Verlaine, analisi languore PDF

Title Verlaine, analisi languore
Course Letteratura Italiana
Institution Liceo Scientifico Statale Alessandro Volta
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Summary

verlaine, vita ed analisi di languore, che ha dato vita al nome "decadentismo"...


Description

VERLAINE Nasce a Metz, da una famiglia piccolo borghese nel 1844 e di lui si conosce la sua spiccata personalità. Egli si rifugiò nell'alcool, lasciando emergere a tratti la sua personalità brutale, grazie al cui giunge quasi ad uccidere la madre, che per sottrarlo da questi disordini della vita gli combina un matrimonio. Incontra Rimbaud ed è desideroso di vivere le stesse esperienze, quindi abbandona la moglie e parte per il Belgio e Inghilterra, e tornato in Belgio litiga con Rimbaud che vuole terminare il loro rapporto di amicizia, ferendolo con un colpo di pistola che sarà il motivo per cui verrà incarcerato. Il tema della decadenza fu toccato per primo nel 1883 dal francese Paul Verlaine che pubblicò languore (sonetto), in cui affermava di identificarsi con la stanchezza dell’Impero romano alla fine della decadenza, e lo fece in un periodico parigino “Le chat Noir”, “il gatto nero” LANGUORE intro: È un sonetto e comparve sulla rivista "Il gatto nero" nel 1883 ed è compreso nella sezione "Alla vecchia maniera di parecchi" analisi: -in questa poesia il poeta paragona se stesso all’Impero Romano nel periodo di decadenza, incapace di reagire di fronte alle invasioni dei barbari e privo ormai anche della volontà di reagire. E questi barbari erano in realtà simbolo della borghesia del tempo e della mentalità della società. ( metafora) -la malattia che lo affligge è la solitudine, la noia, la passività, che non gli fanno desiderare né di vivere né di morire ed è una condizione che si riflette nella sua poesia, diventata puro esercizio formale. -Ed afferma di non avere più niente da dire (Tutto è bevuto, tutto è mangiato!); l'idea che ormai ogni esperienza è stata provata ribadisce l'inutilità della poesia che è da gettare alle fiamme.. In questo atteggiamento c’è un certo fascino che i poeti maledetti provavano nei confronti della morte, della fine delle cose....


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