Videolezione 1 Mediologia PDF

Title Videolezione 1 Mediologia
Author Francesca Cardaropoli
Course Mediologia
Institution Sapienza - Università di Roma
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Videolezione Mediologia modulo A...


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1 VIDEOLEZIONE 1 1.1: Che cos’è un “medium”? “Medium” è un termine latino. Il plurale di medium è “media” (non i “medium”), e verrà preceduto dall’articolo determinativo “i” “i media”. Il termine “medium” indica il mezzo di comunicazione (non specifico). La stampa, la luce, il treno a vapore o una ruota possono essere semplici esempi di mezzi di comunicazione  L’uomo ha sempre lavorato con dei mezzi di comunicazione sin dall’inizio. Il primo mezzo di comunicazione in assoluto, adottato dall’uomo, è il “gesto” (movimento del corpo). Questo mezzo di comunicazione è anche attuabile per gli animali e perfino per alcune determinate specie di vegetali  Si teorizza quindi che gli esseri viventi abbiano bisogno di comunicare, si potrebbe anche dire che loro stessi fondano la loro esistenza sulla comunicazione. La comunicazione è sempre esistita, addirittura prima dell’uomo I mezzi di comunicazione sono sempre esistiti. L’uomo a differenza delle altre specie ha inventato il proprio mezzo di comunicazione, non solo sul piano biologico, ma anche sul piano culturaleInvenzione di artefatti; attrezzi; oggetti; sistemi; metodi; codici;  Fattore principale al quale deriva l’evoluzione umana. Tuttavia, sebbene l’uomo ha sempre avuto a che fare con la comunicazione (la specie umana non sarebbe potuta esistere senza comunicazione), la riflessione teorica sui media è stata sporadica nel corso del tempo. Ciò non vuol dire però che non sia esistita Esempio sotto forma di periodo della teorizzazione scritta: Antichità classica; medioevo; rinascimento; barocco; epoca moderna; epoca contemporanea. Tuttavia, prima di diventare una vera e propria teoria, la riflessione sui media ci ha messo molto tempo. La vera e propria teoria dei “media”, possiamo dire che è degli anni ‘50/’60 del XX secolo (nonostante abbia “fasi” precedenti, al quale ci si può rifare). 1.2: Fasi della comunicazione umana Si può dire che la comunicazione umana è passata attraverso 4 (o forse 5) grandi epoche. La prima è quella della “Comunicazione orale” “Medium principale”=voce+gesto Comunicazione attuata “in presenza”. Questa fase è lunghissima, parte dall’inizio dell’esistenza umana e termina con l’invenzione della scrittura, anche vero però che tutt’oggi noi usiamo questo tipo di comunicazione Si può infine dire che questa tipologia di comunicazione conserva ancora oggi, per noi e la nostra esistenza, una grande importanza.  Da questo deduciamo che la scoperta o l’invenzione di una nuova tecnologia di comunicazione non preclude l’attuamento della tipologia di comunicazione precedente. Comporta anzi, una “ricombinazione” dell’ambiente della comunicazione, che include sia i precedenti media che quelli nuovi! Dopo questa lunghissima fase della “Comunicazione orale”, si entra nell’epoca storica che conosciamo dove è stata inventata la scrittura.  “Comunicazione scritta”. La scrittura non è stato un semplice nuovo modo di comunicare le vecchie cose. Ogni volta che avviene una rivoluzione epocale e generale della comunicazione, avviene che il pensiero, la cultura e le pratiche si ristrutturano radicalmente. Con la scrittura, quella che era la parola (la voce) viene affidata ad uno spazio fisso e si condensa in supporti conservabili (di conseguenza, “riapribili” in qualche modo)  In definitiva si può dire che la scrittura, permette ampiamente di conservare la “conoscenza” e “l’esperienza”. Implica quindi anche, la possibilità di una maggiore “riflessività”. Definisce anche la “memoria scritta” e recuperabile, di un “corpus” di conoscenze conservabile e riutilizzabile.  E’ stata una spinta potentissima per la nascita delle civiltà umane dall’antico Egitto (ma anche da prima, esempio: Civiltà palazziali) fino ad arrivare a noi. Neanche questa “Comunicazione scritta”, nonostante le nuove tecnologie comunicative, si è estinta, ma si è ibridata dentro ambienti comunicativi con altri sistemi e mezzi di comunicazione. La “Comunicazione scritta” ha avuto un momento di sviluppo esplosivo, di larga socializzazione e diffusione a livello di massa (per fasi) ma il momento decisivo è stato quando lungo tutto il ‘500/primo ‘600 , ha cominciato a diffondersi in Europa il sistema di scrittura attraverso la tecnologia della stampa (inventata a metà del ‘400 in Germania da

