Acc pdf appunti tutte - Riassunto Analisi e contabilità dei costi PDF

Title Acc pdf appunti tutte - Riassunto Analisi e contabilità dei costi
Course Analisi e contabilità dei costi
Institution Università degli Studi di Brescia
Pages 36
File Size 3.2 MB
File Type PDF
Total Downloads 35
Total Views 139

Summary

Download Acc pdf appunti tutte - Riassunto Analisi e contabilità dei costi PDF


Description

Acc pdf - Appunti tutte Analisi e contabilità dei costi (Università degli Studi di Brescia)

StuDocu non è sponsorizzato o supportato da nessuna università o ateneo. Scaricato da fabio berasi ([email protected])

ANALISI E CONTABILITÀ DEI COSTI CAPITOLO 1: L’INFORMAZIONE E LA MISURAZIONE. IL CONCETTO DI COSTO E IL PROCESSO DI FORMAZIONE DEI COSTI Sistema informativo: insieme di processi per raccogliere, rielaborare, diffondere informazioni che supportino le valutazioni e decisioni d’impresa. Le informazioni possono essere : qualitative e quantitative (monetarie e non monetarie). Le caratteristiche del sistema informativo sono: • rilevanza → informazioni significative per prendere decisioni • selettività → informazioni in funzioni di determinati obiettivi • coerenza → informazioni coerenti con i bisogni conoscitivi • tempestività → informazioni oggi se il bisogno conoscitivo è oggi • chiarezza e completezza • flessibilità → bisogna capire quando varia l’obiettivo conoscitivo • confrontabilità → informazioni controllabili nel tempo e nello spazio Informazioni quantitavo-monetarie di natura tecnico-contabile sono espressioni sintetiche di misure economiche (programmatiche e consuntive) di due tipi: • globali → di sintesi (Co.Ge, budget generale, report) e di analisi (indici di bilancio) • parziali → aspetti distinti di gestione, unità organizzative, prodotti/processi

Le informazioni di costo sono più complesse rispetto a quelle di ricavo, che sono di facile identificazione.

Economicità è data da tre tipologie di equilibrio: 1. Equilibrio reddituale → azienda riesce a coprire i costi con i ricavi 2. Equilibrio finanziario → equilibrio tra finanziamenti e investimenti 3. Equilibrio patrimoniale → coerenza tra le tipologie di fonti Cos’è un costo? → è la misura di un valore: • valore di acquisizione di un bene • valore di una risorsa consumata • valore di una risorsa posseduta • parametro di riferimento per determinare un risultato • valore di un bene ceduto • valore di un bene/servizio prodotto QxP → misura del valore monetario attribuito alla quantità di risorse acquistate e utilizzate in funzione dell’avanzamento della gestione aziendale.

Scaricato da fabio berasi ([email protected])

Processo di formazione del costo: 1. costo di acquisto delle risorse 2. aggregazione dei costi per natura dei fattori produttivi 3. scomposizione dei costi in base alla destinazione dei fattori produttivi 4. assegnazione e imputazione dei costi agli oggetti in base agli obiettivi Determinazione dei costi: • dimensione spaziale → definizione dell’oggetto (rilevanza strategica, significatività economica) • dimensione temporale → definizione di intervalli temporali : ex ante → preventivo ex post → consuntivo Analisi e contabilità dei costi (ACC) : studio delle modalità di rilevazione e di utilizzo dei costi in funzione degli obiettivi ACC → fornisce informazioni → corretta e consapevole gestione d’impresa Modello concettuale: 1. obiettivo dell’analisi dei costi 2. oggetto dell’analisi dei costi 3. criteri di configurazione dei costi 4. configurazione dei costi Obiettivo dell’analisi dei costi • misurazione → quantificare il valore delle risorse impiegate in un determinato processo • valutare → regole che mi permettono di valutare informazioni di costo ( valutazione delle rimanenze, make or buy, ecc…) • decidere • pianificare, programmare, controllare → obiettivi in termini di costo, nel breve termine (programmare), nel medio/lungo termine (pianificare) Oggetto di analisi dei costi Oggetto ultimo → prodotto Variabile rilevante: periodo di tempo e tipologie del processo produttivo CAPITOLO 2: LA CLASSIFICAZIONE DEI COSTI Criteri di classificazione dei costi : • Attribuibilità → possibilità di oggettiva e immediata imputazione all’oggetto di calcolo • Variabilità → relazioni quantitative in funzione di un prescelto driver • Controllabilità → capacità di influenza sul valore di costo da parte di diversi operatori Attribuibilità → linearità di relazione esistente tra il costo per l’acquisizione di un determinato fattore produttivo e il consumo dello stesso nel processo di trasformazione associato all’oggetto di calcolo • •

