Teologia II - Varsalona per studenti frequentanti PDF

Title Teologia II - Varsalona per studenti frequentanti
Author Klyce Catipon
Course Teologia II
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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Summary

Appunti presi a lezione con la Prof Varsalona in modo da sostenere l'esame da frequentanti. Gli appunti comprendono anche gli esempi fatti dalla prof...


Description

TEOLOGIA II, Agnese Varsalona 7 ottobre 2020 Lezione 1 “La lotte più grande è non perdere il sogno di cambiare il mondo.” “Non basta fare qualcosa, l’uomo deve sapere perché lo fa.” Il corso di teologia II mette a fuoco questioni che riguardano l’uomo dal punto di vista di Dio, l’antropologia teologia. Chi è l’uomo? È una domanda che ha attraversato la storia dell’umanità e anche l’attualità. Sempre lungo la storia dell’umanità momenti di crisi hanno generato sofferenza ma questo dolore non deve essere motivo soltanto di non senso, quando si sgretolano certezze, può crearsi lo spazio per qualcosa di nuovo. In secondo luogo si parlerà della realtà della chiesa come comunità di persone attraente ed affascinante che può generare delusione, l’ecclesiologia. La chiesa esiste per il mondo, non per se stessa, crea un processo di umanizzazione. Il prossimo anno ci sarà il terzo corso di morale cristiana. La teologia è una scienza ampia di più branche. Il programma prevede per i frequentanti di studiare gli argomenti delle lezioni e di studiare il libro “Il seme e la terra” di Maggioni. I non frequentanti studiano il testo “Un tesoro in vasi di coccio”, “Il padre nostro” e il libro sopracitato di Bruno Maggioni. Esiste un omonimo di Bruno Maggioni che è un sacerdote. Il seme e la terra si occupa delle varie dimensioni dell’esistere umano, di ogni uomo credente o non. Si occupa di dimensioni che caratterizzano vita uomo (Matrimonio, politica…). Quando lo si guarda dal punto di vista di Gesù la vita dell’uomo non viene mortificata, si ha sempre da guadagnare, il Dio di Gesù permette all’uomo di realizzare la sua vita. Bruno Maggioni ha scritto con rigore scientifico ma anche con chiarezza questi libri. Le slide saranno caricate su BB su materiali. Per il ricevimento sarà su teams contattandola via mail. Su materiali caricherà questionario e poi si può inviarglielo via mail. Esame sarà orale in tre appelli nella sessione invernale. Forse ci sarà un preappello a dicembre. Chi è l’uomo? È una domanda attualissima. Vi sono alcuni fenomeni che fanno rimbalzare questa domanda con forza: - Crisi economico-finanziaria la cui origine ha una crisi antropologica, come mette in luce Papa Francesco. Viene cioè negato il primato dell’essere umano. Per papa Francesco l’uomo viene ridotto ad uno dei suoi bisogni: il consumo. L’uomo deve mantenere in primo piano il valore e l’inviolabilità della sua persona. Oggi l’economia sacrifica l’uomo. Economia significa gestione dei beni, ma può anche ritorcersi contro l’uomo creando disuguaglianze che danno vita alla società degli scarti, che distingue tra uomo e uomo. L’uomo è invece sempre uomo in ogni

situazione in cui si trova. Durante una delle tragedie di Lampedusa, Papa Francesco dice che disumana crisi economica è sintomo di un mancanza di rispetto dell’uomo. Lezione 2 -

Crisi pandemica che ha ingigantito gli elementi di disuguaglianza. Ci ha fatto scoprire fragili e rinascere la domanda “Chi è l’uomo?”. La crisi f cadere il sentimento di onnipotenza dell’uomo. Quando crolla l’ovvio, viene a crearsi un disagio ma si è spronati a ripensare stili di vita, la struttura della società, la riorganizzazione dei suoi ambiti. Mauro Magati, sociologo, parla della crisi pandemica che spinge a ripensare. Dice che l’uomo è di fronte alla scelta se andare verso un miglioramento o lasciare andare le cose. Il 3 ottobre papa Francesco ha firmato la terza enciclica “Fratelli tutti” sulla fraternità e l’amicizia sociale. Il testo “Vedo la notte che accende le stelle” rimanda alla possibilità di generare qualcosa di nuovo dalla crisi. Un altro testo è

