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Title Adler
Course Psicologia generale
Institution Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo
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appunti lezione...


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ALFRED ADLER (1870-1937) 1. Menschenkenntnis A differenza di Freud e Jung, l’interesse di Adler è rivolto al campo della conoscenza concreta e pratica dell’uomo, definita con la parola Menschenkenntnis. Adler difende la propria dimensione psichica interiore e il suo metodo espositivo è fluido e didattico, le sue conoscenze sono semplici e di facile comprensione. Freud affermò che il movimento adleriano avrebbe potuto aver maggior successo e maggiore durata del movimento junghiano, ma in realtà è stato il secondo movimento a durare di più. Egli fu un anticipatore del movimento antipsichiatrico, favorevole alla prassi diretta sul territorio. Uno dei suoi interessi più precoci fu la medicina sociale: egli attribuiva alla figura del medico la funzione di guaritore e quella pedagogica finalizzata alla prevenzione. Il medico deve fornire consigli sull’educazione dei fanciulli e, dinnanzi a bambini deboli o malati, dal momento che questi hanno perso la fiducia nella propria forza, deve ristabilire in loro la fiducia in sé stessi e il coraggio. 2. Compensazione Grazie alla pratica clinica, aveva la possibilità di osservare molti soggetti affetti da una debolezza organica specifica che si manifestava in una predisposizione a contrarre frequenti malattie in uno stesso organo nel corso della vita. Adler formula il concetto di compensazione, secondo cui un paziente menomato tenta di aggirare la propria difficoltà compensandola con l’assunzione di un determinato comportamento: l’inferiorità di un organo, anziché rappresentare un handicap invalidante per l’individuo, può diventare una motivazione a superare la propria deficienza. Egli afferma che il complesso di inferiorità, di cui si serve la psicologia individuale, è quello più conosciuto e lo descrive come l’atteggiamento di colui che esprime la propria impossibilità a risolvere un determinato problema: questo tipo di stato d’animo, legato a pensieri, sentimenti e azioni pratiche, conduce ai fallimenti. Colui che vive come inferiore è destinato a una nevrosi o ad acquisire un carattere basato unicamente sulla compensazione. Adler inizia a opporsi al monismo freudiano, affiancando al concetto di libido l’ipotesi di una pulsione aggressiva: egli sostiene che il senso di inferiorità spinge la persona a porsi degli scopi irreali. Durante lo sviluppo, si cerca di mascherare il proprio sentimento di inferiorità, cercando di identificarsi con modelli e valori con la funzione di compensare e risarcire questa ferita narcisistica che viene a crearsi: questo processo avviene a scapito della personalità reale e si crea una personalità irreale che si adegua alle richieste genitoriali o ai modelli socialmente approvati. Egli sostiene che siamo spinti ad agire perché ci sentiamo inferiori e superiamo il nostro complesso di inferiorità solo dopo una lotta coronata dal successo. La terapia psicologica dovrebbe smascherare i comportamenti fittizi, canalizzando l’energia del paziente su propositi che siano realmente corrispondenti alla propria identità. Il nevrotico vive in una contrapposizione tra un senso di inferiorità profondamente radicato e un senso esaltato della propria personalità. La tensione al superamento del limite diviene una caratteristica propria dell’essere umano . La meta di superiorità è personale e unica per ciascun individuo e dipende dal significato che questi dà alla vita, un significato che dipende dallo stile di vita. Per poter raggiungere l’affermazione del sé, c’è bisogno di una motivazione di superamento , accostato al processo di individuazione di Jung. Entrambe le teorie prevedono la necessità per il singolo di distaccarsi dal collettivo, al fine di acquisire un’identità propria e inalienabile. 3. Protesta virile Adler sostiene che alla problematica dell’inferiorità è complementare la reazione di protesta virile: la sensazione di inferiorità alimenta una protesta virile, ossia il tentativo di supercompensazione del sentimento di inferiorità sia da parte di donna sia da parte di uomini. Essa negli uomini si esprime con la tendenza ad affermare ed estremizzare le attitudini e gli atteggiamenti maschili nel proprio carattere e a rifiutare il ruolo femminile; mentre definisce protesta virile la reazione di una donna al ruolo subordinato che la struttura sociale continua ad assegnarle. Nell’uomo la protesta virile è il risultato dei suoi dubbi sul proprio ruolo sessuale o la paura di non essere capace di viverlo con successo, mentre nella donna è l’assunzione di atteggiamenti maschili, rifiutando di ricoprire un ruolo che sente non appartenergli ed assegnatogli da altri. 4. Invidia del maschile Per Adler, il comportamento sessuale ha un carattere simbolico e diventa invidia del maschile, originata dalla gelosia e dal senso di esclusione dai privilegi destinati all’uomo. Nella visione adleriana della psicoterapia si trova la ridefinizione dell’intera personalità del paziente a livello relazionale, emozionale, percettivo e cognitivo; infatti, uno dei passi più importanti della sua opera riguarda la tesi dello stile individuale come elemento di differenziazione dal collettivo. I tratti di personalità nell’infanzia si uniscono al concetto di stile di vita, che determina l’intero comportamento umano. Egli incentra il suo interesse sulla relazione terapeutica, dove l’analista assume un uovo ruolo; l’analista deve operare attraverso l’incoraggiamento in un lavoro basato sulla solidarietà e sulla cooperazione emotiva. I terapeuti adleriani ritengono che questo atteggiamento permetta l’emergere di contenuti inconsci e sostengono che per lavorare con questa tecnica bisogna adottare la posizione vis à vis. Collegandosi alla teoria darwiniana, Adler sottolinea come sia la cooperazione a permettere a una comunità di rimanere integra. Il sentimento sociale rappresenta il senso stesso della vita e la nevrosi consiste nella perdita di tale interesse. La persona nevrotica è colui che si aliena dal significato stesso dell’essere uomo poiché il sentimento unitario è innato in ogni specie animale. Il compito del terapeuta consiste perciò anche nel ricostruire il contatto sociale.

La sua idea sul benessere umana passa attraverso la necessità di instaurare rapporti positivi con gli altri e la felicità si articola in: rapporto di coppia, situazione lavorativa e amicizia. 5. Sé creativo Date le molte critiche sui temi trattati da Adler in maniera troppo meccanicistica, introduce il Sé creativo, un’ipotetica struttura intermedia fra lo stimolo e la risposta che quest’ultima individuale. Il Sé creativo elabora in maniera soggettiva il significato dello stimolo, trasformando una reazione riflessa in una risposta meditata e originale. Nonostante Adler si sia formato nell’ambiente freudiano, la sua psicologia si allontana dall’idea di una motivazione sessuale del comportamento: il comportamento erotico è determinato dallo stile di vita individuale e non viceversa. L’uomo adleriano è un individuo autocosciente in grado di decidere delle proprie azioni e l’azione del Sé creativo permette di metabolizzare quasi ogni esperienza. La vita deve essere vissuta in maniera utopistica, ossia una falsificazione che permette di trasformare gli eventi e di incidere nella realtà....


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