costi speciali o comuni → rispetto ad un oggetto intermedio di calcolo costi diretti o indiretti → rispetto ad un oggetto ultimo di calcolo

Scaricato da fabio berasi ([email protected])

Costi diretti → Costi speciali Costi indiretti → Costi speciali e Costi comuni Un costo diretto è speciale. Un costo indiretto può essere speciale o comune in relazione all’oggetto di aggregazione. Imputazione dei costi indiretti • base di riparto a valore → esempio: costo MOD, costo MP … • base di riparto in termini quantitativi non monetari → esempio: h MOD, quantità MP … Variabilità → l’analisi della variabilità dei costi aziendali deve considerare: orizzonte temporale, area di rilevazione e volume di attività. È possibile individuare: • Costi fissi → sono costanti al variare del volume di attività • Costi variabili → variano rispetto al volume di attività • Costi misti → uniscono una quota di costi fissi ed una quota di costi variabili

Controllabilità → capacità di influenzare i costi • Non controllabili → costi esterni, costi di mercato • Controllabili → dall’azienda o da specifici soggetti responsabili di centro Relazione tra i diversi criteri di classificazione dei costi

Scaricato da fabio berasi ([email protected])

Altre classificazioni dei costi aziendali • in relazione al loro utilizzo per le scelte di gestione costi rilevanti e costi irrilevanti • in relazione al loro sostenimento costi effettivi e costi figurativi • in relazione all’orizzonte temporale costi consuntivi, costi previsionali e costi standard • in relazione all’intervento dei costi nel processo di produzione costi industriali, costi commerciali, costi amministrativi, consti finanziari, spese generali CAPITOLO 3: LA CONFIGURAZIONE DI COSTO Obiettivi di analisi → necessità di possedere informazioni di costo per decidere, valutare e controllare. Configurazione di costo → aggregazione dei diversi costi aziendali, sommatoria progressiva di elementi di costo utili per le decisioni sulla gestione. Diverse configurazioni di costo vuol dire diversi obiettivi conoscitivi.

Scaricato da fabio berasi ([email protected])

Le configurazioni di costo maggiormente utilizzate sono: • Costo variabile (direct cost semplice) • Costo variabile evoluto (direct cost evoluto) • Costo piento (full cost) Configurazione costo variabile → decisioni di convenienza economica nel breve periodo Oggetto finale di calcolo: Prodotto Vengono assegnati i costi variabili (diretti e indiretti) tutti i costi fissi di qualunque genere vengono considerati costi di periodo e quindi imputati all’esercizio (sono stati sostenuti ma non vengono imputati al prodotto). Prezzo di vendita – costo variabile = MDC (margine di contribuzione) MDC → esprime il contributo alla copertura dei costi fissi Limite di prezzo al di sotto del quale si realizzano “perdite secche” proporzionali al volume di prodotto erogato. MDC> 0 convenienza (il prezzo copre i costi variabili)

Configurazione costo variabile evoluto Oggetto ultimo di calcolo: Prodotto Vengono assegnati al prodotto i costi variabili e i costi fissi speciali, i costi fissi comuni sono imputati all’esercizio.

