Title | Teoria Fisica 2 |
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Course | Física 2 |
Institution | Universidad de Palermo |
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CAPITOLO 1 La carica elettrica la grandezza fisica che misura lo stato di elettrizzazione dei corpi. una grandezza quantizzata e si misura in Coulomb . Principio di conservazione della carica: in un sistema elettricamente isolato la somma di tutte le cariche costante nel tempo. Induzione elettrostat...
CAPITOLO 1 La carica elettrica è la grandezza fisica che misura lo stato di elettrizzazione dei corpi. È una grandezza quantizzata e si misura in Coulomb [C] . Principio di conservazione della carica: in un sistema elettricamente isolato la somma di tutte le cariche è costante nel tempo. Induzione elettrostatica: fenomeno di separazione della carica , avvicinando un corpo carico ad un conduttore si creerà un eccesso di carica opposta a quella del copro carico nella parte di conduttore vicina allo stesso. Coulomb stabilì che due cariche puntiformi q1 e q2 , a distanza r, interagiscono con una forza F. Il verso è congiungente se le due cariche sono opposte, viceversa è divergente. K è la costante che dipende dal mezzo in cui le cariche sono immerse. In forma vettoriale, u è il versore del vettore r che va da q a q0, e viene esercitata una forza su q0. Principio di sovrapposizione: la forza agente su una carica puntiforme q0 è risultante dalle interazioni con un numero di cariche puntiformi qi. CAMPO ELETTROSTATICO: E = F / q0 FORZA è causata da un sistema di cariche ferme che agisce su q0. [V/M ] o [N / C ]. Il campo uscente (positivo) , entrante (negativo). LINEE DI FORZA: -
Tangenti e concordi al campo Non si incrociano mai Hanno origine nelle cariche positive e terminano in quelle negative ( cariche concordi linee di forza si chiudono all’infinito cariche discorsi tutte le linee partono dalle positive e terminano nelle negative )
-
Più vado contro le linee di forza (mi avvicino alla carica positiva) , più è alta l’energia potenziale elettrostatica.
Campo uniforme rappresentato da linee parallele ed equidistanti Una carica posta in un campo elettrico risente della forza di Coulomb.
CAPITOLO 2 F = q0 * E . LAVORO = forza * spostamento dF = F * ds = q0 * E * cos(а) ds. F perpendicolare ds W = 0. Forza elettrica : è una forza conservativa il lavoro non dipende dal percorso, ma solo dai punti iniziali e finali. Lungo un percorso chiuso W = 0; Alla forza conservativa si associa una ENERGIA POTENZIALE. W = -delta U . Cariche concordi U positiva e W ( + ) Cariche discordi U negativa e W ( - ) FORMA DIFFERENZIALE = relazione tra campo e potenziale. Superficie equipotenziale: superficie in cui V è costante. W = 0 per spostare una carica in una sup. equipotenziale DIPOLO: 2 cariche +q e -q poste a distanza a formano un dipolo elettrico. Momento del dipolo: vettore p = q*a . dove a va da +q a –q. Potenziale : formula
Come si comporta un dipolo immerso in un campo elettrostatico uniforme? Su +q agisce una forza ( + ) , su –q agisce una forza ( - ) F1 + F2 = 0. Il momento risultante è diverso da 0 , in quanto siamo in presenza di una coppia di forze. M fa ruotare p finchè non giunge alla posizione di equilibrio ( p // E )
CAPITOLO 3 FLUSSO GAUSS attraverso una superficie immersa in E si ottiene facendo l’integrale E * u * dSigma. [ volt * metro ]. -
(E * n) > 0 flusso uscente positivo (E * n) < 0 flusso entrante e negativo (E * n) = 0 flusso nullo
Il flusso del campo E lungo una superficie chiusa è uguale alla somma algebrica delle cariche contenute entro la superficie, comunque siano distinte, divise per Epslon0. E è influenzato da cariche esterne , mentre il Flusso NO, in quanto i flussi entranti e uscenti dovuti a cariche esterne si annullano a vicenda. Il campo E , all’esterno di una distribuzione superficiale sferica uniforme di carica è uguale a quello prodotto se tutta la carica fosse concentrata al centro della sfera. TH. GAUSS : -
La carica netta totale racchiusa richiede sia le cariche libere che quelle indotte, nel caso in cui sia un materiale racchiuso nella superficie di Gauss. Non importa la posizione delle cariche ( purchè distinguiamo quelle interne da quelle esterne ) . Il campo che compare è TOTALE, dovuto anche da cariche esterne. Una carica esterna non altera il flusso totale ( tanto ne entra tanto ne esce)
Il campo elettrico generato da una distribuzione sup uniforme ha un contributo negativo (entrante) e uno positivo (uscente) ha contributo NULLO. Quello che conta è la CARICA INTERNA alla superficie. Le cariche sono distribuite SOLO lungo la superficie di raggio r (concetto di simmetria) , dentro la superficie la carica è nulla. C’è una discontinuità del campo elettrico attraverso la superficie sferica. Si usa GAUSS perché ha flusso verso l’alto, non posso usare la legge di Coulomb perché la distanza con q e tutte le q(+) della superficie sono diverse, non c’è un’unica distanza. Posso usare una somma di tutte queste forze dovute a questa carica.
