Title | Schemi Control Continu |
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Author | Linda Mangili |
Course | Lingua francese A |
Institution | Università degli Studi di Bergamo |
Pages | 9 |
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schemi dettagliati sul control continu...
Gli aggettivi a doppia forma: Beau Nouveau
Vieux Fou Mou
bel nouvel vieil fol mol
Sono tutti aggettivi maschili singolari; quelli della prima colonna si utilizzano se il nome che segue inizia per consonante, mentre quelli della seconda colonna si utilizzano nel caso in cui il nome che segue inizi per vocale.
Gli aggettivi possessivi: Esprimono una stretta relazione tra la persona che possiede e la cosa posseduta. Si accordano in genere e in numero e precedono sempre il nome a cui si riferiscono. Maschile singolare Mon Ton Son Notre Votre Leur
Femminile singolare Ma/mon Ta Sa Notre Votre Leur
Maschile plurale Mes Tes Ses Nos Vos Leurs
Femminile plurale Mes Tes Ses Nos Vos Leurs
Mon/Ton/Son vengono utilizzati per i nomi maschili singolare e per i nomi femminili singolari che iniziano per vocale; Votre/Vos si utilizzano quando si dà del “Lei” ad una persona per esprimere cortesia; L’aggettivo “tout” declinato in tutte le sue forme precede sempre l’aggettivo possessivo.
I pronomi possessivi: Sostituiscono un nome di persona o cosa preceduto dall’aggettivo possessivo Maschile singolare Le Le Le Le Le Le
mien tien sien nôtre vôtre leur
Femminile singolare La mienne La tienne La sienne La nôtre La vôtre La leur
Maschile plurale Les miens Les tiens Les siens Les nôtres Les vôtres Les leurs
Femminile plurale Les miennes Les tiennes Les siennes Les nôtres Les vôtres Les leurs
Gli aggettivi dimostrativi:
Come gli aggettivi possessivi precedono il nome accordandosi per genere e per numero. Maschile singolare Ce/Cet
Maschie/femminile plurale
Femminile singolare Celle
Ces
Cet si utilizza davanti ad un nome maschile singolare che inizia per vocale o h muta. Per sottolineare l’aspetto di vicinanza o lontananza del nome a cui ci si riferisce si aggiungono all’aggettivo le particelle –ci e –là.
I pronomi dimostrativi: Sostituiscono un nome che si vuole indicare. Maschile singolare Celui
Femminile singolare celle
Maschile plurale ceux
Femminile plurale Celles
Possono essere accompagnati dalle particelle –ci o –la come gli aggettivi.
I pronomi dimostrativi neutri: Corrispondono all’italiano “ciò”,” questo”,” quello”.
Forma semplice
Forma composta
Ce C’ --------------------------------------------------------
Ceci Cela Ça
Ce e c’ (davanti a vocale o h muta) si usa come soggetto del verbo essere, prima di un pronome relativo e nell’espressione n’est-ce pas? (=non è vero?). Ceci si usa per indicare una cosa o persona vicina Cela si usa con funzione sia di soggetto, sia di complemento sia per indicare una cosa o persona lontana. Ça è la contrazione di Cela e lo sostituisce nella lingua parlata e informale.
I PRONOMI DIMOSTRATIVI SPESSO PRECEDONO UN PRONOME RELATIVO
Gli aggettivi interrogativi o QUEL: Maschile singolare Quel
Femminile singolare Quelle
Maschile plurale Quels
Femminile plurale Quelles
Si accorda in genere e in numero con il nome a cui si riferisce; Precede il verbo essere e può essere preceduto da una preposizione; È utilizzato sia alla forma interrogativa diretta che indiretta.
o POURQUOI ET PARCE-QUE : Il primo si utilizza per chiedere il motivo di qualcosa, mentre il secondo si utilizza per spiegare il motivo di qualcosa o per fare supposizioni su qualcosa.
