6. marco livio druso e la guerra sociale PDF

Title 6. marco livio druso e la guerra sociale
Author teresa magliocca
Course Storia romana
Institution Università degli Studi di Siena
Pages 2
File Size 134.4 KB
File Type PDF
Total Downloads 15
Total Views 136

Summary

riassunti storia romana...


Description

MARCO LIVIO DRUSO E LA GUERRA SOCIALE Il periodo dopo il 100 a.C. è per lo Stato romano carico di tensioni politiche. Inizialmente, per mettere un po’ d’ordine, vengono emanati i seguenti provvedimenti: •

fra una proposta di legge e la sua votazione dovevano trascorrere 3 nundinae (=3

giorni di mercato settimanali); •

95 a.C. → legge Licinia Mucia = pulizia ed espulsione di Latini ed Italici dagli

aventi la cittadinanza romana. Nel frattempo, senatori ed equites (cavalieri) si contrapponevano gli uni agli altri per chi dovesse avere il controllo dei tribunali. Nel 91 a.C. Marco Livio Druso viene eletto tribuno della plebe. Per sistemare la situazione una volta per tutte, Druso mette in pratica una politica di compensazione reciproca e dunque: •

legge frumentaria → abbassa prezzo del grano fissandolo ad un prezzo politico;



legge agraria → distribuzione terre + fondazione colonie;



tribunale affidato ai senatori MA cavalieri in senato → senato con 600 membri

complessivi; •

concessione della cittadinanza agli Italici.

Al posto dell’approvazione, Druso viene misteriosamente assassinato → questa è la goccia che fa traboccare il vaso: gli alleati Italici si ribellano ed ha inizio la guerra sociale → dei socii = degli alleati. A Roma non si era nemmeno compresa la causa della guerra e la gravità delle ragioni che portarono quelle persone a prendere le armi. Inizialmente infatti, il possedere o meno la cittadinanza romana era solamente un tratto distintivo riguardante usi e costumi. Con il passare del tempo però, coloro che possedevano la cittadinanza romana godevano effettivamente di numerosi privilegi, e quindi gli alleati Italici si sentono tagliati fuori da ogni cosa nonostante essi stessi fossero il fulcro di numerose attività e soprattutto dell’esercito. Gli Italici non avevano possibilità di esprimere la propria opinione in nessun modo, ma dovevano comunque prestare servizio militare ed essere trattati anche peggio dei Romani. Tutto questo, dato che politicamente non si riusciva a risolverlo, come dimostrato dalla vicenda di Marco Livio Druso, fece sì che gli alleati prendettero le armi contro Roma. Nel 90 a.C. i Romani vengono massacrati nella città di Ascoli e, successivamente, i

rivoltosi si danno un centro tutto loro: Corfinium, ribattezzata Italica e la rivolta si estende rapidamente per tutto l’Adriatico, l’Appennino Centrale e quello Meridionale. Roma si trovava a dover fronteggiare un esercito armato come il proprio. Per sedare la rivolta, vengono inviati i due consoli Publio Rutilio Lupo e Lucio Giulio Cesare → ma nel 90 a.C. ci si rende conto che la questione non poteva che essere risolta politicamente. Quindi, per porre fine alla guerra, vennero emanate due leggi: •

lex iulia de civitate → viene concessa la cittadinanza alle città rimaste fedeli e a

tutti coloro che avessero deposto in fretta le armi; •

lex plautia papiria → viene concessa la cittadinanza a tutti coloro che si

sarebbero recati dal pretore di Roma entro 60 giorni. Questi provvedimenti permettono l’unificazione dell’Italia anche sotto il punto di vista giuridico e la conclusione della guerra sociale, anche se essa continuerà di fatto fino all’89 a.C. quando verrà definitivamente sedata a Nola da Lucio Cornelio Silla e adAscoli da Cneo Pompeo Strabone. Inoltre, dato che se si voleva far parte della vita politica romana, era necessario recarsi personalmente a Roma, si ha una nuova ondata di migrazioni all’interno della città che finisce di divenire una grande metropoli cosmopolita. Infine, è bene ricordare che da questo momento le magistrature romane sono aperte anche agli Italici, e quindi si ha una conseguente modificazione anche dell’aristocrazia dominante....


Similar Free PDFs