Sintesi fai fiorire la tua vita seligman PDF

Title Sintesi fai fiorire la tua vita seligman
Author Carla Fadda
Course psicologia positiva, qualità della vita e benessere psico-sociale
Institution Università degli Studi di Sassari
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riassunti tutti i capitoli...


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“FAI FIORIRE LA TUA VITA” M. SELIGMAN. Parte 1: Una nuova psicologia positiva Capitolo 1: Che cos’è il benessere? Inizialmente la psicologia positiva nasce grazie a dei finanziamenti da parte della Atlantic Philanthropies fatti per le ricerche di Seligman. Ciò ha contribuito al sostegno delle varie ricerche in merito alla psicologia positiva e agli effetti di essa sulle persone (di fondamentale importanza per la base teorica). La nascita di una nuova teoria: Prima di affermare che cosa è la psicologia positiva è di fondamentale importanza chiarire il concetto di positività e funzionamento ottimale (flourishing). Aristotele credeva che ogni azione umana fosse finalizzata al conseguimento della felicità; Nietzsche che fosse finalizzata a ottenere il potere; Freud a evitare l’ansia. Questi generi di pensiero sono dei monismi in quanto ottengono il massimo beneficio dal minor numero di variabili e così superano la parsimonia: ovvero la massima filosofia secondo cui la risposta più semplice è quella giusta. Essa ha un limite in quanto quando le cose da spiegare sono troppo sfaccettate, non si arriva ad una conclusione. Il pensiero di Seligman era vicino a quello aristotelico, tuttavia col tempo si è staccato in quanto ha capito che il termine “felicità” ha perso il suo vero significato. Il primo passo nella pp è scomporre il monismo della felicità in termini più servibili. Cercare di capire la felicità richiede una formulazione di teorie: dopo una lezione svolta da S., una collega gli fece notare come la sua iniziale teoria di felicità fosse sbagliata, in quanto non prendeva in considerazione il successo e il senso di controllo poichè le persone cercano di ottenere un certo risultato per il piacere che da la vittoria. Quando pubblicò “La costruzione della felicità” anche già solo il titolo fu un problema per l’essenza della disciplina: nella società moderna il termine felicità intende allegro, sorridente, di buonumore, riducendo tutto ad un concetto piatto. La teoria originale della felicità autentica: La psicologia positiva riguarda ciò che scegliamo per il suo valore intrinseco. Spesso scegliamo ciò che ci fa star bene ma è importante capire che spesso le nostre scelte non sono fatte in funzione di come ci sentiamo. La felicità si può scomporre in tre diversi elementi: l’emozione positiva (che è ciò che proviamo, il piacere, l’estasi ecc. Esso ci consente di vivere una vita piacevole); l’esperienza ottimale (che prende il nome di flusso. Ad esempio, quando ci immergiamo tanto in quella particolare attività da diventarne tutt’uno. Esso si identifica come una vita piena di coinvolgimento) e infime il significato (una vita piena di significato significa una vita che ha uno scopo, un fine e spesso ciò che in connessione con cose più grandi di noi (religione, politica, famiglia ecc)). Dunque questa è la teoria della felicità autentica: la psicologia positiva riguarda la felicità nelle sue tre forme. Dalla teoria della felicità autentica alla teoria del benessere: All’inizio Seligman riteneva che argomento della psicologia positiva fosse la felicità e che il gold standard fosse la soddisfazione. Oggi egli è arrivato a conclusione che la psicologia positiva tratta del benessere e che il gold standard sia il funzionamento ottimale, con l’obbiettivo di aumentare tale funzionamento. La TDFA (teoria della felicità autentica) è inadeguata sotto tre punti di vista: 1) l’idea di felicità oggi e legata all’essere di buonumore. 2) la soddisfazione di vita ha un posto troppo privilegiato nella misurazione della felicità, es. da 1 a 10. L’obbiettivo della psicologia positiva discende dal gold standard (aumentare la quantità di soddisfazione di vita a livello planetario), ma è evidente che anch’essa è essenziale nell’analisi di

