Sintassi DEL Periodo - sintesi schematica e puntuale del manuale di latino PDF

Title Sintassi DEL Periodo - sintesi schematica e puntuale del manuale di latino
Author Claudia Rivolsi
Course Lingua latina
Institution Università di Bologna
Pages 9
File Size 194.8 KB
File Type PDF
Total Views 141

Summary

sintesi schematica e puntuale del manuale di latino ...


Description

IL PERIODO! Le proposizioni nel periodo sono legate tra loro da rapporti di:" - coordinazione: due proposizioni sono sullo stesso piano (odi et amo)! copulativa: 'e' => et (mette sullo stesso piano), ac, atque (evidenzia il secondo termine) -que (parifica); neque/nec disgiuntiva: 'o' => aut (due alternative che si escludono reciprocamente), vel ,-ve (alternativa irrilevante per chi parla), sive/seu (disgiunge due aspetti di un medesimo concetto)! avversativa: 'ma' => at (la più forte), verum, sed (comuni), vero, autem (posposte e deboli); tamen, atqui (correttive)! dichiarativa: 'infatti' => enim (spesso posposta), etenim, nam, namque conclusiva: 'dunque', 'e così', 'e allora': 'ergo', igitur(logiche); itaque (narrativa); proinde(volitiva)" - subordinazione: una (subordinata) dipende dall'altra (sovraordinata): quare id facias (sub.), fortasse requiris (sovr.)! Proposizioni subordinate:! a. Sostantive o complementari dirette o completive Funzione:! • oggetto della sovraordinata => es. vedo che stai bene /video te valere • soggetto della s. => es. è un’ottima cosa che tu stia bene optimum est te valere • epesegesi della s. => es. dicono questo: che stai bene; hoc dicunt, te valere Forma: • infinitive • interrogative indirette • con quod e indicativo • con ut e congiuntivo • con quin/ quominus/ne e congiuntivo

!

!

!

!! !

b. Aggettive ! Funzione:! • Sostituiscono un attributo/un’apposizione • Ho visto Roma, che è una bellissima città (= ho visto Roma, una bellissima città); Romam vidi quae urbs pulcherrima est.! Forma:! • Relative!

!

c. Avverbiali o complementari indirette Funzione:! • Sostituiscono un complemento indiretto: • es.1 appena lo vide (a prima vista), si innamorò; ut vidit, periit • es. 2 si addormentò perché era stanco (= per la stanchezza); obdormivit quia fessus erat Forma: • consecutive • temporali • causali • suppositive • concessive • avversative • comparative!

!

! ! ! ! !!

1

CONSECUTIO TEMPORUM! Quaero, quaeram (chiedo, chiederò) pres. cong.

Subordinata contemporaneità

quid agas

(che cosa tu faccia) perf. cong.

quid egeris

(che cosa tu abbia fatto)

anteriorità

perifrastica att. quid facturus sis

posteriorità

(che cosa farai)

quaerebam, quaesivi... (chiedevo, chiesi) Subordinata

imperf. cong.

quid ageres

contemporaneità anteriorità

(che cosa tu facessi) piucheperf. cong.

posteriorità

quid egisses

(che cosa tu avessi fatto) perifrastica att. quid facturus esses (che cosa avresti fatto)

Defin: l’insieme delle norme che regolano l’uso dei tempi del congiuntivo in valore relativo nelle proposizioni dipendenti per esprimere un rapporto di anteriorità, contemporaneità, posteriorità rispetto al verbo della reggente.! Le norme variano se la subordinata dipende dalla principale o da un‘altra subordinata che fa da reggente e in base al modo verbale impiegato nella reggente. ! Bisogna innanzitutto distinguere i tempi latini in:! - Tempi principali: il presente, il perfetto logico con valore di presente, futuro semplice e anteriore! - Tempi storici: imperfetto, perfetto storico, piuccheperfetto! a) in proposizioni direttamente dipendenti dalla principale! 1. Se nella reggente c’è un tempo principale nella dipendente si avrà:! • Il congiuntivo presente (contemporaneità)! • Il congiuntivo perfetto (anteriorità)! • La coniugazione perifrastica attiva con sim,sis (posteriorità) ! % % Nescio quid agas % % Non so che cosa fai (faccia)! % % Nescio qud egeris % Non so che cosa hai fatto (abbia fatto)! % % Nescio quid acturus sis % Non so che cosa farai!

