Title | 1. Introduzione 2018-2019 |
---|---|
Course | Fondamenti di infermieristica generale |
Institution | Università degli Studi di Brescia |
Pages | 86 |
File Size | 3.2 MB |
File Type | |
Total Downloads | 36 |
Total Views | 136 |
igiene introduzione...
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA A.A. 2018/2019 CORSO INTEGRATO DI SICUREZZA, PREVENZIONE E GESTIONE DEI RISCHI NEI CONTESTI DI PRESA IN CARICO
CORSO DI IGIENE GENERALE DOTT. PIERO SUPERBI
IL RUOLO DELL’IGIENE E DELLA MEDICINA PREVENTIVA
IL CONTESTO (1) La moderna concezione di SALUTE si AMPLIA dalla semplice assenza di malattia e considera importante, oltre al benessere fisico e psichico, anche o stato di funzionalità complessivo del soggetto e le sue relazioni con il contesto sociale in cui vive e lavora. Negli ultimi anni, oltre ai momenti di diagnosi e terapia delle patologie, sono stati rivalutati enormemente i concetti di prevenzione e riabilitazione. La concezione attuale di salute è maturata in un contesto di sviluppo in cui gli utenti dei servizi sanitari hanno acquisito, con il passare del tempo, una crescente disponibilità all’accesso delle informazioni sanitarie.
IL CONTESTO (2) Il concetto di salute e, conseguentemente quello di bisogno sanitario, si arricchisce di nuovi contenuti in base ad una serie di fattori tra i quali spiccano i determinanti geografici, quali l’etnia, il sesso e soprattutto l’età della popolazione. L’invecchiamento della popolazione ha come conseguenza un più frequente ricorso alle prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione, soprattutto per le patologie croniche, che implicano un maggiore impegno da parte dei servizi di assistenza.
EVOLUZIONE DELLA PIRAMIDE DELL' ETÀ NELLA POPOLAZIONE ITALIANA 1901
1951
1981
DEFINIZIONE DI SALUTE La salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale non la semplice assenza dello stato di malattia o infermità.
(OMS 1948)
ART. 32 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA (IN VIGORE DAL 1°GENNAIO 1948) La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dello individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
SISTEMA SANITARIO Insieme delle organizzazioni, delle distribuzioni delle risorse dedicate alla produzione di azioni sanitarie. Azione sanitaria: sforzo mirato a migliorare la salute dell’individuo e della popolazione.
prevenzione diagnosi e cura riabilitazione
ridurre al minimo le differenze tra individui e gruppi dare risposte qualificate
Modifica degli atteggiamenti
Educazione sanitaria
Acquisizione delle conoscenze
Adozione di comportamenti
Salute
www.sismpa.it/download/lezioni/Intr.%20Studio%20Med%201.ppt
IGIENE: DEFINIZIONE COMPLETA
Disciplina appartenente alle scienze bio-sanitarie che, attraverso il POTENZIAMENTO dei fattori utili alla salute e l’ALLONTANAMENTO o la CORREZIONE dei fattori causali e/o di rischio per le malattie, tende a conseguire uno stato di benessere fisico, mentale e sociale dei singoli e della collettività.
DEFINIZIONE DI IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA L’ Igiene è la disciplina medica che ha come obiettivo la tutela e la promozione della salute umana. Il fine ideale cui tendono l’Igiene e la Medicina Preventiva è che ogni persona nasca sana e mantenga il proprio stato di salute al più alto livello fino al naturale compimento della vita. Medicina Clinica: compito di curare e possibilmente guarire il singolo individuo. Medicina Preventiva: compito di promuovere la salute e prevenire le malattie intervenendo sull’intera comunità.
FINALITA’ DELL’IGIENE
Individuazione e potenziamento di tutti i possibili fattori positivi di benessere conferendo così all’organismo umano il massimo livello di resistenza nei confronti delle diverse cause patogene con cui può venire in contatto; Evidenziazione e correzione di tutti i fattori causali e/o di rischio per le malattie; valutazione del loro meccanismo d’azione e dei fattori e/o condizioni che ne ostacolano o favoriscono la diffusione.