quanto si sentono bene le persone. Il vecchio gold standard è legato all’umore e una visione della felicità basata sull’umore relega nell’infelicità il 50% della popolazione mondiale. La soddisfazione di vita non prende in considerazione quanto significato abbia la nostra vita, ma misura solo l’umore allegro. 3)L’ emozione positiva, il coinvolgimento, e il significato non esauriscono gli elementi che le persone scelgono per il loro valore intrinseco. La teoria del benessere: Il benessere è un costrutto, la felicità una cosa. Una cosa reale è un’entità misurabile. Le persone nella vita più hanno emozioni positive, più coinvolgimento, più significato e dunque più felici. La teoria del benessere nega che l’oggettività della psicologia positiva sia una cosa reale ma pensa sia un costrutto che a sua volta contiene degli elementi misurabili ma nessuno dei quali definisce. Ad esempio, il tempo è uno di questi costrutti in quanto è formato da temperatura, umidità, velocità ecc; la libertà può essere un costrutto in quanto si attribuisce il valore di libertà in base a quanto sono liberi i cittadini, se la stampa sia censurata o meno ecc. Il benessere è così come il tempo e la libertà dal punto di vista strutturale, ma diverse cose vi contribuiscono. Quindi argomento principale della psicologia positiva è il benessere. Gli elementi del benessere: La TDFA si avvicina al monismo aristotelico in quanto la felicità è definita. Il benessere è dato da più elementi. Si tratta di una teoria basata sull’idea di libera scelta, composta da 5 elementi (sigla:PERMA) che a loro volta devono avere tre priorità: contribuire al benessere, essere ricercato per il suo piacere intrinseco, essere definito e misurato indipendentemente dagli altri elementi.* La teoria si articola: 1) Emozione positiva: (vita piacevole), valutata soggettivamente, essa rimane un pilastro del benessere. La soddisfazione e la felicità hanno subito una retrocessione: da obbiettivo dell’intera teoria sono diventate uno dei fattori inclusi nell’elemento dell’ emozione positiva. 2) Coinvolgimento: è valutato soggettivamente ed è strettamente connesso all’emozione positiva in quanto emozioni e sensazioni sono assenti durante il flusso, ma sono percepibili solo posteriormente. Quindi l’emozione e il coinvolgimento soddisfano i tre criteri per essere considerati un elemento di benessere. 3) Significato: componente soggettiva e può essere incluso nell’emozione se si considera un momento di vita che è stato appena vissuto, ma cambia nel corso del tempo (es. passare le serate ad ubriacarsi vs ricordarlo tra 10 anni), quindi non è unicamente uno stato soggettivo. Il significato soddisfa i 3 criteri per essere considerato elemento. 4) Realizzazione: è spesso ricercata per il suo valore intrinseco anche quando non apporta nulla in termini di emozione positiva, significato e relazioni positive. Chi conduce una vita piena di realizzazioni spesso è assorto in ciò che fa, spesso ricerca il piacere con avidità e prova l’emozione positiva quando vince o fa qualcosa di grande. Tuttavia, questo è importante perché permette alla psicologia positiva di descrivere cosa la gente fa per ottenere il benessere. 5) Relazioni positive: Peterson descrisse la psicologia positiva in due parole ovvero “gli altri”. Poco positivo è qualcuno di solitario. Gli altri sono il miglior antidoto contro i momenti negativi della vita; compiere un atto di gentilezza produrre un aumento istantaneo di benessere.