% % %

% % %

2. Se nella reggente c’è un tempo storico! • Il congiuntivo imperfetto(contemporaneità)! • Il congiuntivopiuccheperfetto (anteriorità)! • La coniugazione perifrastica attiva con essem,esses(posteriorità) ! Nesciebam quid ageres% % Non sapevo che cosa facevi (facessi)! Nesciebam qud egisses % % Non so che cosa avevi fatto (avessi fatto)! Nesciebam quid acturus esses Non so che cosa avresti fatto!

2

PROPOSIZIONI COMPLEMENTARI DIRETTE:! • Quod dichiarativo (“che”, “per il fatto che”): proposizione epesegetica o dichiarativa: completa l’enunciato della proposizione reggente precisando un fatto o una circostanza, oppure chiarendo un termine della reggente. Il verbo di questa proposizione è di solito all’indicativo, perché in genere le circostanze precisate sono reali, ma si può trovare anche il congiutnvio eventuale se la proposizione riporta un pensiero di perosna diversa sa chi parla o scrive oppure un fatto soggettivo, eventuale. Solitamente la dichiarativa è frequente:! • Dopo espressioni formate da verbi di avvenimento usati impersonalmente e uniti ad avverbi di modo o aggettivi neutri, come bene, male, recte, accidit oppure dopo cose come male facio quod • Dopo i verbi che significano aggiungere, tralasciare in espressioni come accedit quod, omitto • Dopo i verba affectuum come gaudeo,doleo,crucior e dopo i verbi di lode, biasimo, accusa • Per chiarire un termine della reggente usato in funzione prolettica come hoc,id,illud,ita • Ut (“che”)/Ut non (“che non): proposizioni con valore dichiarativo-esplicativo. Sono costruite con il congiuntivo, con le regole della consecutio ma limitatamente ai rapporti di anteriorità e contemporaneità con i verbi della reggente, perché l’azione espressa non si può collocare su un piano posteriore rispetto a quanto enunciato nella reggente. Queste preposizioni sono introdotte da:! • Verbi di avvenimento usati impersonalmente come accidit, evenit,fit ut • Verbi che indicano una conseguenza o un risultato, come sequitur, efficitur ut! • Espressioni impersonali : sostantivo/aggettivo neutro + sum come mos est ut • Ut/ ne (anche ne quis, ne quid…): di solito queste completano l’enunciato della reggente esprimendo una volontà, una cura , un desiderio, un timore. Si costruiscono con il congiuntivo presente, in dipendenza da un tempo principale, imperfetto in dipendenza da un tempo storico (seguono le regole della consecutio ma limitate al solo rapporto di contemporaneità con il verbo della reggente). Dipendono da:! • Verbi curandi che significano curare, provvedere, sforzarsi, cercare di: curo,video,facio,effiicio! Verbi rogandi e postulandi che significano pregare, chiedere, ottenere : • oro,rogo,peto,quero…! • Verbi hortandi e imperandi che significano esortare, persuadere, incitare, comandare: hortor,moneo,persuadeo,incito,movro… • Verbi ed espressioni che indicano opportunità o interesse come placet, interest, necese ut (qui ut assume valore esplicativo)! • Quin (“che non”, “di non”): introduce una proposizione complementare diretta con funzione soggettiva e oggettiva rispetto a proposizioni negative o interrogative retoriche di senso negativo. Il verbo è il congiuntivo (segue la consecutio). Possono dipendere da:! • Espressioni di dubbio negative o di senso negativo! • Espressioni particolari come facere non possum quin • Rette dai verba timendi, cioè che esprimono timore come timeo, vereor; sono espresse eni quattro tempi del congiuntivo, secondo le regole della consecutio e introdotte da:! • Ut : quando si teme che avvenga un fatto che non si desidera! • Ut /ne non : quando si teme che avvenga un fatto che si desidera! es: % Timeo ne hoc tandem propalam fiat (Temo che alla fine ciò venga svelato- ma % % % desidero che non venga svelato)! % Timeo ut sustineas (Temo che tu non possa sopportarle- ma desidero che tu possa % % sopportarle)% !