E // normale dell’elemento CONTRIBUISCE.
CAPITOLO 4 CONDUTTORI: materiali in cui sono presenti cariche mobili , libere di muoversi. Qint = 0. La carica si distribuisce tutta in superficie. Eint = 0 ( perché se fosse diverso da zero determinerebbe un moto ordinato di elettroni) Un conduttore carico possiede un eccesso o difetto di elettroni. E = 0 in tutti i punti del conduttore . All’interno del conduttore POTENZIALE COSTANTE , ciò significa il conduttore forma una superficie equipotenziale. Se si introduce un conduttore in un E , all’interno del conduttore si verificano spostamenti di cariche tali che si crei un campo elettrostatico E indotto che , contrastando E , mantiene Eint = 0. Ei = - E Capacità di un conduttore isolato: C = q/V dipende dalla forma del conduttore , dalle dimensioni e dal mezzo che lo circonda. INDUZIONE ELETTROSTATICA: rende possibile la separazione delle cariche dei 2 segni nei conduttori. La distribuzione di cariche indotte sulla superficie del conduttore genera un campo elettrostatico indotto che si somma al campo E ext. Si raggiunge l’EQUILIBRIO ELETTROSTATICO quando il campo E all’interno del conduttore si annulla. E esterno generato dalla sovrapposizione del campo elettrico entrante + e quello generato dal campo - . All’equilibrio la distribuzione superficiale di carica = somma della carica iniziale del conduttore e della carica indotta. Sigma = (Q + Qind ) / superficie . Collegando 2 conduttori con un filo imponiamo lo stesso potenziale ai 2 conduttori. La densità di carica è maggiore bella sfera di raggio più piccolo.
CONDUTTORE CAVO: costituisce uno schermo elettrostatico perfetto tra spazio esterno e interno. Sulla parte della cavità non ci sarà eccesso di carica e il conduttore isola la cavità interna da tutti i campi elettrostatici esterni V COSTANTE. Il campo E di una qualsiasi superficie contenente una cavità E = 0. ( per induzione ) . All’interno della cavità , il campo E dipende da : -
Forma geometrica ,posizione e valore carica indotta
Non dipende da: -
Variazione della distribuzione della carica esterna o campi esterni.
Spostamento di cariche entro la cavità non modifica il campo E esterno. Spostamento di cariche all’esterno non modifica il campo nella cavità I fenomeni elettrostatici nella cavità non dipendono dal potenziale del conduttore cavo.
MESSA A TERRA: funge da conduttore estremamente più grande. Se si collega il conduttore ad un conduttore più grande le cariche positive si andranno a distribuire sulla superficie del conduttore più grande, mentre le cariche negative non si muoveranno (per il Th Gauss ) . L’armatura connessa a massa POTENZIALE = 0.
CONDENSATORI: un sistema composto da 2 conduttori (armature) tra i quali c’è induzione completa La capacità (dipende da forma, dimensione, mezzo che circonda conduttore, non dalla carica) di un conduttore può aumentare se gli avviciniamo altri conduttore a potenziale nullo. Se conduttore è sferico rapporto invariato.