Tutto ciò al fine di predisporre interventi idonei a neutralizzare o quantomeno ridurre la loro potenzialità di danno
Demografia Epidemiologia Statistica Sanitaria Sociologia
Programmazione
MEDICINA DI SANITA’ PUBBLICA
PREVENZIONE DELLE MALATTIE PROMOZIONE DELLA SALUTE scelte utili al massimo potenziamento della salute del singolo e della collettività
PER LA MEDICINA PREVENTIVA OGNI PERSONA DEVE MANTENERE IL PROPRIO STATO DI SALUTE AL LIVELLO PIÙ ALTO, EVENTUALMENTE MIGLIORANDOLO LA CONDIZIONE DI BENESSERE DIPENDE DA: Fattori esterni (ambiente) Fattori individuali (efficienza fisica: peso, statura, P.A., volumi polmonari, valori ematochimici …; istruzione, reddito) Fattori collettivi (indice di affollamento:no vani/persona; servizi sanitari e sociali: no e qualità; strutture ricreative: sport, verde) Fattori culturali (antropologici: cultura e storia di ogni popolazione)
Tutti questi parametri concorrono a determinare la QUALITÀ DELLA VITA della collettività e delle singole persone.
PROGRAMMA DEL CORSO
I DETERMINANTI DELLA SALUTE M O D I F I C A B I L I
I DETERMINANTI DELLA SALUTE Modificabili: STILI DI VITA ALIMENTAZIONE ATTIVITA’ FISICA FUMO ALCOOL DROGHE ATTIVITA’ SESSUALE
GLI STILI DI VITA COME FATTORI DI MALATTIA …“l’adozione di stili di vita il più possibile orientati alla buona salute riduce in misura importante il rischio di sviluppare malattie croniche”. Dunque di tutti i determinanti della salute, gli stili di vita sono quelli più facili da controllare e insieme i più importanti per l’influenza che hanno sulla nostra salute.
Diane Wilson, USA. Da: “Lifestyle Factors and the Prevention Movement” www.pitt.edu/~super1/lecture/lec4231/006.htm
FATTORI CHE INFLUENZANO LO STATO DI SALUTE, MORTALITÀ E SPESA SANITARIA Piano sanitario regionale Emilia Romagna 1999-2001
FATTORI Biologici Ambientali Stili di vita Servizi sanitari
Contributo potenziale alla riduzione della mortalità
Ripartizione della spesa sanitaria
7% 19% 43% 11%
6,9% 1,6% 1,5% 90%
modificato da Dever 1976 USA www.sismpa.it/download/lezioni/Intr.%20Studio%20Med%201.ppt
Come? PREVENZIONE
DEFINIZIONE DI PREVENZIONE “Atti finalizzati a eradicare o a eliminare le malattie e le disabilità o a minimizzare il loro impatto. Il concetto di prevenzione è poi articolato in livelli, che definiscono una prevenzione convenzionalmente chiamata primaria, una secondaria e una terziaria” Dizionario di Epidemiologia, IV Edizione a cura di John M. Last
LIVELLI E TIPI DI PREVENZIONE
PREVENZIONE PRIMARIA PREVENZIONE SECONDARIA PREVENZIONE TERZIARIA …L’ANALISI DEI BISOGNI
Non rischio
Fattori causali Fattori di rischio
PREVENZIONE PRIMARIA
Esposizione Non malattia Malattia
PREVENZIONE SECONDARIA
Malattia asintomatica Segni e sintomi Bisogno di salute Non percepito Riconoscimento del malessere (bisogno di salute)
Espressione del malessere
PREVENZIONE TERZIARIA Diagnosi-terapia
www.sismpa.it/download/lezioni/In tr.%20Studio%20Med%201.ppt
PREVENZIONE
PREVENZIONE PRIMARIA (“Prevention of occurrence”)
RIMUOVERE I FATTORI CAUSALI E DI RISCHIO
MODIFICA DI COMPORTAMENTO
POTENZIARE LE DIFESE
MODIFICHE AMBIENTALI
PREVENZIONE SECONDARIA (“Prevention of progression”)
Norme di legge Tecniche pubblicitarie Educazione sanitaria Pressione Ambiente Ambiente Ambiente
sociale naturale sociale di lavoro
IDENTIFICARE I SOGETTI A RISCHIO DIAGNOSI PRECOCE Screening
RIABILITAZIONE
PREVENZIONE TERZIARIA
RECUPERO SOCIALE QUALITA’ DELLA VITA
www.sismpa.it/download/lezioni/Intr.%20Studio%20Med%201.ppt
Informazione Motivazioni Servizi adeguati