Esercizio della gentilezza: Non si può negare che l’influenza profonda che le relazioni positive hanno sul benessere. Le relazioni positive soddisfano due criteri: il contribuire al benessere e il misurarlo indipendentemente dagli altri elementi. La domanda è: ricerchiamo relazioni positive per il loro valore è intrinseco o solo perché ci forniscono emozioni positive? Non vi è una risposta ma due ipotesi sull’evoluzione umana, evidenziano il valore intrinseco delle relazioni positive: 1. secondo N. Humphrey, gli esseri umani hanno un cervello molto sviluppato e possono risolvere problemi sociali a ogni ora del giorno; inoltre progetta e realizza i rapporti in modo armonioso ed efficace. 2-.è la selezione di gruppo. Dawkins ha reso popolare la teoria del gene egoista, secondo cui l’individuo è l’unica unità della selezione naturale; mentre altri oggi affermano che è il gruppo l’unità principale della selezione naturale. La socialità è la forma di adattamento superiore più riuscita che si conosca. Prendiamo due gruppi di primati, il primo sociale che ha delle strutture del cervello che promuovono l’amore la gentilezza ecc; ed un gruppo non sociale che riguardano le stesse intelligenze ma non solidale. Se posti in una competizione mortale, vincerà quello sociale poiché cooperativo. Quindi le relazioni umane sono importanti per il benessere in quanto rafforzano gli altri elementi. Sintesi della teoria del benessere: La TDFA (teoria della felicità autentica) è unidimensionale: verte sul sentirsi bene e sostiene che il nostro percorso di vita sia teso a massimizzare il nostro stato d’animo. La TDB (teoria del benessere) riguarda tutti e 5 i pilastri ed essi sono i punti di forza; essa è multiforme: l’emozione è soggettiva, le altre 4 hanno componenti sia oggettivi che soggettivi. Un’altra differenza è che la TDFA afferma che compiamo le nostre scelte sulla base di quanta felicità possiamo ricavarne, e quindi imbocchiamo la strada che la massimizzerà (comune scelta di tutti). Vero è che però non agiamo sempre in vista di quest’ultima, ad esempio è stato affermato che coppie senza figli sono più felici delle coppie che non hanno figli… se fosse così allora non ci sarebbero più nuovi nati. La felicità e la soddisfazione sono un elemento del benessere soggettivo, ma tale benessere si deve espandere anche nei contesti statali. Il funzionamento ottimale come obiettivo della pp: L’obbiettivo della psicologia positiva nella TDFA è quello dell’aumento della felicità nella vita del singolo e a livello planetario. Invece l’obbiettivo della psicologia positiva nella TDB è multiforme e tende a migliorare la quantità di flourishing nella vita del singolo e a livello planetario. Il flourishing è il fiorire della persona e può farlo mediate le caratteristiche base (emozione,coinvolgimento e significato)piùle caratteristiche aggiuntive (autostima, ottimismo, resilienza, vitalità, autodeterminazione e rapporti positivi). Per determinare il funzionamento ottimale è stato posto un questionario a oltre 200mila persona nei paesi dell’EU, e la più alta è la Danimarca e l’ultima è la Russia. L’obiettivo non è solo produrre ricchezza economica ma anche generare il funzionamento ottimale. L’obbiettivo della psicologia positiva è misurare e costruire il funzionamento ottimale dell’uomo: il conseguimento ha inizio nel momento in cui chiediamo a noi stessi che cosa ci rende davvero felici.

Capitolo 2: Creare la felicità. (+esercizi) La visita di gratitudine: La gratitudine può rendere la vostra vita più felice e più soddisfacente. Quando esprimiamo la nostra gratitudine agli altri, rafforziamo il nostro rapporto con loro. Ma spesso il nostro ringraziamento è distratto e perde valore, così Seligman consiglia di scrivere una lettera di gratitudine a qualcuno, composta di 300 parole, che ha condizionato la propria vita.

