Storiografia Romana PDF

Title Storiografia Romana
Author Asia Tartaglia
Course Storia romana
Institution Università degli Studi di Foggia
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IL RIASSUNTO COMPRENDE DAL CAP.1 AL CAP.17 DEL LIBRO "INTRODUZIONE ALLA STORIOGRAFIA ROMANA" di MANCA e ROHR VIO...


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CAP 1. LA TRADIZIONE PRESTORIOGRAFICA: la storiografia romana nasce nel III secolo a.C. a opera di TIMEO DI TAUROMENIO, che per primo pone le vicende dello stato romano al centro della sua narrazione. La scrittura storica prende corpo a cinque secoli di distanza dalla fondazione di Roma e per mano di uno greco di Sicilia, il quale descrive la potenza che si sta affacciando sulla scena internazionale della prospettiva di uno straniero. Diversi furono gli strumenti sperimentati con lo scopo di formulare e rappresentare il sistema di valori riconosciuto come fondante l’identità romana. Dopo l’affermazione della pratica storiografica ci furono diversi strumenti di natura pubblica o privata. Fu l’aristocrazia a presiedere a questa tradizione, che si può definire prestoriografica e che produsse una codificazione della memoria PER VERBA, attraverso l’oralità, PER IMAGINES, mediante l’iconografia e PER SCRIPTA, grazie alla scrittura. -PER VERBA: ELOGI FUNEBRI= si tratta di discorsi commemorativi che venivano pronunciati ai funerali. Essi nascevano dalle prime lamentazioni funebri che ricordavano le virtù del defunto nel corso del lutto. La prima laudatio funebre fu quella di Bruto. Non esisteva una forma fissa per la laudatio, che variava a seconda delle epoche e del sesso del defunto. CARMINA CONVIVALIA= erano poemetti epici destinati alla recitazione del banchetto con l’accompagnamento del flauto. Celebravano i miti relativi alle origini della città e anche gesta illustri degli esponenti delle famiglie aristocratiche. La pratica dei carmina sembra risalisse a Numa Pompilio. -PER IMAGINES: IMMAGINI DEGLI ANTENATI= le famiglie aristocratiche avevano il diritto di far raffigurare i membri defunti delle proprie gens e di esibire i relativi busti. Dopo la sepoltura e le cerimonie di rito, l’immagine del morto viene posta nel luogo più in vista della casa. -PER SCRIPTA: GLI ARCHIVI FAMILIARI= ciascuna famiglia di estrazione elevata ospitava all’interno della propria abitazione, un archivio in cui c’erano dei documenti di vario genere. GLI ELOGI= le immagini ospitate all’interno della casa erano accompagnate da un elogio, iscrizione intesa a ricordare per iscritto in sintesi tutte le azioni che avevano contribuito alla fondazione di Roma. L’uso degli elogi risale almeno alla fine del III secolo a.C. i primi destinatari del messaggio erano i clientes. Da parte loro i clientes offrivano aiuti domestici, agricoli e commerciali. GLI ANNALI MASSIMI= si tratta di registrazioni cronachistiche finalizzate alla costruzione della memoria collettiva. I pontefici predisponevano su una tavola bianca tutte le notizie. Ad opere del pontefice Scevola gli annales andarono pubblicati in 80 libri chiamati annali massimi. FASTI CONSULORES= un elenco dei magistrati supremi che si succedettero al vertice dello stato romano a partire dal 509. FASTI TRIUMPHALES= era l’elenco di quanti ottennero l’onore del trionfo. Per ogni trionfo erano ricordati il protagonista e i popoli sconfitti in battaglia. FASTI= si trattava di documenti pubblici redatti su supporto epigrafico. CAP 2. LA STORIOGRAFIA ROMANA: la storiografia romana delle origini presenta numerosi punti di contatto con la storiografia greca, infatti è una sua mutazione. Proprio per questa influenza la storiografia a Roma diviene un genere letterario. I legami più stretti si possono trovare nei temi affrontati. Anche la lingua utilizzata rappresenta un elemento comune, perché i primi storiografi che si occupavano della storia di Roma scrivevano in greco. Però nonostante tanti elementi in comune la storiografia romana creò indipendenza dal modello greco. Mentre la prospettiva di analisi della storiografia greca è il presente e l’universale, nella produzione romana l’attenzione è rivolta al passato. TIMEO DI TAUROMENIO a