PREVENZIONE PRIMARIA È il principale intervento di Sanità Pubblica STRUMENTO: Educazione sanitaria OBIETTIVO: impedire l’insorgenza di nuovi casi di malattia ( tassi di incidenza) INTERVENTO: •Ridurre il rischio individuale (eliminare i FR) •Potenziare le difese dell’organismo (nutrizione, …) •Rimuovere comportamenti nocivi (modifiche comportamentali: comportamenti)
•Indurre comportamenti positivi piccolissimi)
(promozione stili di vita positivi, da
•Interventi sull’ambiente di vita e di lavoro •Eugenetica (consulenza genetica, screening prenatali …) •Interventi sanitari (immunoprofilassi: controllo, eliminazione, malattie infettive, bonifica ambiente …)
stili di vita e
eradicazione
PREVENZIONE SECONDARIA STUMENTO: SCREENING OBIETTIVO: individuazione precoce di un difetto o di malattia non riconosciuti (fase preclinica): si rinviene una alterazione anatomopatologica prima che si manifestino segni e sintomi che condurrebbero invece spontaneamente al ricorso del medico per una diagnosi. INTERVENTO: programma organico di diagnosi precoce DA EFFETTUARE SU: tutta la popolazione o su gruppi selezionati, a rischio I test di Screening dividono i soggetti in persone che PROBABILMENTE non hanno la malattia oppure hanno la malattia TEST DI CONFERMA TRATTAMENTO
SCREENING Individuazione precoce di una anomalia Intervento terapeutico precoce Guarigione Rallentamento della progressione della malattia Miglioramento della qualità della vita
CARATTERISTICHE DELLO SCREENING
SENSIBILE: proporzione di malati che risultano positivi al test, e che sono Veri Positivi* SPECIFICO: proporzione di sani che risultano negativi al test, e che sono Veri Negativi* RILEVANZA SOCIALE DELLA PATOLOGIA: in termini di diffusione, gravità…; rappresenta un problema di salute per la popolazione STADIO PRECLINICO RICONOSCIBILE: ove effettuare il test SICURO: privo di rischio RAPIDO: risultati ottenuti in tempi ragionevoli POCO COSTOSO: è un’indagine che si applica in prima battuta, su grandi gruppi di popolazione BEN ACCETTO: abitudini e caratteristiche socio-culturali della popolazione PER PATOLOGIE CURABILI: inutile se non esiste una terapia EFFICACIA DEL TRATTAMENTO: mortalità; miglioramento qualità della vita; strutture e strumenti adeguati; protocolli diagnostici e terapeutici validati ATTUAZIONE CONTINUATIVA
Prevenzione terziaria Agisce sull’individuo a seguito di una malattia con i seguenti obiettivi: - Riabilitazione - Recupero sociale - Miglioramento della qualità della vita.
EPIDEMIOLOGIA
L’Epidemiologia è la Scienza che studia la distribuzione e le cause delle patologie dell’uomo. (Mac Mahon, 1970) L’Epidemiolgia studia la distribuzione delle malattie nelle popolazioni, le loro cause e i fattori ad esse associati, al fine di attuarne il controllo. Cenni Storici
Scritti di Ippocrate (v secolo a.c) John Graunt (1662): analisi natalità e mortalità a Londra. John Snow (1849): teoria sulle modalità del Colera. Nasce l’Epidemiologia moderna. Koch riesce ad isolare dall’acqua il vibrio cholerae.
SCOPI DELLA EPIDEMIOLOGIA 1. Comprensione delle cause di malattia: con le osservazioni di gruppo, e cioè epidemiologiche, ci si propone di giungere ad una migliore comprensione delle modalità grazie alle quali la malattia si instaura, per poter mettere in opera interventi di prevenzione. Attualmente e’ indirizzata soprattutto alla identificazione delle cause di rischio per le Patologie Cronico-Degenerative.
2. Spiegazione delle “modalita’ locali” della malattia. Esempio: Tossinfezioni Alimentari, la cui causa è nota, ma con l’epidemiologia si può scoprire la causa in una determinata zona.
