Soldados de Salamina di Javier Cercas PDF

Title Soldados de Salamina di Javier Cercas
Course Letteratura spagnola III
Institution Università degli Studi Suor Orsola Benincasa
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Summary

Riassunto dettagliato del libro soldados de salamina di Javier Cercas, con analoghi riferimenti...


Description

SOLDADOS DE SALAMINA Anche da questo libro è stato tratto un bel film, con un’unica differenza: se nel libro il protagonista è un uomo, nel film diventa una donna. SOLDADOS DE SALAMINA, è un romanzo di JAVIER CERCAS, è stato publicato nel 2001, ed è un libro interessante perché sceglie di proporre una delle tematiche più scottanti della storia spagnola , cioè LA GUERRA CIVILE, ma in particolare un episodio della Guerra Civile , un fatto accaduto in questi anni. TRAMA Abbiamo un giornalista e aspirante scrittore, che è l’alter ego dell’autore JAVIER CERCAS, anche se le sue caratteristiche differiscono un pò, cioè che non gli corrispondono del tutto. Questo giornalista / scrittore racconta la sua decisione di scrivere un libro sulla mancata fucilazione dell’ideologo della Falange, Rafael Sanchez Mazas. Quando pariamo di Falange, facciamo rifermento ad un partito di estrema destra, fondato nell’ ottobre del 1933, dal generale e dittatore JOSÉ ANTONIO PRIMO DE RIVERA, figlio di quel MIGUEL PRIMO DE RIVERA che abbiamo nominato nella storia del ‘900 dato che diventa dittatore nel 1923-30 , poi viene destituito e c’è la proclamazione della Prima Repubblica. Questo JOSÉ ANTONIO poi verrà fucilato dei Repubblicani durante la Guerra Civile. La Falange è un partito ispirato al Fascismo italiano e propagandava un modello di Stato Nazionalista - Cattolico, molto conservatore ed auspicava ad una Spagna chiusa al mondo esterno. RAFAEL SANCHEZ MAZAS fu un politico e poeta, era padre dello scrittore RAFAEL SANCHEZ FERLOCIO, morto qualche anno fa e apparirà in alcune pagine di questo libro. Nacque a Coria nel 1944 e morí a Madrid nel 1966 (scampa a questa fucilazione). Era amico di questo JOSÉ ANTONIO. Fu uno dei padri fondatori di questo partito, insieme a JOSÉ ANTONIO. Il giornalista ci racconta che sta cercando del materiale per scrivere un romanzo su questo episodio. Dopo la Presa di Barcellona da parte delle Truppe Nazionaliste, perché l’entrata in città delle truppe di FRANCO stavano avendo la meglio, i REPUBBLICANI che stanno perdendo la guerra, fuggono in massa e portano con se i prigionieri che sono riusciti a catturare, e sulla via per la Francia, perché l’idea era attraversare la frontiera francese e rifugiarsi in Francia, i REPUBBLICANI fucilarono questi prigionieri che avevano portato. SANCHEZ MAZAS che era tra questi, miracolosamente si salva, e scappa via nel bosco, ma viene rincorso e scoperto da uno dei miliziani repubblicani che inspiegabilmente non lo denuncia ai compagni. Lui lo guarda e se ne va. I compagni gli lanciano la voce : “Hai trovato qualcuno?”, lui dice “No qua non c’è nessuno”. Si gira e se ne va. Lascia andare il suo nemico. Il libro in cui il nostro aspirante scrittore indaga su questo episodio, è il libro che leggiamo > assistiamo al suo farsi e all’insoddisfazione di questo scrittore per il suo contenuto e l’inconsistenza del protagonista che è in contrasto con la funzione decisiva da lui svolta nella formazione della cultura di destra che alimento il FRANQUISMO -> cioè lui scrive il libro su questo RAFAEL SANCHEZ MAZAS ma a lui questo non gli sta simpatico perché fondo il FRANQUISMO e questo partito di estrema destra, LA FALANGE; alimentò quel clima di oscurantismo che avvolge la Spagna in questi anni.