PARALLELO: condensatori le cui armature positive sono collegate da un conduttore, analoga cosa le armature negativa. ARMATURE COLLEGATE DELLO STESSO SEGNO. Hanno stessa d.d.p. SERIE: collegamento tra ARMATURE DI SEGNO OPPOSTO. (hanno stessa carica) . Le d.d.p. si sommano
SFERICO: c’è induzione completa tutte le linee di forza che partono dal conduttore interno terminano sul conduttore esterno CILINDRICO: composto da 2 cilindri coassiali con altezza molto maggiore del raggio più grande. Più vicini sono i 2 condensatori, maggiore sarà l’energia elettrostatica accumulata.
ENERGIA CAMPO ELETTROSTATICO: lavoro necessario per caricare il condensatore. Si trasferiscono le cariche elementari da un’armatura all’altra contro le forze del campo generato dalle cariche trasportate prima. Sposto elettroni aumenta E aumenta lavoro da fare sottoforma di energia potenziale elettrostatica W = ½ C V².
PRESSIONE ELETTROSTATICA: CONDENSATORE PIANO: forza attrattiva tra le armature di segno opposto di un condensatore piano nel vuoto.
Se inserisco una lastra conduttrice tra le armature all’interno di un conduttore: E interno lastra = 0 e la d.d.p. tra le armature diminuisce , capacità aumenta . la lastra non deve toccare le armature altrimenti si spostano le cariche.
CAPITOLO 5 DIELETTRICI: isolante elettrico , polarizzato da un campo E . All’interno del dielettrico si forma un campo E di polarizzazione (Ei) di segno opposto a quello tra le armature. Inserendo dielettrico tra le armature di un condensatore: -
Le cariche delle armature non si possono combinare con quelle del dielettrico (isolante). E totale decresce E tot = E armature – E dielettrico La d.d.p. diminuisce (anche se minore rispetto alla lastra conduttrice)
Costante dielettrica K K = V0 / Vk >=1. RIGIDITA’ DIELETTRICA : è il più elevato valore del campo E nel quale può trovarsi il dielettrico prima che al suo interno comincino a scorrere cariche ( si buca). POLARIZZAZIONE: dielettrico sottoposto al campo E si polarizza , e con il Th Gauss dobbiamo considerare tutte le cariche del conduttore e del dielettrico. Campo E del dielettrico ha la stessa espressione del campo E nel vuoto. Applico campo E in un conduttore spostamento cariche Applico campo E in un dielettrico non produce alcun moto, MA: -
Cariche (-) risentono forza opposta al campo Cariche (+) risentono forza concorde al campo
Lavoro per inserire lastra dielettrico in un conduttore: 1) Processo V COSTANTE: c’è un’energia iniziale (U1) in cui consideriamo la capacità senza dielettrico (C1) e un’energia finale (U2) in cui consideriamo la capacità con dielettrico (C2) C2 > C1 e U2 > U1 La differenza di energia deve essere fornita dalla batteria che mantiene la d.d.p. costante. 2) Processo a Q COSTANTE: ho le situazioni di prima U1 con C1 ( senza dielettrico) , e U2 con C2 . C2 > C1 e U1 > U2; La differenza di energia viene utilizzata per polarizzare il materiale isolante (lastra) e inserirla nel condensatore.
CAPITOLO 6 CORRENTE ELETTRICA: derivata della carica, è uno scalare. Cariche in movimento. Il moto degli elettroni liberi in un conduttore in equilibrio elettrostatico è DISORDINATO. Non esiste una direzione di moto preferenziale per gli elettroni. Velocità media = 0. corrente continua nel tempo. Applico campo E elettroni sono sottoposti ad una forza F = -e * E modifico moto casuale migrando in verso opposto al campo. Intensità di corrente: rapidità con cui le cariche si muovono attraverso un’ipotetica sezione di un conduttore. La i = dq / dt Densità di corrente: corrente per unità di area il cui modulo è j . GRANDEZZA VETTORIALE j = i / S . direzione e verso = direzione e verso delle cariche positive La corrente che scorre attraverso una superficie generica suddivisa in elementi di area di area dS perpendicolare all’elemento di area con verso concorde a j . Condizioni stazionarie : intensità di corrente costante in ogni sezione del conduttore. LEGGE OHM: una carica immersa in un campo E costante, risente di una forza data da F = m*a. EFFETTO JOULE: effetto di riscaldamento di un conduttore percorso da corrente. Una carica dq che si muove attraverso una d.d.p., campo E compie lavoro. Questo lavoro compensa la perdita di energia dovuta agli urti con il reticolo cristallino. Qualunque sia il conduttore, avrò un valore di resistenza , quindi bisogna fare lavoro per contrastare questa resistenza. RESISTENZE: conduttore ohmico caratterizzati da un determinato valore della resistenza.
