Svevo PDF

Title Svevo
Author Federica Guenzi
Course Italiano
Institution Scuola Normale Superiore di Pisa
Pages 2
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Summary

ITALO SVEVO: audio prof Romanzo principale: la coscienza di Zeno 1923. Nonostante siano due romanzi otocenteschi, anicipano le caraterisiche del protagonista Zeno. Italo svevo è uno pseudonimo di Aron Smiz, nato a Trieste nel 1861 è una cità di conine che apparteneva all’impero austro-ungarico. Padr...


Description

ITALO SVEVO: audio prof Romanzo principale: la coscienza di Zeno 1923. Nonostante siano due romanzi ottocenteschi, anticipano le caratteristiche del protagonista Zeno. Italo svevo è uno pseudonimo di Aron Smiz, nato a Trieste nel 1861 è una città di confine che apparteneva all’impero austro-ungarico. Padroneggiava la lingua italiana e quella tedesca. Si fa chiamare cosi perché coniuga la cultura italiana a quella tedesca. Trieste e una città particolare si trova al confine con l’Italia e la Germania, citta molto vivace dal punto di vista economico. È un borghese che faceva studi commerciali ma con una vocazione letteraria con cui ha avuto da sempre un rapporto ambiguo. A causa del fallimento dell’industria del padre, un commerciante in vetrami, è costretto a un lavoro noioso: l’impiegato. La letteratura era il suo strumento per evadere da questo mondo, ritenuto da lui grigio e pesante. Dopo aver scritto il suo primo romanzo ‘’una vita’’ lo pubblica a suo spese nel 1892. Sposa Livia Veneziani, dopo la morte della madre, figlia di un industriale presso cui poi ando a lavorarci. Diventa un uomo di affari, viaggia molto. Pubblica un secondo romanzo sempre a sue spese ‘’ ‘’ nel 1898. Dopo questa pubblicazione lascia da parte la letteratura, ma senza mai abbandonarla. Due fatti diventano per lui decisivi che accadono durante i primi anni del novecento: 1) La conoscenza di Giois, un irlandese in esilio. Lo incontra in una scuola di inglese a Trieste, diventa suo allievo perché doveva imparare bene l’inglese per motivi di lavoro. Giois leggendo i suoi romanzi lo incoraggia a riprendere l’attività letteraria. Nonostante dalla critica siano snobbati 2) L’incontro con la psicoanalisi. Suo cognato fu paziente di Freud, lui non lo conoscerà mai direttamente. Ma rimane appassionato dalla psicoanalisi, nonostante sia sempre stato scettico nei confronti dell’efficacia terapeutica. Diventa uno strumento importante per la sua attività letteraria. Nel 1923, pubblica il suo terzo romanzo ‘’ la coscienza di Zeno’’. In Italia non ebbe successe, viene sempre guardato con sospetto perché rispetto agli altri letterati, non aveva una preparazione umanistica, era un autodidatta. Il suo successe viene riconosciuto in Francia, grazie a Giois che si trasferisce a Parigi. La sua cultura è molto ampia, soprattutto quella filosofica. PRIMO ROMANZO ‘’UNA VITA’’, impostazione romanzo naturalistico veristico, soprattutto per il ruolo che viene affidato all’ambiente che condiziona i protagonisti. Alfonso è l’archetipo dei successivi personaggi di Svevo, è destinato alla sconfitta. Trama a pagina 810= Alfonso Nitti, arrivato a Trieste dalla campagna, lavora presso la banca del signor Maller, cerca nella letteratura un risarcimento dalla mediocrità che lo circonda. Alfonso conosce Annetta (figlia del suo principale), instaura una relazione ambigua di attrazione-repulsione. Quando la relazione è sul punto fi finire, torna al villaggio nativa dove trova la madre sul punto di morte. Una volta tornato in città, scopre che annetta si sposa con Macario, figura dell’uomo vincente. Alfonso riamane turbato-geloso. Al suo lavoro in banca è stato declassato e cerca un colliquo con la donna, ma all’appuntamento trova il fratello della ragazza che lo sfida a duello. Si da alla morte perché e convinto di perdere. Il protagonista è segnato dall’incapacità di reagire ed essere postivo, dare una svolta alla sua vita. Collegamento con la filosofia di Darwin dove la realtà è una spietata lotta per la vita, in cui i contemplatori incapaci di agire sono destinati ad essere sopraffatti dai lottatori. Alfonso è destinato al fallimento. SECONDO ROMANZI ‘’SENILITA’’, trama a pag 817. Il protagonista è Emilio, un impiegato di 35 anni che per imitare un suo amico scultore, si concede un’avventura con una ragazza che si chiama Angiolina. La relazione inizia con leggerezza, ma poi rimane sempre di più coinvolto. Nonostante i tradimenti di Angiolina lui è sempre più coinvolto. Chiede aiuto all’amico Balli, ma Angiolina s’innamora di questo amico e anche la sorella di Emilio che non viene ricambiata, si da all’alcool, si ammala di polmonite e muore. Emilio rimane solo, trascorre il resto della sua vita a ricordare le due donne. In questo romanzo l’analisi psicologica è ancora più approfondita rispetto al primo.

