Analisi dettagliata del film \"Gli anni in tasca\" PDF

Title Analisi dettagliata del film \"Gli anni in tasca\"
Course Storia e critica del cinema
Institution Università degli Studi di Perugia
Pages 2
File Size 74.5 KB
File Type PDF
Total Downloads 112
Total Views 163

Summary

Analisi dettagliata del Film Gli anni in tasca per l'esame di storia e critica del cinema (Unipg)...


Description

GLI ANNI IN TASCA (1976) Truffaut torna al mondo dell’infanzia (concentrandosi sulla fase della preadolescenza) da cui era partito e realizza il suo film summa, l’ultimo che dedicherà a questo argomento e il più completo. Film realizzato CON e PER i bambini, non sembra aggiungere niente di significativo ai due precedenti, se non un sospetto di leziosità e un tocco di divertito ottimismo: IN REALTA’ anche qui Truffaut non dimentica la fatica e la sofferenza dell’essere bambini, ma sempre più lontano dal proprio duro sguardo d’adolescente sull’infanzia, già modificato in sguardo paterno nel ragazzo selvaggio, lo stesso Truffaut lo definisce un film da nonno. “L’infanzia è benedetta, è un rischio da correre, ma è un rischio benedetto”. • Si tratta di un omaggio all’infanzia e ai suoi piccoli e coraggiosi protagonisti che affollano il film fin dai titoli di testa, correndo per una strada in discesa come un piccolo esercito giustamente indisciplinato e incontentabile. • Lavorare con i bambini è una prova difficile, è molto più spaventoso di lavorare con gli adulti, ma è molto più sorprendente secondo Truffaut. -> Se non è soltanto un film PER bambini, ma DI bambini vero e proprio, lo si deve alla straordinaria capacità di Truffaut di reimmergersi nella memoria della sua infanzia, ma soprattutto di lasciarsi contagiare dai sui piccoli collaboratori che a poco a poco entravano nel film, gli apparteneva un po’. • SOLO I BAMBINI potevano portare Truffaut al “CINEMA DIRETTO” come nella scena in cui il maestro annuncia alla classe la nascita del figlio (Thomas). Macchina da presa sui bambini perché facciano le domande che vogliono fare, poi sull’insegnante, poi l’insegnante risponde. • Il “VERO DOCUMENTARIO” nel cinema di Truffaut si trova solo negli anni in tasca in cui il maestro fa l’unico discorso esplicitamente politico di tutti i suoi film. (Dopo l’episodio di Julien). • Le intenzioni narrative di truffaut si trovano a fare i conti con la particolarità delle riprese e con un difficile lavoro di montaggio (dedet), ma le modifiche si inseriscono perfettamente nel disegno generale, con la loro spontaneità e i concetti che vuole ribadire, come i fratellini italiani che con quel latte “favoloso” si preparano per la colazione preferendo una canzone alla diretta della radio -> offrono una versione differente del DESIDERIO DI AUTONOMIA dell’infanzia particolarmente a cuore a T. GLI ANNI IN TASCA # I QUATTROCENTO COLPI • Sembra che T. vi proietti in sovrimpressione il suo primo lungometraggio, cambiando però alcune linee di percorso: - L’INCIPIT per esempio è costruito dagli stessi elementi: in classe, mentre il maestro sta facendo lezione, un’allievo è distratto da un’immagine, non da una pin-up caduta dal cielo, ma da una cartolina scritta dalla cugina MARTINE (che alla fine del film darà un baci a Patrick in cerca d’amore). Il piccolo non viene punito, ma viene chiamato dal maestro per aiutarlo in una lezione improvvisata. E a INTERROMPERE la lezione è la moglie del maestro, che chiudendo la porta di vetro, da un bacio seguito da risa e sorpresa della classe. #Antoine. - Succedono cose inedite anche sul PIANO AFFETTIVO: si rende accogliente la casa per il bambino in arrivo # Antoine che dormiva in un angusto corridoio, si beve il latte dal seno materno #Antoine lo rubava, si è invitati a cena da una madre premurosa o si riceve un cestino via aerea da tutto il condominio #Antoine ospite clandestino con qualche pezzo di pane rubato. E infine Si ruba molto senza finire in riformatorio. • Ma se da una parte c’è tutta l’attenzione da parte degli adulti verso i bambini, dall’altra c’è il più totale ACCANIMENTO. La figura di Antoine (Truffaut Bambino) si scinde in 2 personaggi (JULIEN e PATRICK -> che portano all’estremo la sua eredità e la modifica autonomamente. Sono loro a emergere con più forza dal coro, individuando due traiettorie principali del film che legano l’uno all’altro, spesso indirettamente. - JULIEN ha una situazione familiare peggiore, che il regista pensando ai suoi piccoli spettatori, visualizza più come una brutta favola: Una baracca al limitare del bosco e due streghe cattive (mamma e nonna) che lo picchiano e maltrattano.

