Tesi Laurea Triennale, facoltà di Sociologia PDF

Title Tesi Laurea Triennale, facoltà di Sociologia
Author Roberta Finamore
Course Pedagogia sociale
Institution Università degli Studi Gabriele d'Annunzio - Chieti e Pescara
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Summary

insegnamento corrispondente Pedagogia Sociale- Titolo tesi: "Complessità sociale e nuovi scenari familiari: l'intervento educativo"...


Description

Università Degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti –Pescara ________________________________________________________________ _____________________ Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali Corso di laurea in Sociologia

Tesi di Laurea Complessità sociale e nuovi scenari familiari: l’intervento educativo

Relatore

Laureando/a

Di Profio Luana

Finamore Roberta

Matricola 3122592

ANNO ACCADEMICO 2016/2017

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Sommario Ringraziamenti ..................................................................................................................... 4 INTRODUZIONE .......................................................................................................... 5 ANALISI STORICA E SOCIOLOGIA DELLA FAMIGLIA ...................................... 8 1.1

Una definizione di famiglia .................................................................................... 8

1.2

La famiglia in sociologia ........................................................................................ 9

1.3

L’evoluzione della famiglia nella storia ............................................................... 11

1.4

La nascita della famiglia nucleare ....................................................................... 13

1.5

La famiglia oggi .................................................................................................... 15

LA NASCITA DELLA PEDAGOGIA FAMILIARE .................................................. 17 2.1

Cosa si intende per educazione ............................................................................ 17

2.2

L’educazione tra cattolicesimo e laicismo............................................................ 19

2.3

La nuova realtà ..................................................................................................... 20

2.4

L’affermazione della pedagogia familiare ........................................................... 22

2.5

Gli studi di Norberto Galli .................................................................................... 26

SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ ...................................................................... 30 3.1

Trasformazioni sociali e nuove scelte procreative ............................................... 30

3.2

Sostegno alla genitorialità .................................................................................... 32

3.3

Stili educativi genitoriali ....................................................................................... 36

3.4

Dal modello del “curing” al modello del “caring” .............................................. 38

3.4

La competenza riflessiva ....................................................................................... 39

3.5

La relazione tra scuola e famiglia ........................................................................ 40

3.6

Progetto genitori ................................................................................................... 43

ANALISI DELLA SEPARAZIONE E DEL DIVORZIO ............................................ 45 4.1

Le dinamiche della crisi coniugale....................................................................... 45

4.2

La separazione ...................................................................................................... 46

4.3

Il divorzio .............................................................................................................. 51

4.4

Le conseguenze sui figli ........................................................................................ 53

4.5

La sindrome della “madre malevola” .................................................................. 56

4.6

Il bambino invisibile ............................................................................................. 58

LA MEDIAZIONE NEI CONFLITTI FAMILIARI ................................................... 64

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5.1

La mediazione familiare........................................................................................ 64

5.2

La mediazione familiare in ambito giuridico ....................................................... 66

5.3

Il ruolo del mediatore familiare ............................................................................ 69

5.4

Lo sviluppo della mediazione volontaria .............................................................. 70

5.5

I modelli della mediazione familiare .................................................................... 71

5.6

I gruppi di parola .................................................................................................. 74

CONCLUSIONI ........................................................................................................... 77 BIBLIOGRAFIA .......................................................................................................... 81 SITOGRAFIA .............................................................................................................. 84

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Ringraziamenti

In primis vorrei ringraziare la mia relatrice, la Professoressa Luana Di Profio per aver accettato di accompagnarmi nella stesura della seguente prova finale e soprattutto per i suoi preziosi consigli e i suoi insegnamenti. Un ringraziamento particolare è riservato alla mia famiglia, la quale mi ha sempre supportato ed incoraggiato nel lungo percorso che è la vita; è proprio grazie alla mia famiglia che ho scelto questo argomento, perché i miei genitori e i miei fratelli rappresentano la mia forza, il mio spirito, la mia stessa vita. Vi ringrazio del profondo del mio cuore per non aver mai smesso di essere al mio fianco e so che lo sarete sempre e comunque. Ringrazio i miei nonni per avermi sostenuta e aver avuto fiducia in me, credendo che sarei riuscita a raggiungere questo importante traguardo. Un ringraziamento speciale lo dedico alla mia amica Cristina, la quale fin da quando ci siamo conosciute mi ha aiutata a superare momenti difficili ed è sempre stata presente quando ho avuto bisogno della sua amicizia. Vorrei ringraziare anche la mia amica Annalisa, la cui amicizia dura da quasi dieci anni, sbocciata sui banchi di scuola e continua ancora ad essere molto importante per me. In ultimo vorrei ringraziare me stessa per non aver mai smesso di credere che un giorno, anche se lontano, sarei riuscita a completare questo percorso di studi nonostante le tante difficoltà affrontate durante questi ultimi anni. Ho imparato che la vita è una scalata, si affrontano alti e bassi, si ride e si piange, si combatte una battaglia dopo l’altra, ma non importa quante volte si cade, l’importante è sapersi rialzare e continuare a provare finché non si raggiunge il proprio obiettivo.

