4. epidermide PDF

Title 4. epidermide
Author Gaia Sardella
Course Istologia ed embriologia
Institution Università di Pisa
Pages 3
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Description

EPIDERMIDE Epidermide: epitelio pavimentoso composto molto spesso, che deve resistere a stress meccanici continui. È costituita da strati di cheratinociti presenti in diversi gradi di evoluzione in base agli strati in cui si trovano.  Citomorfosi cornea: migrazione dei cheratinociti e contestuale trasformazione in 40-50 gg Lo spessore dell’epidermide è compreso tra 50 micrometri (palpebra) e 1,5 mm (palmo della mano, pianta del piede). Le giunzioni tipiche sono i desmosomi. La base dell’epidermide, che poggia sulla membrana basale, forma le creste epidermiche: esse si insinuano nel connettivo sottostante (restano separate da esso grazie alla membrana basale):   

Il connettivo sotto l’epidermide si chiama derma: derma + epidermide formano la pelle o cute Il derma riempie gli spazi tra le creste epidermiche formando le papille dermiche C’è alternanza tra creste epidermiche e papille dermiche, in modo da avere maggiore aderenza e facilitare gli scambi molecolari tra il connettivo, che è vascolarizzato, e l’epidermide (che non lo è)

L’epidermide è un organo, formato da strati in cui cambiano forma, composizione e metabolismo delle cellule: o

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Strato basale:  cellule poliedriche associate a cellule staminali (K15 e K19 – a riproduzione lenta)  abbondanza di ribosomi per la sintesi proteica delle cheratine K5 e K14  filamenti intermedi sono disposti casualmente  pochi desmosomi  ogni cell staminale si divide generando un’altra staminale e una cellula amplificante transitoria (che si divide per poche volte) Strato spinoso (involucrina si stratifica sulla faccia citoplasmatica della memb cell):  più file di cellule maggiormente appiattite rispetto allo strato basale collegate da spine (prolungamenti) che si mettono in contatto tramite desmosomi; lo spazio intercellulare è maggiore  le cheratine K1 e K10 sostituiscono K5 e K14 i filamenti intermedi che si inseriscono sui desmosomi partendo dal centro della cellula hanno andamento a raggiera  Vengono prodotti i cheratinosomi (corpi di Odland o lamellari): organuli prodotti a livello del Golgi che sono costituiti da ceramidi, colesterolo e acidi grassi. 

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Strato granuloso (loricrina e filaggrina): le cellule continuano a salire  Poche file di cellule appiattite con i primi segni di sofferenza  Cheratine K2 e K9  Altre proteine:  Granuli basofili di cheratoialina (cheratine e filaggrina  aggregazione dei tenofilamenti di cheratina)  Produzione di loricrina sotto la membrana plasmatica  inspessimento e irrobustimento  Espressione di occludine e claudine  giunzioni strette

Rilascio dei lipidi dei cheratinosomi  formazione di una barriera impermeabile all’acqua (strato lucido): visibile solo nella cute spessa  1-3 strati di cellule di aspetto translucido  Apoptosi e degradazione degli organuli: il citoplasma è quasi interamente occupato da tonofilamenti cementati dalla filaggrina, che hanno orientamento // asse > della cellula  Attività metabolica minima  Altre proteine:  Involucrina: fortifica la membrana cellulare  Eleidina: derivata dalla trasformazione della cheratina strato corneo  cellule fortemente appiattite, con nucleo e organuli che si sono frammentati (caspasi) per essere completamente sostituiti da fasci di cheratina compattati da filaggrina  membrana cellulare di 15 micrometri per la presenza di involucrina, loricrina e altre proteine  la desquamazione, dovuta alla degradazione dei desmosomi, è finemente regolata dal pH  il pH neutro (6,8-7,5) nello stato granuloso diventa acido (4,5-5,3) nello strato corneo: l’acidità attiva gli enzimi che degradano i desmosomi  nella cute sottile, dove non è presente lo strato lucido, lo stato granuloso passa allo stato corneo in 2-6 h 

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Barriere dell’epidermide: -

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lipidica: lipidi riversati nello strato granuloso dai cheratinosomi  impermeabilizzante o quando una vasta area di epidermide è distrutta a seguito di ustioni, il corpo perde liquidi fino a condizioni di disidratazione che possono risultare letali lipoproteica: dovuta all’involucro cellulare (involucrina e loricrina)  meccanica e impermeabilizzante proteica di cheratina – filaggrina  meccanica

