13- Tardigradi- Onicofori PDF

Title 13- Tardigradi- Onicofori
Author Chiara Scaccianoce
Course Zoologia
Institution Università degli Studi di Catania
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Summary

Tardigradi...


Description

Dal ceppo anellideo sono nati diversi phyla che hanno avuto successo evolutivo: da un antenato degli attuali anellidi si sono originati i Pogonofori, i Tardigradi, gli Onicofori, i Pentastomidi, gli Echiuroidei e gli Artropodi. Per la modificazione della cuticola, presente già negli anellidi, gli artropodi sono riusciti a colonizzare tantissimi habitat sulle terre e sulle acque. È in dubbio la presenza dei Pogonofori in questo ceppo; i Pentastomidi sono parassiti; gli Echiuroidei sono un piccolo gruppo. Gli artropodi hanno avuto un grandissimo successo evolutivo, in confronto agli altri phyla. Tardigradi e Onicofori hanno delle appendici, che sono delle estroflessioni privi di articolazioni della parete del corpo. TARDIGRADI È un phylum comprendente animali molto piccoli: raggiungono non più di 1mm di dimensione, quindi sono difficilmente visibili. Vivono in acqua, alcuni marini, alcuni di acqua dolce, e la maggior parte sono terrestri anche se hanno bisogno di acqua per poter vivere (→vivono in ambienti umidi). Il corpo è metamerico formato da 5 segmenti: un capo e un tronco formato da 4 segmenti. Hanno delle espansioni della parete di ogni segmento, chiamati LOBOPODI. Non si chiamano parapodi perché hanno posizione diverse: sono latero-ventrali e terminano con degli unghioni, usati per attaccarsi al substrato. Quindi grazie a questi lobopodi possono procedere nel substrato e possono muoversi. I lobopodi sono più efficienti dei parapodi per la loro direzione latero-ventrale per cui possono tentare di sollevarsi dal substrato anche se non ci riescono perché sono privi di articolazioni e perché hanno cuticola tenera. Infatti, la cuticola non è sclerificata. Non hanno apparato respiratorio, non hanno apparato circolatorio: attuano gli scambi tramite questa cuticola tenera e hanno un sistema nervoso di tipo anellideo, cioè una massa cerebroide gangliare dorsale al tubo digerente nella porzione anteriore e una catena nervosa con coppie di gangli per ogni segmento. Hanno un celoma aperto, chiamato SINCELOMA, ovvero il celoma perde i celioteli (non ha parete proprie e il liquido celomatico si mescola con il liquido intercellulare presente nel resto del corpo). Importante nei tardigradi è la CRIPTOBIOSI, ovvero la capacità di sfuggire alle variazioni ambientali, alla selezione naturale andando in vita latente. Quando si trova in condizioni di disagio, in condizioni di stress idrico (tranne per i mari), rallentano al massimo il loro metabolismo, eliminano tutta l’acqua in eccesso, perdono le strutture che non utilizzano più e si rivestono di un rivestimento (tipo ciste) resistente e in questo modo riescono a sopravvivere in condizioni avverse anche per lunghi periodi (altissime temperature, atmosfere sature di azoto). Quando ritornano condizioni ambientali favorevoli alla loro vita, rompono l’involucro cistico, si reidratano e ricominciano ad avere un metabolismo normale e una vita attiva. Questa loro caratteristica li ha permesso di arrivare fino ad oggi, nonostante siano animali piuttosto semplici. ONICOFORI Sono un altro importante phylum per la loro attuale distribuzione nel mondo. Sono animali terrestri che però per vivere hanno bisogno di un certo grado di umidità. Li troviamo principalmente in Australia, sud America e sud Africa con una distribuzione tipica gondwaniana, cioè gli onicofori sono la testimonianza del continente Gondwana che era formato dall’unione di tutte queste terre che oggi fanno parte dell’emisfero australe, poi si è frammentato raggiungendo la posizione attuale. Sono animali grandi qualche decimetro. Hanno molti caratteri, alcuni tipici degli anellidi, altri che assomigliano a quelli degli artropodi. Questo però non significa che gli artropodi si sono originati dagli onicofori, ma che onicofori e artropodi derivano da un antenato comune. Presentano: • Un capo con le antenne e un paio di mandibole al livello della bocca, ovvero delle strutture cornee per la triturazione del cibo. • Un tronco uniforme con numerosi segmenti che presentano un paio di lobopodi muniti di unghie per ogni segmenti. I lobopodi hanno una posizione latero-ventrale come nei tardigradi. Tendono a sollevare il corpo con scarsi risultati, perché la cuticola degli onicofori non è ancora sclerificata. La cuticola è ricoperta da papille che conferiscono all’animale un aspetto vellutato.