% %

• Rette da verba impediendi e recusandi,cioè da verbi e espressioni che indicano impediemento, ostacolo come retineo,detineo. Si usa in queste proposizioni solo il congiuntivo presente e

3

imperfetto perché la circostanza è messa in rapporto di contemporaneità con il verbo reggente. Sono introdotte da:! • Ne/quominos se la reggente è affermativa (Plura ne scribam dolore impedior = Sono impedito dal dolore di scrivere di più)! • Quominus o quin se la reggente è negativa (E. Non recusavit quominus legis poneam subiret = E. Non ricusò di sottostare alla pena prevista dalla elgge)! • Rette da verba dubitandi: nescio, incertum est… Hanno il verbo al congiuntivo; possono essere semplici e disgiuntive e sono introdotte dagli stessi pronomi, aggettivi o avverbi interrogativi e particelle che introducono le interrogative! • Interrogative :! ! • semplici: una sola domanda ! • disgiuntive: due o più domande alternative!

• reali: se formulate per chiedere una cosa che si ignora! • retoriche: se la domanda formulata già prevede la risposta affermativa/negativa! • dirette: sono indipendenti cioè proposizioni principali che formulano una domanda •

diretta conclusa con il punto interrogativo. Il loro modo è l’indicativo! indirette: se sono subordinate , cioè dipendenti da verbi che significano chiedere, domandare, interrogare, dire , sapere. Il loro modo è il congiuntivo!

a. DIRETTE ! verbo: indicativo! Introdotte da: pronomi, aggettivi, avverbi interrogativi (quis, qui, quisnam, uter, ubi, quo, quin) o particelle interrogative(ne per la domanda reale ; num per l’interrogativa retorica con risposta negativa; nonne per l’interrogativa retorica con risposta affermativa)! Se disgiuntiva :! Utrum an -ne an an b. INDIRETTE ! verbo: congiuntivo! Introdotte da: pronomi, aggettivi, avverbi interrogativi (quis, qui, quisnam, uter, ubi, quo, quin) o particelle interrogative(ne per la domanda reale ; num per l’interrogativa retorica con risposta negativa; nonne per l’interrogativa retorica con risposta affermativa)! Se disgiuntiva : (ne si usa solo se i membri del periodo sono due) Utrum an -ne an! an -ne

4

PROPOSIZIONI COMPLEMENTARI INDIRETTE:! • Finali : ! “affinché, “perché, acciocché” + congiuntivo / “a, per” + infinito ! Sono introdotte da:! - (se positive) ut + congiuntivo presente (t.principale)/ perfetto (t.storico). Seguono dunque le norme della consecutio, ma limitatamente al rapporto della contemporaneità. Sono anticipate da avverbi o nessi come eo,ideo,ob eam causam ec.. quando contiene un aggettivo o un avverbio è solitamente introdotta dall’ablativo avverbiale quo (= ut eo, “affinchè con ciò”)! - (se negative) ne + congiuntivo presente (t.principale)/ perfetto (t.storico). La coordinazione negativa è resa con neque se la prima finale è positiva, con neu/ neve se anche la prima finale è negativa! In latino le finali positive possono essere espresse anche con:! • Qui,quae,quod + congiuntivo presente/imperfetto (relativa impropria di natura finale)! • ad+ accusativo del gerundio/gerundivo! • Genitivo del gerundio/gerundivo + causa/gratia ! • Supino in-um in dipendenza da un verbo di movimento! • Participio presente/futuro! • Consecutive: “così, tale, tanto a tal punto… che” + indicativo /“così, tale, tanto a tal punto… che”+ infinito! Sono anticipate nella reggente da avverbi, aggettivi pronomi come tam,sic,ita,eo,tantum,talis,tantus,tot! Sono introdotte da:! • ut/ut non + congiuntivo presente (conseguenza nel presente)! • ut/ut non + congiuntivo imperfetto (conseguenza nel passato con valore durativo)! • ut/ut non + congiuntivo perfetto (conseguenza nel passato con valore momentaneo)! qui il congiuntivo è svincolato dalla consecutio perché non esprimono un rapporto temporale * rispetto alla reggente ma un rapporto causa-effetto.! * La coordinazione negativa di due consecutive si rende sempre con neque,nec sia nel caso in cui la prima si affermativa, sia negativa! In latino la consecutiva può essere introdotta anche da qui,quae,quod= relativa impropria di natura consecutiva. Quando la relativa consecutiva è negativa può essere introdotta da quin.! Sono relative consecutive:! • Maior quam qui,quae,quod (“troppo grande per..”)! • Nemo est, nullus est qui,nihil est quod (“non c’è nessuno, niente che..”)%! • Sunt qui (“ci sono quelli che”) habeo quem,quam,quo..! • dingus/indignus, aptus, idoneus + pronome relativo! • Tantum abest ut (introduce una soggettiva)… ut (introduce la consecutivarafforzato da contra, etiam)%= “manca tanto che… che”! • In eo est ut = “siamo sul punto di”! • Quin (in dipendenza di una reggente negativa) con valore di conginzione (come ut non) o con valore di pronome realtivo ! • Causali Sono introdotte da varie congiunzioni quod, quia,quoniam,cum (cum vuole sempre il congiuntivo)seguite da:! - Indicativo se la causa è reale, oggettivamente vera! - congiuntivo se la causa è soggettiva, cioè riferisce il pensiero di altra persona! * cum vuole sempre i congiuntivo , secondo le norme della consecutio. La causale introdotta da cum indica sempre la causa determinante. In italiano si rende con la forma esplicita “poiché, perché, giacché” + indicativo, oppure in la forma implicita col gerundio! Quod,quia,quoniam hanno spesso l’indicativo nella causali dirette, cioè quando la causa viene * presentata come reale; hanno il congiuntivo nelle causali oblique, cioè quando la causa vien presentata come soggettiva! * Quando “dal momento che”,”poiché” e si quidem “se è vero che” esprimono una causa reale e vogliono l’indicativo !