Scaricato da fabio berasi ([email protected])

Configurazione costo pieno Oggetto ultimo di calcolo: Prodotto Vengono assegnati al prodotto tutti i costi di qualunque genere. Ripartizione dei costi indiretti? → valore soggettivo Bisogna considerare: valore da ripartire, periodo di ripartizione e criterio di ripartizione. Criterio di ripartizione: • Unico per tutti i costi indiretti → imputazione su base unica • Specifico per ciascun costo o gruppo omogeneo → imputazione su base multipla Fasi per l’imputazione dei costi indiretti: 1. determinazione dell’importo globale dei costi indiretti di periodo 2. scelta della base di imputazione 3. determinazione del coefficiente di imputazione coefficiente = costi indiretti / totale base di imputazione 4. determinazione della misura della base di imputazione relativa ai singoli oggetti di riferimento 5. determinazione del valore dei costi indiretti da imputare all’oggetto di riferimento costo indiretto da imputare = coefficiente*base incorporata CAPITOLO 4: LE RILEVAZIONI PER CENTRI DI COSTO Centri di costo → aggregato intermedio del processo di attribuzione dei costi indiretti agli oggetti di calcolo Relazione di causalità tra: • risorse indirette (fattori produttivi) e centri di costo → impiego • centri di costo e prodotti → quanto un prodotto ha consumato le risorse presso un centro Contabilità per centri di costo → in presenza di una struttura organizzativa complessa • razionalizzazione del processo di attribuzione dei costi ai prodotti • facilitazione delle decisioni → informazioni più rigorose • responsabilizzazione→ ogni reparto ha un capo (responsabile dell’unità) responsabilizzato per l’attribuzione delle risorse e viene valutato in base alla realizzazione degli obiettivi (confronto tra obiettivi e risultati ottenuti) Fasi della contabilità per centri di costo: 1. Struttura dei centri 2. scelta degli elementi di costo da includere nel calcolo e dei criteri per la localizzazione dei costi ai centri finali 3. imputazione dei costi nei centri intermedi ai centri finali 4. attribuzione dei costi all’oggetto finale di calcolo

Scaricato da fabio berasi ([email protected])

Struttura per centri di costo Principi : • omogeneità delle operazioni svolte all’interno del centro • omogeneità dei fattori produttivi • significatività in termini economici→ rilevanza a livello economico • individuazione di un soggetto responsabile Criterio gerarchico I centri di costo intermedi svolgono dei processi che non portano direttamente al prodotto.

Criterio funzionale

Imputazione dei costi ai centri → imputare nel modo meno soggettivo possibile i costi ai prodotti Travasare → criterio di attribuzione dei costi ai centri finali, si vanno a travasare i costi dai centri intermedi ai centri di costo finali con la conseguente chiusura dei centri di costo intermedi. Si possono avere due metodi: Allocazione diretta

Allocazione a cascata

Scaricato da fabio berasi ([email protected])

Attribuzione dei costi nei centri finali ai prodotti → criterio di attribuzione h MOD o h macchina Limiti della contabilità per centri di costo: 1. concezione dell’azienda di tipo verticale e non orizzontale 2. base di riparto correlata ai volumi di produzione → in un’azienda ci sono molte lavorazioni i cui costi ripartiti a volumi portano a disordini (fabbrica nascosta) 3. quota sempre crescente di costi indiretti 4. rischio di sovvenzionamento incrociato CAPITOLO 5: LA VALUTAZIONE DEL MAGAZZINO Magazzino MP: • Materie prime (MP) → beni principali per la realizzazione del prodotto • Materie sussidiarie → beni secondari • Materie di consumo → contribuiscono alla produzione ma non le vediamo nel prodotto finito • Semilavorati → beni da terzi su cui noi interveniamo per farli diventare prodotti finiti Magazzino PF: • Prodotti finiti (PF) → prodotto finale (quello che noi andiamo a vendere sul mercato) • Semilavorati vendibili → non è prodotto finito ma posso venderlo comunque Magazzino → beni in rimanenza → fattori produttivi la cui acquisizione ha comportato il sostenimento di un prezzo-costo (prezzo di acquisto e costo di produzione) con la finalità di realizzare un adeguato prezzo-ricavo Rimanenze finali → rettifiche di costo, collegano 2 esercizi Rimanenza al termine di un periodo: • Acquisto → MP → ci servono per la produzione • Produzione → PF → ci servono per la vendita Politiche per la gestione della produzione: • PULL → poche scorte → aziende vogliono limitare le scorte in magazzino (scorte costano e hanno un rischio) acquisto ma eseguo produzione quando c’è domanda. Just in time → se c’è domanda produco • PUSH→ scorte abbondanti → con una certa costanza mi procuro le MP mantenendo un livello costante di rimanenze → magazzino PF in attesa di domanda Valorizzazione del costo della MP e valutazione del magazzino MP La metodologia di determinazione dei costi diretti variabili di prodotto prevede la misurazione dei volumi fisici di impiego per ciascun fattore e la relativa valorizzazione con opportuni prezzi-costo unitari. • Prezzi costo correnti → prezzi dei fattori produttivi sul mercato nel momento in cui l’azienda sta effettuando il calcolo del costo • Prezzi costo standard→ prezzi che esprimono termini di efficienza ed efficacia • Prezzi costo effettivi → prezzi dei fattori produttivi determinati nel momento in cui sono stati acquistati (effettivamente prezzo sostenuto)