Gli studi epidemiologici sono un supporto essenziale alla programmazione e all’organizzazione delle attività sanitarie consentendo di: Evidenziare i bisogni della popolazione Fornire un contributo determinante alla valutazione delle attività sanitarie consentire di misurarne gli effetti sulla salute della popolazione
IMPIEGHI DELL’EPIDEMIOLOGIA Studio della causalità o eziologia delle malattie Misura del rischio Identificazione e classificazione di fenomeni morbosi Diagnosi differenziale ed elaborazione del piano terapeutico
Monitoraggio dello stato di salute di una popolazione Diagnosi dello stato di salute di una comunità Valutazione dei servizi sanitari e degli interventi di Sanità Pubblica
IL METODO EPIDEMIOLOGICO CONSISTE NEL: 1. Porre un’ipotesi 2. Verificarla per mezzo di una ricerca specifica 3. Utilizzare le conclusioni per porre nuove ipotesi La realizzazione di questo metodo si avvale dell’utilizzo, in successione, di tre tipi di indagine di complessità ed efficacia gradualmente crescenti Descrittive Analitiche Sperimentali
MODELLO EPIDEMIOLOGICO APPLICATO ALLA INDIVIDUAZIONE DELLE CAUSE DI MALATTIA STUDI EPIDEMIOLOGICI DESCRITTIVI Lo studio della distribuzione spaziale e temporale di una malattia consente di porre le prime ipotesi su uno o più fattori causali possibili
STUDI EPIDEMIOLOGICI ANALITICI Servono a verificare se il/i supposti fattori causali si presentano associati alla malattia in studio. Se l’associazione è provata in modo evidente e statisticamente significativo, si ricorre agli
STUDI SPERIMENTALI Consentono di verificare se l’associazione è di tipo causale o no
Statistiche correnti • • • • •
Censimenti Schede di morte Notificazioni di malattie infettive Registri tumori Fonti ospedaliere
Studi Epidemiologici • Studi osservazionali • Studi sperimentali
Studi osservazionali • • • •
Ecologici Trasversali Caso – controllo A coorte
Studi sperimentali • Sperimentazioni cliniche • Sperimentazioni sul campo • Sperimentazioni su comunità
Studi ecologici • Analisi di dati epidemiologici riferiti a: – – – –
Incidenza Prevalenza Mortalità Distribuzione dei fattori di rischio
Studi trasversali • Indagini istantanee su: – Individui di intere popolazioni – Campioni
• Valutano la frequenza e la distribuzione di una o più variabili – Malattie – Fattori di rischio – Bisogni sanitari
Studi caso-controllo • Selezione di: – Soggetti malati (casi) – Sogetti non malati (controlli)
• Viene valutata l’esposizione a uno o più fattori di rischio
Studi di coorte • Selezione di soggetti sani esposti e non esposti a fattori di rischio seguiti nel tempo per valutare l’incidenza o la mortalità di una o più malattie • Possono essere – Prospettivi – Retrospettivi (coorti storiche)
Sperimentazioni cliniche • Valutazione di un intervento terapeutico in uno o più gruppi (sperimentazioni cliniche controllate) di pazienti affetti da patologie definite nel protocollo
Sperimentazioni sul campo • Valutazione di interventi preventivi rivolti a uno più gruppi di soggetti sani (es: vaccinazioni, profilassi antibiotica)
Sperimentazioni su comunità • Valutazione di interventi preventivi basati su approcci collettivi, ad esempio: – Campagne di educazione sanitaria – Interventi legislativi
L’EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA RISPONDE A TRE QUESITI Chi è interessato dal fenomeno di massa? Quando si manifesta il fenomeno di massa? Dove si produce il fenomeno di massa? TAPPE DI UNO STUDIO DESCRITTIVO Definizione degli obiettivi Individuazione delle informazioni disponibili Individuazione delle informazioni realmente utili Raccolta ed elaborazione
FONTI E MODALITA’ DI RACCOLTA DEI DATI EPIDEMIOLOGICI Le informazioni sanitarie vengono espresse in termini statistici. Le principali fonti sono costituite da: Censimento (ogni 10 anni) Piramide delle Eta’ Registrazioni Anagrafiche e Notificazioni Obbligatorie Certificazione delle Cause di Morte Registrazioni delle Nascite Notificazione delle Malattie Infettive Indagini ad hoc Registri di Malattia Statistiche correnti
STUDI EPIDEMIOLOGICI DESCRITTIVI Rilevano la frequenza e la distribuzione spaziale di eventi sanitari in popolazioni o gruppi di individui (mortalità, morbosità, natalità, ecc.). Gli studi descrittivi sono importanti perché: Richiamano l’attenzione del medico sulle caratteristiche degli individui che hanno maggior rischio di contrarre una malattia, su dove e quando questa potrà manifestarsi Forniscono informazioni essenziali per la programmazione delle strutture sanitarie Rappresentano la tappa fondamentale per procedere alla formulazione di ipotesi eziologiche che andranno poi verificate attraverso studi epidemiologici analitici.