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Introduzione

La seguente prova finale si prefigge di affrontare l’analisi della famiglia, un concetto ormai mutato nei suoi valori, nei suoi aspetti e nelle sue componenti. Nel primo capitolo si cercherà di fornire una definizione di famiglia che metta d’accordo studiosi appartenenti a diversi ambiti disciplinari, che si sono preoccupati di affrontare tale tema. Gli studiosi di sociologia, invece, non si sono impegnati nel fornire una definizione univoca di famiglia, ma ne hanno evidenziato gli aspetti peculiari ossia la struttura e il tipo di relazioni che vi si formano all’interno tra i vari componenti. In seguito sarà affrontato il mutamento della famiglia dal modello patriarcale, fondato su regole molto precise e formato da genitori anziani, figli sposati e nipoti fino ad arrivare al modello della famiglia nucleare formata solo da genitori e figli. Nel modello patriarcale vi era la cosiddetta figura del pater familias , investito della massima autorità e depositario dei valori e dell’educazione dei figli, con un’economia prevalentemente agricola che necessitava del contributo di diverse persone per sostenere l’intero nucleo familiare. Nel corso del ‘900 si assiste ad una progressiva trasformazione della famiglia, sia sul piano sociale che culturale; infatti, il processo di industrializzazione ha favorito l’abbandono, da parte dei figli, della famiglia d’origine per avventurarsi nel nuovo mondo e divenire così indipendenti, sia economicamente che spiritualmente. L’ingresso delle donne nel mondo del lavoro, inoltre, ha contribuito al deterioramento della famiglia patriarcale in favore di quella nucleare, in cui i ruoli dei coniugi non sono più rigidamente distinti. Infatti vi è una sostanziale collaborazione ed una eguale responsabilità all’interno della famiglia, anche per quello che concerne l’educazione da impartire ai propri figli. Nella moderna società, tuttavia, la famiglia nucleare ha perso parte della sua valenza come sede primaria di educazione e socializzazione, in favore delle istituzioni come gli asili nido, la scuola e la comunità in genere. Questo è dovuto

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al fatto che entrambi i coniugi sono immersi nel mondo del lavoro per far fronte a tutte le nuove esigenze che la società moderna ha portato con sé. Nel secondo capitolo sarà affrontato il tema dell’educazione familiare, cambiato anch’esso in seguito alle trasformazioni che hanno accompagnato la nostra società nel corso del ‘900. Si sottolineerà come l’uomo, in quanto essere sociale, ha il continuo bisogno di essere educato e, quindi, sviluppare conoscenze e competenze per crescere sempre di più sia a livello formativo che morale. In passato la Chiesa sosteneva che fosse una propria prerogativa contribuire all’educazione dell’uomo, ma con lo svilupparsi della laicizzazione dello Stato la situazione è radicalmente cambiata. Nei principi di alcune associazioni, come l’Associazione pionieri d’Italia, è stato ampiamente sostenuto come fosse importante educare le nuove generazioni perché esse rappresentano il futuro del Paese. In questo contesto, la famiglia è considerata la sede primaria di formazione e di educazione dei giovani. Un’ulteriore spinta alla comprensione del ruolo educativo della famiglia è data dall’opera di Norberto Galli, il quale in Educazione familiare e società del 1965, sostenne l’importanza di aiutare i genitori ad acquisire le competenze necessarie a ricoprire il loro ruolo. Fu grazie all’opera di Galli che nacque la pedagogia familiare, disciplina che si occupa di preparare i genitori a svolgere adeguatamente il ruolo che a loro compete, perché spesso questi possono soffrire di una sorta di disagio, soprattutto quando devono affrontare la nascita del primo figlio. Il terzo capitolo affronterà, pertanto, il sostegno alla genitorialità, ossia tutti quegli interventi che hanno come obiettivo il benessere psicologico dei genitori per permettere loro di affrontare le relazioni con i figli e con gli altri nel modo più sereno possibile. Si tratta, quindi, di aiutarli a sviluppare la competenza riflessiva e scegliere uno stile genitoriale che meglio si adatta alle proprie esigenze e a quelle dei figli. Molto importante è anche il ruolo che la scuola ha come sostegno alla genitorialità perché essa, insieme alla famiglia, contribuisce allo sviluppo educativo dei giovani. Infatti il Ministero della pubblica istruzione, a tal proposito, istituì il “Progetto genitori” consistente nel promuovere un rapporto di 6

