Temistocle in Plutarco PDF

Title Temistocle in Plutarco
Author Anonymous User
Course Storia Greca
Institution Università di Bologna
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Temistocle in Plutarco Introduzione di Mauro Moggi La biografia plutarchea di T è la fase finale di una serie di tradizioni che si sono formate ed elaborate nel tempo intorno a questo personaggio. Plutarco attacca violentemente il poeta Timocreonte di Ialiso, accusando i temi secondo cui T è dipinto come un individuo avido, bugiardo, ingiusto, traditore (operato a favore della Persia, ma secondo Moggi andò il territorio nemico solo perché cacciato dalla sua terra e potè trovare riparo) contrapponendolo alla figura positiva di Aristide. Qualche decennio dopo abbiamo Stesimboro che nutriva rancore personale nei confronti degli Ateniesi e quindi anche di T, anche se i suoi frammenti forniscono informazioni neutre o di dubbia autenticità, rivela ostilità nella notizia secondo cui T asserve la grecia a Ierone di Siracusa. E’ l’opera di Erodoto che costituisce la più antica trattazione della personalità e attività di T, un intenso lavoro di analisi selezione interpretazione e rielaborazione del materiale che si era accumulato; il suo T si presenta con personalità ricca di luci ma non priva di ombre, dagli onori attribuitegli dagli spartani come il vero vincitore di Salamina fino all’inganno nei confronti degli Ateniesi e di Serse; il riconoscimento della costruzione della flotta ateniese fino alle accuse di avidità e di uso della flotta solo per arricchimento personale; messe in risalto la sua abilità e scaltrezza ma anche la figura del rivale Aristide e di aver convinto Euribide a rimanere a combattere a Salamina. Gli viene attribuita anche l’idea di combattere i persiani in mare nello stretto di naumachia. Una rappresentazione completamente positiva invece è quella di Tucidide che gli attribuisce la scelta più intelligente nella battaglia di salamina fra i comandati della flotta grecia. Grazie a T il centro urbano e il Pireo vennero fortificati e gli Ateniesi furono persuasi a diventare marinai. Anche Eforo ci lascia un ritratto positivo del personaggio che rivela il contrasto tra i persecutori nei confronti di T. Teopompo ci presenta un Temistocle demagogico che sottolinea la sua avidità. Anche Platone ne parla, la condanna più esplicita la ritroviamo nel Gorgia, che lo accomuna a Milziade, Cimone, Pericle che secondo il filosofo hanno contribuito a soddisfare i desideri dei cittadini e a rendere grande la città senza rendere però migliori i cittadini quindi devono essere considerati responsabili dei mali. Da Platone inoltre viene individuato come colui che da l’avvio alla trasformazione della costituzione ateniese. Plutarco: lo configura come un eroe ateniese e panellenico, che con la costruzione della flotta e la vittoria nella battaglia di Salamina ha ottenuto due risultati, la trasformazione di Atene in potenza talassocratica e la salvezza dei greci dalla minaccia persiana, ma lascia anche un po di spazio per notizie negative come la passione per la gloria e il desiderio di primeggiare, avidità, inganno, affarismo, prendendo le distanze però dall’accusa di tradimento nei confronti dei greci. Non mancano però notizie di carattere romanzesco, riportante da un plutarco che si preoccupa di soddisfare e solleticare l’interesse del pubblico, inserendo notizie inventare come il suicidio della madre e i cattivi rapporti col padre, la morte volontaria con l’ingestione di sangue di toro. Tavola cronologica: nascita 525-524 o 515-514 (460-450) 493/2 arcontato o Dionisio 490 prima guerra persiana 488 ostracismo di Ipparco 383 legge navale di Temistocle 481 lega ellenica 480 inizio seconda guerra persiana, battaglia della Termopoli e Artemisio, battaglia di Salamina 470 battaglia di Platea 478 fondazione della Lega delio attica 476 le fenicie di firinco rappresentate ad Atene 474 ostracismo di Temistocle 471 secondo processo e condanna 465 Temistocle in Asia Minore 462 ostracismo di Cimone, riforme di Efialte

