 14 anni nei maschi e 13 nelle femmine. Sviluppo maschile Nei maschi uno dei primi cambiamenti è l’aumento dei volume dei testicolo (9 anni) successivamente si verificano allungamento e ingrossamento del pene. Le prime eiaculazioni possono verificarsi all’età di 13 anni ma questa non contengono spermatozoi o se vi sono risultano essere poco mobili. La voce si abbassa. Il cambiamento definitivo della voce è piuttosto tardivo e durante questa fase la voce risulta sgradevole e rauca. Per i maschi la precocità nello sviluppo costituisce un vantaggio psicologico perché hanno maggior popolarità e coprono + facilmente posizioni di leadership mentre nelle femmine comporta un cattiva immagine del proprio corpo. Sviluppo cerebrale: il cervello va incontro a un vero e proprio processo di rimodellamento -> plasticità sinaptica facilita sviluppo abilità sociali e cognitive richieste in adolescenza. 3

L’adolescenza è un periodo caratterizzato da impulsività e dall’assunzione di condotte a rischio e numerose ipotesi sono state formulare per spiegare perché gli adolescenti siano attratti da un certo tipo di comportamento. L’impulsività tende a diminuire con l’età ed è associata allo sviluppo della corteccia cerebrale prefrontale. Tuttavia esistono delle differenze da individuo a individuo per quanto riguarda il grado di impulsività, le condotte a rischio durante l’adolescenza si presentano in maniera + marcata rispetto al periodo dell’infanzia o dell’età adulta associate a un accrescimento dell’attività della corteccia subcorticale. Durante l’adolescenza il coinvolgimento sociale cambia poiché molto tempo viene trascorso con il gruppo dei pari rispetto al gruppo degli adulti. Questi cambiamenti nelle relazioni sociali hanno una grande influenza sull’aumento della reattività emozionale. Sviluppo cognitivo Durante l’adolescenza avvengono numerosi cambiamenti a carico delle funzioni esecutive e cognitive; essere in grado di controllare e coordinare i pensieri, comportamento e la memoria di lavoro. Piaget, sosteneva che fra7 e 12 anni l’individuo grazie al formarsi di buone strutture stabili nel tempo e coerenti costruisce una logica azioni reversibili -> nei bimbi di 7 anni cominciano a svilupparsi schemi cognitivi che rappresentano sequenze di azioni. Sono presenti strutture come il sistema di classificazione e ordinamento, secondo i criteri di seriazione, numeri naturali sistemi di misura. Queste operazioni sono dette concrete cioè il bimbo per applicarle ha bisogno degli oggetti concreti. Una nuova forma logica si manifesta da 12 anni e si caratterizza come capacitò di ragionare in termini di ipotesi formulate verbalmente. Questa capacità è impo poiché ragionare in termini ipotetici dedurre conseguenze implicare nelle ipotesi e operare mentalmente costituisce la modalità tipica del pensiero formale. Piaget inoltre considera caratteristica fondamentale dell’adolescenza l’inserimento dell’individuo nella società degli adulti. Tuttavia l’assunto piagetiano del pensiero formale non può essere esteso a tutti gli adolescenti poiché i parametri considerati dallo studioso risentono di un inclinazione verso i modelli occidentali. Riegel ha supposto l’esistenza di uno stadio ulteriore detto della logica dialettica successivo al pensiero formale e specifico dell’età adulta. Modelli neopiagetiani si ispirano a HIP. A partire dagli anni 70 vennero fatte ricerche sullo sviluppo di strategie di problem solving, della memoria , delle capacità di attenzione. I modelli di elaborazione delle informazioni possono essere distinti in:  Modelli che cercano di integrare i concetti tratti dall’hip nella teoria piagetiana  Modelli che utilizzano i compiti piagetiani classici all’interno dell’hip Questi modelli hanno l’obiettivo di descrivere i processi di cambiamento conservano il riferimento alla nozione di stadio, ampliando la nozione di schema. Sviluppo emotivo e affettivo Le emozioni rappresentano un impo interfaccia tra individuo e ambiente che lo circonda, sono potenti mezzi di comunicazione sia interni che esterni all’individuo. Le diverse risposte emozionali possono manifestarsi attraverso indicatori verbali, sia attraverso indicatori non v erbali. Le emozioni racchiudono in sé varia componenti: - Cognitiva 4