I pronomi interrogativi Vedi pagina 200-202
I pronomi relativi: Semplici: sono invariabili e possono riferirsi sia ad un nome singolare sia ad un nome plurale. o QUI Traduce: “che”, “il quale/la quale”, “i quali/le quali”. Non si apostrofa mai e può avere sia la funzione di soggetto sia di complemento indiretto. Se è soggetto si riferisce a persone o cose; è seguito da un verbo o da un pronome complemento + verbo
Se è complemento indiretto è preceduto da una preposizione e si riferisce solamente a persone o QUE Traduce le stesse cose di “QUI”. Si apostrofa davanti a vocale o h muta. Ha funzione di complemento oggetto e si può riferire sia a persone che a cose. È seguito dal soggetto e dal verbo.
o DONT Traduce: “il cui/il quale...”, “di cui/del quale…” Sostituisce un nome preceduto dalla preposizione de svolgendo la funzione di complemento di specificazione o di argomento. Può esprimere il pronome relativo composto nel momento in cui sostituisce un nome di cosa preceduto dalla preposizione de. Ex. Le roman duquel je n’ai lu que due pages = le romain dont je n’ai lu que… o OÙ Traduce; “dove/in cui/nel quale” e ha funzione di complemento di luogo o di tempo. Può esprimere il pronome relativo composto nel momento in cui sostituisce un nome di cosa preceduto dalla preposizione dans. Ex. la maison dans laquelle je vis = la maison où je vis. o QUOI Si riferisce ad una cosa indefinita. È generalmente preceduto da una preposizione.
I PRONOMI RELATIVI VENGONO SPESSO USATI DOPO I PRONOMI DIMOSTRATIVI.
I pronomi relativi composti Si formano unendo l’articolo determinativo all’aggettivo “quel” declinandoli in base al genere e al numero del nome a cui si riferiscono. Possono essere preceduti da qualsiasi preposizione; se si tratta delle preposizioni de/à queste si fondono con l’articolo. Si usano per riferirsi sia ad essere animati sia a cose; Sono spesso preceduti da una proposizione e raramente assumono una funzione di soggetto o di complemento oggetto all’interno della frase; (generalmente questa funzione la svolgono i pronomi relativi semplici; Si usa al posto del pronome relativo semplice quando è necessario evitare fraintendimenti (grazie al PRC infatti si può identificare genere e numero del nome a cui si riferisce) È obbligatorio utilizzarli nel caso in cui il nome di cosa che si sostituisce è preceduto da una preposizione (ad eccezione di de e dans).
DOVE POSSIBILE SI PREFERISCE UTILIZZARE IL PRONOME RELATIVO SEMPLICE. FORMA: Maschile singolare
Femminile singolare
Maschile plurale
Femminile plurale
Lequel
Laquelle
Lesquels
Lesquelles
Auquel
A laquelle
Auxquels
Auxquelles
Duquel
De laquelle
Desquels
Desquelles
CORRISPONDENZA TRA PRS E PRC:
Pronome relativo semplice
Pronome relativo composto
Qui Que / Q’
Lequel, laquelle, lesquels, lesquelles
Dont
Duquel, de laquelle, desquels, desquelles
A qui (solo per persone)
Auquel, à laquelle, auxquels, auxquelles
Où
Dans + lequel, laquelle, lesquels, lesquelles
Avec, pour, par… qui (solo per persone)
Avec, pour, par + lequel, laquelle, lesquels, lesquelles.
I comparativi o QUALITA’ Esprime un paragone riferito ad un aggettivo, ad un participio con funzione di aggettivo e ad un avverbio di maniera.
Maggioranza Plus…que/qu’
Minoranza Moins… que/qu’
Uguaglianza Aussi que/qu’
Nelle frasi interrogative e negative aussi può essere sostituito da si; Aussi può essere sostituito da autant que se i 2 termini di paragone si riferiscono allo stesso nome ; Il secondo termine di paragone può essere sottointeso.