Noi ,seguiamo questo scrittore nelle sue ricerche ossessive di informazioni che intraprende per rintracciare quell’uomo che gli salvó la vita a MAZAS e che forse potrebbe far da contro altare a MAZAS stesso, cioè rivestire quel ruolo di protagonista che manca al libro. -> PROTAGONISTA POSITIVO. Lui è un protagonista cattivo e quindi è come se l’aspirante scrittore cercasse di trovare un altro polo che faccia da contro altare a questo personaggio , per dare bilanciamento al romanzo, un equilibrio, per istituire un’idea di morosa a questa storia. Alla fine conosce un tale, ANTONIO INIRALLES, ex combattente della Guerra Civile, in esilio in Francia da molti anni, ed è inventato. Probabilmente non è lui che ha salvato la vita, ha salvato SANCHEZ, ma il nostro narratore - scrittore, sicuramente è riuscito a trovare il suo protagonista, colui che può compendere degnamente a SANCHEZ MAZAS da una prospettiva moralmente e radicalmente opposta, che è il palcoscenico del romanzo. É un protagonista positivo perché inaspettatamente reintroduce una dimensione etica nel libro, che il nostro aspirante scrittore aveva volontariamente eluso quando si era proposto di scrivere un libro se un ideologo di destra. AUTORE - NARRATORE -> JAVIER CERCAS E LA VOCE NARRANTE che è quella del suo alter ego (come nel Lazarillo de Tormes). 1 pag (17) -> Il nostro scrittore ci dice : Fue en verano …. al periódico. -> Fu nell’estate del 1994, quando io 6 anni fa sentii parlare per la prima volta la storia della fucilazione di RAFAEL SANCHEZ MAZAS. 3 cose mi erano successe in quel periodo: mio padre era morto, mia moglie mi aveva abbandonato e la terza era che io avevo abbandonato la mia carriera di scrittore. In realtà sto mentendo, la mia carriera non era mai decollata, avevo scritto qualcosa, mi ero fatto coraggio perché un amico mi aveva fatto una recensione in cui mi elogiava e questo mi aveva fatto illudere che i miei libri fosse interesse per qualcuno ma in realtà poi la mia carriera è andato a picco e sull’onda di ciò io ho lasciato addirittura il mio lavoro al giornale, mi sono licenziato. Ed il risultato quale è stato? Ho avuto un sacco di problemi economici perché non lavorando non avevo introiti e ho scritto 3 romanzi che non ho mai concluso. Sono caduto in una depressione così spaventosa che sono rimasto seduto due mesi su una poltrona di fronte ad un televisore piangendo, e mia moglie stanca di pagare fatture, di farsi carico di tutte le spese del funerale di mio padre, non appena ha visto che mi sono ripreso un po’, ha deciso di alzare i tacchi e andarsene ,e a questo punto ho pensato io ,che l'unica strada che potessi percorrere era di chiedere alla redazione di riassumermi nuovamente. Effettivamente lo assumono , gli fanno ripicche come, tu sei quello che se ne è andato perché voleva scrivere il romanzo, cosa credevi di fare… All’inizio lo trattano molto male, lo mandano a comprare caffè, lo trattano come l’ultimo arrivato, il solito cameratismo da redazione, e poi ad un certo punto gli commissionano una rivista -> METÁ PAG 18 “Fue así como en julio…. un rato conmigo -> Insomma io sapevo che era restio a lasciare interviste, e grazie all'aiuto di un’amica io riuscii ad ottenere un appuntamento con lui. “Porque llamar … sería excesivo” -> perché chiamare quell’incontro, intervista sarebbe eccessivo; fu sicuramente l'intervista più strana di tutta la mia vita. PAG 18-19 “Pero es que…. de la garlopa” -> lui si mostrò cordialissimo forse perché aveva questa cattiva fama di essere un pò scontroso, quindi fu per questo che fu cordiale o semplicemente lo fu perché questa cattiva fama era priva di fondamenta, era un po' una balla inventata dagli altri che andava in giro da sola, senza sostenersi su alcuna verifica certa. Il problema però qual è, è che nel momento in cui io facevo una domanda lui cambiava discorso al punto tale che lui mi rispondeva illustrandomi con sfoggio di dettagli l’uso corretto di una pialla.