2 Gutenberg). Gutenberg era un orafo che inventò i caratteri mobili e il torchio per la stampa. La stampa ha permesso di: non solo conservare la scrittura su un supporto fisso, ma di moltiplicare e riprodurre (all’epoca solo un centinaio [massimo un migliaio] di copie di un foglio) la diffusione di uno stesso testo a livello sempre più largo. Non ci sarebbe stata la civiltà moderna senza l’invenzione della scrittura. Anche nel caso della “Comunicazione scritta” avvenne uno sviluppo esplosivo della cultura, seguito da dei cambiamenti dei processi culturali. La fase successiva (terza fase), anche in questo caso decisiva, è legata all’invenzione di mezzi che sfruttano l’elettricità: si comincia con il “telegrafo” (che permette di trasmettere un messaggio alla velocità della luce [istantaneamente] a prescindere da qualsiasi distanza fisica). Dopo il telegrafo (invenzione di metà ‘800) si sviluppano, rapidamente, nuovi mezzi di comunicazione elettrica importanti: Telefono e cinema (sono di fine ‘800); apparati di registrazione e riproduzione di musica; radio; televisione (dagli anni ’30). L’elettricità viene applicata a tanti altri mezzi di comunicazione: Treni; trasporto urbano  Dunque anche l’elettricità cambia i sistemi di comunicazione, la cultura delle persone e i modi di vita. Comunicare per telefono non è la stessa cosa che comunicare con un testo (scrittura/stampa)  riemerge il ruolo della voce (Comunicazione orale), che attraverso l'udito e il tatto (orecchio), si sviluppa una sensibilità a sentire la voce attraverso la linea telefonica e la risposta è in tempo reale. Attraverso l'elettricità, dalla "centralità" che aveva assunto la parola scritta" (lungo tanti anni della civiltà umana), si passa (viceversa) ad una cultura "multimediale"--> Quindi anche ad una comunicazione più veloce, perché viaggiando alla velocità della luce, si può definire una comunicazione istantanea. Dagli anni '80/'90 (con una preistoria della seconda guerra mondiale: decodificazione di messaggi cifrati) si sviluppa la quarta fase, quella di tipo digitale. Questa comunicazione fu sviluppata al CERN di Ginevra, è un'invenzione implementata sia in ambito militare che civile. La tecnologia digitale va con grande rapidità a invadere tutti gli spazi della cultura umana, del lavoro, della società, degli spazi pubblici, fino ad arrivare alle odierne applicazioni, device mobili e fissi, rete internet, cloud e altri ambiti correlati. Questa tecnologia digitale fa uso dell'elettricità. Questa tecnologia digitale va a "coprire" l'immediatezza e la capacità di collegare (in senso reticolare) una quantità di soggetti, ma soprattutto la virtualizzazione: ovvero, la capacità (o meglio possibilità) di vivere in un ambiente virtuale (puramente digitale). Soltanto il cinema e la televisione (nell'epoca precedente) avevano anticipato la virtualizzazione prima dell'epoca dei "Mass Media" (fase terminale dell'era elettrica). 1.3: Differenze tra discorso orale e discorso scritto: Discorso orale Discorso orale è un sistema aperto ed interattivo. --> Si hanno degli interlocutori, e si interagisce in tempo reale. E' buona educazione parlare uno alla volta, ma non è che ci sia un regolamento al riguardo. L'interlocutore o il destinatario a cui si rivolge l'interlocutore, ha la facoltà di interrompere l'altro e collaborare in qualche modo. Quando si parla insieme, vi è un'interazione continua e non vi è un testo chiuso, il discorso viene improvvisato (spontaneo) ed è un sistema aperto (poiché si può sviluppare in tante direzioni o in maniera semi-spontanea [a seconda dell'interazione]). Si può definire quindi spontaneo ed immediato, in quanto non viene programmato preventivamente e poi recitato secondo uno schema fisso ed immutabile. --> "Scripta manent": Le cose scritte rimangono --> Le cose orali sono effimere. Non c'è né programmazione, né conservazione (a meno ché non si abbia in possesso una tecnologia in grado di registrare). La comunicazione quindi può avvenire tra due individui reali e viventi. Per far si che l'interlocutore capisca meglio ciò che l'altro (io) sta dicendo, il discorso orale è più soggetto di quello scritto a fenomeni di "prosodia"--> Somiglianza dell'organizzazione di un discorso orale con all'organizzazione di una poesia. --> Esempio: l'essere ridondanti, tono della voce, modulazione della voce, impiego del tempo, impiego del ritmo, accentazione, figure retoriche (analogia e ripetizione). Il discorso poetico nasce come discorso orale (non come discorso scritto). Il discorso orale varia molto in funzione dell'ambiente e dal contesto in cui viene pronunciato. --> Esempio: Se si deve fare un discorso per la camera dei deputati, ci si aspetta che si abbia preparato prima un discorso scritto o quantomeno uno schema espositivo che ci indichi