cui sono attribuite due opere. LA STORIA SICILIANA in 38 libri che estendeva la narrazione dai tempi del mitico re Kokalos fino alla morte di Agatocle. SU PIRRO, che raccontava l’avventura del re Pirro in Italia e Sicilia, fino alla prima guerra punica. CAP.3 LA PRIMA STORIOGRAFIA A ROMA: l’annalistica è la prima forma di storiografia elaborata da cittadini romani. In prosa racconta il passato di Roma anno per anno. Già nella struttura è evidente la dipendenza degli Annales dei pontefici, utilizzati come fonte principale. Con il termine ANNALISTI si indicano gli autori che adottarono la forma letteraria annalistica, da Pittore a Tuberone. Tutte le opere degli annalisti sono incentrate sulla storia di Roma e risalgono alla fondazione. La materia permetteva di oscillare tra la cronaca interna e la politica estera. La prima annalistica romana venne scritta in lingua greca, ma le traduzioni in latino furono assai precoci. Scrivendo in greco Pittore voleva offrire ai lettori grecofoni una lettura della storia di Roma dal punto di vista di un romano. Si può supporre che i primi annalisti avessero accesso a 4 tipi di fonti: FONTI ROMANE= sono gli annali massimi come si rileva soprattutto dallo stile e dall’organizzazione del materiale anno per anno. FONTI GRECHE= dal V al IV secolo i greci cominciarono a occuparsi dell’Italia considerandola in termini unitari. STORIOGRAFIA LOCALE= gli annalisti sembravano utilizzare fonti etrusche e sabine di diversa tipologia a cui attingere un punto di vista esterno. ESPERIENZA PERSONALE= per quanto riguarda la partecipazione a determinati eventi. PITTORE= fu il fondatore della

prima annalistica, apparteneva alla gens dei Fabi ed era un aristocratico impegnato nella trasmissione della memoria storica. Egli svolse un’intensa attività politico-militare, combatté contro i liguri e descrisse da contemporaneo la battaglia del Trasimeno. Gli Annales di pittore sono scritti in lingua greca, narrano l’intera storia romana includendo il mito di Enea, la fondazione di Roma e i re albani per arrivare alla seconda guerra punica. La narrazione si conclude con il resoconto della battaglia di Trasimeno 217 a.C. Nella composizione degli Annales poté rifarsi alle testimonianze degli Annales pontificium, ma anche alle proprie esperienze personali. Poté inoltre fare riferimento alla storiografia ellenistica tra cui quella dello storico greco Timeo. Degli altri annalisti attivi si hanno poche notizie. CAP.4 LA PRIMA PRODUZIONE STORIOGRAFICA IN LATINO: con la vittoria della guerra contro Antioco III, Roma aveva acquisito un ruolo egemone nel mediterraneo. Su questo sfondo si colloca il primo scritto storico romano in latino le Origini di Catone. CATONE= Catone nacque a Tusculum nel 234 a.C. e fu protagonista della vita politica a partire dal 214, anno in cui divenne tribuno in Sicilia. Ricoprì poi varie cariche, tra cui quella di console nel 195 e di censore nel 184. Era un uomo nuovo ma anche un oratore di successo. La produzione letteraria di Catone è estesissima, ma per noi interamente perduta. Delle EPISTULAE circa un dibattito politico del II secolo non rimane nulla. La brillante carriera oratoria fu alla base della pubblicazione delle ORATIONES, in origine 150, ma a noi solo 80. Si tratta di brevi discorsi pronunciati in senato davanti alle truppe, redatti in forma scritta e destinati alla circolazione per iniziativa dello stesso autore. I temi riflettono il complesso del dibattito politico del tempo: su questioni di carattere politico, giuridico ed economico. Egli dimostra diffidenza nei confronti della tecnica greca, e valorizza l’esperienza della prosa sacrale latina: anafore, nessi, allitterazioni. Il suo stile fu molto apprezzato dagli antichi, soprattutto per l’abile utilizzo degli strumenti retorici. La pratica oratoria portò alla stesura di trattati di diritto come COMMENTARII IURIS CIVILIS, INSEGNAMENTI AL FIGLIO, SENTENZE, SCRITTO SUI COSTUMI. catone scrisse anche di medicina e arte militare come il DE RE MILITARI, ma nulla si è conservato. DE AGRI CULTURA è il primo trattato in latino di agronomia e il testo più antico in prosa latina. L’opera si propone di fornire al