459 o 449 morte di Temistocle Vita di Temistocle: La famiglia non gli garantiva fama, il padre Neocle non era tra gli uomini più noti di Atene, di sangue misto da parte di madre. Fania scrive che la madre non era tracia ma caria e che non si chiamava Abrotono bensì Euterpe. Sembra che astutamente abbia eliminato la differenza tra i cittadini di sangue misto e autentici, convincendo alcuni nobili rampolli a scendere nel Cinosarge per allenarsi a fare la lotta con lui, luogo dove si riunivano i ragazzi di sangue misto. A detta di tutti da ragazzo era già intelligente e aveva progetti ambiziosi e una predisposizione per la politica, infatti in momenti di ricreazione e riposo al contrario degli altri che si riposavano, lui componeva e ripeteva discorsi tra se e se, discorsi di accusa e difesa di alcuni suoi compagni. Costretto comunque a difendersi da altri più educati di lui, nonostante questo Stesimboro dice che T fu uditore di Anassagora e studiò con Melisso. Bisognerebbe dare più fede a coloro che dicono che T era seguace di Mnesiflio di Frearri che si occupava della saggezza, che consisteva nell’abilità politica e nell’intelligenza pratica. False vengono ritenute il fatto che venne diseredato dal padre e che per questo la madre si suicidò. Con l’intento di primeggiare affrontò con risolutezza le inamicizie dei potenti come Aristide, si pensa che il contrasto nacque perché entrambi erano innamorati del bello Stesileo. Così bramoso di gloria che dopo la vittoria di Milziade per la battaglia di maratona contro i barbari non riusciva a dormire, lui non la riteneva inoltre una vittoria ma l’inizio di nuovi sconti per cui si preparò prevedendoli e poi successero. La sua prima mossa fu farsi avanti nell’assemblea popolare dicendo che occorreva rinunciare a spartire il denaro, ma anzi impiegarlo nell’allestimento di cento triremi nella guerra contro Egima, impiegate anche contro Serse. Da allora spinse la città a volgersi verso il mare, dato che con la fanteria di Atene non erano in grado di rivaleggiare neanche contro i vicini, invece con la potenza delle loro navi erano in grado di respingere i barbari. Cercava di primeggiare in ambizione, cercando in tutti i modi che gli altri lo cercassero e frequentassero la sua casa, arrivando a gareggiare con Cimone nei banchetti, ma incorreva dell’accusa di millanteria, perché era uno sconosciuto e non aveva sufficienti risorse e meriti. Più avanti entrò in sintonia con il popolo, si fece un suo partito e fece allontanare e ostracizzare Aristide. Dopo Loenida vi su Serse, quando le incendio le citta focesi, i greci non corsero in loro difesa nonostante gli ateniesi li pregarono di combattere in boezia e così rimasero soli, quindi gli rimaneva solo di abbandonare la città con le navi- Allora T non riuscendo a convincere la gente con ragionamenti umani, parlò per oracoli e segni divini e mandò gli altri ad imbarcarsi, donne e bambini vennero mandati e accolti dai trezeni. In seguito T propose un decreto per fare tornare gli ostracizzati tra cui Aristide, per un pò di tempo impegnandosi con parole e azioni per il bene della grecia. Poi escogitrò l’affare di Sicinno, prigioniero di origine persiana devoto a T e maestro dei suoi figli, T lo mandò da Serse di nascosto con l’ordine di dirgli che egli stesso si sarebbe alleato con lui e che i greci si ritiravano e di fare assaltare le navi. Con calma serse e felice del messaggiò preparò le sue flotte e di accerchiare lo stretto; Aristide si accorse di quello che stava facendo Serse e lo raccontò a T così gli confessò l’inganno. I greci si lanciarono contro il pericolo. Il re gli mando dei giovani, che vennero purificati e sacrificati sull’altare per Dionisio Carnivoro, anche se T era turbato di questo, ma il popolo pensava che così avrebbero avuto la vittoria. T aveva fatto bene con questo inganno scegliendo così il posto della guerra con il vento a loro favore che non danneggiava le loro navi che si abbatteva contro quelle dei nemici invece, dopo vi fu lo scontro, e la vittoria successiva. Poi si dedicò alla fortificazione e ricostruzione della città e ad attrezzare il Pireo. Dopo entrò in conflitto con gli Spartani che rivolsero i loro onori a Cimone facendosi oppositore di Temistocle. Fu poi scacciato, e visse ad Argo. Fu accusato anche Pausania che gli svelò il noto tradimento e di aggregarsi ma lui rifiutò, in seguito alla morte di Pausania vennero scoperte lettere che trattavano la questione e si gettarono sospetti su T, fu catturato e processato in tribunale ma lui riusci a partire per Corcira dove risultava benefattore, poi andò in Epiro poi ad Admeto, dal re Molossi. Poi navigò in Sicilia dove chiese la mano della figlia di Ierone. Riuscì a raggiungere l’Asia imbarcandosi in una nave nascondendo la sua identità, costretto a rivelarla e ricattare i marinai. Sbarcò a Cuma e fuggì verso Ege, dove non lo conosceva nessuno tranne Nicogene di cui fu ospite. In seguito si dice che si incontrò con i figlio di Serse che era già morto altri dicono che invece andò proprio

da Serse. Divenne quasi un familiare. I rapporti tra Greci e persiani divennero più stretti. A T gli furono date delle città come Miunte Neante e Cizico e Fania. Un persiano di nome Epissie attentò alla sua vita, scampò anche al pericolo di altri mandati per ucciderlo. Arrivò a Sardi, e abitò a Magnesia ricevendo onori e vivendo li per lungo tempo. Prese l’idea di porre fine alla sua vita dopo che l’egitto insorse spalleggiato dagli Ateniesi contro i Persiani, morì a 75 anni a Magnesia. Lasciò figli avuti da Archippe, i figli erano Archeptoli, polieucto e cleofanto, e due figli più grandi Neocle morto giovane con il morso di un cavalli e Diocle. Figlie un numero maggiore Mnesiptolema, Italia e Sibari, Fracsicle. I magneti hanno una splendida tomba di T in piazza....


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