“Aquello fue … Ferlosio contó” -> Insomma, fu un tira e molla snervante, non fu fino all'ultima birra di quel pomeriggio che Ferlosio, mi raccontò la storia della fucilazione di suo padre, la storia che mi ha tenuto sulle spine negli ultimi anni. Non ricordo, né chi né come fu introdotto il nome di MAZAS (forse fu uno degli amici di Ferlosio, forse Ferlosio stesso). Ma ricordo che Ferlosio raccontó -> qui abbiamo il primo racconto dell’episodio di questa fucilazione. Primo racconto perché, perché questo racconto intorno a cui ruota tutto il romanzo, appare nel corso di questo romanzo per ben tre volte. PAG 19-20 F: “Lo fusilaron…. y se fue” -> Questo è il racconto della fucilazione: lo fucilarono molto vicino al luogo in cui siamo, il santuario del Colliel, mi guardò e mi disse: lei c'è mai stato? Io risposi di no e lui: io nemmeno ma so che vicino a Banodis. Fu alla fine della guerra, il 18 luglio ’36, lo avevano sorpreso a Madrid, intento a rifugiarsi nell'ambasciata cilena dove, trascorse più di un anno. Verso la fine del ’37, scappo dall'ambasciata e uscì a Madrid, nascosto in un camion, probabilmente con il proposito di giungere in Francia; tuttavia lo arrestarono in Barcellona E quando le truppe di Franco raggiungevano la città, se lo portarono via. Molto vicino alla frontiera, e lo fucilarono. Fu un fucilamento di massa, probabilmente caotico perché la guerra era persa e i repubblicani, scappavano allo sbando per i Pirenei; sicché non credo sapessero chi stavano fucilando, cioè un personaggio politico importante, uno dei fondatori della Falange, amico di Josè de Rivera. Mio padre conservava a casa sua ancora la la giubba e i pantaloni con cui lo fucilarono, me li ha insegnati molte volte, probabilmente stanno ancora lì, a casa; il pantalone era bucato, perché le pallottole lo avevano solo sfiorato e lui approfittò della confusione del momento per correre via e nascondersi nel bosco. Dalì, rifugiato in un buco, sentiva il latrare dei cani, e gli spari e le vci dei soldati che lo cercavano sapendo che non potevano perdere molto tempo nel cercarlo perché I franchiste che stavano alle calcagna. Non certo momento mio padre udi un rumore di rami alle sue spalle, si girò e vide un soldato che lo guardava. Allora si udì un grido: c'è qualcuno lì?. Mio padre raccontava che il soldato rimase lì fermo guardandolo per qualche secondo e dopo, senza smettere di guardarlo, gridò: qui non c'è nessuno!, si girò e se ne andò. Il soldato repubblicano, ha salvato la vita a SANCHEZ MAZAS. “Ferlosio se hizo…. los amigos del bosque” -> Sanchez Mazas fugge al fucilamento, passano alcuni giorni da rifugiato nel bosco, cibandosi di quello che trovava o quello che gli davano I contadini delle masserie. Non conosceva la zona, gli si erano rotti gli occhiali e a malapena ci vedeva qualcosa, per questo raccontava sempre che non sarebbe sopravvissuto, se non avessi incontrato uno dei ragazzi del paese vicino, Cornellà de Terrí, che si chiamava o si chiama così, E che lo protessero gli diedero da mangiare fino a che non arrivarono i franchisti. Divennero molto amici e quando tutto terminò, lui rimase altri giorni a casa loro. Non credo che tornò a vederli, però a me parlo più di una volta di loro. Mi ricordo che sempre li chiamava con il nome che si erano dati: Gli amici del bosco. Il nostro autore ci dice che passò del tempo, io mi dimenticai letteralmente di questa storia, se non che un giorno, agli inizi di Febbraio del 99, anno del 60esimo anniversario della Guerra Civile e anche l’anno della morte di Antonio Machado, pensai che molti avrebbero scritto un articolo in merito e che io potevo fare altrettanto e però pensai anche che mi ricordai di questo episodio MAZAS, la cui mancata fucilazione avviene nello stesso anno in cui muore Antonio Machado , nel ’39, e quindi, ci dice una cosa interessante : pensai di fare questo articolo su Machado, quando mi ricordai di Sanchez massa e del suo funzionamento che era successo più o meno nello stesso periodo della morte di Machado, solo che dal lato spagnolo della frontiera.