lettore informazioni riguardanti la proprietà agricola. Si apre con un’introduzione incentrata sull’importanza economica dell’agricoltura, seguono consigli su appezzamenti di terra. L’opera è composta in un periodo di radicale trasformazione del panorama agricolo italico, tant’è che sembra rientrare in quel progetto di moralizzazione della classe dirigente attraverso il ritorno del mos maiorum. ORIGINES Il testo è suddiviso in sette libri ed è caratterizzato da una narrazione cronologica libera, basata sui temi e non sulla successione annuale degli avvenimenti. Questi ultimi comprendono non soltanto le origini mitiche di Roma, ma anche la storia più recente delle popolazioni italiche. A quanto afferma Nepote, infatti, nel libro I si affrontava la storia di Enea e dei suoi discendenti, della fondazione di Roma e dell'età regia; i libri II e III trattavano le origini delle principali città italiche e comprendevano notizie di carattere geografico ed etnografico sulle popolazioni italiche. nei libri IV-V si raccontava lo svolgimento della prima e della seconda guerra punica, per poi concludere, negli ultimi due libri, con gli eventi successivi alla seconda guerra punica fino alla spedizione di Servio Sulpicio Galba in Spagna nel 151 a.C., con ampie inserzioni delle orazioni catoniane. CAP.5 STORIOGRAFIA E LOTTA POLITICA TRA II E I SECOLO A.C.: la storiografia del II secolo presenta significative innovazioni rispetto alla produzione precedente. L’imperialismo romano si era per buona parte compiuto, erano quindi venute meno quelle esigenze di giustificazione della conquista che riguardavano la prima annalistica. In questa situazione di crisi la storiografia non rappresentava più il punto di vista di una nobilitas, che individuava le sue ragioni di unità nella condivisione di un progetto politico. Nella seconda metà del II secolo, la tradizione annalistica annoverava dei continuatori. Costoro a differenza dei fondatori del genere, per le loro opere si avvalevano del latino. Degli annales redatti in questo periodo, non rimangono che frammenti, sono scarse le notizie anche sugli autori. L’AUTOBIOGRAFIA è il racconto della propria vita. LA MONOGRAFIA è un’opera che tratta in maniera approfondita un argomento specifico. ANTIPATRO che scrisse una monografia BELLUM PUNICUM, articolata in 7 libri. POLIBIO nacque nel 200 ed era un esponente di una famigli aristocratica impegnata nella politica. Ad egli sono attribuiti diversi scritti tra cui trattati sulla tattica militare, uno scritto di carattere geografico e una monografia sulla guerra numantina. La sua opera principale sono LE STORIE in 40 libri. Quest’opera copre l’asso cronologico compreso tra il 264 e il 146, ovvero tra la prima guerra punica e la distruzione di Cartagine. L’orizzonte geografico si dipana dalla spagna alla Siria, abbracciando occidente e oriente unificati nel dominio di Roma. Le tematiche affrontate da Polibio riflettono la profonda trasformazione del mondo greco e romano, prodottasi attraverso la successione di conflitti e trattati. La produzione storiografica polibiana rientra nel genere pragmatico apodittico. Si sostanzia in un’analisi strutturata del passato. Nella prima metà del I secolo si sviluppa una forma di annalistica che produce significativi elementi di rinnovamento rispetto al passato. L’affermazione di gaio Mario aveva rappresentato una nuova tipologia di ascesa politica, la reazione della nobilitas aveva immediatamente preso corpo e la costituzione sillana di carattere

conservatore mirava a garantire i privilegi dell’aristocrazia. Due furono i maggiori esponenti di questa terza annalistica, ANZIATE e MACRO, l’uno impegnato in una stesura di una storia di Roma più vicina alle forme tradizionali, l’altro nell’elaborazione di un’indagine storiografica di taglio pragmatico. Anziate compose una storia generale di Roma, gli Annales dalle origini dell’età contemporanea in 75 libri. Macro compose una storia universale in 21 libri. Le opere di questi due autori costituiscono due generi assai diversi di annalistica: anziate dava voce all’aristocrazia conservatrice mentre macro rappresentava una tradizione nazionalistica filoplebea. CAP.6 