Riassunto storia della Radio italiana in 4 atti - Perrotta PDF

Title Riassunto storia della Radio italiana in 4 atti - Perrotta
Author Alice Monti
Course Storia della radio e della televisione
Institution Università di Bologna
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Storia della radio in Italia in quattro atti - Marta Perrotta (riassunto) - La radio come la conosciamo oggi non nasce in Italia > è maturata, all’inizio del ventesimo secolo, negli Usa; comunicazioni per scopi militari e non

- In Europa, la radio si sviluppa soprattutto come supporto bellico e commerciale - David Sarnoff (1916) > prefigura un utilizzo commerciale della radio, destinato ad un grande pubblico. La figura di Sarnoff è centrale per la storia del broadcasting

- Lee De Forest > inventa la valvola termoionica > consente trasmissione radiofonica della voce - Sarnoff, nel 1930, con la RCA dà avvio al business della telefonia - Gran Bretagna = primo paese ad autorizzare ed emettere trasmissioni radiofoniche regolari nel 1920; regime di monopolio

- Tra il 1920 e il 1922 nacquero 500 emittenti - Italia > avvento della radio = anni del fascismo - SISERT (società di Marconi; 1921) sottolineò al regime l’importanza di accordare le autorizzazioni ad un soggetto italiano

- Mussolini > Regio Decreto (1923) > riserva allo stato l’esclusiva sull’impianto e la gestione delle reti di trasmissione radiofonica, con possibilità di esercizio in concessione da parte di terzi

- 1924 > istituito Ministero delle Comunicazioni, e nasce l’URI (presidente: Enrico Marchesi) - 1924 > convenzione tra Ministero delle Comunicazioni e URI = nasce la prima concessionaria per l’esercizio delle radioaudizioni circolari in regime di monopolio

- Offerta dei primi anni comprende: musica (fine anni ’30 è il 58%), programmi culturali, bollettini con notizie, programmi per casalinghe e agricoltori e trasmissioni per bambini

- Pubblicità gestita dalla SIPRA, sotto forma di sponsorizzazioni - 1927 > l’URI diventa EIAR - Difficoltà di costituire un mercato e un bisogno della radio > il regime si accorse del potenziale di propaganda del mezzo, e l’offerta si ampliò

- Il sistema radiofonico va a regime nel corso degli anni ’30. Nel 1933 viene istituito l’Ente Radio Rurale: indottrinamento del paese attraverso l’introduzione della radiofonia nelle scuole di campagna

- La crescita degli abbonamenti è lentissima; l’immissione sul mercato del Radiobalilla (1937) è un timido acceleratore

- La radio si ascoltava in contesti pubblici, ed in casa era uno status symbol (famiglie borghesi) - Monteleone > necessità di combinare linguaggio parlato con quello musicale

- Varietà “I quattro moschettieri” (1934-37) = primo grande successo dell’EIAR; primo fenomeno mediatico generato dalla radio; contribuì all’incremento degli abbonamenti

- Anche i futuristi (Marinetti) dedicarono alla “radia” un manifesto del 1933 - Altro ingrediente della radio furono le radiocronache > copertura tempestiva di eventi politici, sportivi e sociali… inizialmente, risentivano della scarsa formazione, ma l’esperienza sul campo e le critiche formarono i radiocronisti a un parlare chiaro e dettagliato, carico di emozione

- Dal 1935 > il giornale radio prese una forma simile a quella odierna, ed entrò nelle abitudini quotidiane - Propaganda fascista > alcune rubriche informative tipo “Cronache del regime”… radio = ruolo simbolico di filo diretto tra il duce e le masse

- 1931 > Radio Vaticana, di Marconi e Papa Pio XI, per diffondere ovunque la voce del pontefice - Radio Milano = emittente clandestina di antifascisti italiani comunisti, che diffondeva dalla Spagna per smascherare le menzogne del regime. Il regime cercò di contrastare le sue trasmissioni con le interferenze

- Durante la guerra, l’EIAR : da palinsesto ricco, definito e maturo > a palinsesto di emergenza, con informazione al massimo

- La radio era stato un potente acceleratore della crisi di credibilità del sistema fascista - Dopo l’8 settembre 1943 (armistizio) ci furono 48 ore di blackout dell’informazione, e si assisté alla progressiva disgregazione dell’EIAR

- “Italia combatte” > trasmissione in cui i reduci raccontavano le atrocità subite dai nazisti; grande rilievo - Firenze > attività radiofonica particolarmente fervida > presenza del Comitato Toscano di liberazione nazionale

