Riassunto Teologia Cose L\'uomo PDF

Title Riassunto Teologia Cose L\'uomo
Course Teologia Fondamentale
Institution Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione Auxilium
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Cos'è l'uomo...


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ANTROPOLOGIA TEOLOGICA BASATO SUL TESTO: CHE COS'È L'UOMO (TESTO DELLA PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA), (NUMERI: 6, 10, 11, 35, 78, 84, 88, 104, 129, 150) L'immagini fanno parte della nostra cultura, della nostra tradizione. L'immagini sono rappresentazione di Dio. Attenzione molto particolare a l'icona. C'e una differenza cultuale (culto) che si intreccia con una differenza culturale, che si intreccia con una visione di Dio e che l'uomo differente. L'idea del mondo dei musulmani; pregare prostrati col corpo verso La Meca, è un gesto dell'umiltà dell'uomo, un gesto dinanzi alla grandezza di Dio. Dio è grandissimo, l'uomo è piccolissimo. Nell'esperienza cristiana, ci si mette in ginocchio davanti alla consacrazione. Dopo di fare la preghiera si rialza, nel linguaggio simbolico si rialza, si mette in camino per andare a ricevere lo spirito (la comunione). Sguardo particolare alla esperienza cattolica: contributo che viene dell'antropologia cattolica cristiana per una bella visione dell'uomo PILASTRI DELLA TEOLOGIA  

Sacra scrittura: è una delle fonte della Teologia Cristiana. Qualcosa che ci è stato trasmesso Tradizione: Fonte della teologia Cristiana, che nasce da Dio e arriva fino a noi.

Ci sono tradizione che passano. Questa tradizione come fonte della teologia cristiana è diversa, che nasce da Dio e arriva fino a noi. La Bibbia la possiamo inserire in questa tradizione, è stato consegnato attraverso della storia. La Bibbia contiene la parola di Dio. La Bibbia è un testo ispirato. Il Corano che è un testo dettato da Dio al'orecchio di Maometto. Il testo della Sacra Scrittura è un testo ispirato a uomini e donne, è stato scritto nel corso dei secoli con generi letterari diversi, con obbiettivi differenti nella formulazione del pensiero. Abbiamo prospettive diverse. Cambiano i termini, i modi, i generi letterari. Nella sacra scrittura c'è questa diversità per raccontare l'esperienza di Dio che tocca l'uomo, che incide nella vita dell'uomo, che trasforma dal didentro la vita dell'essere umano. Poste queste premesse: come dice il testo: Che cos'è l'uomo (testo della pontificia commissione biblica), per capire l'antropologia biblica, occorre tener conto di quattro elementi: 1) Il contesto storico e culturale differente: una cosa sono i salmi, una cosa sono i vangeli, sono differente come generi letterari, come tempo di realizzazione. 2) Interpretare la scrittura nella via della tradizione: che non vuol dire ripetere ciò che è stato detto, la bellezza di una esperienza cristiana porta con se, la dimensione della profezia, della interpretazione, della rilettura nel presente della parola. Non dobbiamo smarrire la retta strada (della tradizione).

3) Bisogna leggere la scrittura accompagnati dal Sensus fidei: della chiesa (senso della fede della chiesa). Leggere la scrittura alla luce del senso della fede proposto dalla chiesa. 4) Leggere la Bibbia col sensus pleniur: Leggere la bibbia nel senso completo, non una lettura parziale. Leggere integralmente. Uno degli errori più frequenti è quello di una lettura parziale. LA BIBBIA è secondo la definizione (numero 6) il racconto della storia di Dio con gli uomini. Storia di alleanza dalle origini del mondo, fino alla sua pienezza escatologica (è la pienezza ultima, finale). San Paolo dice: Quando vene la pienezza dei tempi, Gesù nasce… Sono realtà diverse, perche Dio è Dio, l'uomo è uomo. Tuttavia c'e una relazione forte, radicale tra Dio e quel uomo della scrittura. Ci sono delle regole che vanno rispettate: La fedeltà: Dio da del tu all'uomo e li dichiara il suo amore, aggiunge un'azione d'amore concreta. Nel libro della Genesi, i primi due capitoli, raccontano della creazione del mondo e dell'uomo. (Numero 6): Per comprendere l'evento della creazione dell'uomo in genesi 1 e 2, bisogna interpretarla come "figura", come attestazione di un evento dal valore simbolico che profeticamente annunzia il senso della storia sino al suo perfetto compimento, cioè si tratta di una lettura simbolica, non della narrazione di fatti storico, infatti si dice che è un racconto meta storico che parla della realizzazione di un evento nel passato, nel presente e nell'eternità. Dio crea l'uomo non soltanto in un preciso momento storico, c'e una creazione e ricreazione che tende alla perfezione e al complimento. In questi due capitoli si parla della relazione tra l'uomo e Dio, l'uomo è la storia, intendendo per storia il concetto di spazio e di tempo, relazione con l'altro, relazione con la terra. Queste sono quattro caratteristiche fondamentali della visione biblica dell'uomo (10 e 11 del testo): L'UOMO E' UN ESSERE IN RELAZIONE:    