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“Lo scandalo dell’imprevedibile”. Nuove tecnologie: sono sicuramente delle risorse. Le nuove scoperte comprendono anche dei rischi che riguardano l’uomo. E’ stato fatto un esperimento da facebook: due intelligenze artificiali sono state fatte dialogare per renderle capaci di condurre trattative. Ad un certo punto i due cervelli hanno iniziato a parlare in un linguaggio incomprensibile. Hanno deciso allora di staccare la spina. Fa riflettere su differenza tra umanoide e umano. Le scoperte dell’uomo spingono a porsi la domanda della differenza dei due. Le nuove tecnologie attraggono ma nascono un rischio. Occorre un nuovo umanesimo. Le scoperte devono andare di pari passo ad un processo di umanizzazione. Luciano Floridi, in un testo dice che la diffusione delle tecnologie influisce sulla condizione. Anche l’uomo può essere trattato come una macchina, ma l’uomo ha una dignità speciale. Roberto Cigolani dice che per gestire le tecnologie è

necessario un nuovo umanesimo. Umanesimo significa che tecnologia deve diminuire le differenze, non acuirle. Tutti abbiamo un’immagine dell’uomo, anche se spesso è inconscia e influisce sul nostro agire. CHI E’ L’UOMO? Nella bibbia l’uomo può ritrovare se stesso anche dal punto di vista emotivo. Parlando dell’uomo bisogna tener presente che l’uomo di ogni tempo si trova in un processo di umanizzazione in atto. La bibbia blocca ogni tentativo di ridurre l’uomo. La bibbia parlando di Dio parla anche di chi è l’uomo. Il processo di umanizzazione è connesso ad uno sviluppo sostenibile. Per umanizzazione cosa si intende? Siamo già nati come uomini. E’ anche vero che umani lo siamo diventati. Non raramente si fa esperienza che si gela, per carenza di umanità, ad esempio

nell’ambito medico. L’uomo può essere disanimato, non vale questo per l’animale. L’uomo è un essere strano, particolare… Il processo di umanizzazione comprende la possibilità del reato, si può essere accusati per aver agito in un certo modo che esprime umanità ma che secondo legge è illegale es nazismo. Film “Terra ferma” > si ha dialogo tra siciliani che rischiano salvando vite umane di andare contro la legge. Un noto filosofo tedesco chiama “L’obiettivo del nostro processo di apprendimento: l’umanità”. Jeanne Hersch, filosofa svizzera di origine polacca, scappa dall’occupazione russa e raggiunge la Svizzera dove studia filosofia. Fu una delle prime donne docente, diventa titolare di cattedra di Filosofia a Ginevra. Ha riflettuto a lungo sull’umano. Dice “Non si è semplicemente uomini, si può solo sperare di diventare uomini”. A lei l’UNESCO ha affidato la cura di un testo che tratta del diritto di essere uomo, “Il diritto di essere uomo, antologia mondiale dell’umanità”. Siamo nel 1948 con la dichiarazione universale dei diritti umani, 20 anni esatti dopo viene pubblicato il testo. In ogni essere umano c’è qualcosa di assoluto, che non può essere calpestato. Si tratta di testi filosofici, religiosi, canti, favole… Hersh lesse questi testi e li raccolse. Jeanne Hersh coglie che tutti gli uomini senza distinzione hanno consapevolezza di una dignità inviolabile dell’uomo. C’è un’immagine largamente utilizzata per indicare l’uomo e cioè l’HOMO VIATOR, L’uomo che va oltre continuamente alle proprie conquiste. L’essere uomo è un dono e un compito. Gabe (Dono) e Aufgabe (Compito) hanno la stessa radice. Kasper, cardinale teologo, dice che essere uomini è dono e compito. Questo essere inter medium è legata al senso, l’uomo è in cammino, ma verso dove? L’uomo d’oggi è un io dissipato che fa molteplici esperienze. All’uomo sono date occasioni per sperimentare cose diverse ma questa situazione rischia di frammentare l’esistenza dell’uomo, che non trova un filo per legare tutte le esperienze e unificare i singoli elementi. Clett, filosofo, pose in un convegno una domanda: Cosa ha più valore, la vita o il senso? Risponderemmo primo acchito la vita, ma una vita senza senso perde il suo significato. Kasper dice che l’uomo vive con la prospettiva che ciò che fa abbia un senso o non lo abbia. Ogni uomo vive il suo progetto di senso. La perdita di senso porta alle peggiori malattie psichiche. Nessun uomo può evitare di porsi questa domanda. Se non se la pongono, le scelte che fanno dicono di un senso inconsapevole. Dostojewski dice che un animale conosce la formula del suo mondo (Non si pone domande di senso), l’uomo no. L’uomo vive al confine tra grandezza e piccolezza, esperienza di senso e non senso. L’uomo tante volte è un mistero a se stesso. SI pensa che l bibbia parli solo di Dio ma in realtà racconta anche quanto sia importante l’uomo per Dio, restituendogli la sua dignità. La bibbia mostra una stima inossidabile nei confronti dell’uomo. La bibbia è un libro umanissimo. Vedremo come nella Genesi si parli di tutto questo partendo da interrogativi più profondi, la sofferenza, la relazione che si frantuma. 14 ottobre 2020 Lezione 3