PAG 23 “Imaginè entonces…. continuaciòn” -> immaginai allora che la simmetria ed il contrasto che correvano tra i fatti terribili (quasi un chiasmo della storia-> fig. set che ci parla di 2 sistemi che si pongono in contrapposizione tra loro ->Machado repubblicano che lotta per un ideale giusto muore e l’altro che è uno dei fondatori della Falange viene risparmiato) forse non era casuale e che se riuscivo a raccontarli con stesso equilibrio in uno stesso articolo il loro strano parallelismo poteva dotarli di un significato inedito. Questa intuizione acquistò spessore quando cominciai a documentarmi e mi resi conto per casualità o meglio mi imbattei nella storia del viaggio di Manuel Machado fino a Collioure, poco dopo la morte del fratello Antonio. Quindi mi misi a scrivere e il risultato fu un articolo intitolato: "Un segreto essenziale”. Così come a suo modo è essenziale per questa storia, lo copio di seguito: fuga di Machado che fugge per superare la frontiera con sua madre e con suo fratello Josè. PAG 24 - 25 “La historia no acaba aquí… Collell” -> lui fa pubblicare questo articolo dove si dice che quando Manuel Machado che stava vivendo i giorni della sublevacion, praticamente a Burgos viene a sapere che suo fratello Antonio è morto a Collioure, lui cerca un salvacondotto per questa cittadina. A Manuel la ribellione lo sorprese il 18 luglio a Burgos, zona franquista, Antonio Machado a Madrid, zona repubblicana. Loro non solo erano fratelli, erano intimi, cioè condividevano anche la passione per la letteratura. Il fatto che si siano schierati su due fronti opposti, è singolare perché è come se questi due fratelli avessero vissuto una scissione, separati da un diverso credo politico. Però ci viene anche detto : ma è ragionevole supporre che se Manuel si fosse trovato a Madrid, forse sarebbe rimasto fedele alla Repubblica, E forse è ozioso domandarsi cosa avrebbe fatto Antonio Machado se fosse stato Burgos al posto di suo fratello. La cosa certa è che, appena Manuel Machado conobbe la notizia della morte di suo fratello, cerco questo salvacondotto per attraversare questa Spagna devastata, arrivo a Collioure. Giunto in hotel seppe anche che sua madre venne uccisa e che quindi sono il fratellino piccolo cos'è era rimasto in vita e lo incontra proprio sulla tomba di Antonio. I due parlarono. Due giorni dopo Manuel ritorna a Burgos. E nell'articolo ci dice che questo coincide con la mancata fucilazione di Sanchez Mazas. PAG 25 - 26 “Pero la historia….. más esencial” -> come lo conclude questo articolo? Lo conclude dicendo che “di tutte le storie delle storie”, scrisse Jaime Gil de Biedma, senza alcun dubbio la più triste è quella della Spagna, perché finisce male. Termina male? Mai sapremo chi fu quel soldato che salvo la vita di Sanchez, nei cos'è quello che passó per la sua testa quando lo guardo negli occhi; non sapremo mai che cosa si dissero José e Manuel Machado davanti alla tombe di suo fratello Antonio e della madre. Non so perché, ma a volte mi dico che, se riuscissimo a svelare uno di questi segreti paralleli, forse sfioreremo anche un segreto molto più essenziale / profondo. L'articolo finisce così, viene pubblicato e l'autore riceve tre lettere da tre lettori diversi; la terza è la più interessante perché è una lettera che gli viene mandata da un tale che si chiama Miguel Aguirre. Uno storico che gli dice: guarda io sono molti anni che sto studiando ciò che è accaduto durante la guerra civile nella zona di Banyoles e gli dici anche che se vuole possono incontrarsi perché lui conosce una persona Jesus Pascual Aguilar, che pure è riuscito a sfuggire a quella fucilata E lui ha raccontato quest'episodio in un libro titolato “yo fui asesinado por los rojos” quindi tu potresti leggere questo libro e approfondire le ricerche solo che questo libro fuori catalogo, io però ho una copia quindi se vuoi ci vediamo il momento e te lo posso prestare. L'aspirante scrittore chiama immediatamente Aguirre e prende un appuntamento perché vuole sapere di più.