Scaricato da fabio berasi ([email protected])

Criterio → criterio di ciascuna risorsa consumata rispetto ai differenti costi di acquisizione rilevanti in un determinato periodo beni fungibili → quando sono uguali (sostituibili) beni non fungibili → hanno caratteristiche uniche tra loro (si utilizza un valore in base al costo specifico) Beni fungibili → difficoltà a stabilire quali sono i prezzi di acquisto di ciascuna MP acquistata Il legislatore ha dato una soluzione utilizzando criteri: LIFO – FIFO – CMP Beni fungibili → costo virtuale → CMP – LIFO – FIFO Beni non fungibili → costo specifico CMP → prezzo di acquisto medio FIFO → first in, first out → valore MP che prevediamo per la produzione LIFO → last in, first out → valore MP che prevediamo per la produzione Magazzino MP → RF = RI + E – U E→ acquisti di MP U→ prelievi di MP per la produzione Beni fungibili → valore virtuale → spiegare in nota integrativa quale criterio si utilizza Quale sarebbe il valore di realizzo delle MP Valore di mercato < valore virtuale calcolato con CMP, LIFO, FIFO → valore di mercato (migliore) è quello che viene trascritto in bilancio Magazzino PF → RF = RI + E – U U → connesse all’attività di vendita (numero prelievi PF) • metodo di valutazione → CMP, LIFO, FIFO • costo del venduto → costo industriale del venduto → costo sostenuto per produrre le unità che andiamo a vendere sul mercato E→ costo di produzione → dovuto alla produzione (numero quantità prodotte) • dipende dalla configurazione di costo adottata: Direct cost industriale Direct cost evoluto industriale Costo primo industriale Full cost industriale • Industriale !! → solo costi di produzione, il magazzino ho solo ciò che ho prodotto quindi non sono attribuiti i costi commerciali e di altra natura Valore delle RF dipende da tanti aspetti • criterio di valutazione e andamento dei prezzi • configurazione di costo e variazione delle rimanenze

Scaricato da fabio berasi ([email protected])

CAPITOLO 6: SISTEMI CONTABILI Gestione interna → Contabilità analitica Gestione esterna → Contabilità generale Sistema contabile → insieme degli elementi che formano la struttura di rilevazione degli accadimenti di gestione interna ed esterna ed è dunque composta dalla contabilità generale e contabilità analitica. Impresa semplice→ misure economiche aggregate → misure globali di sintesi e di analisi, misure parziali per aspetti distinti della gestione Impresa semplice → CO.GE. : • Bilancio di esercizio • Prospetto delle variazioni e dei flussi di CCN • Prospetto delle variazioni e dei flussi di cassa • … Impresa complessa → misure economiche aggregate e articolate → misure globali e parziali variamente articolate Impresa complessa → CO.GE + CO.AN : • Bilancio di esercizio • Prospetto … • … • Costi, ricavi, risultato di prodotto • Costi, ricavi, risultato di ASA • Costi, ricavi, risultato di centro di responsabilità • … Caratteristiche della CO.AN. : • obiettivo: esposizione chiara e specifica dei risultati parziali che permettono di apprezzare il contributo reddituale offerto dalle diverse componenti gestionali significative • oggetto: fenomeni interni di gestione • modalità di inserimento dei valori: secondo competenza → evidenzia correlazioni tra costi e ricavi→ costi che ho sostenuto per generare prodotti con i quali ho percepito ricavi • strumentazione: contabile (libro mastro e libro giornale) ed extracontabile (liberi dal punto di vista della forma) • natura dei valori: consuntivi (concretamente verificati) o consuntivi e standard • scelta di percorso: aggregazione per processo e aggregazione per prodotto