- -> è una logica conseguenza che in lui si trovino accentuate le caratteristiche di Antoin (la non ribellione, il furto a ripetizione, il cinema a sbafo. (AUTOBIOGRAFIA ALLO STATO PURO) Ma per Julien T. RISCATTA LA SCUOLA, almeno in parte: Julien # Antoine che marinava ripetutamente la scuola, si accuccia sul suo portone dopo una notte trascorsa in giro.







IL MAESTRO (alter ego di un Truffaut ormai lontano dalla durezza): # dal maestro dei 400 colpi che sembrava della preistoria. L’EPISODIO di SYLVIE ( non ha genitori amabili, ma ha i suoi pesciolini e un peluche che investe d’amore e quando i suoi pensano di punirla lasciandola a casa da sola, lei li ripaga svergognandoli con tutti i vicini con il megafono di polizia del padre commissario.) non fa altro che confermare la condizione di fondo di T, che i bambini meno affetto ricevono e più resistono passivamente, come Julien che non protesta mai. #Julien ha poco e niente e soprattutto nulla di vitale (una vecchia cartella, dei libri che una delle due streghe fa volare dalla finestra, e degli oggetti abbandonati presi durante il suo vagabondaggio in un luna park. Attenzione particolare ai BAMBINI FERITI come nei 400 colpi, ma Truffaut non a caso decide di sottrarre allo sguardo dello spettatore, tra cui vi erano anche i bambini, il corpo di Julien coperto di lividi, bruciature e cicatrici: i bambini a cui è rivolto il film non hanno bisogno di immagini per sapere cosa significa essere picchiati # adulti farebbero bene a notare l’INQ mancante che ne richiama un’altra: il VUOTO che lascia Julien scomparso dal quadro dopo la rivelazione del terribile segreto. VUOTO COLMATO da T. all’inizio del film, con l’ingresso di Julien a scuola già iniziata a Giugno, con una LENTA PANORAMICA DAL BASSO VERSO L?ALTO che lo svelava poco a poco con tenerezza, rimandando a dopo queste “carezze” con il cortile della scuola vuoto. CRUDELTA’ dei BAMBINI: non voleva servirsene in maniera artificiale usata troppo spesso in letteratura o nel cinema.

PERSONAGGIO DI PATRICK: Truffaut mette a fuoco altri aspetti della condizione infantile, in particolare l’autonomia e la concreta ricerca d’affetto. Anche Patrick è diventato grande in fretta, ma # Doinel, ha un PADRE BUONO a cui fa sempre la spesa e che anche se non può occuparsi del figlio, legge molto e consiglia la visione dei film a Patrick, dopo aver parlato col protezionista di fronte. L’AUTONOMIA, obbligata o desiderata, è ciò che accomuna tutti i personaggi del film: i bambini si annoiano la domenica a stare a casa con i genitori (come prova lo scolaro che chiede di parlare di motociclette al posto di parlare della sua domenica) - > E T. concede loro di fare a meno dei genitori anche se come il piccolo GREGORY si lanciano dal balcone per recuperare il gatto. Gr. spesso stigmatizzato per la sua inverosimiglianza consolatoria, con il suo magico volo segna una METAFORA: “Il TRIONFO del mondo dei bambini su quello degli adulti..” poiché i bambini # adulto che sarebbe morto subito, sono RESISTENTI; SBATTONO CONTRO TUTTO, CONTRO LA VITA, ma hanno un angelo custode e la PELLE DURA” JULIEN= SOTTOMISSIONE - OSCAR= SCAPPATOIA VINCENTE - GREGORY = PROTEZIONE MAGICA DELL’IRRAZIONALE. Il primo piano della realtà, gli altri due sul piano della fiction. Nei suoi film l’utopia ha sempre a che vedere con il cinema, e il cinema con e il cinema ha sempre a che vedere con l’infanzia: è la rivincita a chi ha sofferto senza potersi muovere, senza potersi difendere. Per questo # Antoine, i bambini ci vanno spessissimo. E ci vanno nella noiosa domenica. • SI PUO’ andare al cinema, si può recitare oliere con passione quando la maestra esce dall’aula, ma non basta: i bambini anche se si arrangiano da soli scontano i vuoti affettivi originali, e il maestro che lo sa bene studia da genitore sul manuale del dottor Spock, la bibbia dell’epoca in materia. - Continuando con PATRICK: è orfano di madre e si innamora di quella del suo amico, sperando che la donna riversi in lui almeno un po’ dell’affetto che da al figlio (insofferente perché tutte le premure che gli da limitano il suo desiderio di libertà. -> Un TRANSFERT lampante, quasi banale, se non fosse che Truffaut = lega con piccoli spostamenti progressivi con i 400...


Similar Free PDFs