Raccolta di INDICATORI SANITARI Esprimono in modo sintetico le condizioni sanitarie di una popolazione Il giudizio complessivo sulle condizioni sanitarie di una popolazione veniva formulato in passato considerando l’andamento della mortalità e della morbosità L’evoluzione del concetto di salute ha reso insufficiente questo approccio ed ha condotto ad elaborare un più complesso sistema di indicatori negativi e positivi, diretti e indiretti
INDICATORI DELLE CONDIZIONI SANITARIE DI UNA POPOLAZIONE Demografici Socio-economici
Disponibilità di beni essenziali (acqua, alimenti, abitazione adeguata, ..)
Natalità Fecondità Speranza di vita Durata media della vita Piramide delle età Tasso di senilità e rapporto di dipendenza
Biofisiologici
Resistenza fisica e capacità di adattamento Presenza di fattori protettivi
DIRETTI Ambientali e/o comportamentali
Diffusione di FR comportamentali (alimentazione, sost. voluttuarie: alcool, droga, tabacco..) Alterazioni genetiche Degrado e/o contaminazione ambientale Frequenza di utilizzazione delle strutture socio-sanitarie
INDIRETTI
Sanitari Mortalità Morbosità Curva di Lexis Anni perduti di vita potenziale Limitazioni funzionali e/o organiche Invalidità permanente Morbilità
MISURE UTILIZZATE NEGLI STUDI EPIDEMIOLOGICI La più semplice elaborazione che risponde a tale necessità e’ il calcolo dei Tassi o Quozienti
INCIDENZA: descrive i soli eventi ( malattie) che si generano ex novo durante un determinato periodo di tempo, in un popolazione in cui non si erano manifestati prima. INCIDENZA=
numero di nuovi casi di malattia nel tempo t Popolazione a rischio di ammalare in quel periodo di tempo
xK
PREVALENZA: descrive gli eventi presenti nella popolazione nell’arco di un determinato intervallo di tempo.
PREVALENZA = numero dei casi di malattia rilevati in un dato periodo Popolazione media in quel periodo
x K
DISTRIBUZIONE MONDIALE DEL TASSO DI MORTALITÀ INFANTILE
Fonte ISS, 2000
DISTRIBUZIONE MONDIALE DELLA SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA
Fonte ISS, 2000
DISTRIBUZIONE DEL TASSO DI CRESCITA
ITALIA
Pop Tot 57537010 Tasso di crescita 0.17%
DISTRIBUZIONE MONDIALE DEL TASSO DI CRESCITA DELLA POPOLAZIONE
DISTRIBUZIONE DEL TASSO DI NATALITÀ Italia: Natalità 9.4‰ Fecondità1.3 figli/donna
EUROPA DELL’EST 15,31‰
ITALIA 9,9‰ PAKISTAN 45,8‰ AFRICA MEDITERRANEA 35,7‰ BANGLADESH 39,6‰ Aree di origine flussi migratori in Italia AFRICA ORIENTALE 47,62‰ AFRICA OCCIDENTALE 47,62‰
CLASSIFICAZIONE PER CLASSI DI ETÀ E GENERE
La Piramide delle Età Struttura per Genere
80 - 84 yrs 70 - 74 yrs 60 - 64 yrs
Classi di Età
50 - 54 yrs
Female Male
40 - 44 yrs 30 - 34 yrs 20 - 24 yrs 10 - 14 yrs 0...