Tutorato commeriale - appunti presi grazie alle mie due lauree PDF

Title Tutorato commeriale - appunti presi grazie alle mie due lauree
Course Diritto Privato
Institution Università degli Studi di Torino
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appunti presi grazie alle mie due lauree...


Description

Tutorato commerciale 





Imprenditore = un soggetto > Art.2082 è Imprenditore chi esercita professionalmente (=abitualmente non occasionale) un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi. Si può avere attività d’impresa in un singolo affare? No, salvo che si tratti di un affare complesso (attività che comprende una serie di operazione complesse e coordinate tra loro). Lo scopo lucrativo non qualifica l’imprenditore. Il lucro oggettivo ripartito diventa lucro soggettivo. Art.2247 è presente il concetto di lucro soggettivo ed oggettivo. Attività economica= attività finalizzata all’ottenimento del pareggio di bilancio (coprire i costi con i ricavi). Si possono qualificare imprenditori quei soggetti quali onlus e impresa sociale (divieto di conseguire scopo lucrativo) allorché svolga attività d’impresa. Organizzata significa che i fattori di produzione quali capitale e lavoro sono coordinati. Produzione intesa in sensu strictum. Sono Piccoli Imprenditori secondo l’articolo 2083 i coltivatori diretti del fondo (non è imprenditore agricolo Art.2135), artigiani, piccoli commercianti e coloro che prevalentemente esercitano un’attività economica e organizzata con il lavoro proprio e dei propri familiari(espressi nel 230bis). Per criterio di prevalenza si intende che l’attività d’impresa è organizzata con il lavoro proprio e dei componenti della propria famiglia. Imprenditore agricolo è chi non procede direttamente Legge n.443 del 1985 “Legge quadro sull’artigianato”, stabilisce dei limiti dimensionali, crea un conflitto tra l’art.4 di questa legge e l’articolo 2083 che deroga sul criterio di prevalenza, qualificando artigiano anche quel soggetto che esercita un attività professionale organizzata utilizzando prestatori di lavoro in misura anche molto elevata (il sarto, stilista con 32 dipendenti). Questo conflitto di norme si coordina affermando che il 2083 è un principio generale, l’art 4 della legge quadro trova applicazione ai soli fini dell’agevolamento fiscale. Impresa = un’attività che è professionale, economica, organizzata, finalizzata alla produzione o allo scambio di beni e servizi. Si deve presupporre che l’attività d’impresa sia lecita. Si acquista comunque il titolo di attività d’impresa nonostante l’obbligo di liceità cosicché subisca le conseguenze negative della disciplina dell’imprenditore. L’impresa è illegale in assenza di autorizzazione richiesta dalla legge, ES. svolgo un’attività bancaria senza l’autorizzazione di Banca d’Italia. Impresa immorale è un’attività criminosa come lo sfruttamento della prostituzione. Cuius commoda eius et incommoda = chi trae vantaggio da una situazione, deve sopportarne anche i pesi. Sotto il piano della disciplina impresa legale e immorale sono sotto lo stesso ambito Azienda = Art.2555 complesso di beni organizzato dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa.

Specificità dell’imprenditore agricolo Art. 2135 “E’ imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse (1). Per coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento di animali si intendono le attività dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine.

Si intendono comunque connesse le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come definite dalla legge.”