- Fisiologica - Espressivo motoria - Motivazionale - Soggettiva Tutti questi aspetti coesistono e insieme fanno si che il dato emotivo risulti non omogeneo. Per quanto riguarda gli studi sulle emozioni possiamo prendere in considerazione 4 prospettive fondamentali 1. Filone di ricerca dagli studi di James che definiva soprattutto le rx fisiologiche all’emozione 2. Darwin che sottolinea< l’universalità dell’espressione facciale 3. Prospettiva cognitiva in base alla quale le emozioni sono inserita in un sistema di comunicazione tra individuo e ambiente 4. Il costruttivismo sociale che definisce le emozioni come degli insieme costituiti da regole, che si evolvono e assumono un signfiicato diverso in relazione a un differente contesto sociale e storico Durante l’adolescenza la sfera dell’affettività subisce evoluzioni e manifestazioni particolari dettate anche dal fatto che l’adolescente avverte l’esigenza di staccarsi dalla famiglia. Le emozioni e la loro regolazione sono legate al modo con cui l’individuo si rapporta con il mondo esterno dal modo in cui è influenzato da fattori cognitivi e sociali I modelli mentali di attaccamento tenderebbero a mantenersi stabili nello sviluppo poiché questi modelli farebbero si che ognuno intraprenda percorsi sempre + obbligati che lo porterebbero a riprodurre nelle relazioni successive queste caratteristiche. Questo risulta vero in parte perché molti fattori pox portare a una modificazione dei modelli acquisiti. Alcuni ricercatori hanno tentato di delineare in che modo si verifica il cambiamento in adolescenza. E hanno individuato 2 competenze di base per l’emozione 1. Il Raggiungimento di una consapevolezza del proprio stato emotivo 2. Acquisizione di abilità nell’utilizzare3 vocaboli riferiti all’espressione di emozioni Il bambino sviluppa una certa consapevolezza del proprio stato emotivo già tra i 12 e 18 mesi di età e successivamente tra 3 e 5 anni, il bimbo è capace di comunicare le emozioni e di attuare un processo di valutazione delle proprie e altrui emozioni. Tra 6 e 11 anni il bimbo diventa consapevole che può provare molteplici emozioni e con l’adolescenza acquisisce la capacità di riconoscere i propri stati emotivi. Lane e colleghi identificano 5 livelli di consapevolezza dell’emozione e ciascun livello rappresenta un aumento della differenziazione e integrazione del livello prece dente. L’acquisizione delle abilità necessarie per identificare un emozione prevede una grande variabilità intraindividuale. L’adolescente è guidato verso un + alto coinvolgimento sociale e maggiore consapevolezza e interesse per le altre persone. È quindi complesso sia lo sviluppo emotivo che affettivo e tale sviluppo appare lungo e difficile poiché è legato sia alle varie tappe dello sviluppo dell’individuo dalla nascita fin all’età adulta sia ai processi relazionali. Regolazione emotiva in adolescenza L’interazione con l’ambiente circostante richiede agli individui la continua capacitò di regolare le proprie emozioni e la relativa espressione. 5