-
SERIE: 1 estremo in comune Attraversati da stessa corrente.
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PARALLELO: Hanno stessa differenza di potenziale Collegati tra loro in entrambi gli estremi
GENERATORE FORZA ELETTROMOTRICE: mantiene d.d.p. costante tra un coppia di terminali, e converte altre forme di energia in energia elettrica. Il verso della corrente andrò da polo positivo a polo negativo. (corrente va da potenziale alto a basso, cariche positive da potenziale basso a alto). F.e.m. = lavoro per unità di carica. Fem ideale = cariche non subiscono alcun effetto di resistenza elettrica quando si muovono. V = fem Fem reale = portatori di carica subiscono l’effetto della resistenza . V < fem per dissipazione di energia
1 LEGGE KIRCHHOFF ( legge ai nodi ) : “ la somma delle correnti che entrano in un nodo deve essere uguale alla somma delle correnti che escono dal nodo stesso”. È una coseguenza del principio di conservazione della carica, per ogni nodo.
2 LEGGE KIRCHHOFF ( legge alle maglie ) : -
La somma algebrica delle delle d.d.p. rilevato su una maglia in un giro completo è nullo d.d.p = 0 (in un giro completo). indipendentemente dal cammino. La somma algebrica delle f.e.m. in una maglia è uguale alla somma algebrica dei prodotti Rk Ik Verso della maglia concorde alla corrente che passa da R caduta potenziale (-)iR
CAPITOLO 7 CAMPO MAGNETICO: è un vettore B. E’ rappresentato tramite linee di campo simili a quelle del campo E, solo che non hanno ne un inizio ne una fine. B = campo solenoidale costituito da linee chiuse. Tutti i fenomeni magnetici sono dovuti a correnti elettrice ( cariche in movimento ). FORZA LORENTZ: una carica q immersa in un campo B, in moto con velocità v, risente di una forza = qv x B (F = qvbsen(a) ) . B produce una forza magnetica sulle cariche in moto. (se la carica è ferma F=0 ). La forza è perpendicolare al piano contenete i vettori v e B. Forza max v perpendicolare B La forza di Lorentz W = 0 non compie lavoro sulla particella L’effetto della forza di Lorentz modificare la direzione e non il modulo velocità ( a differenza dell’effetto campo E) . F perpendicolare B (a differenza del campo E//F ). Se la carica si muove in presenza di B e E , E non modifica B.
B ꓕ v MOTO CIRCOLARE uniforme: Si avrà una variazione di moto della particella dovuta alla forza centripeta ( F ꓕ v) , si ottiene un raggio di curvatura , velocità angolare e periodo T indipendenti da velocità e raggio.
B non ꓕ v MOTO ELICOIDALE : composizione di 2 moti = rettilineo uniforme ( B//v ) + circolare uniforme. La forza di Lorentz che agisce andrà a sommare la velocità perpendicolare + velocità parallela. Passo = V parallela * T . Circuito chiuso immerso in B omogeneo: agisce una coppia di forza che permette la rotazione, e i lati // B non risentono forze. Forza agente sul circuito = somma tutti i contributi che ci sono nel circuito Un circuito piano chiuso immerso in un campo B uniforme Forza risultante F = 0, ma c’è un momento Momento magnetico spira vettore m = i*superficie
CAPITOLO 8 Sorgenti campo magnetico: Laplace determinò la relazione tra corrente che genera un campo magnetico e il campo (per correnti passanti per fili conduttori). 1 legge LAPLACE: esprime il campo B generato da un tratto dS di filo, percorso da corrente i, in un punto P distante r dal filo. Integrando lungo un circuito chiuso finito, si ottiene la legge di Ampere – Laplace In 2 conduttore paralleli posti ad una certa distanza, scorre corrente i1 e i2. Se i1 e i2 sono equiverse la forza è attrattiva, altrimenti è repulsiva. µ = costante permeabilità magnetica nel vuoto. TH GAUSS in B : piochè la superficie è chiusa FUSSO = 0; ( linea chiusa non concatenata al filo ) Corrente si dice concatenata ad un percorso di circuitazione , se tale percorso gira intorno al filo percorso da corrente Legge di AMPERE: FLUSSO = integrale B dS . B è perpendicolare al filo, e tangente alla circonferenza attorno al filo B costante. La circuitazione = µ * i (condizioni statiche, i = somma correnti concatenate sulla superficie) , non dipende dal raggio, dipende solo dalla superficie che racchiude il filo percorso da corrente. In questo caso B non è conservativo.