Possono essere fitofagi o predatori. Soprattutto i predatori hanno una ghiandola che sbocca in una papilla inferiormente alla bocca ed è in grado di secernere un secreto che l’animale sputa anche a distanza di un metro. Questo secreto serve per acchiappare le prede o per difendersi da eventuali predatori. Hanno: • NEFRIDI modificati alla base dei lobopodi. Sono tipici metanefridi (che si apre di solito nella cavità celomatica), ma in questo caso si apre nella vescicola celomatica che è rimasta integra con pareti proprie. • Il SISTEMA NERVOSO è di tipo anellideo: con una massa cerebroide dorsale e una doppia catena ventrale unita da commessure. I cordoni nervosi distanti tra di loro indica che si tratta di individui primitivi. • Hanno Il SISTEMA CIRCOLATORIO e il SISTEMA RESPIRATORIO simile a quello degli artropodi. Il sistema circolatorio presenta un CUORE dorsale aperto anteriormente con degli OSTIOLI, cioè delle aperture laterali attraverso le quali entra l’emolinfa. È un sistema APERTO che conserva sempre un vaso dorsale contrattile. L’emolinfa (insieme di liquido celomatico e sangue) entra e viene pompato dal cuore contrattile come succede anche negli artropodi. Sono animali terrestri, quindi non respirano attraverso le branchie, ma hanno un sistema di TRACHEE: si ha un’invaginazione della parete del corpo verso l’interno che si suddivide in tante tracheole che vengono in contatto con le singole cellule dell’organismo. Quindi gli scambi gassosi non avvengono tramite il liquido del sinceloma, ma avvengono nelle singole cellule. Quindi ogni cellula cede la CO₂ e prende O₂, ma tutto ciò avviene in un velo di liquido che riempie le ramificazioni più sottili delle trachee. Si ha un’apertura fissa nelle trachee e prende il nome di SPIRACOLO. Le trachee sono tante e non si fondono i rami fra di loro, ovvero le trachee di un segmento non forma delle ramificazioni che si fondono con le ramificazione delle trachee di un altro segmento. Quindi è necessario che ci siano tanti SPIRACOLI, tante aperture perché ogni trachea deve avere la sua apertura. Anche gli artropodi hanno le trachee con strutture leggermente diverse perché non si sono originati da quelle degli onicofori, ma hanno la stessa funzione (respirare in ambiente terrestre). • Gli onicofori appartengono al gruppo dei protostomi, però negli onicofori il blastoporo comincia ad allungarsi, si strozza nella porzione mediana dando origine a 2 aperture che nell’adulto formeranno la bocca e l’ano. Quindi dal blastoporo si originano sia la bocca che l’ano e per questo carattere gli onicofori non sarebbe né protostomi né deuterostomi. Però hanno altri caratteri dei protostomi. • Il CELOMA si apre nella cavità blastocelica diventando un SINCELOMA, ma non si apre tutto, alcune parti di celoma (la porzione ventrale e la porzione dorsale) restano con pareti proprie formando delle VESCICOLE in relazione con l’apparatore riproduttore (la porzione ventrale) e con i nefridi (la porzione dorsale). La porzione mediana disgrega le pareti, forma un sinceloma che riversa il proprio liquido nell’ex cavità blastocelica e, siccome il sistema circolatorio è aperto, si mescola liquido celomatico e sangue. Quindi il sinceloma è anche un emocele in quanto si riversa il sangue. • Hanno sessi separati e sono a sviluppo diretto....


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