10. Anamnesi Psicologica PDF

Title 10. Anamnesi Psicologica
Author Alice Battocchio
Course Scienze Psicologiche
Institution Università degli Studi di Padova
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Summary

Lezione di Assessment Psicodinamico in età adulta con la prof. Silvia Salcuni sull'anamnesi psicologica....


Description

ANAMNESI PSICOLOGICA Un altro strumento fondamentale che possiamo usare in fase diagnostica, quindi durante il colloquio di consultazione, è l’anamnesi psicologica. Definizione = intervista semistrutturata in cui il paziente e psicologo sono impegnati in una raccolta di dati al fine di costruire la storia personale del soggetto e del suo sintomo Scopo = individuare ed esaminare le vicende personali che probabilmente hanno influenzato e determinato la struttura del paziente ฀

È necessario distinguerla dall’anamnesi sintomatica psichiatrica che si concentra solo sulla storia del sintomo, nell’anamnesi psicologica, sicuramente viene data attenzione alla descrizione e definizione del sintomo, ma esso viene collocato nella storia personale ed evolutiva del paziente

Le aree di indagine sono: la famiglia d’origine, lo sviluppo psicologico ed eventualmente psicopatologico durante l’infanzia, sviluppo psicologico e psicopatologico dell’adolescenza, esperienze scolastiche e lavorative, vita attuale. L’indagine della famiglia d’origine serve per ricostruire l’ambiente in cui il paziente è cresciuto, per costruire la storia clinica e psichiatrica della famiglia e per cercare di capire il periodo prenatale del paziente (ex: se i genitori sono sposati e da che età, che figlio è, se sa se la sua gravidanza è stata voluta e se è andata bene) ฀

Ex: sapere che un paziente è nato da una donna che è rimasta incinta da un rapporto occasionale, che legge questa gravidanza come fosse un miracolo e un dono di Dio, se il paziente sa di essere stato messo al mondo con questa ammissione, ci dice già che l’ambiente in cui egli è nato è un ambiente in cui da una cosa di casuale è stato dato un significato quasi divino (l’obiettivo del bambino era fare da accompagnatore della mamma)

I miti di fondazione sono molto importanti e spesso sono tenuti segreti o parzialmente segreti oppure sbandierati ai quattro venti creando forti sofferenze nei pazienti. Capire anche se il paziente quando era bambino è cresciuto in compagnia o lontano dai nonni, in una famiglia conflittuale, allargata o se non aveva fratelli; sono tutti aspetti che vanno ascoltati e compresi. Le aree che vanno indagate in infanzia sono le aree che riguardano: le abitudini igieniche, lo sviluppo motorio, il linguaggio, l’alimentazione, il sonno, i giochi, l’asilo nido/scuola materna ed eventuali problemi di salute/ospedalizzazioni precoci. Se la persona se le ricorda è un buon segno perché molti pazienti anche con aspetti traumatici tendono a rimuovere massivamente tutta l’infanzia. Se si ricorda e riesce a raccontarci queste cose, noi sapremo qualitativamente come è stato lo sviluppo del bambino in quell’ambiente di cui abbiamo raccolto informazioni nella fase precedente. La presenza di uno sviluppo motorio troppo precoce o tardivo, disturbi del sonno o dell’alimentazione, estrema chiusura e mancata socializzazione fino alla scuola elementare,… sono delle situazioni che modificano lo sviluppo del bambino, ma anche lo sviluppo della sana e facile relazione tra genitori e bambino, visto che noi siamo animali sociali, se la relazione viene disturbata, pure lo sviluppo di solito viene disturbato.

Poi, l’adolescenza è l’altro momento estremamente importante, l’adolescenza è un momento di sconvolgimento nella vita di ognuno perché c’è un’attivazione ormonale e fisiologica, c’è crescita cerebrale e costruzione dell’identità, oltre alla costruzione dell’identità sessuale e delle relazioni. Bisogna capire com’è stata vissuta la pubertà, com’è stato il primo sviluppo, come sono stati i rapporti amicali e sentimentali; indagare sull’identità (essere femmine e sentirsi femmine, oppure essere maschio sentirsi femmina, oppure non sentirsi nessuna delle due cose, per arrivare alle preferenze sessuali) Ugualmente importante è ciò che riguarda l’uso eventuale di alcool e di droghe, quindi che uso c’è stato ed in che quantità. Le esperienze scolastiche vanno dalla scuola elementare all’università, poi arrivano le esperienze lavorative. Cosa gli piaceva fare e cosa hai fatto, come lo faceva, gli piaceva solo se andava molto bene o gli piaceva in ogni caso? È importante capire quali sono state nella vita del soggetto le capacità oggettive, il riconoscimento di queste capacità, i desideri, gli incontri fortunati o sfortunati e come la traiettoria di vita si è modificata. Arrivati al lavoro si fa anamnesi professionale, che lavoro la persona fa e se in linea con gli studi che ha fatto, con le capacità personali e se questo lavoro gli dà soddisfazione (fattore fondamentale). L’altra grossa area è quella degli hobby/sport/tempo libero, quindi la capacità della persona di gestire delle aree di piacere che sono afinalistiche nel senso della produttività, sono finalizzate a star bene, ognuno ha i suoi interessi, bisogna capire che cos’è quest’area, il tipo di soddisfazione che dà al paziente e quanto tempo riesce a dedicarle. Si arriva infine alla vita attuale che è molto importante perché chiaramente dobbiamo cerare di capire nell’adulto che impatto ha il sintomo nella vita del soggetto dal punto di vista relazionale (matrimonio o eventuale convivenza, vive con i genitori, fidanzamento,…) e che impatto ha il disturbo anche sui figli/compagno/amici (aiutano o no? Cosa dicono a riguard0?), la presenza dei figli è fondamentale e si vede se l’adulto ha fatto il passaggio dall’essere figlio a genitore, vedere che relazione instaura con loro. L’anamnesi cerca di coprire, secondo un ordine più storico rispetto alle aree dell’OPD, il funzionamento del paziente da un punto di vista eziopatogenico (dal livello prenatale fino ad oggi) per portare il sintomo e significarlo nella vita attuale, questa dà anche la possibilità a livello diagnostico di capire qual è il problema, in che tipo di vita si struttura il disagio che viene portato e che ponti prognostici rispetto al trattamento e adattamento futuro si possono attuare, quindi ci dà la possibilità, come l’OPD, di cogliere quali sono i limiti, i traumi, le difficoltà pregresse e attuali, ma anche le risorse e le capacità che lungo la vita sono sempre stati presenti nel soggetto....


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