3 una scaletta, un ordine e i vari riferimenti. Se si sta avendo una conversazione al bar con degli amici, magari ci si può preparare qualche "notizia" da diffondere, ma alla fine la conversazione prosegue come deve andare (spontaneamente). 1.4: Differenze tra discorso orale e discorso scritto: Discorso scritto Il discorso scritto è un'attività che si può intrattenere anche da solo--> attività paradossale al discorso orale. Il discorso scritto però, può anche essere reso pubblico, attraverso una "pubblicazione". Pubblicare: rivolgere questo "discorso scritto" dello scrittore stesso ad un vasto gruppo di persone, che però lo scrittore non è in grado di controllare (non si sa né chi né quante persone leggeranno effettivamente questo discorso scritto, di conseguenza non si sa nemmeno cosa ne deriverà con esattezza). Allo stesso tempo, può riprodursi ad esempio sotto forma di "discorso epistolare" (attraverso scambio di lettere), un discorso "a due". Tuttavia, anche quando il discorso scritto si avvicina alla conversazione orale, il discorso scritto si distingue sempre per caratteristiche dal discorso orale. La caratteristica fondamentale/peculiare di questo discorso è l'immutabilità! Anche se c'è da dire che nel web, questa caratteristica è resa più labile dal fatto che si può semplicemente alterare un discorso scritto. I testi scritti del passato, sono quindi, effettivamente, immutabili... Se si vogliono cambiare, si commette una "violenza al testo". Come detto in precedenza, il discorso scritto ha come caratteristica il fatto di essere programmato/pianificato --> Ognuno scrive per una ragione, con qualche obbiettivo, con un determinato modello, ecc. --> Ragion per cui, se ci imbattiamo in un discorso in pubblico, in genere ci si prepara quantomeno una scaletta scritta per guidare in maniera logica l'esposizione del proprio pensiero. Nel discorso scritto, i pensieri vengono "selezionati" --> Esempio: per esprimere una determinata cosa, usiamo altrettante determinate parole, verbi (strategia di comunicazione). Questo ci costringe ad avere una maggiore riflessione nel pensare cosa veramente vogliamo comunicare, cosa non vogliamo comunicare e come essere compresi facilmente (discorso di strategia e di tattica). Si dice tra l'altro che la stessa scienza politica (in particolare il pensiero di Machiavelli compreso nei suoi testi) indica/indicano una diretta promulgazione di questa esplosione della capacità di ragionare attraverso un discorso scritto --> pochi decenni dopo, avvenne l'invenzione della stampa. Per avere un discorso scritto bisogna comunque avere un destinatario immaginario, apparente, indicabile come un destinatario ideale (anche se si scrive per se stessi). --> Si scrive per se stessi solo perché si vuole ragionare sul proprio pensiero, aumentare l'introspezione oppure comunicare a se stessi qualcosa. Infine, si può dire per sintetizzare il tutto, che il discorso scritto implica il "punto di vista", in quanto si esprime il proprio "punto di vista" riguardo una o più "materie"/"argomenti". 1.5: Culture a oralità primaria e culture letterarie: Culture a oralità primaria Sono le culture in cui: se anche era stata inventata la scrittura, il mezzo di comunicazione più importante era la parola (tutte le culture antiche). In medioevo, una parte delle classi dirigenti interagivano tra loro e governavano la società attraverso mezzi scritti, ma tuttavia il mezzo di comunicazione principale, comune a tutti, dove tutti quanti riuscivano a comprendersi e dove si svolgevano processi culturali era ancora la parola, la lingua parlata, il suono. --> Sono società dove prevale la logica di gruppo. L'Alto medioevo, è l'epoca della cavalleria, delle saghe, dei cantari. Nel Basso medioevo vengono inventate le università, i trovatori. 1.6: Culture a oralità primaria e culture letterarie: Culture letterarie Sono le culture che trasmettono le proprie conoscenze attraverso i testi scritti--> Si passa da una "centralità" del suono, ad una "centralità" della vista. Il concetto stesso di società è strettamente legato al concetto di individuo --> Le società sono fatte di individui che riconoscono di appartenere ad una società. Affinché ci sia una società e non necessariamente un gruppo, occorre avere degli individui....


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