Con il termine regolazione emotiva si fa riferimento a una serie di processi dipendenti dagli obiettivi dell’individuo che consistono nell’attenuazione , intensificazione e mantenimento di una determinata emozione. I processi regolatori pox essere automatici o controllati, consapevoli o no, in ogni caso coinvolgono cambiamenti dinamici che durano nel tempo. La regolazione emotiva adattiva si caratterizza per l’alterazione della durata dell'emozione piuttosto che per il cambiamento del tipo di emozione esperita, in altre parole una regolazione adattiva COMPRENDE la modulazione dell’esperienza emotiva piuttosto che la completa eliminazione di alcune emozioni. Inoltre alcune concettualizzazioni hanno enfatizzato la natura funzionale delle emozioni suggerendo che la mancata capacità di esperire, differenziare e rispondere all’0intera gamma dell’esperienza emotiva sia disadattiva. Altri autori hanno sottolineato il ruolo fondamentale dell’attaccamento in adolescenza come fonte primaria di regolazione emotiva. Recentemente Diamond e Fagundes hanno riformulato il fenomeno presente in adolescenza dell’attachment transfer ovvero di sostituzione delle figure di attaccamento infantile con quelle dell’età adolescenziale con quella di attachment broaden ovvero di nuove figure di attaccamento che tuttavia non sostituiscono quelle vecchie ma si aggiungono Sviluppo dell’identità e del concetto di sé e autostima Nell’adolescenza si modificano anche le richieste rivolte al giovane cambiano cioè le aspettative nei suoi confronti ma nello stesso tempo si continua a considerare il giovare non autonomo. L’adolescente ne è consapevole e cerca di mettere in atto cambiamenti e modificazioni verso il proprio atteggiamento. Per questo l’adolescente affronta periodi di crisi e di incertezza a causa del processo di riorganizzazione del sistema di sé che può rafforzarsi grazie alla capacità di ragionare in modo formale o ipotetico deduttivo e grazie alle relazioni del gruppo dei pari., se questa capacitò viene raggiunta l’adolescenza ha la pox di ragionare su se stesso in termini astratti. Erikson utilizzo per la prima volta il concetto dell’identità dell’io. Il processo di formazione dell’identità durante l’adolescente costituisce la base per gli sviluppi successivi della personalità , la sua acquisizione implica un conflitto ed è influenzata dal passato e dal futuro. Il raggiungimento di una propria identità implica i saper spostare una causa e investire in essa le necessarie energie, implica al capacità di sapersi impegnare in un rapporto intimo, dove per intimità si intende la capacità di fondere la propria identità con un altro. Marcia operazionalizza costrutto di “identità dell’io” proposto da Erikson individuando due dimensioni: 1. Impegno: si riferisce alla scelta tra varie alternative che il soggetto percepisce come disponibili in diversai ambiti della vita 2. Esplorazione: processo attraverso il quale l’individuo attua un processo di ricerca per la risoluzione dei problemi, rifacendosi a obiettivi regole e credenze che riguardano l’ambiente circostante Marcia ha inoltre identità 4 stadi dell’identità che sono: diffusione, acquisizione, moratorium, blocco identità. Chi si trova nella diffusione non ha un particolar obiettivo. Il blocco dell’identità è impegnato fortemente in vari ambiti senza però aver messo in atto alcuna esplorazione delle alternative pox. 6

Per Marcia l’acquisizione di un identità ha inizio ne momento in cui l’individui cerca di superare il disequilibrio creato dai diversi cambiamenti biologici cognitivi e sociali, specifici dell’inizio del periodo adolescenziale. Questo processo si conclude con un integrazione tra gli elementi nuovi e le caratteristiche precedenti della persona. Il modello di Marcia fa due assunzioni fondamentali: la crisi adolescenziale può essere superata e da quel momento gli adolescenti pox prendere decisioni o fare scelte impo per la loro vita. Il superamento delle crisi e l’impegno delle nuove decisioni conduce all’acquisizione dell’identitàtra le prime definizioni di autostima troviamo quello di James che considera l’autostima come il risultato di un confronto tra successi ottenuti e aspettative corrispondenti. Per James il sé si forma rispecchiandosi nelle relazioni degli altri suggerendo cosi che il modo con cui ci consideriamo dipendete in larga misura dal modo in cui vengono riflesse dagli altri le nostre azioni e caratteristiche. Il concetto di sé e l’auto...


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