Distinzione tra attività agricole essenziali e quelle connesse > Essenziali: coltivazione del fondo/selvicoltura/l’allevamento degli animali (prima della riforma dell’art. 2135 decreto 228/2001, non si discorreva di allenamento di animali, ma di allevamento del bestiame. Era necessario che la coltivazione avvenisse sul fondo, anche la selvicoltura, e anche l’allevamento del bestiame avvenisse sul fondo. Quindi prima delle modifiche erano necessario il collegamento con il fondo. Si è ampliato il novero degli animali al concetto di allevamento. Si è andati oltre eliminando l’antico criterio con il fondo. Oggi si legge il 2° comma : l’art. 2135 non parla di DOVERE di utilizzare il fondo, ma si parla di potere(elemento potenziale). Il criterio fondamentale di cui bisogna avere riguardo è la cura o sviluppo del ciclo biologico o di una sua fase necessaria. Le attività Connesse: 3° comma dell’art. 2135: vige il criterio di prevalenza Es. Se io sono un imprenditore agricolo e mi occupo della coltivazione del fondo dove coltivo la frutta, se tramite essa realizzo delle marmellate di frutta (attività diretta), e poi la commercializzo io stesso. Oltre all’attività essenziale, svolgo un’attività connessa se la materia prima proviene prevalentemente dal mio fondo. L’imprenditore agricolo si iscrive in una sezione speciale nel registro delle imprese, ma non con effetto di pubblicità notizia, ma dichiarativa. L’imprenditore agricolo è sottoposto ad un doppio rischio: oltre a quello classico dell’impresa anche il rischio atmosferico. Oggi questo rischio sarebbe da rivedere. La dottrina moderna, e la Commissione Rodolf (Recente modifica sulla crisi dell’impresa): viene confermata l’esenzione dal fallimento dell’imprenditore agricolo, nonostante la concezione di doppio rischio ormai è superata.

Registro delle imprese Viene disciplinato dal dpr. 7 dicembre 1995 n°581, prima venivano contenuti appositi registri nella Cancelleria del Tribunale. Dove viene istituito il registro delle imprese? Presso ogni camera di commercio provinciale, gestito dal conservatore del registro delle imprese. C’è il giudice del registro delle imprese, che è del circondario dove si trova la Camera di Commercio il quale vigila sul registro delle imprese. Sono soggetti all’obbligo di scrittura:     

soggetti che esercitano, che sono considerati imprenditori commerciali (art. 2135) Sono soggetti le società di cui all’art 2200 del cc: Snc Sas Srl Spa Sapa Società cooperative i consorzi con attività esterne le società consortili i GEIE

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gli enti pubblici che esercitano in via principale o esclusiva un’attività commerciale società estere che hanno sede in Italia imprenditori agricoli piccoli imprenditori società semplici

Sezione ordinaria: imprenditore commerciale non piccolo/tutte le società tranne quella semplice/ consorzi/ società consortili/ GIEIE/ enti pubblici/ società estere Sezione speciale: imprenditore agricolo/ piccolo imprenditore/ la SS/ società semplice Quali effetti derivano dall’iscrizione degli atti nel registro delle imprese? Gli atti che sono iscritti nel registro delle imprese nella sezione sociale hanno effetti di pubblicità notizia. non incide sulla validità del rapporto giuridico, ma è un mero onere per le parti. Viene solamente sanzionato. Gli atti che sono iscritti nel registro delle imprese nella sezione ordinaria hanno effetto di pubblicità dichiarativa, ovvero opponibili ai terzi. A questa regola il decreto legislativo ha espresso una deroga > L’imprenditore agricolo anche se è iscritto nella sezione sociale ha pubblicità con oggetto dichiarativo. L'atto è valido, ma se i soggetti che vi hanno partecipato non lo rendono pubblico, esso è inopponibile ad alcuni terzi. Tipico esempio è quello della trascrizione degli acquisti immobiliari; La Pubblicità costitutiva > S.r.l., Spa e Sapa (in accomandita per azioni) si istituiscono nella sezione ordinaria con pubblicità costitutiva; la società viene ad esistenza solo quando la stessa è scritta nel registro delle imprese. Quando le parti stipulano l’atto costitutivo non viene ad esistenza la società ma solo quando l’atto è iscritto nel registro delle imprese, fino a quel momento esiste un contratto di società. Entro 30 gg dall’inizio dell’impresa l’imprenditore commerciale deve richiedere l’iscrizione al registro delle imprese. Costitutiva > la pubblicità è elemento costitutivo della fattispecie negoziale. La fattispecie più nota è quella dell'iscrizione ipotecaria nei registri immobiliari Rappresentanza L’institore È disciplinato dall’art. 2203 cc è institore colui che è preposto dal titolare all'esercizio di un'impresa commerciale. funzione limitata all'esercizio di una sede secondaria o di un ramo particolare dell'impresa. Se sono preposti più institori, questi possono agire disgiuntamente, salvo che nella procura sia diversamente disposto.” L’institore non è l’imprenditore, l’institore è colui che è preposto dall’imprenditore in parole più semplici è institore colui che è preposto dall’imprenditore all’esercizio della propria impresa commerciale interamente o di un ramo. Il preponente è l’imprenditore, il preposto è l’institore Gli atti che può fare l’institore : ha una rappresentanza generale, può compiere di regola tutti gli atti che ineriscano all’impresa. L’atto con il quale è possibile limitare l’azione dell’institore è la procura institoria, ovvero la procura che deve avere la forma dell’atto pubblico o della scrittura autenticata di un notaio, atto con cui vengono limitati i poteri, che nascono come generali. La limitazione non deve essere limitata, questa procura limitativa di potere deve avere la sottoscrizione autenticata, nella forma “sacramentale”, e la procura deve essere iscritta nel registro delle imprese; se non è autentificata, la rappresentanza si intende generale, quindi le limitazioni non