5

* Qui,quae,quod + congiuntivo è una relativa impropria di natura causale. Il pronome è spesso raffrozato, com cum, da quippe,utpote,praesertim! • Temporali ! (1. Determinazione temporale generica: si colloca l'evento A nel tempo dell'evento B.! % - cum + indicativo (generico), «quando». Nella sovraordinata si può trovare tum, «allora».! % - altri tipi di cum + indicativo sono: il cum iterativum ('ogni volta che') e il cum inversum % % (‘quand’ecco...'), il cum simultaneo (“e intanto”),il cum dichiarativo (“per il fatto che”)! % - cum con il congiuntivo (cum narrativum o historicum) ! 2. Determinazione temporale specifica: dati due avvenimenti, si intende: • che A è successivo a B: ’prima di guardare (A), respirò profondamente (B)’ => successione, semplice o immediata! • che A è concomitante a B: 'mentre guardava (A), si sentiva mancare (B)' => concomitanza; • che A, indicato dalla temporale, è anteriore a B: dopo aver visto (A), svenne (B) => precedenza (semplice o immediata); A. successione • successione semplice: antequam, priusquam + indic. (semplice rapporto di tempo)/ cong. (intenzionalità): Haec dixi, antequam venisti, «ho detto questo (A), prima del momento in cui sei venuto(A)»; Haec dixi, antequam venires, «ho detto questo, senza aspettare che tu venissi». • successione immediata: dum, donec, quoad, con ind. o cong. come per antequam e priusquam: Exspecto, dum venias, «aspetto che tu venga», «aspetto intanto che tu vieni» (terzo dum) Haec feci, dum licuit, «ho fatto questo, finché mi fu lecito». B. concomitanza • dum + presente indicativo: «mentre», «nel momento che» (primo dum); • dum, donec, quoad, quamdiu, con tutti i tempi dell'indicativo, «mentre», «per tutto il tempo che» (secondo dum):! Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatum est, «mentre a Roma si discuteva, Sagunto fu espugnata»; C. precedenza! • precedenza semplice: postquam + ind. perfetto di regola, piùccheperfetto se è indicato il tempo trascorso tra i due eventi, «dopo che»: Dion, postquam Corinthum pervenit, bellum comparare coepit, «Dione, dopo che giunse a Corinto, cominciò a preparare la guerra»; Cimon, post tertium annum quam expulsus erat, in patriam revocatus est, «Cimone, dopo il terzo anno da che era stato cacciato, fu richiamato in patria». • precedenza immediata: ut, ubi, ubi primum, ut primum, cum primum, statim ut, simul ac, simul ac primum + IND., «non appena che»: Ut vidit, arsit 'non appena lo vide, se ne innamorò'.%

!

• Periodo ipotetico 1) I tipo, o della oggettività, con apodosi (sovraordinata) all’indicativo (ma anche all’imperativo o con i congiuntivi indipendenti) e protasi (subordinata) all’indicativo: si hoc dicis (protasi), erras (apodosi) «se dici questo, sbagli»;! 2) II tipo, o della possibilità, con congiuntivo presente (più raramente perfetto) sia nell’apodosi che nella protasi:! si hoc dicas (protasi), erres (apodosi) «se dicessi questo, sbaglieresti»: è possibile che tu lo dica;! 3) III tipo o dell’irrealtà, con apodosi al congiuntivo imperfetto, per il presente, piuccheperfetto per il passato, sia nella protasi che nell’apodosi:! si hoc diceres (pr.), errares (ap.), «se dicessi questo, sbaglieresti», ma non lo dici; si hoc dixisses (pr.), erravisses (ap.), «se avessi detto questo, avresti sbagliato», ma non l’hai detto).!