A svevo interessa esplorare l’interno della coscienza. Il titolo ‘’senilità’’ ha un valore simbolico, assume un significato di debolezza. Invece per gioventù s’intende il pericoloso gioco della passione. Narratore esterno impersonale, con il terzo romanzo, adotta il narratore interno. LA COSCIENZA DI ZENO Lo compone circa 25 anni dopo a ‘’senilità’’, nel frattempo ci fu la prima guerra mondiale che crea una frattura con l’epoca precedente. Dal punto di vista culturale, il positivismo è stato superato e domina la cultura e l’arte e la psicoanalisi si afferma sempre più. La prefazione è scritta dal dottore Esse Egli adotta delle strategie nuove: Il romanzo è narrato dal protagonista stesso, Zeno Cosini, in termini tecnici si dice che è autodiegetico. Svevo abbondona la narrazione in terza persona dei primi due romanzi e si adotta la narrazione in prima persona e l’attenzione si focalizza sul protagonista. Su consiglio dello psicanalista scrive a scopo terapeutico le sue memorie per guarire dalle sue nevrosi, a un certo punto sospende la cura. Al centro del racconto non si pone più il personaggio, ma la coscienza. L’autore fa partire il romanzo dalla decisione dello psicanalista, il dottore Esse, molto infastidito con il suo paziente perché decide di interrompere la cura perché si dice guarito. Il dottore dice che Zeno, nel suo memoriale, ha mescolato verità e bugie, infatti il lettore ha un atteggiamento diffidente. L’IO narrante, quindi Zeno vecchio, organizza il racconto della propria vita in blocchi tematici che corrispondono ai titoli dei capitoli. Novità nella struttura del romanzo, in particolare nei primi due che sono la prefazione e il preambolo sono brevi, mentre altri si articolano in modo differente con una lunghezza variabile. Nel terzo capitolo è il fumo, nel quarto la morte di mio padre, nel quinto la storia del mio matrimonio, nel sesto la moglie e l’amante e il settimo la storia di un’associazione commerciale. Attraverso questi temi Zeno rievoca la propria vita, ma essendo tutto filtrato dal suo pensiero si generano anche delle sovrapposizioni cronologiche perché la sua soggettività mescola il tempo vissuto e il tempo presente, ma sempre in una dialettica che Svevo chiama tempo misto, cioè il confronto tra presente e passato. L’ultimo capitolo che è l’ottavo è sotto forma di diario, secondo l’autore è l’unica forma di scrittura in grado di esprimere il presente che è sempre mutevole. Il concetto di salute e malattia, è uno degli esempi più significati all’interno di questo romanzo. Zeno è un inetto, come i due protagonisti dei romanzi precedenti, ma a differenza di Alfonso e Emilio ha imparato a vivere con il suo disagio in modo ironico, forte di questa sua consapevolezza, cioè che la coscienza borghese identifica con la salute la rimozione della malattia. Perché le persone comuni agli occhi di Zeno sono normali e sono sane? Perché non riflettono, non hanno consapevolezza di sé. E quindi Zeno fa della sua inettitudine un privilegio. La salute risiede in uno stato di inconsapevolezza (moglie Augusta). Se il punto di vista si sposta, si potrebbe dire che i malati in realtà sono i sani, mentre i sani sono in realtà malati....


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