La domanda chi è l’uomo è una domanda attuale, alla base di una società umana giusta, a misura d’uomo. Durante un convegno dove erano presenti docenti di diverse discipline si notava che tutte le relazioni si sono concluse sulla questione “Chi è l’uomo?”. Le nuove tecnologie non possono non fare riferimento a ciò che è avvenuto ad Assisi settimana scorsa. E’ avvenuta la santificazione di un Millenial, Carlo Acutis. Ha saputo usare le nuove tecnologie per comunicare il Vangelo come bella notizia. Carlo dice come si può usare questi mezzi tecnologici a servizio dell’uomo. E’ stato dichiarato patrono del web. Papa Francesco nella Christus Vivit fa riferimento a lui. Papa Francesco ha scritto questo testo indirizzato ai giovani. Il tono è molto colloquiale. Esprime la stima della chiesa nei confronti dei giovani. Carlo è nato a Londra, ma è vissuto a Milano. La chiesa ha dichiarato beati e santi molti giovani. L’antropologia cristiana è una proposta del nuovo umanesimo di cui c’è bisogno. Un teologo spagnolo gesuita, Ladaria, dice che l’antropologia cristiana non offre soltanto l’immagine dell’uomo cristiano ma di ogni uomo. Vedremo come guardando l’uomo dal punto di vista di Gesù, l’uomo non ha nulla da perdere, gli permette di esprimere se stesso completamente. La chiesa ha dedicato quinto convegno ecclesiale al nuovo umanesimo. Considerare l’uomo alla luce del Dio della Bibbia succede che si accende il senso critico. Nella lumen fidei papa Francesco dice che la fede risveglia il senso critico rispetto alle credenze che riducono l’uomo. Dietro ogni legge, ogni visione politica, scientifica, una scuola psicologica c’è una visione dell’uomo. Nella Svizzera tedesca è possibile fare suicidio assistito. Dobbiamo chiederci qual è l’immagine dell’uomo sotteso al suicidio assistito? L’uomo padrone della vita, senza nemmeno dirlo agli altri, uomo che deve dar conto solo a se stesso. Qualche anno fa una donna anziana pur non essendo molto malata ma molto vecchia, parte per la Svizzera e dopo qualche giorno arriva a casa un pacchetto con le ceneri della signora. Si può uccidere qualcuno per un comportamento irresponsabile. Dietro la legge dell’omicidio colposo c’è un’idea di uomo responsabile delle sue azioni. Twardowski ci dice che se tutti avessero la stessa cosa, nessuno avrebbe bisogno all’altro. Ogni uomo è unico, come facente parte della vita. Hobbes dice “Homo homini lupus” > L’uomo è lupo per l’altro uomo. C’è l’immagine dell’uomo egoista che è incapace di convivere con l’altro. “Gli uomini sono come due mani: l’una ha bisogno dell’altro”. Montesquieu dice che è uomo, l’essere francese viene dopo. La nazionalità viene quindi successivamente. Ghandi dice che l’uomo non può bastare a se stesso. 15 ottobre 2020 Lezione 4