collaborazione e co-responsabilità tra genitori ed insegnanti per permettere il successo scolastico dei giovani. Nel quarto capitolo si affronterà l’analisi della separazione e del divorzio dal punto di vista giuridico; si parlerà, dunque, delle svariate dinamiche che possono portare alla fine di un’unione, ma verranno esposte anche le conseguenze relative a tali eventi sia sui coniugi sia sui figli. Un aspetto particolarmente interessante, tuttavia, è rappresentato dalla “Sindrome della madre malevola”, consistente in tutti quei comportamenti messi in atto dalle madri, che generalmente co-abitano con i figli in seguito alla separazione, nei confronti dei padri con il solo scopo di denigrarli agli occhi dei figli. Si tratta di un comportamento che ha ripercussioni non solo sull’ex coniuge, ma soprattutto sui figli; pertanto, verrà esplorato in modo particolare il dolore infantile, una realtà rimasta inascoltata per molto tempo, ma che rappresenta un aspetto fondamentale per lo sviluppo del bambino. In passato vi era la convinzione che il bambino non sperimentasse il dolore, ma di seguito sarà evidenziato come tale convinzione sia stata di fatto inesatta per svariati motivi. Nel quinto ed ultimo capitolo si prenderà in esame la mediazione familiare, consistente in un processo volto ad attenuare le conflittualità tra i coniugi e incoraggiarli a sviluppare un atteggiamento di collaborazione e negoziazione nell’interesse dei figli. Il mediatore familiare, tuttavia, non va confuso con il terapeuta o lo psicologo, il suo ruolo è esclusivamente quello di aiutare le coppie che affrontano una separazione o un divorzio. Si tratta, infatti, di aiutare i genitori a riacquistare fiducia in sé stessi e riappropriarsi delle competenze genitoriali. Saranno analizzati, inoltre, i principali modelli di mediazione familiare e i Gruppi di parola, uno strumento molto utile come supporto per i figli di genitori separati.

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Capitolo primo

Analisi storica e sociologia della famiglia

1.1 Una definizione di famiglia Data l’importanza della famiglia nelle società tradizionali, gli studiosi di scienze sociali si sono a lungo dedicati al suo studio e alla sua analisi pur trovandosi di fronte molte difficoltà, anche solo per darne una definizione. Vi sono, difatti, molteplici definizioni della famiglia, per esempio la Costituzione della Repubblica Italiana recita “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”1. Tale definizione, però, si riferisce ad una formulazione giuridica, il che significa che un single o una ragazza madre non costituirebbero una famiglia secondo la nostra Costituzione. Ciò nonostante, in tempi recenti si è assistito ad un’eterogeneità di forme familiari, infatti accanto alla classica famiglia nucleare, fanno il loro ingresso nello scenario europeo anche la famiglia monogenitoriale e la famiglia unipersonale2. La famiglia monogenitoriale consiste nel nucleo familiare in cui è presente un solo genitore e le cause possono ritrovarsi nell’aumento di divorzi o separazioni, ma anche per vedovanza o per scelte autonome di genitorialità. I dati che sorprendono di più riguardano il notevole incremento di persone che vivono da sole costituendo, così, una famiglia unipersonale o detta anche famiglia impropria3. La scelta di vivere da soli può essere dovuta da particolari esigenze economiche o dalla necessità di acquisire uno stato di indipendenza. Tale fenomeno ha coinvolto soprattutto le donne per la loro maggiore longevità e gli anziani ancora autosufficienti, le cui aspettative di vita sono aumentate. F. Blezza, La pedagogia sociale. Che cos’è, di che cosa si occupa, quali strumenti impiega, Liguori Editore, Napoli 2010, p. 47. 2 G. Da Molin, Enciclopedia del Novecento - III supplemento, 2004, p. 10. 3 Ibidem.