- 1946-1975 : il neorealismo radiofonico - Rai > nuovo modello editoriale e organizzativo: ripristino della rete di trasmettitori ad onde medie e organizzando Rete Rossa e Rete Azzurra

- 1950 > nasce il terzo programma = canale culturale (primo e secondo canale = informazione e intrattenimento)

- 1952 > convenzione tra Stato e Rai sancisce il rinnovo ventennale del contratto di servizio pubblico, e pone le basi per la televisione, stringendo i rapporti tra Rai e forze politiche

- L’informazione era apparentemente imparziale, ma in realtà era controllata dalla DC (maggioranza) - 1950/55 > la programmazione di questi anni risponde ad un preciso disegno pedagogico (contenuti di grande spessore culturale), senza rinunciare all’intrattenimento leggero

- 1948 > istituzione del Prix Italia: premio radiofonico (e poi televisivo) per stimolare la produzione di opere di qualità > garantisce la trasmissione delle opere vincitrici

- Isola, Monteleoni e Zavoli parlando dei documentari prodotti in questi anni parlano di “neorealismo radiofonico” > realismo crudo

- “Botta e risposta” = solo uno dei programmi che tentavano di coinvolgere il pubblico - Inizio 1950 > abbonamenti crescono a dismisura… il pubblico voleva informazione, teatro e musica leggera (inizialmente messa da parte per una programmazione più seriosa), fu recuperata con l’istituzione del Festival di Sanremo. L’offerta radio degli anni ’50 era pienamente generalista (ispirata alla BBC: informazione, educazione, intrattenimento)

- Menduni > la Rai non fece nulla per salvaguardare il prodotto radiofonico dalla concorrenza televisiva (1954) > la tv sorpassò la radio negli abbonamenti e prese il suo posto nei salotti

- Con l’avvento della tv, si rafforzò la radiocronaca e la diretta - Nelle radio Usa nasce il rock and roll > influenza l’Italia: Renato Carosone con Tu vuò fa l’americano (1956) e Adriano Celentano con Il tuo bacio è come un rock (1959)

- La canzone napoletana (forte tradizione melodica italiana) fu, insieme alla lingua, l’ostacolo più grande all’ingresso della musica straniera… In Rai, le prime reazioni al rock (i favori del pubblico) si ebbero a metà degli anni ’60

- La Rai, nel 1965, snobbò il tour italiano dei Beatles - La nuova generazione di conduttori imitava lo stile delle radio straniere - “Alto Gradimento” (di Arbore e Boncompagni; 1970) > reinventò il varietà leggero, con situazioni comiche e personaggi nonsense

- A partire dal 1975, sfruttando la banda FM inutilizzata, si fecero strada in Italia le emittenti private/libere - Radio libere > tratti comuni evidenti: spontaneismo e rifiuto del professionismo; canale orizzontale di comunicazione con gli ascoltatori; effetto accento (Eco); ricorso alla canzone come sintagma essenziale

- Le radio private nacquero soprattutto per rispondere ad una domanda sociale di musica - Radio: da medium familiare a medium personale - La radio e la musica rock sono cresciute insieme - Dopo il 1975, la radio privata divenne il passaggio obbligato per il lancio e il successo/diffusione di un nuovo disco

- Molte delle esperienze più significative e durature del mondo della radio sono nate in area milanese - 1975 > nasce Radio Milano International; 1976 > Studio 105 e RTL - 1982 > Radio Italia Solo Musica Italiana e Radio Deejay - La legge Mammì (1990) introduce due diversi tipi di radio: quelle commerciali (nazionale e locale) e quelle comunitarie

- A metà strada tra locale e nazionale, si misero alcuni soggetti riuniti in syndacation = circuiti di radio locali animati da un soggetto capofila (no particolare successo in Italia; la Sper rimase per molto l’unico caso)

- L’impatto con la concorrenza delle private fu violento > la Rai perse molti ascoltatori (peggioramento del segnale dovuto all’affollamento dell’etere) > identità della Rai sempre meno definita

- Dalle prime rilevazioni Audiradio (1988) è lampante il sorpasso della concessionaria Rai dalle emittenti private

- Anni ’80/primi anni ’90 > molto difficili per la Rai, anche per la crisi economica che la colpì - Le radio Rai negli anni 2000 hanno puntato molto sulla riconoscibilità della rete, cercando al tempo stesso di valorizzare i programmi più rappresentativi (es. Il ruggito del coniglio)

- Internet ha permesso di superare il problema della scarsità delle frequenze - Il podcasting (=tecnologia che permette distribuzione di materiali audio e video attraverso la rete) si è diffuso in Italia dal 2005...


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