L'uomo con Dio L'uomo con la storia L'uomo con l'altro (Il prossimo) L'uomo con la terra

Viene plasmato dal suolo (Genesi, 2-7), dal fango, ma in esso viene soffiato l'alito di vita. Lo spirito, scende ma è impalpabile. Interessante questo racconto della genesi, perche nasce fondamentalmente di una osservazione del fenomeno ma a ritroso. Quando muore un uomo, un essere umano, la prima cosa che perde è il respiro, perde quel dono che aveva ricevuto, poi il corpo si decompone e perde liquidi, perde "L'acqua sporca" (il fango) e infine l'uomo si riduce a polvere nel tempo. Da questa osservazione antropologica, gli autori sacri della genesi fanno un percorso inverso, come nasce l'uomo? nasce da un

respiro che è dono di Dio, nasce dal acqua più la terra che fa il fango. Il verbo usato per questa azione di Dio è il verbo plasmare, che era il verbo utilizzato per il lavoro del vassoio, si plasma la creta. l'utilizzo di questo verbo ci rimanda ad un concetto importante nell'antropologia biblica che è il concetto della fragilità e del limite dell'uomo. Il vaso è vaso, ha una sua dimensione, un suo tempo, è stato creato, ha una sua vita, una sua fragilità. Nel parlare del'uomo, l'autore usa proprio quel verbo che veniva usato per parlare della nascita dei vasi. Nello stesso tempo, la presenza del soffio, ci rimanda ad un dono che rende l'uomo immagine somigliante di Dio. La Pontificia Commissione Biblica ci invita a considerare questi due termini, collegati in maniera più intensa rispetto a quel legame che poteva essere creato dalla congiunzione. Ci dice pensiamo a questa idea come Immagine somigliante, perché nel corso dei secoli, molti hanno detto che c'è un'immagine di Dio stampata nel cuore, nella vita dell'uomo, soffiata da Dio dentro l'uomo, ma ci sono delle differenze radicale, perché l'uomo deve cercare di assomigliare in qualche modo a Dio, ma Dio è Dio, l'uomo è uomo. Pensando invece a "immagine somigliante", in qualche modo ci sono punti di contatto maggiori rispetto a questa distinzione, ci sono punti di contatto forti fra Dio e l'uomo, ma anche differenze. Questa somiglianza è dato proprio dalla presenza dello spirito di Dio dentro l'uomo. Tutta la scrittura, la letteratura profetica, sapienziale, storica, fino ad arrivare alle porte del Nuovo Testamento ci parla di questo incontro fra fragilità dell'uomo e potenza di Dio. Tra l'essere fatto in maniera limitata e fragile, con la dimensione anche del peccato e l'azione del Signore che continua a chiamare l'uomo a relazionarsi con l'uomo, a ricreare alleanza con l'uomo, continuamente. Esodo: Il popolo si era allontanato e scende Mosè e disse "costruiamo una nuova realtà", ecc. Noè, Giaccobe, tutte le varie figure bibliche, soprattutto del antico Testamento intero, raccontano di questa fragilità e di questa azione di Dio per un uomo fragile. Questo percorso, trova poi in Cristo, un passaggio significativo. (Numero 37 del testo): il Cristo visita questa diversificata debolezza, guarendo, rigenerando, salvando, liberando. Da questo concetto si capisce come l'uomo alla luce di questa azione di Dio in Gesucristo abbia anche dei compiti delle particolarità e la più bella, la più interessante è che l'uomo è chiamato a collaborare alla creazione, collaboratore della creazione. Come avviene questa collaborazione, quali sono i compiti dell'uomo in questa collaborazione? 1. Un primo compito è legato al dare il nome alle cose. C'è un lavoro intellettuale del'uomo, c'è un discernimento del'uomo per dare il nome alle cose. 2. L'uomo è chiamato a collaborare coltivando la terra. 3. Custodendo la terra 4. Nel creare relazione feconde generative (il termine che la chiesa usa per parlare della nascita è il termine procreazione - creazione per) La relazione con Dio genera o si manifesta nella relazione con gli altri e con la terra, con il giardino, con il mondo in cui l'altro è inserito. Qui si apre una sezione che Papa Francesco ha ripreso con grande interesse nella Laudato Sii:

(Genesi 1-2) La relazione dell'uomo con Dio nel mondo si realizza in un giardino, in uno spazio bello, pensato da Dio, voluto da Dio, creato da Dio e l'uomo si inserisce fra le creature di Dio, è una delle creature, ma è la più bella tra le creature, proprio perche è fatta a immagine somigliante di Dio stesso. All'interno di questo giardino, l'uomo ha tre relazioni fondante: 1) Con il cibo: il cibo è dono di Dio (numero 78-83). Da scegliere per il giusto nutrimento (numero 84), per cui elevare una lode riconoscente (numero 87), nella attesa del Banchetto Scatologico. Questa idea del banchetto presente nella Genesi, ritornerà in tanti passaggi della scrittura, nella pasqua, il ritorno del passaggio della sclavitù alla liberazione e nella Pasqua Cristina, in cui Gesù si fa evento di liberazione di salvezza, si fa cibo per l'uomo. Cristo si fa il pane vivo disceso dal cielo. 2) Con il lavoro: è fondamentale, Dio lavora nel processo creativo e si riposa nel settimo giorno. L'uomo sin dal libro della Genesi è chiamato ad una giusta alternanza tra il lavoro e il riposo. Non è mai solo un uomo "homo-faber", l'uomo nella Bibbia è anche homo-faber, uomo che fabbrica, ma è anche homo-ludens (uomo che gioca), ma è anche homo-amans (uomo che ama). (Numero 104): lo spirito di sapienza, duttile e multiforme sarà dunque visibile nel'opera umana, in particolare nei vari mestieri e nelle svariate occupazioni che nella storia esaltano la creatività intelligente degli uomini al servizio del bene comune e lo spirito segretamente potente farà sì che l'operosità umana si traduca in frutti di vita per i figli e per i figli dei figli, di generazione in generazione. Il lavoro nella prospettiva Cristiana è una realtà positiva si è integrata con le altre realtà dell'uomo e se genera vita, di conseguenza viene criticata la pigrizia, o al contrario lo stacanobismo, la assolutizzazione del lavoro. Nella scrittura dice: l'uomo deve lavorare, però si deve riposare, perché Dio si è riposato. C'è un legame fra l'identità di Dio e l'identità dell'uomo. Per essere a immagine e somiglianza di Dio non basta pensare a Dio in una determinata maniera. 3) Sulla relazione con gli animale e in generale con la natura:  E forte l'idea della creazione-delle creature, simile, ma differente all'uomo. Ci sono caratteristiche che accumunano uomo e animale, ma caratteristiche che lo distinguono con chiarezza, con continuità. C'è un valore degli animali, ma nella scrittura è sempre relativo all'uomo, c'è una priorità dell'uomo. C'è un valore più alto dell'uomo nella scrittura. L'uomo è superiore agli animali.  L'uomo ha anche una responsabilità nei confronti del creato, questo concetto emerge già da quella idea del dare il nome agli animali, ma emerge in tutta una letteratura dei testi sapienziali in cui si vede il valore della difesa della natura. Quando l'uomo non rispetta determinate regole ci sono delle conseguenze (episodio simbolico di Noè), in cui vine salvata la creazione in modo che possa generare e rigenerarsi, perché di ogni coppia di animali viene scelto un maschio e una femmina.

(Numero 150): Il fatto che il creatore abbia voluto che in principio l'umanità fosse costituita in uomo e donna, invita a considerare attentamente questa differenza costitutiva dell'essere umano, esplorandone il senso, non basta anche se è cosa doverosa affermare la pari dignità dei due sessi, è necessario introdurre l'elemento della loro relazione, in particolare nella valenza ideale di rapporto d'amore. Il soffio divino che rese vivente la polvere plasmata dal creatore, manifesta la sua verità e la sua potenza vitale nell'incontro consensuale tra uomo e donna, da cui promana la vita. La bontà della creazione coincide con il superamento della solitudine e questo avviene nell'atto dell'accoglienza del'altro per amore. Ciò che in sfere più ampie di relazione si realizza dalla coppia ai figli e dalla fraternità familiare alla comunione con tutti gli esseri umani. L'idea di fondo è questa: che in quel processo creativo e co-creativo, uomo e donna nella diversità e nella comunione sono co-protagonisti. Nella scrittura questa differenza c'è tra uomo e donna. A partire dalla genesi, c'è questa diversità che nella comunione completa tra uomo e donna diventa immagine di Dio. Nel testo di Salvino Leone esporre: "Nell'atto sessuale c'è una manifestazione bella di Dio, di Dio creatore, di Dio fecondo, di Dio comunione"....


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