possono esporla ai terzi. L’institore che è preposto ha di regola una rappresentanza commerciale generale che incontra solo due limiti legali: Non può ipotecare beni e immobili Non può alienare beni e immobili Occorre una forma dell’atto pubblico o di scrittura autenticata. Per poter opporre ai terzi questa presunzione di conoscenza la procura deve essere iscritta nel registro delle imprese. Ulteriore sezione speciale: S.r.l. startup S.r.l. pmi innovativa

Azienda

art.2555

Azienda è quel complesso dei beni organizzato dall’imprenditore per l’esercizio dell’attività d’impresa. Si parla di organizzazione anche qui come elemento fondamentale. Quali beni compongono l’azienda? Compongono l’azienda i beni mobili, mobili registrati (camion autovetture tir) e immobili. Vi rientrano anche i beni immateriali come i software nonché tutti gli elementi che rappresentano i segni distintivi dell’impresa ( tutto quello che riguarda la proprietà intellettuale). Crediti debiti e contratti sono oggetto dell’azienda. Quando parliamo di azienda abbiamo due teorie in mente: -teoria universalistica, per azienda si intende un complesso di beni, un’universalità di beni tra loro funzionalmente complessi in modo tale da poter esercitare l’attività d’impresa. - teoria atomistica, si riteneva l’azienda coma la somma dei cespiti aziendali (beni). Aderendo alla teoria universalistica non intendiamo l’azienda come una mera sommatoria di singoli beni ma bensì un’universalità di beni > mobili, mobili registrati, immateriali, debiti, crediti, contratti stipulati per l’esercizio dell’attività economica e infine beni immobili. Questi beni devono comporre un nucleo funzionale. Rientrano anche i beni a titolo di godimento. Come circola l’azienda? Il trasferimento è disciplinato dall’articolo 2556, per il trasferimento dell’azienda è necessaria la forma scritta ad probationem (richiesta ai soli fini probatori, fornisce la prova della stipulazione avvenuta). [Ad sustantiam > forma scritta richiesta a pena di nullità]. Se però nell’azienda sono ricompresi determinati beni per i quali la forma scritta è chiesta a pena di nullità il contratto di trasferimento avrà forma ad sustantiam. Se nell’azienda ci sono beni mobili e immobili richiederò la forma ad sustantiam, nel caso in cui avrò solo beni mobili avremo forma ad probationem. Il requisito della forma scritta non basta, affinché possa essere reso opponibile a terzi (creare la presunzione di conoscenza) viene iscritto nel registro delle imprese, ma dovrà essere redatto per atto pubblico o scrittura privata autenticata (detta sacramentale, richiesta solo ai fini del deposito). L’azienda può essere affittata (viene trasferito l’uso e il godimento dell’azienda). Se nulla si dice quando si trasferisce l’azienda si trasferisce il complesso di beni, è possibile però escludere determinati beni, avremo quindi una cessione di un ramo di azienda, sono esclusi i beni senza i quali il cessionario può continuare l’attività d’impresa. Io ho un’attività di autolavaggio, nella mia