“Tutti gli uomini hanno una testa ma tutte le teste sono diverse” > Uomo come essere accomunato dalla ragione, ma ogni uomo è unico “L’uomo è l’unico animale per il quale la sua esistenza è un problema da risolvere” Pascal: “L’uomo è solo una canna, ma una canna che pensa” Schiller dice che l’uomo è uomo in senso pieno solo quando gioco > homo ludens che riconosce che c’è qualcuno che porta la vita, è l’uomo che sa gioire SI PUO’ DEFINIRE L’UOMO? Ciascuno può scegliere se diventare umano oppure no. L’uomo, può con le sue scelte decidere se andare in una direzione o un'altra. E’ difficile dare una definizione univoca dell’uomo senza tener conto di tutte le sue sfaccettature. Per la teologia sia gli animali che Dio sono creature di Dio ma l’uomo è l’unico essere capace di dialogare. Ci sono persone che non possono esercitare la loro ragione (Persone con problemi pschici, neonati, persone in coma…) ma sono comunque uomini. L’essere uomo non è legato semplicemente alle doti proprie dell’uomo, che possono non avere alcuni uomini. Ogni definizione di uomo rischia di escludere una categoria di persone. E qui possiamo toccare questioni che si legano alla bioetica o anche il tema dell’aborto e di quando un feto può venire considerato uomo > Quando una persona è una persona?. D. in un suo romanzo si chiede perché l’uomo deve vivere in maniera morale e non uccidere il prossimo. Il personaggio principale compie poi un omicidio e D. descrive i sensi di colpa. DOVE SI FONDA ALLORA LA DIGNITA’ DELL’UOMO? >Se uccido una formica non mi sento in colpa, un essere umano sì >> è l’uomo che definisce la dignità dell’altro secondo la propria prospettiva. Nel ’48 è stata firmata la dichiarazione dei diritti dell’uomo ma ancora oggi sono presenti uomini a cui non viene riconosciuta la loro dignità di uomo. >Prendendo il testo biblico andiamo a toccare l’uomo nel suo insieme, come essere unitario. Altre scienze mirano ad una specializzazione che mira ai vari ambiti dell’uomo. Nella medicina c’è stata una specializzazione nei vari ambiti del corpo umano. Questa iper specializzazione rischia di perdere di vista l’uomo come essere unitario. Sembra ci sia dunque un DIVIETO nel definire l’uomo. Spaemann, wann beginnt der Mensch, Person zu sein?. Sottolinea come definire l’uomo significa escludere delle categorie. A volte si parla molto della difesa della vita ma si dimentica che la vita è sempre vita, in qualsiasi condizione, anche nella condizione di migranti. Gmuer, dice che quando pensiamo di aver trovato la risposta definitiva su chi è l’uomo, siamo allora sulla strada sbagliata. Chi è chiamato ad essere l’uomo? Verso dove sta andando l’uomo? > Domanda sull’orientamento dell’uomo. Considerare l’uomo dal punto di vista della sua vocazione. L’uomo è in cammino. E’ diverso tutto ciò dal chiedersi come funzione l’uomo. A cosa è chiamato l’uomo? Da dove

viene e verso dove va? Parleremo della vocazione in senso lato dell’uomo. Parleremo dell’umanità dell’uomo. La Bibbia non è tanto la riflessione dell’uomo su Dio ma piuttosto la visione antropologica di Dio. Questo sguardo di Dio fa riscoprire all’uomo la sua bellezza e la sua grandezza. Permette di vivere all’uomo all’altezza della sua grandezza. 22 ottobre 2020 (Lezione del 21 sospesa) Lezione 5 La domanda cosa può fare l’uomo è una domanda importante che riguarda anche la morale. L’agire pone il suo fondamento nell’essere. Noi mettiamo a fuoco chi è l’uomo. La dignità dell’uomo è appesa non molto alle sue capacità ma a ciò che lui è. Una criticità dell’umanità è l’efficienza o il possesso (Se sei efficiente vali, altrimenti no). Questa domanda si trova in ambito filosofico ma anche biblico. L’essere si esprime nel fare. C’è quindi una dicotomia nell’uomo tra il fare e l’essere. Nella persona di Gesù essere e fare coincidono. Fare distinzione tra uomo e animale non significa disprezzare l’uno o l’altro. Oggi avvertiamo la difficoltà di accogliere la diversità. dell’animale né dell’uomo.

Distinguere non va a scapito né

J. Splett in “Umanesimo cristiano” dice “Come si dovrebbe de finire un essere che non possiede né una determinata forma dell’essenza né semplicemente illimitato, bensì si trova al confine tra finito e indefinito. G. Angelini, teologo, dice che l’uomo non è una cosa di cui si possa dire descrivendola da fuori. Non si può dire di lui facendo l’elenco delle sue facoltà. Bisogna parlare e conoscere l’uomo. Non possiamo descrivere cos’è l’uomo ma DIRE l’uomo (Marko Ivan Rupnik, Michelina Tenace). Permette di parlare dell’uomo sapendo che la sua essenza è un mistero. Rupnik è oltre ad un teologo, un artista creatore di mosaici. Tengono conto teologia occidentale e orientale. E’ una teologia a due polmoni. L’uomo è un essere al confine tra finito e infinito, grandezza e piccolezza, bene e male, vita e morte, senso e non senso. COSA O CHI E’ L’UOMO? È la domanda del filosofo e dell’uomo biblico. I due approcci sono diversi ma possono convergere. Non sono approcci che viaggiano su binari separati. La domanda filosofica che fonda la cultura occidentale è chi è l’uomo. La cultura occidentale è fortemente antropocentrica. Socrate fu un grande filosofo con cui avviene lo spostamento dell’asse della ricerca filosofica sull’uomo. S. sperimenta una crisi della polis e riconosce che in quella situazione che di solo scetticismo l’uomo non può vivere. Questa ricerca di S. non va alla ricerca di un ordine che sia fuori dall’uomo, S si accorge che questa ricerca va fatta dentro di sé >> “CONOSCI TE STESSO”. S viene indicato come fondatore dell’etica e della filosofia morale. S, capisce che nessuno conduce vita umana di porsi questa domanda circa il suo essere. S. dice l’uomo si distingue dagli esseri viventi perché