6

• Concessive: Per lo più introdotte da: • quamquam, etsi, tametsi + IND. "sebbene" • licet + CONG.: "sebbene" • ut + CONG. "quand'anche", ammesso che, • quamuis + CONG.: "per quanto” Quamquam bonus es..., "sebbene tu sia buono" (tu sei buono, ma ciò nonostante ...)! Quamuis bonus sis, "per quanto tu sia buono" (sì, hai un bell'essere buono, tuttavia ...) Ut haec ita sint, "ammesso pure che queste cose stiano così"! Licet ... custodiantur legionibus terrae, classibus maria, Cato qua exeat habet, "quand’anche le terre fossero in mano alle legioni, i mari alle flotte, Catone ha una via di uscita … "! • Comparative!

!

!

!

!

PROPOSZIONI AGGETTIVE:! • Relative: ! Hanno l’indicativo :! • quando svolgono la funzione di attributo o di apposizione rispetto a un termine della reggente (dette duqnue attributive o appositive)! • Quando sono introdotte da pronomi,aggettivi,avverbi raddoppiati o che terminano incumque! % Hanno il congiuntivo :! • Obliquo :il congiuntivo esprime l’opinione soggettiva di un’altra persona e in italiano si traduce con l’indicativo di solito. ! % Es: “Philosophus execratur illum qui seiungat utilitatem a iure” = il filosofo condanna % colui che separa l’utile dal giusto.! • Eventuale: il congiuntivo esprime un’eventualità e anche in italiano vuole il congiuntivo. Es: “ Magister praemium prorposuit ei qui multum studuisset” = il maestro propose un premio per colui che avesse studiato molto.! • Per attrazione modale: si ha quando la relativa è una subordinata di secondo grado dipendente da un’altra proposizione o al congiuntivo o all’infinito ed è necessaria a completare il senso della frase. DI solito si traduce con l’indicativo ! Es: “Poetae quaestionem attulerunt /quid esset illud/ quo ipsi differrent ab oratoribus”= % I poeti esposero l’argomento di che cosa fosse ciò in cui essi differivano dagli oratori!

Le proposizioni relative possono essere proprie o improprie.! Le relative proprie, quanto alla funzione, equivalgono a un aggettivo, quanto alla forma hanno di norma il modo indicativo: Es. A Socrate philosophia manavit, quae de vita et moribus est! ‘Da Socrate è derivata la filosofia che riguarda la vita e il comportamento (= la filosofia morale)’.!

!

Le proposizioni relative improprie, quanto alla funzione, equivalgono a una subordinata avverbiale (finale, consecutiva, avversativa…. ), quanto alla forma hanno di norma il modo congiuntivo:! Es.1 rel. improprie con valore finale! Caesar legatos misit qui pacem peterent! Cesare mandò gli ambasciatori che chiedessero/a chiedere la pace! Es.2 rel. improprie con valore causale! Tu es lapide silice stultior qui hanc ames! Tu sei più stupido di una selce, perché ami/ad amare questa qui.! Es.3 rel. improprie con valore consecutivo! Mentem acrem habet quae causas rerum videat! Ha una mente acuta, che vede/tale da vedere le cause delle cose!

7

Es.4 rel. improprie con valore concessivo! Ego, qui sero litteras Graecas didicissem, tamen eas multum amavi.! Io, che avevo appreso/pur avendo appreso tardi la letteratura greca, tuttavia l’ho amata molto! Es.5 rel. improprie con valore suppositivo! Haec qui videat, nonne miretur?! Chi vedesse/se uno vedesse queste cose, non si stupirebbe?!

PROLESSI RELATIVO: (anticipazione) proposizione relativa che viene anticipata alla sua reggente e spesso richiamata da un pronome epanalettico.! ES. “Qui pro patria moriuntur, [eos] patria laudat” = (Coloro che muoiono per la patria, questi la patria loda.) = La patria loda coloro che muoiono per la patria.! ATTRAZIONE DEL RELATIVO: quando la prop...


Similar Free PDFs