Ci sono alcune eccezioni: Bon Mauvais Bien Mal
meilleur plus mauvais/pire mieux plus mal/pis
I primi due sono accordati in genere e in numero al nome a cui si riferiscono; Gli ultimi due sono usati in forme idiomatiche, mentre nella lingua corrente sono utilizzati gli aggettivi di base accompagnati da plus.
o QUALITA’ Esprime un paragone riferito ad un sostantivo non determinato (cioè non preceduto da articolo o aggettivo/pronome possessivo).
Maggioranza Plus de/d’… que (de)
Minoranza Moins de/d’… que de/d’
Uguaglianza Autant de/d’... que de/d’
Il secondo termine di paragone è introdotto da: Que de se il confronto avviene tra due elementi diversi Que se il confronto avviene tra quantità dello stesso elemento (in questo caso il secondo termine di paragone è espresso da un nome proprio o da un pronome personale) Nelle frasi interrogative e negative autant de può essere espresso da tant de; Il secondo termine di paragone può essere sottointeso.
o AZIONE Esprime un paragone riferito ad un verbo
Maggioranza
Minoranza
Uguaglianza
Plus que
Moins que
Autant que
Si costruisce semplicemente con verbo + plus/moins/autant que/q’; Il secondo termine può essere sottointeso.
Pronomi personali di forma tonica pag.178
Le regole degli accenti (Les règles des accents)
N.B.
è é
accento grave accento acuto
Bisogna fare attenzione a: 1. La divisone in sillabe; 2. Al suono della vocale (e).
1. La divisone in sillabe Segue le stesse regole dell’italiano, salvo: Per la (s) seguita da consonante: ex. Italiano: di/spe/ra/to Francese: dé/ses/pé/ré La (x) non si separa MAI dalle vocali che la precedono o la seguono I gruppi che contengono una (l) o una (r) al secondo posto (bl, cl, fl, gl, pl, br, cr, dr, fr, gr, pr, tr, vl.) sono inseparabili: ex. Ci/bler Com/plet
2. Il suono della vocale (e)
Il suono / / non richiede mai l’accento;
Il suono / / può richiedere un accento acuto;
Il suono / / può richiedere un accento grave.
Il suono / / (E ferma) si scrive con l’accento acuto: 1. Se la lettera (e) si trova alla fine della sillaba Ex. Ré/gler Dé/dié 2. La lettera (e), all’interno della parola, si scrive senza accento quando non si trova alla fine della sillaba. Ex. Es/ti/mer
Per/te Il suono / / (E aperta) si scrive con l’accento acuto: 1. A fine sillaba all’interno di una parola 2. Si scrive con l’accetto e si pronuncia / / (aperta) se la sillaba seguente ha una E muta Ex. Frè/re, fi/dè/le; fi/dè/le/ment 3. Se la sillana seguente non contiene una E muta utilizzeremo l’accento grave 4. Nelle parole che terminano con (s) se non rappresentano però un plurale Ex. Très, après. 5. Sulle vocali (a) e (u) serve per distinguerle dagli omofoni.
L’accento grave sulla (a) Serve a distinguerla dagli omofoni (parole che hanno la stessa pronuncia, ma che non hanno lo stesso senso e valore. Ex. “a” verbo e “à” proposizione
L’accento grave sulla (u) Ha la stessa funzione dell’accento sulla lettera “a”. Ex, “ou” congiunzione di coordinazione e “où” avverbio o pronome relativo.
Il circonflesso È un segno posizionato su tutte le vocali (tranne la “y”) che può evidenziare: 1. 2. 3. 4.
Delle vocali lunghe; La scomparsa di una “s”; La distinzione tra omofoni (sur/sûr) Sui pronomi possessivi
La cediglia È un segno grafico posizionato sotto la lettera “c” per indicare che si deve pronunciare come una /s/. 1. È necessaria davanti alle vocali “a”, “o”, “u”. Non si mette mai davanti alla vocale “e.
La dieresi Può posizionarsi sulle vocali “e”, “i”, “u” (“y” nei nomi propri) per indicare che la vocale che la precede deve essere pronunciata separatamente e non fa parte di un dittongo. Ex. Naïf...