Cellule dell’epidermide: -

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85% cheratinociti: vanno in citomorfosi cornea cellule di Merkel: sono meccanorecettori  recepiscono le sensazioni tattili (pressioni) o numero variabile a seconda della zona del corpo  molto rappresentate a livello dell’epidermide dei polpastrelli o si trovano nello strato basale, intercalate tra i cheratinociti (con cui formano desmosomi): in seguito allo stimolo tattile creano un impulso elettrico, passato ad una terminazione nervosa presente nel tessuto connettivo e così passato al sistema nervoso o hanno un citoplasma ricco di granuli elettrondensi: CGRP, sostanza P 5-10% melanociti: o derivano da cellule delle creste neurali: dal 3° al 6° mese di sviluppo, migrano e si dispongono alla base dell’epidermide tra le cellule dello stato basale con ramificazioni fino allo strato spinoso

sono le uniche cellule dell’epidermide a produrre melanina (che insieme ad altri pigmenti è responsabile del colore della pelle): i cheratinociti sono poi melanofori, perché contengono la cheratina prodotta dai melanociti (ciò avviene perché prolungamenti di melanociti sono fagocitati dai cheratinociti)  lo schermo melanico protegge lo strato basale dell’epidermide dall’azione nociva dei raggi UV (gli UVb provocano tagli nel DNA) ogni melanocita si trova in rapporto, tramite i suoi prolungamenti, con 10 cheratinociti nelle zone meno pigmentate e 4 nelle zone più pigmentate (colori diversi di pelle derivano dalla quantità di melanina prodotta, non dal numero di melanociti): ai cheratinociti fornisce melanina senza stabilire desmosomi o non si riconoscono con ematossilina-eosina: hanno bisogno di colorazioni specifiche. Si usa la reazione di Bloch per distinguere i melanociti dai melanofori: somministrando DOPA, le cellule che contengono tirosinasi (quindi i melanociti) iniziano a produrre la melanina. Il processo deve avvenire in breve tempo altrimenti i melanofori si colorano. o l’enzima deputato alla sintesi di melanina è la tirosinasi o DOPA-ossidasi contenuto nei premelanosomi. Tirosinasi  tirosina(reazione accelerata dagli UV) DOPA (3-4 idrossifenilalanina) dopachinone  melanina o la melanina:  protegge la pelle dagli effetti dannosi dei raggi UV: provocano rotture nel DNA (mutazioni delle cell staminali dello strato basale daranno origine sempre a cellule mutate), quindi la cellula  attiva gli enzimi per la riparazione del DNA  attiva i melanociti, quindi la formazione dello schermo melanico  interviene nella regolazione del metabolismo del calcio attraverso la vitamina D  l’assorbimento del Ca2+ a livello intestinale è attivato dalla vitamina D. Un precursore della vitamina D si trova nel derma ed è attivato dai raggi UV o ci sono due tipi di melanosomi:  eumelanosomi: grandi e bastoncellari, melanina di colore bronzeo  prevalenti negli individui con capelli castani o biondi  feomelanosomi: sferoidali, sintetizzano feomelanina (di colore rossastro)  prevalenti nelle persone di carnagione chiara e capelli rossi 3-8% cellule dendritiche o di Langherans: intervengono nella risposta immunitaria dell’epidermide (sono coinvolte, in particolare, nell’immuno-sorveglianza) o Si trovano nello strato spinoso e in quello granuloso  Si trovano anche nella mucosa orale, esofagea e vaginale o Presentano numerosi prolungamenti citoplasmatici o Sono APC: cellule che presentano l’antigene: fagocitano e distruggono il microrganismo patogeno, disponendone un pezzo sulla loro membrana plasmatica  le cellule del sistema immunitario lo riconoscono e innescano la risposta immunitaria specifica  Coinvolti nella dermatite allergica da contatto  Coinvolti nell’istiocitosi delle cellule di Langerhans o Sono identificabili con immunoistochimica o al microscopio elettronico: nel citoplasma contengono granuli di aspetto bastoncellare o forma di racchetta da tennis o Corpi di Birbek: possono essere indicativi di tumori delle cellule di Langherans o

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