può porsi la domanda circa se stesso. L’uomo è soggetto. L’uomo è colui che riflette su se stesso > è soggetto e oggetto della sua riflessione. S. però riconosce che in realtà l’uomo non può mai arrivare a definire se stesso. S. riconosce che l’uomo è un mistero > “So di non sapere” > La realtà è sempre più grande di quanto possiamo conoscere noi. S. riconosce che c’è qualcosa di più grande. La domanda biblica riguardo all’uomo è in varie pagine. In modo particolare nel SALMO 8. Questo testo come tutta la bibbia si pone il problema dell’uomo. I salmi contengono tutte le emozioni che l’uomo può provare, anche la rabbia. L’esistenza stessa dell’uomo diventa una preghiera con Dio, l’uomo vive ogni sua emozione in dialogo con Dio. L’uomo in quanto tale può rispecchiarsi nella Bibbia. L’inizio e la fine, riguardanti la grandezza di Dio, viene ripetuta a inizio e fine. Esso è la cornice di quanto viene espresso. Al centro del salmo vediamo la domanda che ci interessa. La domanda viene posta direttamente a Dio stesso. La proclamazione della grandezza di Dio è la cornice, la domanda sull’uomo è il cuore del salmo. E’ importante che l’uomo ponga questa domanda a Dio stesso > L’uomo biblico non chiede a se stesso o ad altri la propria identità, la chiede a Dio. L’uomo si sente nel salmo insignificante rispetto all’universo. L’uomo è ricordato da Dio, e questo stupisce il salmista. Nel salmo c’è alternarsi tra grandezza e piccolezza. La grandezza di Dio è un punto fermo, diversa la situazione dell’uomo. Viene spontaneo chiedersi cosa conti l’uomo ma Dio si ricorda dell’uomo. L’uomo dal punto di vista di Dio viene riconosciuto nella sua grandezza. Dal punto di vista della creazione l’uomo pare scomparire, dal punto di vista di Dio è fondamentale. Per uomo il testo ebraico utilizza due termini: Adam (Prima significa uomo, poi diventa nome proprio) e Enosh (Con questo termine il testo sottolinea la fragilità dell’uomo, è l’uomo caduco, apparentemente insignificante, che sembra scomparire nel nulla) > salmo 103, usa termine enosh. Adam indica anche il figlio d’uomo. L’uomo che proviene dalla terra è Abramo. Come per ogni essere vivente vale che la nota caratteristica che è figlio > ogni essere umano è venuto alla vita senza averlo scelto. Anche la dignità dell’uomo è dono ricevuto. Lo stupore non nasce dal fatto che l’uomo è più bello delle altre creature MA dal fatto che l’uomo è più curato, più amato da Dio. La grandezza dell’uomo è gratuita e non è legata alla sua capacità. La dignità dell’uomo è appesa alla memoria di Dio. Non dipende dalla condizione in cui l’uomo si trova. Ci troviamo di fronte a qualcosa di rivoluzionario. Nell’antichità chi aveva una certa dignità inviolabile era soltanto il re. Nella genesi l’uomo è creato a immagine di Dio, non l’ebreo o l’italiano. Dei verbi due indicano ciò che Dio ha fatto, sei indicano ciò che Dio continua a fare per l’uomo. La bibbia non racconta cosa l’uomo fa per Dio ma ciò che Dio fa per l’uomo. L’uomo biblico è affascinato dal fatto che l’uomo è ricordato da dio. Il binomio ricordare-

dimenticare nella bibbia ha significato particolare. “Ricordati di noi, non dimenticarci”. Nella mentalità biblica ogni situazione si gioca su questo binomio > dimenticanza equivale ad una morte. Ricor...


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