SALLUSTIO: nacque in Sabina nell’86, apparteneva ad una famiglia della nobiltà municipale. Fu un amico fedele di Cesare e fu anche questore. Morì nel 35 a.c. Nell'introduzione delle opere su Catilina e Giugurta Sallustio sostiene che la conoscenza della storia è fondamentale per un uomo politico; per questo egli si è messo a scrivere opere storiche, quando ha lasciato la vita attiva a causa della corruzione dilagante, che aveva ormai messo in crisi la società e le istituzioni repubblicane. Giustifica così con ragioni di ordine etico il suo ritiro dalla politica per dedicarsi all'otium dello scrittore, fatto che poteva sembrare prematuro ai romani. A prescindere dalle Historiae, nelle quali espone le vicende in una narrazione continua, secondo il tradizionale criterio annalistico, Sallustio nella Congiura di Catilina e nella Guerra giugurtina mette subito in mostra la sua originalità di storico con la scelta del genere monografico. La caratteristica principale della monografia è quella di mettere a fuoco un singolo problema, che emerge da uno sfondo storico organico. È proprio questo che fa Sallustio: le sue due monografie ritagliano, nel percorso storico della repubblica romana, due episodi per lui densi di significato, uno vicino nel tempo e uno un po' più lontano, indagati nella loro circoscritta autonomia e assunti come paradigmatici. La monografia relativa alla congiura di Catilina venne composta dopo la morte di Cesare, quindi nel 42 ed espone appunto la vicenda della congiura ordita da Catilina nel 63. IL BELLUM LUGURTHINUM parla della guerra contro il re Giugurta condotta dal console Gaio Mario. L’opera fu composta e pubblicata intorno al 40 a.c. Nei primi 4 capitoli troviamo un’introduzione di natura filosofica e metodologica. Secondo Sallustio l’uomo è composto di corpo e anima, le azioni compiute dal corpo sono finite nel tempo e nello spazio, quelle compiute dall’anima sono destinate alla gloria eterna oltre la morte. Dopo una veloce introduzione, apre l’opera con una descrizione degli eventi precedenti allo scoppio vero e proprio delle ostilità. LE HISTORIAE si compongono in 5 libri, in essi sono narrati gli avvenimenti tra il 78 e il 67 a.c. In quest’ opera è molto accentuato il pessimismo dell’autore nei confronti della corruzione. L’opera è andata in gran parte perduta: rimangono un proemio, 4 discorsi, due lettere e alcuni frammenti. Una lettera con particolare importanza è quella scritta a Mitridate in cui critica l’imperialismo romano. L’INVECTIVA IN MARCUM TULLIUM CICERONEM si tratta di un discorso tenuto in senato contro Cicerone. Il testo presenta un’ottima conoscenza delle dinamiche dell’anno 53 a cui è attribuito. Lo scritto è quasi un manifesto politico, perché nella prima parte si contesta la disonestà a la rapacità di Cicerone mentre nella seconda parte si parla della disposizione ciceroniana a mutare parte politica per convenienza. LE EPISTULAE AD CAESAREM SENEM DE RE PUBLICA si tratta di due missive a rappresentare il manifesto della fazione cesariana. La prima missiva era incentrata sulla riforma dello Stato. La seconda riflette il mutamento della situazione alla vittoria cesariana su Pompeo. Sallustio è considerato il rinnovatore della storiografia latina. Il suo stile è fondato sull'inconcinnitas e trae origine da due illustri modelli: lo storico greco Tucidide e il noto predecessore Marco Porcio Catone. Sallustio attinge dallo storico greco la capacità di ampliare la portata di un fatto per inserirlo in un più vasto contesto di cause. Da Catone invece prende la concezione moralistica della storia come edificazione morale collettiva, e quindi come celebrazione nostalgica e severa di un passato glorioso da opporre agli elementi disgregativi che funestano la civitas contemporanea. CAP 7. L’ANTIQUARIA: è la ricerca erudita di specifici aspetti del passato. Si fonda sulla consultazione dei documenti del passato per quanto riguarda la tradizione letteraria. A differenza degli annales e delle historiae, l’antiquaria incentra la propria attenzione su questioni linguistiche e grammaticali e inoltre volge l’attenzione ad un tema specifico, sviluppando il discorso in