SOLENOIDE RETTILINEO: spira circolare, avvolto da filo conduttore in cui scorre corrente. Se è di lunghezza infinita: -
B // asse Verso = pollice mano dx, della mano che avvolge il solenoide nel verso della corrente Modulo = dipende dalla distanza dall’asse
Applicazione legge Ampere: -
Esterno : B = 0; Non c’è corrente concatenata che percorre il circuitp Interno = B = µ*n*i campo proporzionale sia ala corrente, numero avvolgimenti per metro presenti nel solenoide Più sono stretti gli avvolgimenti più è grande B
SOLENOIDE TOROIDALE : costituito da N spire equidistanti, percorse dalla stessa corrente. Per simmetria le linee di campo B sono coassiali rispetto al toroide. Applicazione legge Ampere: -
scegliendo una superficie chiusa di raggio r: che concatena tutte le spire Più ci allontaniamo dal centro più piccolo è B B esterno = 0 (non ci sono correnti concatenate).
DIFFERENZA TRA TOROIDALE e RETTILINEO: Toroidale = B è uguale in tutti i punti interni Rettilineo = non c’è dipendenza dalla distanza dall’asse
B = (µ N i)/L.
CAPITOLO 10 INDUZIONE ELETTROMAGNETICA: muovendo un magnete rispetto ad una spira ( e viceversa) si genera corerente nel circuito. ( Faraday). FARADAY mostra come per avere flusso dobbiamo rientrare in questi casi : -
B variabile nel tempo (genera anche campo elettrico E) Moto relativo tra circuito e B (costante) variazione di superficie nel tempo Fenomeni di rotazione angolo variabile
Legge Faraday: afferma che la variazione nel tempo del flusso del B concatenato al circuito genera FEM INDOTTA = - d/dt flusso . Da cui si può ricavare i indotta, avendo Resistenza. Il segno negativo della fem indotta è data dalla Legge di LENTZ: la corrente indotta ha verso tale da causare un campo B che si oppone al flusso che l’ha generato: -
Flusso > 0 fem 0 B indotto si concorde a B La forza elettromotrice può essere spiegata dalla forza di LORENTZ F = qv x B AUTOINDUZIONE : c’è quando si chiude l’interruttore di un circuito la corrente che era nulla , cresce rapidamente generando B sempre più intenso attraverso la superficie del circuito stesso. Si genera corrente indotta che si oppone alla variazione di flusso originaria (rallenta la crescita del circuito). Apertura circuito la corrente si annulla con un certo ritardo, non subito provoca diminuzione flusso e la corrente indotta gira nello stesso verso in cui girava la corrente che c’era prima. OGNI CIRCUITO PERCORSO DA CORRENTE GENERA CAMPO MAGNETICO B. Flusso autoconcatenato flusso di una qualsiasi superficie che ha come contorno un circuito L’apertura e la chiusura dell’interruttore fa si che L (INDUTTANZA) impedisce alla corrente di aumentare o diminuire istantaneamente, perché la variazione della corrente genera una fem indotta che si oppone alla variazione della corrente stessa.
EQUAZIONI MAXWELL: C’è completa simmetria tra campo E e campo B : 4 LEGGI: GAUSS ELETTRICA: GAUSS MAGNETICA: FARADAY:
∆∗𝐸 =
𝜌 𝜀0
∆∗𝐵= 0 𝜕𝐵
∆ × 𝐸 = − 𝜕𝑡
AMERE-MAXWELL : ∆
× 𝐵 = 𝜇0 𝐽 + 𝜇0 𝜀0
𝜕𝐸 𝜕𝑡...