Questo testo è dotato di una forte METANARRATIVITÁ -> che è il discorso sul farsi del racconto, sulle scelte narrative. Vuol dire che il nostro aspirante scrittore, dice in poche parole come scrive il suo romanzo, come fare le sue ricerche; ma è soprattutto un romanzo storico che ha a che fare con l'etica della responsabilità -> l'importanza di questo testo, consiste nel fatto che la pubblicazione di questo romanzo di CERCAS conferisce, nel 2001 ad un nuovo vigore di tendenza editoriale che aveva già già preso le mosse dalla fine della decade precedente , cioè il fatto di pubblicare questi romanzi che avessero a che fare con la guerra civile o che comunque recuperavano tutta una serie di episodi come, questo di RAFAEL SANCHEZ e risitavano tutta una serie di fatti noti o meno; tutto questo a che fare con la voglia di recuperare la memoria e raccontare tutto quello che durante il franchismo non poteva essere raccontato poiché c'era una censura; tantissimi fatti che ancora oggi non sono stati fatti emergere gravi, difatti nel 2002 ci fu proprio una legge che condannò ufficialmente il franchismo e ad un certo punto scoppiò il caso dei bambini rubati, accaduto nel 2011, quindi si è avuta un'ulteriore evoluzione; questo vuol dire che c’erano vere e proprie reti clandestine che toglievano i figli appena nati alle ragazze madri o ragazze che non si sapeva avessero avuto rapporti con repubblicani e venivano dati a famiglie franchiste, e queste reti clandestine erano fatte proprio anche dagli ospedali, c'erano proprio queste monache che dicevano queste giovani madri che loro figli erano morti per poi darli a qualcun altro. È una pratica che andata avanti per tantissimi anni fino agli anni 90. Questo di Cercas è un romanzo famoso, perché su di esso si è molto ribattuto. Il romanzo chiave perché porta alla luce tutte le esigenze che hanno a che fare con l'epica della memoria, della responsabilità molto sentite in Spagna, dove ci sono gruppi di ricerca -> ad esempio all’autodromo di Barcellona c’è un gruppo di ricerca che si chiama FIXELL, che recupera la memoria dell’ exilio che è nato negli anni ’90. È molto importante anche per i dibattiti perché ha suscitato un dibattito quando è stato pubblicato e al giorno d'oggi è un classico; non è un caso se no all'università lo studiamo anche se è stato pubblicato appena vent'anni fa, perché di solito ci si ferma alle soglie del ‘900. Altra questione importante, che va oltre l'etica della responsabilità è quella che a che fare con la questione è affezione versus la realtà -> il limite tra ciò che storicamente è accaduto e ciò che viene inventato si interrompe attraverso il linguaggio, in questo testo, cioè il racconto che viene offerto al lettore dall'autore, nel senso si parte da un episodio reale, che la fucilazione di RAFAEL SANCHEZ MAZAS e poi c'è accanto a questo, si entra progressivamente nel campo dell’inventività narrativa, cioè ci sono anche fatti inventati e a questo proposito, la presenza al suo interno di un sintagma che quello di Relato real, il racconto reale, la storia reale nel senso che lo scrittore protagonista ci dice "io voglio scrivere racconto reale, cioè un racconto che non si distacca dalla realtà”. La presenza di questo sintagma evolve durante la narrazione e quindi resta incerto perché il suo non è un significato fisso poiché pone l'attenzione sulle relazioni e i conflitti tra verità e finzione, tra realtà e rappresentazione, tra memoria e storia, tra vita privata e letteratura -> perché tra memoria e storia? Perché lui ha un certo punto vado intervistare le persone anziane che magari non possono ricordare i fatti in modo distorto e quindi viene a crearsi il conflitto tra memoria e storia; non sempre ciò che ricordiamo noi lo ricordiamo alla perfezione, soprattutto se ci si chiede di raccontare qualcosa accaduto molti anni addietro, e soprattutto se siamo anziani E quindi la memoria ci tradisce. Poi c'è anche un conflitto tra vita privata e letteratura perché rispetto a questa vita privata, noi inizialmente abbiamo visto che le persone centrale quello intorno a cui ruota tutto il romanzo, riguarda questo

gesto di salvezza, cioè il gesto di questo soldato repubblicano che salva SANCHEZ; però straccio assumono importanza determinante anche qui episodi della vita privata del nostro scrittore, come ad esempio ad un certo punto ci viene raccontato della fidanzata che si chiama conci, chi lo ascolta sempre mentre lui parla di questo libro e delle sue ricerche, Di questi suoi ricerche, ci viene raccontato di come va a cena con lei e di come le racconti del libro che sta scrivendo. Questi dialoghi con questa Conci, sono dialoghi intrisi di una certa dose di ironia, Il che dà anche un sapore molto personale al testo, e questa conci è un personaggio assolutamente inventato. Possiamo vedere come si mescola la vita privata con la letteratura. E poi c'è l'impostazione meta - narrativa del testo, qui è bene ribadire alcune cose; l'aspirante scrittore ci racconta che vuole scrivere un romanzo su questo episodio della vita civile, ci racco...


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