Temi e tecniche di D\'Annunzio PDF

Title Temi e tecniche di D\'Annunzio
Author Sara Bizzi
Course Letteratura Italiana quinto anno
Institution Liceo (Italia)
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Summary

La Poetica di D'Annunzio
Temi e Tecniche narrative utilizzate da Gabriele D'Annunzio: la figura del dandy, il panismo, i tre aspetti narrativi fondamentali (analisi della personalità dei caratteri, focalizzazione interna e narratore esterno, prevalenza dell'intreccio), paragone con Pascoli...


Description

Il dandy D'Annunzio fu un esteta, cioè un uomo devoto soprattutto alla causa del piacere e del bello, e un dandy, cioè un uomo elegante, raffinato, abituato al lusso" ↓" - Il prototipo è Petronio (daddy ante litteram) → famosi sono Oscar Wilde e George Brummel, mentre altri che hanno dandistici sono anche i poeti Lord Byron e Baudelaire" - Balzac descrive uno dei primi dandy" -Un uomo che desidera distinguersi tanto dal popolo quanto dalla borghesia gretta, va controcorrente, ostenta indipendenza, non teme di «stupire i borghesi» (èpater les bourgeois)" - Il soprannome di uno dei personaggi principali del romanzo criminale di de Cataldo è proprio «il Dandi», scritto e pronunciato all'italiana e nasce dal suo gusto per i vestiti eleganti" - Ad ispirare il personaggio di Andrea Sperelli nel Piacere, il più buon importante romanzo dannunziano, è del Des Esseintes, il protagonista del romanzo À rebours di Huysman " ↳ un giovane aristocratico che, deluso dalla vita mondana, si rifugia in una villa vicino a Parigi e la arreda con una cura maniacale" (all’interno di À rebours c’è un riferimento diretto al personaggio di Petronio, autore del Satyricon e arbiter elegantiae della corte di Nerone, vittima della congiura dei Pisoni e morto nel 66 suicida)" - Il dandy compare nella letteratura inglese con Mario l'epicureo di Walter Pater ma in un'ambientazione peculiare: l'impero romano nell'età della decadenza" ↳ il dandy forse più famoso è Dorian Gray, protagonista di Il Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde" Pascoli e D’Annunzio ➣ Sia il fanciullino pascoliano che il superomismo dannunziano sono entrambi volti che esprimono una reazione dell’artista al rifiuto da parte della società borghese, un rifiuto del ruolo dell’artista è il loro modo di reagire alla perdita di aureola:" - Pascoli con la teoria del fanciullino, del veggente → ripiegamento in sé stesso con risultato una poesia profondamente intimista" ↳ dice che lui è il poeta che mantiene dentro di sé il fanciullino, è il poeta veggente che ti fa vedere e sentire quello che tu hai dentro ma che non senti e non vedi più; anche se in certi momenti Pascoli non rinuncia al ruolo di vate: pensare a quando pronuncia il discorso della grande proletaria → lui crede che il poeta possa avere una civile, sociale e infatti in alcuni momenti interviene, ma sempre secondo la sua modalità " # # # # # # ↓ L’ideale prevalente è quello del fanciullino che guarda dentro di sé e che si fa veggente per gli uomini" - D’Annunzio con la teoria del Superuomo, o meglio con l’esteta e Pirandello e Svevo risponderanno poi, fallito l’esteta, con l’esteta superuomo → compie la scelta con la figura di Pirandello “il dell’estetismo che si evolve nel superuomo, che scrive le poesie " forestiere di se stesso” e con ↳ crea un mito di esaltazione individuale, quello dell’individuo quella dell’inetto  sono figure che eccezionale (superuomo) → non si ripiega verso l’interno ma trova si confrontano con il fanciullino e con il superuomo e sono reazioni espressione verso l’esterno" alla crisi dell’artista e dei valori ↓" I due miti, fanciullino e superuomo, rispondono alla crisi dell’epoca: il mondo borghese, l’emarginazione dell’artista, il radicale stravolgimento dei valori " ⇓ Alcyone è, insieme a Myricae, la raccolta di poesie che maggiormente influenza tutta la poesia del ‘900, anche se per motivi diversi di fronte allo stesso tema, quello dell’esclusione del ruolo dell’artista nella società, della funzione di vate all’interno della società " ↳ se Pascoli si sente immerso nel mistero e se la realtà naturale è simbolo di una realtà umana fragile che non riesce a trovare un senso, per D’Annunzio è il contrario → in D’Annunzio si ha il panismo, la perfetta armonia/fusione tra uomo e natura (che in Pascoli restituisce sempre il senso del mistero dell’esistenza, non è mai una natura serena che si pone in accordo con l’uomo)" − a Pascoli serve per esprimere l’inquietudine, il mistero → la natura è inquieta, racchiude sempre il dolore e la sofferenza per la perdita del padre, per la mancanza di giustizia e non c’è mai risposta al dolore dell’uomo e della natura stessa (pensare al Fringuello cieco)"

