6. La zattera della Medusa (Géricault) PDF

Title 6. La zattera della Medusa (Géricault)
Author sara bottiglieri
Course Storia dell'arte contemporanea
Institution Università degli Studi della Tuscia
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appunti dettagliati del corso ...


Description

La

zattera della “Medusa”

Théodore Géricault, 1818-19, olio su tela, 491x716 cm, Parigi, Louvre

L’AUTORE Jean - Louis Théodore Géricault nasce a Rouen nel 1791 e all'età di quattro anni si trasferisce a Parigi. Cresce in una famiglia solida e abbiente che gli garantisce una buona e regolare istruzione. Nelle sue opere, pur conservando il tono epico dei quadri di storia, in accordo con il clima

romantico, sostituisce alla consueta celebrazione della vittoria, la rappresentazione della sofferenza umana, della sconfitta e della tragedia. L’OPERA La zattera della “Medusa” è l’opera più famosa di Géricault, per la quale l’artista si ispirò ad un tragico fatto di cronaca contemporanea che aveva scosso l’opinione pubblica: il naufragio della nave ammiraglia “Medusa” che trasportava soldati e civili verso la colonia del Senegal, avvenuto il 2 luglio 1816. In seguito 150 persone salirono su una zattera,tra un crescendo di orrori (episodi di cannibalismo), in attesa dei soccorsi da parte della Francia, che tardavano ad arrivare. Quando infine arrivò l’”Argus”, la nave della salvezza francese, poté salvare solo 14 persone. Nonostante il governo cercò di mettere a tacere le critiche sull’inadeguatezza dei soccorsi, la notizia fece scalpore in tutta Europa. ANALISI Il momento che Géricault sceglie di rappresentare è il primo avvistamento dell’Argus, con il ridestarsi della speranza nei supersiti e il disperato sconforto in cui sprofondano quando la nave scompare. Nel groviglio di corpi è rappresentato un graduale crescendo di emozioni, dalla disperazione alla falsa speranza. In primo piano un vecchio padre trattiene il cadavere del figlio, mentre gli altri dietro di lui rivolgono la loro attenzione verso la nave all’orizzonte, cercando di chiedere soccorso. La scena è impostata su due diagonali che dalla base della zattera convergono una verso l’albero e l’altra verso la camicia agitata del marinaio. Inoltre è dominata da due spinte contrarie: quella dei marinai protesi verso l’orizzonte e quella della marea che li spinge in senso opposto. Il ragazzo trattenuto dal padre sembra una scultura ellenistica: il giovane indossa ancora i calzini e in questo vediamo il realismo del quadro, visibile anche nei nudi michelangioleschi. Esistono però anche elementi romantici poiché il quadro è realizzato attraverso il filtro del ricordo e poiché la denuncia che l’autore fa denota l’amore per la patria, tema tipico del romanticismo francese....


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