maniera sistematica anziché narrativa. L’antiquaria nasce a Roma con Preconio che era un maestro di scuola e scriveva discorsi per gli esponenti dell’aristocrazia. VARRONE= Nacque a Rieti nel 116 e morì nel 27. Ammirava profondamente Roma, tant’è che di fronte ad uno scenario disgustoso del suo tempo, il passato rappresentava il conforto ma anche il modello per la rinascita della repubblica. Grazie a ciò pose come suo obiettivo quello di muovere da questioni linguistiche e grammaticali la ricostruzione della storia culturale di Roma. De rustica. In 3 libri: il I tratta dell’agricoltura in generale; il II dell’allevamento del bestiame; il III degli animali da villa e da cortile. Non destinata all’istruzione pratica del fattore, ma scritta piuttosto per alimentare e compiacere l’ideologia del ricco proprietario terriero – secondo il presupposto del processo di concentrazione delle terre – l’opera in qualche modo "estetizza" la vita agricola: essa testimonia anche il cambiamento profondo dell'ideale di "agricola", definitivamente trasformatosi in gentiluomo di campagna, che conosce tutti gli aspetti della gestione di un'azienda,

ma non ha più alcun diretto contatto col lavoro dei campi. " Hebdomades", è in 15 libri e consta di 700 ritratti di uomini illustri, latini e greci, accompagnato ognuno da un elogio in versi e da una notizia in prosa, disposti in 7 su un foglio e distribuiti in diverse categorie: capitani, politici, poeti. - De lingua latina . Primo trattato sistematico di grammatica latina, l'opera era divisa in 3 parti: sull’etimologia (libri II-VII), la teoria delle declinazioni (VIII-XIII) e la sintassi (XIV-XXV). Dei libri superstiti (V-X), i primi 3 parlano dunque di etimologia, mentre gli altri della flessione, e in particolare discutono la questione dell’anomalia" e dell’analogia" (ovvero, la prevalenza, nei fenomeni linguistici, dell'uso o della norma). V. propende sostanzialmente per la seconda opzione. - Disciplinarum in 9 libri, è una vera e propria enciclopedia delle arti liberali, che si occupava di grammatica, dialettica, geometria, aritmetica, astrologia, musica, medicina in forma organica e manualistica; - Saturae Menippeae. In 150 libri, in chiave etico-didascalica, ad emulazione dei prosimetri di Gàdara (filosofo) ma anche vicine alla tradizione satirica romana. Dai frammenti superstiti, si comprende come l'autore abbia trovato, nella forma aperta caratteristica di questo genere, il mezzo ideale per esprimere la propria visione del mondo, volta alla idealizzazione della purezza di costumi del passato. CAP.8 AUTOBIOGRAFIA E BIOGRAFIA: la biografia si sviluppa a Roma nella tarda repubblica. In questo periodo matura un processo di rinnovamento della classe dirigente. I vecchi assetti erano inadeguati alle esigenze molteplici di un impero vastissimo. Il nuovo quadro si delinea attraverso una complessa fase di transizione caratterizzata dall’affermazione di singole individualità che ottengono il potere con la forza e la violazione del diritto. Nell’elaborare una propria produzione biografica gli storici romani mutuarono aspetti dell’esperienza greca, ma si basarono anche sulle laudationes funebri e gli elogia. A Roma prima della biografia si sviluppò l’AUTOBIOGRAFIA, la prima autobiografia era stata composta da Ione di Chio. Ricordiamo Silla con i suoi commentarii in 22 libri, furono modello per altre celebri autobiografie come quella di Augusto. Il genere biografico entra a far parte della produzione storicoletteraria latina a partire dalle lotte graccane. Il primo autore noto è ACCIO, scrissero biografia anche LICINO e GAIO GRACCO. la produzione di biografie conosce una notevole fioritura nell’ultimo secolo della repubblica. NEPOTE: nacque a Transpadana nel 100, egli iniziò la sua attività letteraria scrivendo poesie sotto l’influenza di Catullo. Nel 53 scrisse 3 libri di cronache che era un compendio di storia universale. Poi nel 43 compose gli Esempi ossia una raccolta di aneddoti sugli antichi costumi. poi scrisse la vita di Catone, la vita di Cicerone. La sua opera principale è il DEVIRIS ILLUSTRIBUS, in almeno 17 ...


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