Analisi Completa Gattopardo - Tomasi di Lampedusa PDF

Title Analisi Completa Gattopardo - Tomasi di Lampedusa
Author Sara
Course Letteratura Italiana
Institution Liceo Scientifico Galileo Galilei
Pages 1
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Summary

Analisi Completa Gattopardo - Capito 1-8
Analisi personaggi
Analisi spazio
Analisi simboli
Tematiche principali...


Description

"Ma il giardino, costretto e macerato fra le sue barriere, esalava profumi untuosi, carnali, e lievemente putridi come i liquami aromatici distillati dalle reliquie di certe sante; i garofani sovrapponevano il loro odore pepato a quello protocollare delle rose ed a quello oleoso delle magnolie che si appesantivano negli angoli; e sotti si avvertiva anche il profumo della menta misto a quella infantile della gaggia ed a quello confetturiero della mortella, e da oltre il muro l'argumeto faceva straripare il senatore di alcova delle prime zàgare" (capitolo 1 pagina 35)

Da notare l'uso della metafora "i garofani sovrapponevano il loro odore pepato a quello protocollare delle rose" quale rappresenta la decadenza della nobiltà sovrapposta dai "garofani" ovvero l'emergente ricca borghesia.

Figure retoriche: sfera sensoriale della vista e dell'olfatto "costretto e macerato fra le sue barriere, esalava profumi", enumerazione, area semantica della decadenza e morte "lievemente putridi", "odore pepato", "si appesantivano". Figure retoriche: sfera sensoriale dell'olfatto "gli sembrò di odorare", connotazione negativa "giardino per ciechi", "coscia di una ballerina".

"Era un giardino per ciechi [...] il Principe se ne pose una sotto il naso e gli sembrò di odorare la coscia di una ballerina dell'Opera" (capitolo 1, pagina 35) "Sorreggevano di buon grado lo stemma azzurro col Gattopardo [...] sulle pareti le bertucce ripresero a far sberleffi ai cactoés" (capitolo 1 pagina 32)

Figure retoriche: simbolismo cromatico "azzurro", colore che rappresenta la nobiltà.

"Il salone rococo sembrava aver mutato aspetto; financo i pappagalli che spiegavano le ali iridate sulla seta del parato erano apparsi intimiditi" (capitolo 1 pagina 31)

Da notare l'uso dell'iperbole e la personificazione dei pappagalli. L'esagerazione contribuisce a mostrare la grandezza ingannevole della casa: come preservare qualcosa che già manca.

Figure retoriche: personificazione delle "divinità", simbolismo cromatico "nuvole lampone e ciclamino", "conca d'oro". Area semantica di preziosità: "affreschi", "divinità", "conca d'oro", "gloria".

Figure retoriche: personificazione insistita dei ritratti "dall'aspetto inacidito" e della Madonna "stupita", simbolismo cromatico "litografie colorate", ed unito a ripetizione "carte bianche, carte gialle, carte azzurre".

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"Nell'affresci del soffitto si risvegliarono le divinità. Le schiere di tritoni e di Driadi che dai monti e dai mari fra nuvole lampone e ciclamino si precipitavano verso una trasfigurata Conca d'Oro per esaltare la gloria di casa Salina". (capitolo 1 pagina 31-2)

"Lo studio privato era piccolo e artificiosamente semplice: sulle pareti imbiancate un ritratto del Re Francesco I e uno dell'attuale Regina, dall'aspetto inacidito; al di sopra del caminetto una Madonna di Andrea del Sarto sembrava stupita di trovarsi contornata di litografie colorate rappresentanti santi di terz'ordine e santuari napoletani; su di una mensola un Bambino Gesù in cera col lumino acceso davanti; e sulla immensa scrivania carte bianche, carte gialle, carte azzurre" (capitolo 1 pagina 37-8)

Figure retoriche: allitterazione "c", ripetizione con simbolismo cromatico "di cocchi scarlatti, di cocchi verdini, di cocchi dorati".

Figure retoriche: simbolismo cromatico "il sole già calava", personificazione "i suoi raggi, smessa la prepotenza", "robusti lecci che facevano la gloria", sfera sensoriale dell'udito e della vista "in fondo si udiva la dolce pioggia degli zampilli che ricadevano nella fontana di Anfitrite". Le dee "senza naso" richiamano il contrasto con il giardino di

Lo studio del Principe rapp decadenza della nobiltà in stili barocchi e ridicoli. Anch risulta piccolo e "semplice" posto: come il resto della c reputazione destinata ad in

"Donnafugata con il suo palazzo barocco, meta di coc scarlatti, di cocchi verdini, di cocchi dorati, carichi a qu sembrava di femmine di bottiglie e di violini" (capitolo pagina 51) "Il sole già calava e i suoi raggi, smessa la prepotenza, illuminavano di luce cortese le araucarie i pini, i robusti lecci che facevano la gloria del posto. Il viale principale scendeva lento fra late siepi di alloro incornicianti anonimi busti di dee senza naso; e da in fondo si udiva la dolce pioggia degli zampilli che ricadevano nella fontana di Anfitrite". (capitolo 2 pagina 87)

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