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Gli uomini e i giovani, invece, risultano meno coinvolti in questa nuova realtà; gli uomini, magari in seguito a divorzio, considerano la possibilità di vivere da soli come una fase transitoria della propria vita. Mentre i giovani la vedono più come una sorta di scappatoia dalla famiglia d’origine, un modo per trovare la propria “dimensione” lontano dal nido familiare senza l’influenza o l’occhio vigile dei genitori4. Questi sono alcuni dei motivi per cui è quasi impossibile trovare una definizione della famiglia che metta d’accordo gli studiosi provenienti da diverse aree disciplinari. Tuttavia, una definizione molto nota e soddisfacente ci viene dall’antropologo George Murdock5, il quale la definì come “A social group who shares a common residence, economic cooperation and reproduction. It includes people of both sexes, at least two, who have a socially acceptable sexual relationship and one more children, their own or adopted”6.

1.2 La famiglia in sociologia Dal punto di vista sociologico la famiglia, dunque, costituisce la principale struttura che, attraverso la socializzazione primaria e secondaria, permette la formazione dell’individuo e la sua conseguente integrazione nella società7. Gli studiosi di sociologia, tuttavia, non si sono preoccupati di dare una definizione univoca della famiglia perché ogni nucleo familiare ha delle particolarità che lo distinguono dagli altri; pertanto si sono limitati ad evidenziarne alcuni aspetti. Innanzitutto, bisogna considerare la sua struttura, la quale può essere molto varia, ma l’elemento principale di ogni nucleo familiare consiste nell’unità

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Ibidem. George Peter Murdock è un antropologo che, nel 1949, ha studiato 250 società diverse in tutto il mondo per trovare caratteristiche in comune per una definizione di famiglia. 6 (Tr. It.) Una famiglia è un gruppo sociale che condivide una residenza comune, la cooperazione economica e la riproduzione. Comprende persone di entrambi i sessi, almeno due, che hanno una relazione sessuale socialmente accettabile e uno o più figli, propri o adottati. 7 U. Avalle, M. Maranzana, Problemi di pedagogia vol.2, Paravia Bruno Mondadori Editori, Borgo San Dalmazzo (Cuneo) 2007. 5

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coniugale ossia una coppia di individui congiunti da un legame affettivo e sessuale. La struttura della famiglia può essere: -

Semplice: formata da una sola unità coniugale che, quando è completa con o senza figli, dà luogo alla famiglia nucleare; mentre quando non è completa a causa di un divorzio o della vedovanza, dà luogo alla famiglia monoparentale;

-

Estesa: quando all’unità coniugale si aggiunge la presenza di altri parenti conviventi come zii, nonni, cugini, ecc.;

-

Multipla: quando è costituita da più nuclei coniugali conviventi;

-

Senza struttura: quando è priva di un’unità coniugale ed è formata da convivenze senza un legame sessuale e affettivo8. In sociologia, tuttavia, la generale classificazione dei tipi di famiglia in base

alla struttura, è la seguente: -

Monogama: composta da solo due genitori;

-

Poliginica: quando vi sono più donne all’interno dello stesso nucleo e un solo padre;

-

Poliandrica: quando vi sono più padri all’interno del nucleo ed una sola madre;

-

Poliginandrica: quando vi sono più madri e padri conviventi;

-

Consanguinea: composta da genitori, dalle loro famiglie di origine e dai loro discendenti;

-

Monogenitoriale: composta da un solo genitore e i suoi figli, propri o adottati;

-

Omogenitoriale: composta da due genitori dello stesso sesso. Un altro aspetto molto importante da considerare è il tipo di relazioni che si

instaurano all’interno della famiglia tra i suoi componenti, indipendentemente dalla struttura. Si costituisce la famiglia patriarcale quando vi è una rigida separazione dei ruoli che vengono definiti in base all’età e al sesso, di solito è l’uomo a prevalere sulla donna; mentre la famiglia coniugale intima è costituita da una separazione

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Thomas Peter Ruffell Laslett (18 dicembre 1915 – 8 novembre 2001) è stato uno storico britannico e fondatore del celebre Gruppo di Cambridge, ha delineato cinque tipi di famigli...


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