azienda ho ricompreso la classica attrezzatura per l’autolavaggio con sito internet, posso io escludere determinati beni dal complesso aziendale? Si a condizione che non siano essenziali. Quando si trasferisce l’azienda occorre considerare che fine fanno i contratti, contratti che si trasferiscono insieme all’azienda, il cessionario subentra nella posizione giuridica del cedente ad eccezione di quelli fondati sull’Intuitu personae. Art. 2558 se non è pattuito diversamente l’acquirente dell’azienda subentrano nei contratti stipulati per l’esercizio dell’impresa professionale, economica, organizzata, finalizzata alla produzione o allo scambio di beni e servizi. Vale per donazione usufrutto affitto e vendita di azienda. Il terzo contraente, colui che aveva stipulato contratti con chi cede, se sussiste una giusta causa entro mesi dalla venuta a conoscenza può recedere. I contratti più importanti sono quelli di lavoro, articolo 2112, che ci dice che in caso di trasferimento di azienda il rapporto di lavoro continua con tutti i diritti che ne derivano. Nel trasferimento dell’azienda il donatario-acquirente-cessionario subentra nei rapporti di lavoro. Il trasferimento dell’azienda non può essere causa di licenziamento. Art. 2560 regola la sorte dei debiti, il primo comma dice che chi cede l’azienda (alienante) non è liberato dai debiti inerenti all’azienda ceduta anteriori al trasferimento se non risulta che i creditori dell’alienante non hanno consentito alla liberazione dei suoi debiti contratti prima del trasferimento. Esempio > Io imprenditore di una gelateria con tanto di complesso di beni, io tizio vendo la mia azienda a caio mi reco dal notaio per depositare correttamente il contratto, il cedente tizio ha un debito di dieci mila euro di latte, attraverso atto notarile cedo l’azienda ma ho comunque a carico i debiti contratti anteriormente. In un azienda commerciale risponde dei debiti contratti per l’esercizio dell’attività d’impresa risponde in solido anche l’acquirente dell’azienda se questi debiti risultano dai libri contabili obbligatori (libri dello statuto dell’imprenditore commerciale). Il secondo comma disciplina quindi un accollo cumulativo (liberatorio se viene liberato il debitore originario, l’unico debitore sarà l’acquirente) tra cedente e cessionario (acquirente). C’è un profilo di solidarietà tra i due. Articolo 2559 regola la sorte dei crediti, la norma dispone che così come passino i contratti o i debiti tramite accollo cumulativo, con la cessione dell’azienda si trasferiscono tutti i crediti. Si ha però una deroga ai principi del diritto privato, in diritto privato la cessione del credito deve essere accettata dal terzo ceduto, nel diritto commerciale il terzo ceduto è tirato fuori, non occorre la notifica del terzo siccome essa viene sostituita dalla deposizione dell’atto nel registro delle imprese. Se il terzo continua a pagare all’alienante in buona fede è comunque liberato. Art. 2557 divieto di concorrenza alienante dell’azienda deve astenersi per un periodo di 5 anni dall’iniziare una nuova attività d’impresa che in qualche modo può sviare l’esercizio dell’azienda ceduta. Si salvaguarda il valore dell’avviamento che è una qualità dell’azienda, non è quindi un bene aziendali, non è un cespite, è la qualità dell’azienda di attrarre clientela. Può essere una qualità soggettiva (questa capacità dipende direttamente dall’imprenditore) od oggettiva (capacità che dipende dai beni dell’azienda)...


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