Il benessere si può cambiare?: Se la psicologia positiva mira a costruire il benessere sul pianeta, allora il benessere dev’essere costruibile. Il benessere è una semplice euforia temporanea a cui segue la ricaduta nel solito umore intrattabile, o può essere modificato nella sua durata? Prima che la psicologia positiva nascesse, la maggior parte degli psicologi aveva sviluppato un certo pessimismo sulla possibilità di cambiare stabilmente la felicità. Secondo i teorici, ci adattiamo in fretta a un colpo di fortuna ma ben presto vogliamo barattarli con altro per migliorare ancor di più la felicità. Se il benessere non si potesse cambiare allora l’obbiettivo della psicologia positiva andrebbe abbandonato. Seligman è un empirista e sperimenta le sue teorie e terapie: studi con assegnazione casuale controllati con placebo: si tratta di assegnare casualmente alcuni volontari al gruppo di trattamento e altri al gruppo di controllo e poi testare chi è davvero motivato e chi no. Dal 2001 la PCUP ha cominciato a investigare su cosa realmente ci rende più felici. Le tre benedizioni: Pensiamo troppo a ciò che va male e non abbastanza a ciò che va bene nella nostra vita. La gente tendenzialmente passa più tempo a pensare a cose negative e questo porta all’aumento della depressione. La maggior parte di noi non riesce a soffermarsi sugli eventi buoni tanto quanto su quelli negativi. Seligman propone l’esercizio di pensare e scrivere tre cose che sono andate bene durante la giornata e perché non andate bene. Egli l’ha provato su di lui, poi sulla sua famiglia e ha funzionato davvero. Egli descrive inoltre che in 45 anni di insegnamento non ha ricevuto una valutazione così alta di quando insegnava psicologia positiva, inoltre anche se proponeva degli esercizi ai suoi studenti sulla psicopatologia non poteva trasformarli in schizofrenici per studiarli, mentre con la psicologia positiva può assegnare dei compiti e guardarne i cambiamenti. Egli ha tenuto una serie di lezioni anche per altri professionisti del campo psicologico, psichiatrico, counseling ecc. Interventi e casi di pp: Lo stesso S. è rimasto stupito dagli effetti che gli interventi in genere avevano anche su pazienti molto depressi. Riporta tre casi: 1) donna, 36 anni, regime di counseling e terapia farmacologica per la depressione. Esercizio: tre momenti felici-> l’ha aiutata a vedere la sua vita in maniera più positiva. 2) donna, depressa, gravemente obesa. Sottoposta al test AHI, tre mesi dopo la terapia, e ha notato di avere flusso cosa che prima non sentiva. I terapeuti hanno riferito che mettere in contatto i pazienti con i loro punti forza ha dato dei benefici. 3) Emma, depressa e suicida. Partenza lenta ma poi è riuscita a trovare la propria forza grazie al VIA test. Esercizio sulle potenzialità personali: L’obbiettivo di questo esercizio è incoraggiare a riconoscere i punti forza. Esso ha delle caratteristiche: senso di appartenenza, sensazione di eccitazione, rapida curva di apprendimento, desiderio di trovare nuovi modi per usarlo, sentimento di inevitabilità, rinvigorimento, creazione di progetti, gioia e soddisfazione. Questo test (VIA) si trova nel sito web ed è stato ideato da Peterson e quando si fa questo test è importante pensare se quelle determinate cose sono delle proprie potenzialità. Seligman suggerisce di prendere queste potenzialità ed usarle al meglio (es. creatività-> fare una sceneggiatura). Psicoterapia positiva: Con l’avanzare della ricerca, Parks ha elaborato un pacchetto di sei esercizi per il trattamento dei sintomi depressivi in giovani adulti. Questi hanno dimostrato un abbassamento della depressione. Il dott. Rashid ha creato la psicoterapia positiva per i pazienti depressi che si rivolgono al servizio di counseling all’uni della Pennsylvania, essa è un insieme di tecniche che vengono somministrate in modo ottimale insieme ad altri fattori come il calore, empatia, fiducia