Scaricato da fabio berasi ([email protected])

Modalità di attribuzione dei costi alla CO.AN. dipende da: • strumento utilizzato → contabile o extracontabile • grado di integrazione → sistema duplice (contabile o misto) e sistema unico 1. Sistema unico contabile Unico→ un unico sistema contabile nel quale si inseriscono i conti di CO.AN. Contabile →movimentando conti, adottando metodo partiduplistico (partita doppia) 2. Sistema duplice contabile Duplice → CO.GE. e CO.AN. sono svolte distintamente Misto → CO.GE. è ordinata secondo il sistema del reddito e impiega la partita doppia mentre la CO.AN. viene svolta in modo extracontabile 3. Sistema duplice contabile CO.GE. → metodo della partita doppia CO.AN. → metodo della partita doppia CO.GE. ← conti di collegamento → CO.AN.

Scaricato da fabio berasi ([email protected])

CAPITOLO 7: L’ANALISI DEI PROCESSI, L’ABC E L’ABM Limiti delle contabilità per centri di costo → incremento dei costi indiretti: • numero crescente di componenti di prodotto • numero modifiche ai processi produttivi e ai prodotti • riattrezzaggio degli impianti (setup) → impianti flessibili con incremento limitato perché realizzano prodotti differenti → preparazione di un macchinario per una determinata produzione→ intervengo sull’impianto che ho a disposizione senza dover comprare un nuovo impianto per produrre nuovi prodotti Anni ‘80 → studiosi americani → modello ABC Lavoro svolto dalle macchine sempre più importante, perché allora scomporre i costi indiretti con le h MOD (modello tradizionale: centri di costo) ABC : • Attività → transfunzionali → svolgonoa livello trasversale su tutta l’azienda • Processi → possono essere divisi tra varie attività Processo produttivo: Input→ Attività 1 → Attività 2 → Attività 3 → … → Attività N → Output N.B. “fabbrica nascosta” → attività che non vediamo ma che sono state essenziali per la produzione

Base di ripartizione? ABC→ base di ripartizione in base alle caratteristiche dell’attività (numero di componenti da assemblare, numero di spedizioni affettuate…) → tendono a semplificare relazione tra attività e prodotto Imputazione dei costi indiretti? Metodo tradizionale → base unica o multipla Metodo ABC → logica funzionale di attribuzione dei costi attraverso l’impiego di oggetti intermedi di aggregazione: Le attività

Scaricato da fabio berasi ([email protected])

ABC → Fasi: • definizione, classificazione, analisi delle risorse impiegate • classificazione e aggregazione delle attività • selezione dei driver (resource driver) per l’assegnazione delle risorse alle attività • identificazione dei driver (activity driver) per l’assegnazione dei costi dei servizi resi dalle attività agli oggetti finali di osservazione

Limiti della contabilità per centri di costo e superamento con ABC Metodo tradizionale (centri di costo) ABC • • • •

Concezione dell’azienda di tipo verticale Quota crescente di costi indiretti Basi di riparto spesso correlate ai volumi di produzione Rischio di sovvenzionamento incrociato

• • • •

Concezione di tipo orizzontale basata sui processi e attività Maggiore attenzione alle risorse indirette e alle attività che le assorbono Driver differenziati e idonei a esprimere le relazioni di causa-effetto Minor rischio di sovvenzionamento incrociato

ABM → l’ottimizzazione di sviluppo dei processi aziendali si correla alla capacità di continuo miglioramento delle performance con riguardo alle diverse attività sviluppate • corretta individuazione delle attività significative a valore aggiunto • verifica delle possibilità e della convenienza di eliminare attività a basso valore aggiunto Attività che produco...


Similar Free PDFs