− a d’Annunzio per esprimere la sintonia con la natura, il panismo → c’è un’esaltazione dei sensi, una sintonia uomo-natura, una compenetrazione tra uomo e natura che appartiene all’individuo eccezionale, al superuomo → non è un’esperienza di tutti ma solo del superuomo che è un privilegiato" " Il Panismo Uno degli ideali più alti del D’Annunzio poeta è il panismo → deriva il dio Pan era il simbolo della dal dio Pan (mezzo uomo e mezzo animale), il perfetto esempio tra volgente potenza del la dell’armonia tra natura e uomo, stato di misteriosa identificazione natura e da esso deriva anche tra uomo e natura, di fusione tra l’io e gli elementi del creato " la parola panico, in quanto # # # # ↓" egli generava negli uomini un esso avviene in 2 modi/direzioni: " terrore sacro assume le sue caratteristiche" antropomorfe" ↳ Pioggia nel pineto = perfetto esempio di naturalizzazione; Sera fiesolana = perfetto esempio di antropomorfizzazione" Tre aspetti fondamentali Tre aspetti di novità che si trovano all'interno dei romanzi di D’Annunzio (centrali nel romanzo del ‘900): " concatenazione di azioni e di eventi) " ↳ le sue trame sono povere di eventi, infatti più che raccontare una storia a lui interessa fare uno studio di carattere" ↳ il romanzo è in terza persona e la focalizzazione è interna → il punto di vista è quello del protagonista (tutto è filtrato dal punto di vista, dall'impressioni e dalle sensazioni del protagonista), a volte cede direttamente la parola un protagonista che racconta in prima persona (come nel romanzo Giovanni Episcopo e nell’Innocente)" # # # # # # ↓" il Piacere può essere considerato il primo romanzo italiano scritto secondo il punto di vista del protagonista anche se ancora in terza persona, quindi raccontato da un narratore esterno ma tutto filtrato attraverso la sensibilità e la soggettività (→ sarà poi modello di Pirandello e Svevo)" ↳ se tutto passa attraverso il punto di vista individuale, non può che esserci un intreccio perché dentro di noi non viviamo gli avvenimenti in senso cronologico (dentro di noi non procediamo nel tempo in modo lineare), ma procede, come dice Agostino, passando dal passato al presente al futuro continuamente" Influenza del verismo e scavi psicologici ➣ Le prime prose narrative di D'Annunzio sono influenzate dalla vera e propria moda verista → la data del Piacere è la stessa di Mastro Don Gesualdo di Verga: 1889" ➣ Già nei racconti giovanili comincia ad affiorare quella vocazione allo scavo psicologico e quella curiosità per la l’abnorme, il patologico, il morboso che sarà il leitmotiv di alcuni dei romanzi dannunziani" Le donne, il mondo moderno, l’influenza su montale ➣ Nei suoi romanzi D'Annunzio fa agire soprattutto le donne → vivono sempre in funzione del protagonista" ➣ D'Annunzio è sempre stato straordinariamente in consonanza con il suo tempo, fu molto abile infatti a servirsi della fotografia e fu il primo letterato a collaborare con la nascente industria cinematografica" ➣ Montale mise a fuoco la centralità di D'Annunzio → pone all’inizio di Ossi di seppia una poesia intitolata ‘I limoni’ in cui si pone programmaticamente in contrapposizione con D'Annunzio e per superarlo bisogna conoscerlo, farlo tuo e poi si può approdare a un proprio territorio che non può tenerne conto...


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