ecc. Questi permettono di personalizzare le tecniche adattandole all’individuo. Seguono 14 sessioni in cui si adattano gli esercizi di psicologia positiva al cliente. 1: si parte da una condizione pessimista. compito-> il cliente scrive una pagina di 300 parole contenente un’introduzione positiva in cui racconta una storia che lo rappresenti al meglio. 2: il cliente indentifica le forze del carattere contenuto nell’introduzione. Compito-> questionario VIA. 3: ci si concentra su situazione specifiche in cui le forze del carattere possono aiutare a coltivarne il piacere. Compito-> comincia il diario delle benedizioni. 4: si discute dei ruoli dei ricordi belli e di quelli brutti. Aggrapparsi alla rabbia e amarezza mira al benessere. 5: si introduce il perdono come strumento in grado neutralizzare i sentimenti di rabbia e amarezza e li si trasforma in qualcosa di positivo. Compito:-> scrivere una lettera di perdono in cui si riferisce ad una ingiustizia subita ma non consegna la lettera. 6: si parla della gratitudine intesa come riconoscenza duratura. Compito:-> lettera di ringraziamento per qualcuno mai ringraziato. 7: si esamina l’importanza di coltivare emozioni positive, utilizzando il diario delle benedizioni. 8: si discute del fatto che chi si accontenta di poco ha un benessere maggiore di chi pretende il massimo. Compito :-> valutare come aumentare la disponibilità di accontentarsi del minimo benessere. 9: si discute dell’ottimismo e della speranza attraverso lo stile ottimista che consiste nel vedere gli eventi negativi temporanei. Compito: -> si pensa a tre porte chiuse, ma quali sono state aperte? 10: si identificano i punti forza delle persone al cliente care. Compito: -> si allena il cliente a rispondere in maniera costruttiva agli eventi positivi riferiti ad altri e fissa una data in cui poter condividere ciò con tali persone. 11: si esamina come riconoscere le forze del carattere dei familiari e l’origine delle forze del carattere del cliente. Compito: si fa fare ai familiari il test VIA 12: si introducono le tecniche per assaporare l’emozione positiva e per aumentarne l’intensità. Compito: programmare attività piacevoli. 13: la persona ha il potere di donarsi del tempo. Compito: donare il suo tempo ad attività che richiedono tempo mettendo in gioco i suoi punti forza. 14: si discute su che cosa sia una vita piena che mette insieme piacere, significato e coinvolgimento. È stato dimostrato che la psicoterapia positiva aumenta il benessere dei pazienti depressi del 55%, rispetto alla psicoterapia normale che è del 20% e solo dell’8% per coloro che fanno terapia più farmaci. Seligman afferma che nel corso della sua carriera con la psicoterapia e l’uso di farmaci, non ha mai avuto dei risultati simili come con la psicologia positiva.

Cap.3: Il piccolo segreto “sporco” dei farmaci e della terapia Secondo l’OMS, la depressione è la malattia più costosa al mondo e i trattamenti più diffusi sono i farmaci e la psicoterapia. Trattare un caso di depressione costa 5000 dollari all’anno e ogni anno in USA i casi di questo genere sono circa 10milioni. I farmaci antidepressivi sono un affare multimiliardario mentre somministrare esercizi di psicologia positiva sul web costa molto meno. Egli ha proposto alla NIHM (istituto Nazionale di sanità mentale) questa strategia della psicologia positiva ma son state rifiutate perciò è arrivato alla conclusione che vi è uno strapotere condotto da due lobby (quella farmaceutica e degli psicoterapeuti) quando si parla dei disturbi dell’umore. Cura vs alleviamento dei sintomi: Il primo segreto sporco della psichiatria biologica e della psicologia clinica è che hanno rinunciato alla nozione di cura. La cura richiede troppo tempo, perciò terapia e farmaci mirano a gestire la crisi nel medio termine. Esistono due tipi di farmaci: quelli curativi (che se lo si assume per un tempo lungo, la malattia non si ripresenterà perché i patogeni sono morti.) e quelli cosmetici (se si smette di prenderli la malattia ritorna in forze; è un palliativo, tende ad alleviare ma non curare). Il ricorso ai palliativi è una cosa buona ma non è il bene supremo né costituisce il fine ultimo dell’intervento. L’alleviamento dei sintomi dovrebbe essere una tappa intermedia lungo la strada che porta alla cura. Non esistono farmaci totalmente curativi, la psichiatria biologica ha rinunciato alla cura. Ad es. Freud voleva una psicoterapia in grado di funzionare come antibiotico. Oggi la rigidità del sistema ha spinto la psicologia e la psichiatria a lavorare solo sull’alleviamento dei sintomi anziché sulla cura. La barriera del 65%: Il secondo segreto sporco è che tali effetti sono piccoli. Prendiamo due trattamenti per la depressione: la psicoterapia cognitiva e gli inibitori della ricaptazione della serotonina. Facendo una media dei risultati, per ognuno di questi trattamenti otteniamo un alleviamento pari al 65%, i recenti studi sugli antidepressivi sono ancora più scoraggianti. Una associazione di psicologi e psichiatri ha raccolto i dati relativi a 718 pazienti coinvolti nei sei studi sul confronto farmaco-placebo. Per la depressione grave, i farmaci hanno prodotto effetti attendibili, ma per la depressione lieve o moderata gli effetti sono stati nulli. Potremmo dire che i farmaci hanno un vantaggio del 20% sul placebo. Quando si esamina la percentuale di pazien...


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